venerdì 5 dicembre 2025

VIAGGIO A CIPRO : PAPHOS E NICOSIA

 Novembre 2025


Si parte per Paphos , Cipro. Si dovrebbe partire alle 20.45, invece 1 ora di ritardo. Aereo completamente pieno. 

A Paphos (Pafo) , solare città sulla costa cipriota, arriviamo all'1.30 di notte. Bisogna spostare in avanti le lancette di un'ora  per il fuso orario. 

Ingresso nel paese con macchinette che leggono i documenti e scattano foto , per quelli della Comunità europea. Per gli altri controllo passaporti. Visto l'orario di arrivo avevo già prenotato un taxi con Booking,  collegato al volo, in modo che in caso di ritardo il servizio è sempre disponibile. Guida inglese ( quindi guida e corsie opposte alla nostra).

Arrivato in albergo c'era l'uomo in reception che mi attendeva ( avevo già segnalato che il mio volo sarebbe atterrato tardi). Era un Aparthotel (quindi in stanza avevo tutto il minimo necessario per un appartamento). Tasmaria Aparthotel. Vicino al mare e alle attrazioni. 

Alla mattina ho effettuato colazione in stanza. Si parte e si va verso il mare. La città è in costruzione, si vedono case con ponteggi e gru sparse in quasi tutta la città. Nella parte del mare è ancora un posto, abbastanza, selvaggio. Capre che pascolano. Nessuno stabilimento. E' ancora vivibile. 

E' novembre , ma la temperatura raggiunge i 25-29 gradi. Maglietta a manica corta si sta benissimo. Camminando in linea al mare , c'è una stradina pedonale asfaltata, si raggiunge il nostro primo obiettivo. 

Complesso archeologico. Biglietto d'ingresso di 4,5 euro. Gratis per gli anziani. 

Prima di entrare compro un cappello a visiera in uno dei tanti negozi di souvenir fuori dal complesso. Il sole picchia. 

Il complesso è diviso in più parti:  la Casa di Aion, Villa di Teseo, Casa Hellenistic, Casa di Orfeo, Casa quattro stagioni , Fortezza a quattro colonne, Agora, Casa di Dionisio  Quest'ultimo il più bello.

Non tutto è ancora scavato, work in progress. Il mosaico di Cassiopea nella Casa di Aion è assolutamente da vedere,  databile al 318 d.C. grazie al ritrovamento negli scavi di una moneta romana appena coniata. 

Da vedere anche la Casa di Dioniso.La casa sembra essere stata costruita alla fine del II secolo d.C. e fu distrutta e abbandonata dopo i terremoti del IV secolo d.C. La Casa di Dioniso si estende su una superficie di 2.000 mq, di cui 556 coperti da pavimenti a mosaico decorati con


scene mitologiche, d'epoca e di caccia.

Dal  mito di Narciso alle Quattro Stagioni, raffigurate con teste tutte diverse. A parte alcuni mosaici unicamente geometrici, il viaggio nella mitologia prosegue nella tragica storia d’amore fra Fedra, moglie di Teseo e il figliastro Ippolito. Il Trionfo di Dioniso conta una serie di raffigurazioni,Bellissimo il Ratto di Ganimede. 



Infine la tragedia narrata da Ovidio nelle Metamorfosi di Piramo e Tisbe, seguita da Icaro e Dioniso e Apollo e Dafne. Le
 caratteristiche principali di questa villa romana restaurata è patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Prima dell'Agora , antico mercato, è presente un faro. Fa parte della storia della città ed è all'interno del parco archeologico ( anche se non è gestito da loro). Si entra solo sulla base. Presenti scale che portano ad una porta, che è chiusa. 

All'interno ci sono quadri e raffigurazioni che spiegano la storia della città. 

Ormai è ora di pranzo, quindi scelgo uno dei ristoranti che si trovano sul piazzale davanti ingresso parco. Non molto economico. 


Cammino sulla strada del lungomare con i suoi vari negozietti. I souvenir sono quasi tutti visti. 

Presenti anche negozi di artigianato e ristoranti. 

Si comincia a sudare anche con maglietta. 

Mi addentro verso la città e visito la chiesa di Panagia Chrysopolitissa. La Basilica di è un sito del patrimonio mondiale. Fu costruita nella seconda metà del IV secolo dC ed era una delle chiese più grandi dell'isola.





Fu distrutta dagli invasori. Sopra gli scavi della basilica originale sono state costruite passerelle sopraelevate, che consentono di guardare i pavimenti a mosaico che sono sopravvissuti. 

Passeggio e catturo ogni particolare. Il mio obiettivo finale è la Old Town. 

Nel mio cammino trovo prima la chiesa di Agia Kiryaki. La chiesa di Ayia Kyriaki Chrysopolitissa fu costruita intorno al 1540 d.C. come


chiesa latina sul sito di una piccola chiesa distrutta nel 365 d.C. da un terremoto. La Storia e la Bibbia narrano "San Paolo e San Barnaba visitarono Cipro nel 45 d.C. e convertirono il proconsole romano Sergio Paolo. Questi divenne il primo sovrano cristiano e Cipro il primo paese cristiano. La tradizione vuole che San Paolo sia stato flagellato a Pafo presso la colonna vicino a questa chiesa. Questa chiesa è, quindi, spesso conosciuta come "La Chiesa presso la Colonna di San Paolo".

Sulla strada trovo le Catacombe di St Salomon, il sito è gratis. Quando si scendono le scale si trova,  una cappella prima stanza di un complesso sotterraneo . Nel Medioevo, il sito era una popolare meta di pellegrinaggio ed era anche chiamato "Cappella dei Sette Dormienti" o "dei Sette Maccabei".



