lunedì 20 novembre 2023

VIAGGIO ROMANIA : TAPPA A BUCAREST, BRAN CASTLE, BRASOV

 Ottobre 2023

Si Vola per la Romania. Sarà il 29° paese visitato. Dal secondo aeroporto di Roma si parte per Bucarest. Volo con molto vento, ma senza turbolenze. In 1 h e 40' si arriva nella capitale romena. 

Solita prassi burocratico, con visione carta d'identità, e si esce dall'aeroporto. Ricordarsi che le lancette andranno spostate un'ora avanti per il fuso orario rispetto l'Italia. Si prende il Bus 783 che ti porta in città. In Romania si può pagare anche con la carta di credito direttamente sul bus. Costo viaggio 3 Ron (o Lei) circa 0,65 cent. 

Dobbiamo arrivare al nostro appartamento Mosilor Apartments , vicino al centro della città. Scendiamo a Piata Romana e saliamo sul 79 per tre fermate. Via messaggio mi avevano dato indicazioni per trovarla e codici d'ingresso del portone. Check in e pagamento avviene online. 

Ascensore al quarto piano e siamo nell'appartamento. Carino. C'è l'essenziale (frullatore, Frigo, forno a microonde, cucina a gas per cucinare).

Nelle vicinanze ci sono vari ristoranti, un Kfc, e due supermercati H24. Ormai è sera. Scendiamo a comprare qualcosa per cena e per colazioni per l'indomani. Domani si partirà presto.
Condominio , nell'insieme, silenzioso.



2° giorno

La vita è un treno senza fine. Molti aspettano che se ne vada, pochi capiscono che bisogna attraversarlo.

La vita è un treno senza fine. Molti lo attendono per partire, pochi si rendono conto che bisogna percorrerlo.

Tudor Vasiliu Scrittore

Si parte presto dall'appartamento per raggiungere Grand Hotel Bucarest dove prenderemo il bus per il tour Bran Castle (Castello di Dracula), Castello di Peles e la città di Brasov. 

Prima ci fermiamo a Peles, due ora circa il tragitto.La fermata è durata circa 45 minuti. Purtroppo chiuso per la visita interna.  Dal 15 maggio al 16 settembre è aperto da Martedì a domenica dalle 9.15 alle 16.15. Dal 17 settembre al 13 maggio dal Mercoledì alla domenica stesso orario estivo. La nostra visita è avvenuta di martedì. 


Il Castello di Peleș fu eretto tra il 1875 e il 1915 , come residenza estiva della Famiglia reale. Fu usato dai monarchi fino al 1948 quando, con l'avvento del Comunismo, fu trasformato in un museo. Fu aperto al pubblico, però, solo dal 1990. 



Con una superficie di 3.200 metri quadri, il castello dispone di 160 stanze riccamente decorate e ammobiliate, a cui fanno seguito 30 bagni. Solo 10 sono visitabili.

Esternamente è particolarmente bello e un po' "fiabesco". Compaiono fontane e vasi in marmo di Carrara . Tra le statue più importanti vi segnaliamo quella di Carlo I realizzata dallo scultore italiano R. Romanelli, il monumento alla regina Elisabetta e i leoni che fanno da guardia.

Dopo aver girovagato per tutto il vasto parco e tra i vari chioschi di souvenir, si torna al bus per partire verso Bran.

E' il 31 ottobre quindi per strada c'è molto traffico.

Arriviamo circa le 13.30. Fila enorme per comprare i biglietti, per fortuna noi comprati online, ma fila enorme anche per entrare nel palazzo. E' Halloween, quindi la magia e il mistero viaggia nella testa e fantasia di ogni visitatore. 


 Il Castello si trova a 25 Km Di Brasov, carina cittadina romena, ed offre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. Costruito nel ‘300 da Ludovico I D’Angiò come posto di guardia, il Castello di Dracula è arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola. Oggi il castello espone collezioni d'arte e mobili della Regina Maria.
Il castello è aperto al pubblico 
Da martedì a domenica: dalle 9.00 alle 18.00, ultimo ingresso alle 18.00.

Lunedì: dalle 12 alle 18, ultimo ingresso alle 18.00.



