giovedì 26 settembre 2019

VIAGGIO DI TRE GIORNI A DUBLINO ( CON CLIFFS OF MOHER)

Settembre 2019

Si parte per un nuovo paese Europeo: Irlanda. Finora mai vista. Decollo da Bergamo con la Ryanair. Nessun problema sia al check in che in volo.
Esci dall'aeroporto e mi reco presso il Terminal 2 dove c'è la fermata dell'Airlink , che con 7 euro (12 andata e ritorno) mi porta al centro della capitale irlandese. Non c'è solo questa linea speciale, io ho scelto questa perché aveva degli orari e delle fermate comode. Per risparmiare ci sarebbe il bus 14 (mezzo pubblico) ma che effettua più fermate.

La prima cosa da fare è cambiare visione rispetto all'attraversamento della strada. Le segnaletiche dipinte a terra fortunatamente aiutano.


Scendo con il bus su O'Connell Street , in pieno centro, una delle strade più grandi d'Europa. Secondo Wikipedia è larga 49 metri nella parte sud e 46 metri nella parte nord, per una lunghezza totale 500 metri.


Vicinissimo alla strada, sul lungofiume, vicino ad un pub, c'è l'hotel che ho prenotato. Per una camera e un bagno privato i prezzi in Irlanda sono abbastanza alti, rispetto alla media europea. Clifton Court Hotel (Hotel). Effettuato check in e rifiutato l'estensione colazione , mi offrivano per 8 euro circa  in più  delle uova e salsiccia, mi accingo a prendere possesso della camera.
Doccia e siamo pronti ad uscire.


Il giorno lo dedico alla perlustrazione città. Passeggio sul lungofiume e lo attraverso nell'Half Penny Bridge (anche se ufficialmente è il Liffey Bridge). Dove Liffey è il nome del fiume. Chiamato Half  (Ha') Penny per via del pagamento di mezzo penny che veniva richiesto per il pedaggio, negli anni successivi alla sua costruzione.
Conosciuto anche come ponte degli innamorati per i vari lucchetti che apparvero sulle inferriate  con le promesse di amore. Rimossi causa peso e quindi cedimenti.

Gironzolo dall'altra parte e arrivo nella chiesa di Christchurch Cathedral. Fuori è pieno di turisti che girovagano ed entrano nella cattedrale. Il prezzo d' ingresso è di 7 euro. (chiesa). La cattedrale è stata costruita su una vecchia chiesa vichinga in legno e risale al XII secolo.

Bellissima la cripta. Esiste una leggenda collegata a questo luogo : un soldato che nel Medio Evo assisteva a un funerale solenne nella Christ Church, preso dalla noia si addentrò nella galleria. Il sacrestano, ignaro, chiuse il soldato nella galleria e molti mesi dopo fu rinvenuto il suo corpo completamente rosicchiato, con la spada in mano. Attorno ad esso giacevano le carcasse di oltre duecento ratti che il soldato aveva ucciso.

Bene superata la prima chiesa , vado verso la Cattedrale simbolo del mondo ( dove la sua omonima è un luogo culto negli States). Fa caldo a Dublino e in maglietta a maniche corte si sta veramente bene. La città è pulita ed ordinata.

Prima di addentrarmi nella Cattedrale di StPatrick , mi faccio affascinare dal parco all'esterno. Rumore di bambini che giocano. Fiori colorati dappertutto. Persone che prendono il sole sdraiati o seduti a sorseggiare un caffè. 

Entro nella chiesa e pago gli 8 euro ( da lunedì a venerdì 9.30 -17, Sabato 9.00 17 - da marzo ad ottobre fino alle 18. Domenica con le pause dovute alle varie messe). In origine era una piccola chiesetta di legno costruita nel XII secolo in onore del Santo. Si narra che San Patrizio si fermò da queste parti per battezzare i cristiani che si convertirono. Lo faceva a bordo di un pozzo senza fondo e con una piantina di trifoglio ( che simboleggiava la trinità). Per questo motivo la pianta è il simbolo della nazione. 