Agia Solomoni fu una delle prime ad abbandonare l'idolatria e ad abbracciare il cristianesimo sull'isola. Secondo la tradizione, Solomoni si rifugiò nella grotta per sfuggire alle persecuzioni dei Romani, ma questi ne murarono l'ingresso, condannandola a una morte lenta e crudele. Tuttavia, quando la grotta fu aperta 200 anni dopo, la santa ne uscì viva.

La camera occidentale presenta un'abside incastonata nella parete occidentale e resti di affreschi cristiani del XII secolo. I nomi dei crociati del XIII secolo sono tra i graffiti incisi nell'intonaco. All'ingresso delle catacombe si erge un albero sacro, i cui rami sono adornati da stracci colorati e pezzi di vestiario lasciati dai fedeli come offerte al santo. Si ritiene che l'albero abbia poteri curativi.


Camminando arrivo alle grotte ( vecchie catacombe) di Fabrika Hill. Questo complesso, noto anche come Grotte di Pafos e Catacombe di Pafos, comprende una rete artificiale risalenti al periodo ellenistico, successivamente utilizzate dai primi cristiani. Sopra le grotte c'è un vecchio anfiteatro romano ( non in buone condizioni). Quando io l'ho visitato c'era un evento di opere d'arte all'interno delle grotte. Tutto è gratis. 



Arrivo finalmente nella Old Town. Non c'è molto da vedere. 

Gironzolo intorno alla piazza e vie secondarie. Ormai si sta facendo sera. Torno verso l'albergo.

Prima ,però dal promontorio della vecchia città , mi godo il tramonto.

Si chiude la giornata. 





2° giorno 

"La persona che non ha visto montagne e castelli ha visto il forno e si è spaventata"

Proverbio cipriota

 Questo si dice in riferimento a qualcuno che è intimidito dalle difficoltà apparentemente banali della vita.

Si parte presto dall'albergo per raggiungere la stazione dei Bus di Paphos. Dalla città marina si arriverà a Nicosia, la capitale dell'isola. Ultima capitale ancora divisa in due ( Repubblica di Cipro da una parte e  Repubblica di Cipro del Nord dall'altra, quest'ultima riconosciuta solo dalla Turchia).
Il bus parte alle 8.00 ( verificare orari sul sito della compagnia Intercity Buses , dato che sabato e domenica ci sono orari ridotti). Non ci sono treni. Prezzo biglietto è di 8 euro, da pagare in contanti all'autista. 

E' stato Complicato districarsi perché la stazione era chiusa, non ci sono riferimenti sul display o stalli per capire dove prendere il bus. Il cirillico , inoltre , non aiuta. 

Dopo 2 ore arrivo a Nicosia. Dormito durante il viaggio. 
Prima tappa sono le mure veneziane. Queste impressionanti fortificazioni, costruite negli ultimi anni del dominio veneziano, racchiudono l'ingegnosità strategica e la maestria architettonica dell'epoca rinascimentale. Estendendosi per oltre cinque chilometri e punteggiate da undici robusti bastioni, le mura circondano la città vecchia, 

Alla fine del XVI secolo, le ambizioni espansionistiche dell'Impero Ottomano si facevano sempre più pressanti nel Mediterraneo, spingendo i Veneziani a rafforzare le loro difese. La decisione di fortificare Nicosia fu presa nel 1567, come risposta alla crescente presenza militare ottomana lungo la costa anatolica. I Veneziani incaricarono i rinomati ingegneri militari di progettare e supervisionare la costruzione delle mura, sostituendo le più antiche e meno formidabili fortificazioni medievali che esistevano sin dall'inizio del XIII secolo.

Tre grandi porte perforano le mura, ciascuna intitolata a città vicine: la Porta di Paphos, la Porta di Famagosta e la Porta di Kyrenia. Queste porte servivano come punti cruciali di ingresso e uscita, e la loro collocazione strategica facilitava il movimento di truppe e rifornimenti. La Porta di Famagosta, conosciuta anche come Porta Giuliana, è particolarmente nota per la sua eleganza architettonica. Entro il 1570, le mura erano in gran parte completate, giusto in tempo per l'invasione ottomana guidata da Piali

Pasha. L'assedio di Nicosia iniziò il 22 luglio 1570 e, nonostante le formidabili difese, la città cadde in mano agli Ottomani il 9 settembre 1570, dopo una battaglia feroce e sanguinosa. 
Supero la Famagosta Gate. E' novembre m ma il caldo è asfissiante. Sudo anche con la maglietta a maniche corte. 
Arrivo al Famoso Monumento alla libertà, progettato da Ioannis Notaras. Il Freedom Monument è stato eretto nel 1973 per onorare i combattenti EOKA anti-britannici dell'emergenza 1955-1959 a Cipro. In cima al monumento si trova la Statua della Libertà, che osserva due eroici combattenti dell'EOKA che tirano le catene per aprire i cancelli della prigione, consentendo ai prigionieri, ai contadini e al clero greco-ciprioti di sfuggire al dominio britannico.


Vado verso l'interno e arrivo alla Cattedrale di S.Giovanni. E' situata al centro della città vecchia di Nicosia, capitale di Cipro. Fu costruita per volere dell’arcivescovo Niceforo tra il 1662 e il 1673 sulle rovine dell’abbazia benedettina omonima..
Vicino c'è il Palazzo dell'arcivescovo. Purtroppo era chiusa ed ho dovuto rinunciare alla visita. 

Passo all'interno e raggiungo la famosissima via Lidra, strada turistica. Pieno di ristoranti e negozi. 

Superato abbondantemente mezzogiorno decido di mangiare prima di avventurarmi in altre visite. 

Torre Schacolas è la vedetta della città. All'11° piano , con 2,5 € è possibile avere la visione di tutta Nicosia. Sotto Ogni vetrata è presente una spiegazione di  cosa stai vedendo e la sua storia. 
Si può vedere anche la parte turca.