Il castell incarna la vivida immaginazione dell’autore irlandese Bram Stoker che, pur non avendolo mai visto, lo ha inserito perfettamente nel suo famoso romanzo  "Dracula" . Il legame tra Dracula e il Castello di Bran è, purtroppo, più che un po’ debole. Vlad l’Impalatore, l’ispiratore di Dracula, fu uno dei sovrani medievali più raccapriccianti che ha combattuto una serie di campagne nella zona intorno al Castello durante XV secolo. 

Il biglietto d'ingresso costa 60 lei ( al cambio circa 12/13 euro). 


Ci mettiamo 40 minuti solo per entrare nel palazzo. Il castello , il momento e i dintorni sono veramente suggestivi. All'ingresso  della porta principale ci aspetta un Vampiro.

Il castello è tutto abbellito a festa: Streghe, zucche, spose fantasma, ragnatele, teschi e soprattutto vampiri sono dappertutto.

Si attraversano corridoi stretti per arrivare alle stanze. 

Da vedere. 


Non piaciuto il tunnel del tempo ( 25 lei - 6 euro). La storia è che quando fu costruito il castello medievale di Bran, all'interno del cortile del castello fu scavata una cisterna d'acqua profonda sette metri. Il serbatoio fu trasformato in un foro profondo 59 metri scavato nella roccia granitica nel XVII secolo. Nel 1937 il Castello di Bran fu dotato di un nuovo pozzo e il vecchio fu riutilizzato come vano ascensore. Questo ascensore, insieme a una galleria orizzontale unga 40 metri, consentiva alla regina Maria di Romania di accedere ai Giardini Reali, che si trovano alla base della rupe su cui sorge il Castello di Bran.



Ora è un'esperienza multisensoriale in una  parte della roccia sopravvissuta al tempo. Forse sono io a non averla capita.

Tutto intorno è pensato per il Castello, attrattiva della zona. Ristoranti, Bar e negozi di souvenir hanno un'unico filo conduttore. 

Riesco a mangiare per le 16 nella galleria prima del parcheggio bus. Traffico intenso.

Arriviamo a Brasov già sera.

Passeggiamo per il bellissimo centro di Brasov. Arriviamo fino alla Famosa Chiesa Nera dove l'ingresso è di di 20 lei circa 4 euro. 

La Chiesa Nera, conosciuta anche come Biserica Neagră in rumeno, ha una storia che risale al XIV secolo. La leggenda narra che nel lontano 1689 un fulmine, scagliato da forze sconosciute, colpì la torre della chiesa, provocando un terribile incendio che la


devastò. Le fiamme divorarono l'edificio, riducendo gran parte della sua magnifica architettura in cenere.

Nonostante l'incendio devastante , la Chiesa Nera fu fedelmente restaurata nel corso degli anni, preservando la sua maestosità gotica e il suo fascino unico. 

 Il pulpito della Chiesa Nera di Brasov è un dono risalente al 1695. Si tratta di un piccolo capolavoro realizzato con i materiali più naturali per eccellenza, il legno e la pietra, abbelliti da colori vivaci. Una figura misteriosa, al centro del dipinto, viene identificata


come Mosè. Su di lui ci sono, in pietra, i simboli dei quattro evangelisti: il leone, l’aquila, l’angelo e il toro

all’incredibile collezione di tappeti orientali che si possono ammirare all’interno della chiesa.

Grazie all’ampia rete commerciale dell’epoca,  ci sono moltissimi tappeti che arrivavano a Brasov direttamente dal cuore dell’Impero Ottomano. La collezione presente nella chiesa proviene tutta dall’Anatolia e comprende una produzione che parte dalla metà del quindicesimo secolo. I tappeti oggi sono esposti senza nessuna barriera, protetti dalla

penombra e dall’umidità della chiesa. Nonostante il tempo, hanno conservato i loro colori straordinari ed è ancora possibile osservare la raffinatezza degli intrecci e l’alta qualità dei tessuti. Le decorazioni più ricorrenti sono gli uccelli e gli scorpioni. In passato questi tappeti venivano utilizzati nella Chiesa Nera durante le cerimonie importanti.


Belle e inquietanti sono le tombe. Anticamente, i sacerdoti venivano sepolti nei pressi della Chiesa Nera. Quelli più amati e meritevoli, trovavano posto all’interno delle mura. A un certo punto, tuttavia, le cose cambiarono. Nel diciannovesimo secolo, si decise di interrompere le cerimonie funebri all’interno della chiesa. Quasi tutte le tombe furono rimosse e vennero lasciate soltanto le più belle, o quelle più importanti. Alcune tombe sono decorate con semplici iscrizioni,

mentre quelle più ricche sono dei veri capolavori. I ritratti a rilievo dei defunti sono talmente particolareggiati da risultare persino inquietanti.