Fu restaurata tra il 1860 e 1900 , grazie a privati ( tra cui la famiglia Guiness) che le diede l'aspetto di ora.  La cattedrale è molto bella. All'ingresso di consegnano un dépliant con la descrizione nella vostra lingua ( almeno le principali) sui posti da vedere all'interno. Nella cattedrale ci sono 500 tombe , tra cui quella di Jonathan Swift che , oltre all'autore del romanzo I Viaggi di Gulliver, fu decano dal 1713 fino alla sua morte nel 1745. Spesso i suoi sermoni duravano per ore.
La cattedrale di San Patrizio è la cattedrale nazionale della Chiesa Anglicana per tutta l'isola. Quindi è sotto a due giurisdizioni : Irlanda e Irlanda del Nord.

Tempo passa ma rimango affascinato da quello che vedo e leggo.
Una cosa che colpisce , almeno a me, è la storia della porta di Legno. La storia racconta che durante una disputa il Conte di Ormond si barricò nella chiesa perché fuggiva dal suo nemico Conte di Kildare. Quest'ultimo aveva promesso di salvargli la vita. Il primo non voleva credergli ,  quindi il conte di Kildare , per dimostrare la sua onestà, fece un buco nella porta e vi infilò il braccio. Il conte di Ormond se avesse voluto poteva amputarglielo. Viste le buone intenzioni i due conti si strinsero la mano e nacque il detto "mettere un braccio" , per indicare una situazione per cui vale la pena rischiare.

Bellissimo anche il monumento The Boyle Family e la sedia del Cavalier di St Patrick.

Finisco la visita comprando qualche souvenir all'uscita della cattedrale. Mi incammino verso una strada tipica irlandese piena di pub irlandesi. La birra la fa da padrona.

Dopo la pausa decido di visitare la Church Mary Immaculate ( oggi è il giorno delle Chiese). Bellina, ma niente di particolare. Sulla strada (Grove Road) c'è un piccolo fiume al centro della strada. Stupendo l'effetto sole ( riflesso) sull'acqua. E' quasi sera. Ci sono vari cigni presenti sul letto dell'acqua.

Mi fermo dal Fresh Market dove con una fetta di pizza e una vaschetta di frutta allieto la fame.
Dopo qualche graffito arrivo al St Stephen's Green, il parco più antico dell'Irlanda. Uno dei parchi più bello e frequentato , aggiungo.
Se pensi al verde dell'Irlanda, a Dublino lo trovi sicuramente in questo parco.


Il terreno  occupa circa 9 ettari, in cui si estende un bellissimo stagno abitato da gabbiani e cigni.
Il parco dispone di zone con alberi, sotto ai quali ci si può riparare,  una fontana e dei monumenti dedicati ad importanti personaggi irlandesi. Una delle zone più originali di St Stephens Green è il parco dei cigni, dove ci sono delle piante aromatiche con didascalie in braille.

In un angolo del parco verso Grafton Street c'è il monumento a  dedicato a O’Donovan Rossa, il celebre leader  che passò quindici anni terribili nelle prigioni britanniche (messo ai ferri corti e costretto a leccare, in ginocchio, la sua minestra come un cane). Da “terrorista” in Irlanda divenne in seguito eroe nazionale, e i suoi funerali furono grandiosi.

Il parco , neanche a dirlo, è stupendo. Molti ragazzi sono seduti sull'erba a prendere il sole e a parlare. Turisti passeggiano godendosi una giornata quasi estiva. Gli animali vivono beati e fanno da contorno ad un panorama suggestivo in pieno centro della capitale.


Esco dal parco. Prima decido di fare un giro veloce nel centro commerciale appena fuori. Poi percorro la Grafton Street. Ci sono molti cantanti di strada che suonano sia canzoni famose che ballate irlandesi. Molto folcloristico. Locali e pub sono pieni. Entro in qualche negozio di souvenir per comprare qualche ricordo.


Su Anne Street South mi imbatto in una fila di persone mascherate da supereroi che cercano di entrare in un locale.

Appena torno sul Liffey catturo un  momento particolare e molto bello. Il tramonto

Ormai sta giungendo fine alla giornata. Cammino sulla O'Connell Street per un po' e poi torno in albergo.