Scendo e , prima di oltrepassare il confine , vado a far visita al museo Levantis. Il museo svela la storia della città di Nicosia, dall'antichità fino all'era attuale.

L'idea di creare un museo dedicato alla storia di Nicosia fu del precedente sindaco della città, Lellos Demetriades. Il Museo fu fondato nel 1984 dalla Fondazione Anastasios G. Leventis e inaugurato nel

1989. Due anni dopo, nel 1991, il Museo Leventis fu onorato con il premio European Museum of the Year. Oggi, interamente ristrutturato e con la nuova ala, il Museo si propone di continuare nella sua missione di contribuire alla protezione della storia di Nicosia.

Molto interessante e struggente il secondo piano, dove spiega con video, foto e gigantografie la storia dell'indipendenza e la guerra tra Greci-Ciprioti e Turchi Ciprioti. Storia che ha poi portato alla divisione della capitale. 

Il museo è gratis sempre.

Esco e prima del checkpoint mi fermo a visitare la Chiesa di Phaneromeni. E' una delle chiese più grandi della capitale e fu costruita nel 1872. Il mausoleo di marmo a est della chiesa contiene le reliquie dei vescovi e dei sacerdoti giustiziati dagli Ottomani il 9 luglio 1821.

La chiesa , molto bella, veniva allestita per un matrimonio. 

In epoca bizantina, sul sito della chiesa sorgeva un convento e le suore erano note per essere tessitrici di seta. Sembra che il convento sia stato sciolto dopo la conquista ottomana di Nicosia nel 1571 e che la chiesa sia diventata un luogo di culto cristiano parrocchiale.


Secondo la tradizione, i turchi tentarono di convertire la chiesa in una moschea. Tuttavia, abbandonarono il progetto poiché gli imam lì nominati morirono poco dopo aver assunto l'incarico. Vale la pena ricordare che un altro tentativo di conversione da parte del comandante ottomano di Cipro ,nel 1821, fu sventato dall'intervento miracoloso della Madonna.

Fu costruita nella sua forma attuale nel 1872-73 e inaugurata il 5 giugno

1911 dall'Arcivescovo di Cipro, Kyrillos II.
Per entrare in parte Turca bisogna superare 2 controlli, uno da parte Cipriota e d uno da parte Turca-cipriota. Basta un documento ( passaporto o documento d'identità se sei della Comunità europea). 

Prima tappa è il Buyuk Han , famoso edificio che fungeva da luogo di sosta per le carovane desertiche. Fu costruito dagli Ottomani nel 1572, un anno dopo aver conquistato Cipro dai

Veneziani. Al centro del cortile aperto c'è una moschea con una fontana per le abluzioni prima della preghiera. È diventata la prima prigione cittadina sotto l'amministrazione britannica. Dopo essere stata restaurata per la maggior parte degli anni '90, e' diventato un centro artistico composto da diverse gallerie e laboratori. Ci sono anche diversi caffè all'aperto e negozi di souvenir. E' diviso in due piani. 


La passeggiata nella parte turca è una carrellata di una buona parte di negozi in cui il loro marchio di fabbrica non è l'originalità ( famosi brand venduti a poco prezzo).

Si arriva alla vecchia Cattedrale di Santa Sofia. Questa magnifica struttura, che ha iniziato la sua vita come cattedrale cattolica, ha resistito alla prova del tempo e ora serve come moschea, riflettendo la ricca e diversificata storia della regione. La cattedrale è una testimonianza del passato tumultuoso dell'isola.
La prima pietra fu posata nel 1209 e la costruzione fu guidata dalla dinastia Lusignano, che governava Cipro all'epoca. La cattedrale fu edificata sul sito di una precedente chiesa bizantina, e il suo nome, Santa Sofia, che significa Santa Saggezza, fu mantenuto dalla struttura originale.

a storia della cattedrale subì una svolta drammatica nel 1570, quando l'Impero Ottomano assediò Nicosia. Dopo un assedio brutale e prolungato, la città cadde e la cattedrale fu convertita in moschea. Gli Ottomani

aggiunsero due minareti alla struttura e fu rinominata Moschea Selimiye in onore del sultano Selim Vengo colpito dalla sua imponente facciata, che presenta intricati dettagli gotici e alti minareti. L'ingresso è adornato con bellissimi archi e sculture in pietra. Entrando, mi accoglie un vasto e sereno interno, caratterizzato da alti soffitti a volta e colonne eleganti.

Continuo la mia visita. Arrivo alla vecchia Chiesa di S. Nicola, dove ora è un palazzo con eventi culturali e religiosi. Di fronte c'è il grandissimo mercato municipale. 

La visita è finita. Si torna verso la parte europea. E' sera. A piedi raggiungo il mio Hotel

La mattina dopo si parte presto. Raggiungo la stazione dei bus Shuttle per Aeroporto Paphos, orari ridotti perché domenica. Si torna a Roma

mercoledì 5 novembre 2025

VIAGGIO IN LITUANIA ED ESTONIA : TAPPA A VILNIUS; TRAKAI E TALLINN

 Ottobre 2025

Si parte per un viaggio sulle Repubbliche Baltiche. Vista Riga e i suoi dintorni, quindi la Lettonia, andrò in Lituania ed Estonia. Prima tappa è Vilnius, Aereo diretto da Ciampino con Ryanair di mattina presto. 


Volo è durato 2h e mezzo. Uscita dall'aeroporto direttamente nella sala bagagli, quindi abbastanza veloce la pratica.

Treno x Vilnius si trova a 5 minuti ( in alternativa si può prendere il bus). Biglietto costa 0,80 €. Treno piccolo ad un solo vagone che porta in 15-20 minuti alla stazione della città. 