Suggestiva la scritta nella montagna che sovrasta la città.

Si torna al bus per tornare a Bucarest. 



3° giorno

Alcuni credono che il silenzio sia d'oro, altri che solo l'oro parli.

Alcuni credono che il silenzio sia d’oro, altri – che solo l’oro parli.

Nicolae Petrescu-Redi, scrittore

Dopo aver fatto colazione in appartamento, si parte per la città. Prima tappa la Casa del Polo di Ceasescu (Casa Poporului ) ora sede del Parlamento. 

Dall'appartamento raggiungiamo Piata st Georghe. Dove c'è un bellissimo parco con all'interno una chiesa. Bellissima chiesa ortodossa  dedicata a San Giorgio.
 Il terremoto del 1802 distrusse volte e cupole; la chiesa fu poi ricostruita senza cupole. 

 La chiesa fu riparata tra il 1851 e il 1855 sotto la supervisione dell'architetto Xavier Villacrosse ; Constantin Lecca e Mișu Popp dipinsero gli interni. Il giardino fu realizzato negli anni '60 dell'Ottocento. Il terremoto del 1940 provocò gravi danni, facendo crollare il campanile con il suo orologio. Seguirono riparazioni, con il dipinto restaurato nel 1950.
Un restauro  iniziò nel 1968 e fu in gran parte completato nel 1987; cercò di far rivivere l'aspetto originario della chiesa, ma non fu esente da critiche. Nuovi affreschi interni furono iniziati nel 1998. 

All'interno è sepolto il principe  Constantin Brâncoveanu.



Bellissima.
Nei dintorni , nel parco, è presente un Monumento a Km "0" e un Monumento del Principe Constantin.

Dalla Piazza costeggiamo il fiume Dâmbovița. Bellissima luce riflessa nello specchio d'acqua. Passiamo davanti al Palazzo di Giustizia. Attraversiamo Parco Izvor per poi spuntare davanti al Parlamento, nostra meta.

Biglietto è 60 Lei per adulto, 20 Lei per studenti. 




Prendiamo i biglietti per le 14. No ascensore e 300 scalini da salire.

La Cattedrale , situata dietro il Parlamento , era chiusa per restauro. Davanti c'è una piccola chiesetta che è assolutamente da vedere.

Giriamo intorno ed arriviamo a Plata Constitutei. La attraversiamo e andiamo a visitare la Chiesa di St Niculae Vladica. Carina.

Mangiamo vicino al supermercato e poi torniamo verso il Parlamento. 



Il Parlamento è il secondo palazzo governativo più grande del mondo, dopo la Casa Bianca.

Fu costruito sull'ego del dittatore Ceasescu, ex Presidente Rumeno, cui governo risultò il più autoritario in Europa e non solo.

Pur di dare libero sfogo alla propria smisurata ambizione, il dittatore non si fece scrupoli prima di demolire qualsiasi costruzione o edificio storico che impedisse

la realizzazione del suo progetto megalomane: l'ego esagerato di Ceausescu rase al suolo templi, fabbriche, ospedali e abitazioni private, lasciando senza dimora oltre 40.000 persone.

I lavori di costruzione del Palazzo del Parlamento, durati cinque anni,  furono eseguiti a marcia forzata da più di 20.000 lavoratori, molti dei quali persero la vita a causa dei massacranti turni da 24 ore,

sette giorni su sette: c'è chi dice che alcuni corpi siano rimasti là, sepolti per sempre sotto una coltre di cemento.

Il Parlamento si estende su una superfice di 365.000 metri quadri che ospita un totale di 1.100 stanze ricoperte da oltre 200.000 metri quadri di tappeti e 900.000 metri quadri di legno che brillano sotto i bagliori di 480 scintillanti lampadari a goccia.


Questo colosso, lungo 240 metri e largo 270 metri, si divide in 12 piani in superficie e 8 piani interrati, dei quali uno è, ovviamente, un bunker.

La durata della visita è circa 1 h 15'. La guida è molto brava e anche simpatica.
Per entrare si passa su un metal detector.

Da vedere.