2° giorno
La gente di Dublino pensa di essere al centro del mondo e al centro dell'Irlanda e non si rende conto che, per lavorare, le persone devono emigrare.”     
 Martin McDonagh 
 Commediografo, sceneggiatore e regista britannico di origini irlandesi         
               
Compro il biglietto online per il museo della Guinness (Guinness Storehouse) a 18,50, con risparmio di 6,50 rispetto al biglietto comprato in loco.

Ingresso e apertura è alle 9.30 Esco dall'albergo, e dopo aver fatto colazione nel vicino Mc Donald's, mi incammino verso il museo.
Mi faccio affascinare dai riflessi del fiume, dalla luce mattutina , e da una Dublino già sveglia.

Arrivo a St James dove sorge il luogo culto della birra irlandese.
Devo essere sincero per quello che vedi il prezzo d'ingresso lo trovo esorbitante, paghi sicuramente il nome/marca.

Il museo si divide in 7 piani. I primi ci sono i vari ingredienti e la spiegazione di essi. Negli
altri la storia, il trasporto, folklore. Negli ultimi piani ristoranti non economici e il Gravity bar dove si può ammirare Dublino dall'alto.


Al piano terra si trova un vario scompartimento dedicato ai souvenir. Si può trovare di tutto.
Io compro una birra ( quella in omaggio al biglietto è analcolica!) e delle patatine alla birra.



Uscendo dal museo vado a dx verso Echlin Street. Entro nella St James Church , una chiesa molto carina.
Continuo a camminare ed entro al St Augustine Church. All'interno ci sono degli homeless che dormono , alcuni sono  rumorosi. La chiesa è molto bella e carina, da mettere tra posti da vedere.

Mi trovo di nuovo davanti a Christchurch. Dietro si trova Dublinia , un museo medievale che io in questo viaggio ho declinato. Fa molto caldo anche in maglietta a maniche corte.

Vicinissimo, seguendo le indicazioni dei cartelli, arrivo al Castello di Dublino. Voluto da Giovanni senza terra , re inglese dal 1199 al 1216.

Non è proprio un Castello , anzi, è più un palazzo reale. In pieno centro della città.

In effetti la città prende il nome dalla piscina nera - "Dubh Linn" che si trovava dove ora sorge il giardino del castello.


Il castello si trova sulla cresta , su  un sito strategico. All'incrocio del fiume Liffey e il suo affluente Poddle, dove la fortificazione originale potrebbe essere stata un antico forte  anello gaelico. Ingresso costa 12 euro per un tour guidato e 8 per il fai da te solo Per appartamenti. (9.45-17.45). Non mancate di vedere la Chapel Royal.

Da Dublin Castle vado verso la Grafton dove mi colpiscono festoni con bandiere irlandesi. Entro verso Dame Lane. Pieno di pub, dove in uno , sul muro esterno, è presente la copia della Costituzione del primo governo temporaneo della Repubblica Irlandese.

Percorro e arrivo al famoso Tempio dei pub di Dublino(Temple Bar). Negli anni Cinquanta il quartiere perse il suo fascino e declinato, cominciò ad essere abbandonato e mal ridotto. Agli inizi degli anni novanta nacque un progetto conservativo, più coerente: restaurare gli antichi edifici. Fu l’inizio di un rinnovamento culturale di qualità. Come contrappasso, Temple Bar ha perso la sua aria che faceva buona parte del suo fascino. E dopo qualche anno di completa metamorfosi, Temple Bar ha completato la sua trasformazione, diventando un quartiere di punta, vivace, rispettabile e molto frequentato dai turisti.

Si chiama così la zona dal pub che prende il suo nome.
La leggenda vuole che il quartiere prenda il nome dalla famiglia di Sir William Temple. Sir William fece costruire la propria abitazione con i relativi giardini in quest’area, a poca distanza dalla sponda del fiume Liffey, con la sua passeggiata, chiamata appunto The Bar, da cui tutto ebbe inizio. Il nome “Temple Bar” compare per la prima volta nelle mappe nel 1673 ed
indicava la strada in cui era situata la casa del rettore.