Il mio albergo si trova di fronte alla stazione, quindi perfetto. Provo a vedere se è possibile avere la stanza o lasciare il bagaglio. La prima ho avuto risposta negativa, almeno riesco a lasciare il trolley. 

Parto nella visita della città. C'è una leggenda legata alla sua nascita. Il granduca Gediminas (circa 1275-1341) stava cacciando nella foresta sacra vicino alla valle di Šventaragis. Stanco dopo la fruttuosa caccia , il granduca si accampò lì per trascorrere la


notte. Addormentatosi profondamente, sognò un lupo fatto di ferro che si trovava su una collina e ululava in modo strano, quasi pareva migliaia di lupi stessero facendo la stessa cosa. Rivelò la sua visione al suo sacerdote  e questi gli disse che il sogno andava interpretato come un segno del fatto che andasse costruita una città nel punto esatto in cui il lupo ululava. «Questa città» - spiegò il religioso - «sarà la capitale delle terre dei lituani e dimora dei loro sovrani, e la gloria delle loro azioni risuonerà in tutto il mondo». Pertanto, Gediminas, obbedendo alla volontà degli dei, costruì la città e le conferì il nome di Vilnius, derivante da uno dei fiumi alla confluenza, la Vilnia"



Arrivo a Mesiniu dove c'è la statua ,eretta nel 2007, del leggendario medico ebreo Zemach Shabad, spesso chiamato Dottor Aiskauda. Il monumento è ancora oggi molto venerato, poiché spesso aiutava i poveri che non avevano i soldi per andare dal medico. Il giorno della sua morte, negozi, organizzazioni e banche ebraiche chiusero i battenti. Circa 30.000 persone parteciparono al suo funerale.

Più avanti nella piazza ci sono stampe che raffigurano la storia del ghetto con tutta la ferocia e deportazione nazista contro di loro. 

Vilnius era conosciuta come la "Gerusalemme del Nord" (o la "Gerusalemme della Lituania") perché era un importante centro spirituale e intellettuale dell'ebraismo dell'Europa orientale prima dell'Olocausto. 


Raggiungo la Chiesa di San Casimiro. Fu fondata dai Gesuiti nel 1604 , ma fu completata e consacrata nel 1635. E' dedicata a San Casimiro, patrono della Lituania. Tuttavia, la sua storia è segnata da periodi di distruzione e rinascita. Nel 1655, le truppe russe la incendiarono, e subì ulteriori danni nel 1707 e nel 1749 durante l'assedio svedese e altri conflitti.

Ogni volta, la chiesa venne ricostruita, con contributi significativi dall'architetto gesuita lituano Thomas Pebrauskas, che lasciò il suo segno sull'altare e sulla cupola.  Nonostante queste sfide, la chiesa è emersa come simbolo di resilienza e devozione

Ispirata al Gesù di Roma, la Chiesa di San Casimiro è un esempio magnifico di architettura barocca con influenze gotiche. La sua pianta segue un design a croce latina, con una grande cupola all'intersezione della navata e del transetto. Questa cupola, coronata


dal simbolo del Granducato di Lituania, rappresenta un potente emblema dell'indipendenza lituana.

Nel 1991, una cripta del XVII secolo fu scoperta sotto il coro, contenente i resti di Gesuiti e benefattori.

C'è anche per la nascita della Chiesa una leggenda che narra che la pietra di fondazione, che ancora oggi si trova nella facciata di questo splendido luogo di culto, sia stata portata qui da 700 persone. 

Mi sposto verso il centro , che dal 1994 è diventato Patrimonio dell'Unesco. Arrivo alla Chiesa di StNicholas.  E' la chiesa più antica chiesa sopravvissuta in Lituania. In epoca sovietica, una statua del patrono di Vilnius, San Cristoforo, fu eretta nel frutteto della chiesa nel 1959; si trattò di un palese atto di resistenza, poiché a quel tempo risultava vietato esporre lo stemma della città con la figura di San Cristoforo.

Compro souvenir in uno dei tanti negozi che portano alla Cattedrale. La famosa Pilies Street. Letteralmente la Via del castello. 

La strada si è formata sul luogo dell'antica strada che dal Castello di Vilnius conduceva a sud, verso la Polonia e la Russia. Questa era la strada principale per il castello, con le sue diramazioni che col tempo si trasformarono in vie laterali. Il nome di via Pilies è menzionato in annali storici risalenti al 1530. Re, legati del Papa e inviati da altri paesi percorrevano questa strada diretti al castello. Nobili e ricchi cittadini costruirono le loro case in via Pilies.

Sulla strada mangio in un tipico ristorante lituano. Etno Dvaras. Buono.

Dal ristorante arrivo alla cattedrale e al palazzo dei Granduchi. Quest'ultimo è chiuso il lunedì. 


Secondo gli studiosi, la cattedrale sarebbe stata costruita sui resti di un antico tempio pagano.La Cattedrale di Vilnius ha origini remote, essendo stata edificata inizialmente nel XIII secolo, per poi essere ricostruita ripetutamente nel corso dei secoli; sono infatti stati diversi gli incendi ed i crolli strutturali che hanno interessato la chiesa nella storia. 

La stupenda Cattedrale dei SS.Stanislao e Vladislao dal 1922 può fregiarsi anche del titolo di Basilica concessole dal Papa.

Al suo interno riposano nomi illustri della storia nazionale: ospitati i resti del granduca lituano e del re Alexander di Polonia, ma sempre all'interno della cattedrale si trovano anche le spoglie di altri illustri personaggi come Vytatutas il Grande e la regina Elisabetta d'Austria e l'urna con il cuore di re


Vladislovas Vaza.

La struttura prevede tre navate sorrette da grandi colonne ed è decorata con quadri, sculture ed opere d'arte riconducibili al XVI secolo, che raccontano la storia della chiesa fino ai giorni nostri. Al suo interno sopravvive anche il più antico affresco lituano, datato XIV secolo.