Si punta il Museo Nazionale per percorrere Pasajul Victorieri, un vicolo con ombrelli appesi. 

Arriviamo a Piata Universitari. Vediamo il monumento dedicato a Iuliu Maniu, primo ministro della Romania destituito e condannato all'ergastolo da Ceausescu a causa della sua lotta alla tirannia.

L'Ateneo Rumeno , inaugurato nel 1888, è una sala concerto al centro della Capitale. Al nostro arrivo è vietato l'ingresso con presenza di Gendarmeria e Polizia. 

In Un bar vicino "Tucano Caffè" prendiamo un buonissimo latte con Pistacchio. Locale carinissimo.

A piedi, passando della via dello shopping torniamo nell'appartamento. 

4° giorno

Voința inimii dă aripi picioarelor.
La volontà del cuore dà ali ai piedi.

Proverbio Rumeno

Dopo colazione partiamo con il bus e arriviamo all'arco di Trionfo. Nelle vicinanze c'è il Villaggio antico "Muzeul National al Satului Dimitrie Gusti".

Simile al Parco Skansen di Stoccolma, ci sono moltissime case antiche dei paesi rurali rumeni. In uno spazio grande ci sono case montate con rappresentazioni della vita rumena. 



Museo completamente all'aperto.
Tutte le case hanno un numero identificativo con la loro storia all'esterno della casa. In alcune si può anche entrare e ammirare l'interno.

Gli utensili gli arredi usati nella specifica storia. 

Da vedere e perderci quasi 2 ore.



Oltre alle case sono presenti anche mulini a vento, chiese e ripostiglio per barche. Vicino c'è il lago Herastrau.

Ingresso 30 Lei.


Finito il tour percorriamo il parco King Miei vicino. La giornata non è bellissima , comincia a piovere , ma il posto è veramente immenso e pulito.

Prendiamo la metro ad Aviatorilor per raggiungere nuovamente l'Ateneo rumeno. Scendiamo a Piata Romana.

All'ingresso ci ferma una guardia giurata( sembra!) che ci chiede il pagamento per la visita. Il sito, però, non ha il Pos e quindi non accetta carte di credito. Non avendo soldi con noi decidiamo di declinare.

Vista l'ora di pranzo decidiamo di saziare lo stomaco. La nostra scelta è su un fast food orientale vicino alla Piazza (Noodle Pack).




Vista anche la pioggerellina che scende puntiamo alla visita di museo al chiuso. 
A Piata Victorieri c'è il Museo delle scienza naturali. 
Ingresso 20 Lei.

Carino.
Animali esposti divisi per area geografica. Animali marini e dinosauri completano il cerchio. 
Tutto in un palazzo costruito nel 1834.

Da vedere sia con bimbi e non.





Usciti abbiamo preso metro 2 e raggiunto la Sky Tower (Auriel Vlaicu). Una torre di 36 piani dove all'ultimo piano c'è un bar/ristorante. Sorseggiando puoi goderti Bucarest dall'alto e il tramonto. 

Chiude alle 17.30.

Noi non siamo stati fortunati , dopo 20 minuti di attesa , cui nessuno è arrivato per prendere un ordinazione, siamo andati via.

Il tramonto l'abbiamo visto, però.

Siamo tornati nell'appartamento.


5° giorno

A-ţi lua inima în dinţi: 
Prendi il tuo cuore tra i denti - Così i romeni incoraggiano gli amici: sii coraggioso, supera le tue paure e vai avanti.

Proverbio rumeno

Ultimo giorno.
Preparati gli zaini e lasciato l'appartamento ,partiamo per il quartiere Lipscani

Il nome Lipscani viene dato nel 1750, perchè molti dei mercanti venivano da Lipsia a vendere tessuti ed altri prodotti, creando un fulcro commerciale ed artigianale. Ancora oggi le strade portano il nome dei negozi che le caratterizzavano : Blanari (dei pellicciai), Selari (dei sellai), Gabroveni (dei fabbricanti di coltelli), Sepcari (cappellai), Zarafi (dei cambiavalute), Postei (delle Poste).


Le strade che  si intersecano sono  piene di gente e di locali, e ce n’è per tutti i gusti.

Da vedere.

Noi entriamo in un negozio di souvenir e terminiamo i nostri regali.

Con dispiacere Prendiamo il bus e si va verso l'aeroporto. Si torna a casa

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