La Cattedrale di Vilnius faceva parte, un tempo, del Castello di Gediminas. Sul tetto si trovano tre sculture, raffiguranti rispettivamente San Casimiro, San Stanislao e Sant'Elena. La basilica è accompagnata da un campanile a sé stante, alto 57 metri e sorto nel luogo dove sorgeva l'antica torre difensiva del castello.

Dalla Cattedrale arrivo alla Torre di Gediminas. Per arerivarci c'è la possibilità sia a piedi , con scale, o con funicolare. Biglietto 3 € a/r. 


La torre 
è un potente simbolo della resilienza della nazione e della sua duratura eredità storica. Questa torre funge da testimonianza vivente del passato medievale della Lituania, racchiudendo secoli di importanza strategica, lotta nazionale e identità culturale.  

La costruzione in mattoni rossi dalla forma ottagonale che un tempo era parte di un più ampio complesso fortificato a difesa della capitale. L'edificio è stato eretto sulla sommità della collina che domina la città, a pochi passi dal fiume Neris; anticamente il complesso architettonico comprendeva tre castelli, dei quali ora rimane solo la Torre di Gediminas.

Per entrare nella torre il biglietto è 8 euro. All'interno sono presenti armature e la storia del paese. Tutti i giorni dalle 10 alle 18

La vista sulla città è bellissima. 

Scendo per andare verso il comprensorio delle Tre Croci. Si trova sulla collina dinanzi alla Torre. 

Sono state collocate durante la Seconda Guerra Mondiale e ora considerate un simbolo della resistenza contro l’occupazione sovietica. Vi sono due leggende relative alla loro comparsa. Una versione narra che si tratta di un monumento in memoria dei martiri francescani qui caduti nel XIV sec.


Un’altra versione racconta invece che si tratta di un monumento sorto in occasione del conferimento alla città di Vilnius dei diritti di Magdeburgo.

Quella dei monaci narra che furono sepolti su questa collina e sulla sua sommità venne eretta una cappella, poi sostituita da tre croci che rimasero al loro posto fino al 1869.

La salita è irta. Tante scale. Ci sono vari monumenti con tratti storici. 

Comincia a piovigginare, quindi torno in albergo. Faccio il check-in. Mentre sono in albergo diluvia. Doccia e aspetto che smetta di piovere.


Dall'albergo arrivo fino ad Angus. Durante la passeggiata ho trovato un gatto stile giapponese, una colonna con un uovo sul nido. A Piazza Raugyklos.

Ripasso davanti alla Chiesa di Ognissanti. Finalmente è aperta. Bellissima.

La Chiesa di Tutti i Santi fu costruita a Vilnius nel 1632 da Vaitiekus Adalbertas Chludzinskis, segretario di Sigismondo III Vasa, re di Lituania e Polonia. 

Nel 1743, un campanile in stile tardo barocco fu aggiunto al lato sinistro della facciata della chiesa. Questa torre riflette la tradizione barocca di Vilnius ed è diventata uno degli edifici più notevoli della Città Vecchia. Alla fine del XVIII secolo, anche la chiesa fu ristrutturata. Fu progettata come una basilica a tre navate, con un profondo presbiterio e due cappelle laterali con cupole. La chiesa di


Ognissanti ha 18 altari, decorati con dipinti, sculture dai colori vivaci ed elementi decorativi dorati.

La chiesa è adiacente al ghetto ebraico. Durante la seconda guerra mondiale, si scavò un tunnel attraverso le fogne che collegava la chiesa con il ghetto. Il prete della chiesa provvedeva a recuperare del pane da portare agli ebrei , oltre a coprire talvolta la fuga di alcuni di essi. 

Arrivo al Municipio per passeggiare nelle vie del Ghetto.

Raggiungo la Chiesa di S.Anna.Le origini della chiesa di Sant'Anna risalgono alla fine del XIV secolo, quando fu costruita come semplice chiesa in legno. L'attuale struttura in mattoni, testimonianza del fiorente stile gotico della regione, fu costruita all'inizio del XVI secolo. La sua trasformazione da


modesta cappella in legno a magnifico edificio in mattoni simboleggiava la crescente prosperità della città e la sua adesione alle tendenze architettoniche europee.

Si narra che Napoleone durante la sua sosta a Vilnius, rimase affascinato da questa chiesa al punto di gridare “Me la porterei a Parigi nel palmo di una mano!” Il Condottiero portò via da Vilnius diverse opere d’arte e poco si interessò, tuttavia, all'architettura religiosa. Nella chiesa i


soldati di Napoleone allestirono un magazzino, e vi tennero perfino i cavalli.

Supero il ponte ed entrò nella Repubblica indipendente di Uzipis.Užupis significa “al di là del fiume”, nome che di fatto descrive il quartiere, separato dal resto della città vecchia dal fiume Vilnia e ad esso collegato da 7 ponti. La sua è una storia travagliata: abitato in prevalenza da ebrei fin dal XVI secolo, dopo la II guerra mondiale rimane praticamente disabitato. Le case vuote vengono presto occupate dagli “scarti della società”: senzatetto, prostitute, criminali, ma anche artigiani che non arrivavano a fine mese.


Quando nel 1990 la Lituania dichiara la propria indipendenza, l’area è tra le più degradate della città.

La svolta arriva a metà degli anni ’90, nel momento in cui artisti ed intellettuali, attirati dai prezzi bassi, cominciano a trasferirvisi ed ad aprire laboratori e gallerie. Come forma di “riscatto supremo”, nel 1997 viene istituita la Repubblica di Užupis, che si dichiara indipendente da Vilnius il 1 aprile 2000.

Užupis è una repubblica a tutti gli effetti: ha un inno, una bandiera (che cambia colore a seconda delle stagioni), una moneta, un esercito , un presidente ed un parlamento con sede presso un bar. Užupis ha anche i suoi cittadini onorari, tra cui spicca la figura del Dalai Lama, che giganteggia in moltissime foto all'interno della Repubblica.. Soprattutto, Užupis ha una costituzione che è affissa in molteplici lingue su dei pannelli a specchio lungo la via Paupio Gatvė.

Gironzolo. Fantastica l'altalena sospesa sul fiume collegata al ponte. 

Salgo le scale Czeslaw Milosz e torno in albergo.

2° giorno - Da Vilnius a Trakai

Dvi klaidos. Vieni mėgina viską suprasti, pamiršdami gyventi, kiti skuba gyventi, nespėję nieko suprasti.

Due errori. Alcuni cercano di comprendere tutto, dimenticando di vivere, altri vivono in fretta prima di aver capito qualcosa.

Vytautas Karalius Poeta Lituano

Colazione in albergo. Per Trakai c'è il treno da Vilnius alle 9.00 o alle 10.53. Visto che alla sera tardi ho l'aereo per Tallinn decido di prenderla comoda.

Lascio bagaglio in albergo e parto per la stazione. Biglietto andata e ritorno 6,14 €. 

In stazione devo fare attenzione ai treni perché cambiano destinazione in un attimo. Un treno per Trakai diventa per Kaunas in un baleno. Per fortuna me ne accorgo e scendo in tempo.


Scendo dal treno e c'è subito il lago Galvé. C'è un sentiero che a vista lago porta al castello. La vista e la passeggiata è stupenda. 

Il lago emana sensazioni di bellezza incredibili. 

A 35 minuti si raggiunge il castello, unico dell’Europa orientale che si trova su un’isola circondata dall'acqua. Fu costruito per scopi militari, in seguito divenne la residenza estiva del granduca di Lituania e dopo la sua morte vi fu


stabilita una prigione. È interessante notare che il castello è stato costruito non su un’isola soltanto, ma su tre isole. 

Sulla piazza prima del ponte pedonale che porta al castello ci sono chioschi di souvenir. 

Nel XVII secolo venne danneggiato gravemente a causa della guerra che si era scatenata tra la Lituania e Mosca.nel 1905, ripresero i lavori di ristrutturazione, che furono spesso


interrotti a causa delle due guerre mondiali. Solo nel 1961 si riuscirono a concludere i restauri.

Il biglietto costa 10 €. All'interno c'è un museo. Stanze piene di teche con Ceramiche, avorio, timbri e pipe. Bello da vedere.

Bella anche la torre che si arriva passando su un ponte levatoio.

Finisco il tour ed esco. E' ormai ora di pranzo ( abbondante). 


Esco e mangio in uno dei pochi ristoranti aperti ( siamo ad ottobre). Mangio da Bona ( in omaggio a Bona Sforza, moglie di uno dei Granduchi Lituani).

C'è la pizza come piatto principale, che per motivi nazionalistici declino. Mangio dei ravioli di patate ripieni di carne. Tipici di questi posti. 

Giro per la città di Trakai. Visito la Basilica. E' una chiesa cattolica romana fondata da Vitoldo il Grande nel 1409 e costruita in stile gotico. Successivamente subì notevoli modifiche durante il periodo barocco.  La pala d'altare principale contiene l'icona della Madre di Dio di Trakai .

Da Trakai vado verso la stazione. Trovo un cartello con presente un memoriale dell'Olocausto a Varnikai, una delle isole del lago. 

All'interno dell'isola si trova un punto oscuro della storia lituana. Nel settembre del 1941, molti ebrei di Trakai e di altre località limitrofe (Lentvaris, Onuškis e Aukštadvaris) furono condotti in case di campagna, che fungevano da ghetto.

Dopo che il capo della polizia di Trakai, Kazys Čaplikas, si rifiutò di obbedire all'ordine del governatore della contea Mašinskas e ordinò ai suoi subordinati di comportarsi allo stesso modo, circa 30 soldati e poliziotti tedeschi della Squadra


Speciale furono inviati da Vilnius. Il 30 settembre 1941, nella foresta di Varnikai, fucilarono 1446 ebrei. 366 uomini, 483 donne e 597 bambini furono uccisi.

Torno in stazione. 

E' sera tardi. A Vilnius vado in albergo e recupero la valigia. Il treno non parte più per l'aeroporto ( ultimo alle 18). Quindi prendo navetta alla stazione bus, vicino a quello della stazione. Biglietto 3 €. 

IN aeroporto si va a Tallinn con Air Baltic. Arrivo ormai a notte , quindi ho preso Uber per arrivare in albergo.


3° giorno Tallinn

“Non sono stata ovunque, ma è sulla mia lista” 

Susan Sontag- Scrittrice e filosofa statunitense.

Colazione e poi parto per la città.

Prima tappa è la colonna della Vittoria dell'Indipendenza estone. Si erge con fierezza nella Piazza della Libertà di Tallinn, simboleggiando l'indipendenza conquistata con fatica dall'Estonia e rendendo omaggio a coloro che hanno combattuto con coraggio per la libertà del paese. Questo imponente monumento, inaugurato il 23 giugno 2009 riflette sia le lotte che i trionfi della Guerra d'Indipendenza Estone avvenuta tra il 1918 e il 1920.

In cima alla colonna è presente una riproduzione ingigantita della "Croce della Libertà", la massima onorificenza al valore militare conferita dall'Estonia; al fianco della colonna, nella parte destra, sono collocati vari pennoni con la bandiera nazionale estone.

Dietro è presente il Museo Kiek in de Kok, che apre alle 11. Vado dopo.

Arrivo a Piazza del Municipio. Le case sono tipiche del Nord. 

Il Municipio di Tallinn (Tallinna Raekoda in estone) è l’unico municipio in stile gotico sopravvissuto nell’Europa del Nord. L'edificio gotico attuale è datato 1404.

Da Piazza Raekoja arrivo alla vicina Chiesa del Santo Spirito. Ingresso 3€. Da vedere, All'interno ci sono dei ragazzi che cercano di disegnare le gallerie di legno. 

Queste gallerie  rappresentano il posto in cui i mecenati si riunivano per

ascoltare i sermoni, ornate con rappresentazioni di scene bibliche. Molto belli.

Bellissima la pala d'altare di epoca medievale .L’ala interna sinistra dell’altare, presenta scene dalla vita di Santa Elisabetta di Turingia. Nata principessa d’Ungheria, Elisabetta si sposò a 14 anni e rimase vedova a 20. Rinunciò ai suoi beni terreni per aiutare i poveri, diventando la santa patrona di quest’ultimi. È celebre per il Miracolo delle Rose, legato

all'alimentazione dei poveri, e per il Miracolo di Cristo a letto, che riguarda la cura di un lebbroso nel suo letto.

Esco e raggiungo il Cortile dei Maestri. Un cortile con all'interno Negozi d'arte e una cioccolateria. 

Da lì arrivo al Passaggio di S.Caterina. Il Passaggio di Santa Caterina, uno stretto vicolo acciottolato che costeggia le rovine del monastero. Ora ospita una serie di laboratori artigianali, dove abili artigiani praticano tecniche tradizionali.

Ci son o molte tombe affisse su una parete. 

Raggiungo Pikk Street. In estone significa "Long Street" e  descrive in modo appropriato sia la sua lunghezza fisica che la sua importanza storica come

arteria principale di scambi e commercio. Sin dal Medioevo, questa vivace arteria stradale ha collegato Dal porto di Tallinn alle piazze del mercato centrale e alle aree residenziali, e questo lo rende un percorso fondamentale per i mercanti, le gilde e l'élite della città.

Percorro tutta la strada per arrivare alla Cattedrale Aleksander Nevski. è un faro dell'architettura ortodossa russa e di grande significato spirituale.

La Cattedrale di Alexander Nevsky fu commissionata dal Governatore della Provincia di Estonia durante il periodo in cui il Paese faceva parte dell'Impero Russo. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1894 e fu completata nel 1900.

La posizione della cattedrale, direttamente di fronte al Castello di Toompea (che serviva come residenza del governatore), fu scelta per simboleggiare il dominio della Chiesa Ortodossa Russa e dell'Impero Russo sull'Estonia.

La cattedrale è un esempio eccellente dello stile architettonico del Rinascimento Russo. Il suo esterno è adornato con mosaici intricati ed elementi decorativi che riflettono il design ecclesiastico tradizionale russo. La caratteristica più distintiva della cattedrale sono le sue cinque cupole a cipolla, ciascuna sormontata da una croce dorata.

Purtroppo non possibile scattare foto all'interno. 

Scendo e giungo al Danish King 's Garden. Il Giardino del Re Danese si trova proprio accanto a Toompea, sul pendio di fronte Cattedrale. Secondo un'antica leggenda, questo è il punto in cui una

bandiera scese dal cielo durante l'invasione danese, e fu questa bandiera a cambiare l'esito della battaglia a favore di Re Valdemaro II. In seguito, la bandiera divenne la bandiera nazionale della Danimarca. La scultura Tuli lipp ('La bandiera scesa') parla di questa leggenda.
Il regno danese, durato oltre un secolo a Tallinn e nell'Estonia settentrionale, a dare il nome al giardino.

Le sculture dei monaci che si trovano nel Giardino  rimandano ad altre leggende. L'opera "Tre" è nata nel 2011 nell'ambito di un concorso di progettazione, organizzato dalla città e realizzata nell'autunno del 2015 . I Tre monaci in bronzo alti 2,5 metri sono: Ambrogio, il "Monaco in attesa", Bartolomeo, il "Monaco in preghiera" e Claudio, il "Monaco che osserva". Un monaco o addirittura 3

monaci sono stati visti come fantasmi, giganteschi corpi di luce a volte in preghiera, a volte come trasmettitore di messaggi di avvertimento e di miglioramento del mondo. Tutto il complesso, negli anni 80, fu benedetto. Sembra che da quel momento non sono più comparsi. 

Entro nel Museo Kiek in the Kok. Biglietto 12 € per le 4 torri , 16 per tutto il complesso. Oarrio 11-18 , chiuso il lunedì. 
Sono quattro torri che si possono visitare oltre al Kiek ci sono la Torre della Fanciulla, la Torre
Marstal e la Torre della Porta a Gamba Corta. All’interno del museo si trovano anche le torri sotterranee BASTION, costruite alla fine del XVII secolo, e il Museo della Pietra Scolpita.

Non gettate il biglietto finché siete all'interno perché per il passaggio attraverso le torri dovrai ogni volta scannerizzarlo per entrare. 

La vista dalla passerella di una torre all'altra godetevi il panorama della città vecchia. 

Torno a Piazza del Municipio dove scelgo un Ristorante per mangiare. Sarebbe opportuno scegliere un altra ubicazione, visto la poca scelta e i prezzi un po' esagerati. 


Soddisfatte le papille gustative mi incammino verso altri posti da visitare in questa bellissima città.

Arrivo alla chiesa di St.Olaf ( o Olav). Prese il nome dal santo re norvegese Olav II Haraldsson, che era anche il patrono della Norvegia. Si ritiene che la chiesa di Sant'Olaf sia stata costruita nel XII secolo e che sia stata il centro della comunità scandinava della vecchia Tallinn fino all'invasione dei danesi nel 1219. La chiesa fu menzionata per la prima volta nel 1267. È la più grande struttura medievale della città ed era considerata l'edificio più alto d'Europa tra il 1540 e il 1625.

L'interno è molto semplice. La chiesa è gratis, la visita alla Torre ( che quando l'ho visitata era chiusa) il biglietto costa 8€. 

Girovago per le viuzze della Old Town per poi uscirne e camminare nella parte esterna. 

Qualche bel palazzo e parco. 

Arrivo a Tamsaare Park ( Tamsaare è stato un famoso scrittore estone) dove mi riposo un po'. Alle spalle del parco c'è un centro commerciale (Viru).

Rientro nella vecchia città e per tornare in albergo. 
Questa città non mi ha entusiasmato molto, forse ne ho dedicato un solo giorno. Vilnius e Trakai hanno meritano molto di più.



4° giorno Da Tallinn a Vilnius ( e ritorno a Casa)

Laisvė – susitikimas su pasauliu be įkyrių tarpininkų.

Libertà: un incontro con il mondo senza fastidiosi intermediari.

Vytautas Karalius Poeta Lituano

Prenoto Uber per arrivare in albergo, visto che l'aereo che mi riporta a Tallinn parte molto presto.


Aereo in ritardo di 20 minuti. A  Vilnius l'aereo parcheggia in una piazzola lontana con 3 bus che ci aspettano, ma nessuna scala posteriore per scendere. 

Prendo il treno che mi riporterà alla Stazione. Per lasciare il bagaglio, e godermi la visita in libertà, c'è un deposito bagagli all'interno stazione Bus. 5 euro per tutti senza limiti di orario ( il deposito chiude alle 24). Prima tappa è il Mercato (Halls Turgus). 



Il mercato è abbastanza grande. All'interno banchi di Verdura, carne e pesce. Qualche negozio di souvenir e qualche ristorante. 

Al piano di sotto abbigliamento e calzature.

Percorro tutto per poi uscire ed andare a visitare la Gate of Dawn Chapel of Mary Mother of Mercy. Ci sono molti fedeli , anche in strada che rivolti verso il dipinto, dedicano una preghiera o richiedono protezione e favori. 

La porta fu una delle prime cinque porte di Vilnius erette insieme alle mura cittadine. Il nome "Aušros" ("dell'alba") accompagnò la diffusione del culto della Madre di Dio, ed è probabilmente associato all'immagine di Maria come "stella dell'alba". Il

dipinto della Madre della Misericordia (la Porta dell'Aurora) è noto a molti cattolici in tutto il mondo. Il dipinto risale al primo quarto del XVII secolo. 

L'immagine fu solennemente incoronata nel 1927. Nel 1993 Papa Giovanni Paolo II pregò presso il santuario della Madre della Divina Misericordia durante il suo pellegrinaggio in Lituania.



Vado verso il centro. Prendo la via per il bastione e il parco adiacente. 

Scendendo le scale arrivo ad un mercato all'aperto.  Molti lituani che sono indaffarati a fare la spesa.

Camminando mi trovo ad Uzipis. Fotografo tutto quello che mi sono perso la prima volta. 

In un ristorante nella piazza interna, vista l'ora, decido di mangiare.

Il mio obiettivo è visitare il Palazzo dei Granduchi. 
Attraverso il Bernardine's Garden. Molto bello da vedere.

Prima era chiamato Parco Sereikiškės.
È stato restaurato nel 2013 per ripristinare l'atmosfera autentica del XIX secolo.

Arrivo al Palazzo. Biglietto 12 euro ( diviso in tre parti , compresa la mostra). A me è piaciuto tantissimo. I percorsi e i vari cartelli giganteschi con tutta la storia dei Granduchi e
della Lituania realizzata perfettamente. Non esiste, però, in lingua italiana ( solo inglese e lituano), nemmeno l'audioguida ha l'italiano. 

Le origini del Palazzo dei Granduchi di Lituania risalgono al XV secolo, quando fu costruito per i governanti del Granducato di Lituania e futuri Re

di Polonia. Il palazzo si trovava originariamente all'interno del castello inferiore di Vilnius. Nel corso dei secoli, il palazzo subì numerose trasformazioni divenendo il centro politico, amministrativo e culturale del Commonwealth polacco-lituano.

Purtroppo, il palazzo fu demolito nel 1801, lasciando solo un'ombra della sua antica grandezza.Nel 2002, sono iniziati ambiziosi sforzi di ricostruzione, culminati nel completamento del nuovo palazzo nel

2018. Il palazzo ricostruito, progettato in stile rinascimentale, è una testimonianza dello spirito duraturo della Lituania e della sua dedizione a preservare il proprio patrimonio culturale.

Ho speso 2 ore del mio miglior tempo. La prima parte del Palazzo c'è tutta la storia, dalla nascita ad oggi. La seconda , secondo me la più bella, c'è la ricostruzione delle stanze. La terza, la più breve, vetrate di armi, utensili di cucina e cultura.

E' possibile anche vedere la città da un 6° piano se non incontri una scolaresca, come è avvenuto per me, con cui fatichi a guardare esternamente.

La parte del castello ha una parte italiana, per come scrivevo per Trakai, la discendente dei Sforza , Bona, figlia del duca di Milano Gian Galeazzo e di Isabella d'Aragona, e che fu la seconda moglie del re Sigismondo I (1518), diventando così regina consorte di Polonia e granduchessa di Lituania.

Finita la visita è ora di riprendere il treno per l'aeroporto e tornare a casa. 

Bellissimi posti. Viaggiare , è assolutamente vero, ti arricchisce internamente. 
















VIAGGIO A CIPRO : PAPHOS E NICOSIA

  Novembre 2025 Si parte per Paphos , Cipro. Si dovrebbe partire alle 20.45, invece 1 ora di ritardo. Aereo completamente pieno.  A Paphos (...