Non possono mancare foto e selfie nella famosa zona di Dublino.

Raggiungo il famosissimo e storico Trinity College. L'ateneo più importante e rinomato dell'Irlanda. E' uno dei luoghi simbolo della storia della città e un eccellente centro di cultura. 

Il tour costa 15 euro. Io mi incammino da solo. Il posto è veramente bello e storico. Giardini e palazzi storici sono presenti nella mia passeggiata.
Tutto veramente bello.
Il Trinity è famoso per aver ospitato menti eccelse, come: il filosofo George Berkeley, Jonathan Swift, autore dei “Viaggi di Gulliver”, Oscar Wilde, Bram Stoker, l’autore di “Dracula” e il premio Nobel Samuel Beckett. Alcuni hanno statue  commemorative presso i cortili dell'ateneo.

Non fatevi mancare la vista del campanile, costruito tra il 1852-53,   una Cappella decorata con bellissimi stucchi, ; il refettorio (Dining Hall); il Rubrics Building, ovvero la costruzione in mattoni rossi risalente al 1690, con gli alloggi per gli studenti. Non manca la biblioteca davanti al cui ingresso è stata posta la scultura rotante di Pomodoro (Sfera dentro sfera).

Da Grafton Street vado verso il fiume Liffey. Attraverso uno dei tanti ponti e percorro la passeggiata lungo il fiume.

Nella strada incontro il monumento che raffigura l'emigrazione irlandese, poco prima di arrivare all'EPIC , il museo.

Dentro, e fuori,  ci sono locali dove c'è la storia e l'emigrazione. Ma ci sono anche pub dove sorseggiare una birra (anche chiara).
Supero la nave antica e attraverso il ponte a forma di arpa ( simbolo dell'Irlanda). Raggiungo la James Joyce è una nave di pattuglia offshore di classe Samuel Beckett  per il servizio navale irlandese. Sebbene messa in discussione da alcuni discendenti dell'autore, la nave prese il nome dallo scrittore James Joyce.
 E' possibile salire e vederla.

Gironzolo per O'Connell Street. Entro da Penneys , una specie di Primark.

Finisco la giornata e torno in albergo.












3° giorno

“In Irlanda può accadere davvero di tutto.”      
Anjelica Houston      attrice Usa             

         




Si sveglia presto per raggiungere Parnell Square per un tour organizzato. Dal broker Viator ( famiglia Tripadvisor) ho comprato un viaggio per Cliffs of Moher, le famose scogliere dall'altra parte dell'oceano. Mediante internet avevo cercato di organizzare tutti i passaggi e i mezzi per raggiungerlo, ma il prezzo finale risultava elevato. Mediante il broker e la scelta di FinnTours ho speso solo 50 €, certo meno libertà di tempo , ma un viaggio molto suggestivo e bello.

Si parte da Dublino e si sonnecchia. Arriviamo vicino Galway e si fa colazione in autogrill. Kevin, l'accompagnatore, parla moltissimo. In certi momenti  va bene, in  certi momenti un po' meno.

Prima tappa del viaggio è Kilmacduagh, monastero benedettino ormai in rovina. Tradotto è La Chiesa del Figlio di Duagh. Piacevole la visita del vecchio monastero. Sono presenti delle tombe antiche e la "Round Tower" la torre rotonda, che serviva come difesa nei casi di attacco del nemico.



Verso l'ora di pranzo si arriva alla parte più interessante del viaggio : Cliffs of Moher ( le scogliere di Moher).
La giornata è stupenda : soleggiata e senza foschia. Unica cosa il forte vento che costringe all'uso della felpa.
Il panorama è veramente meraviglioso. Sei a picco nell'oceano con occhi sbalorditi.





Ho paura dell'altezza , ma in questa situazione "il pericolo" mi ha fatto da calmante e adrenalina. Ho passeggiato nella parte alta, non quella consigliata, in modo da immortalare in maniera permanente quei momenti.
Essere su un lastrone di roccia dove sotto non c'è niente, solo vuoto ed oceano è stato straordinariamente entusiasmante. Prima ho passeggiato a dx di dove si entra (Visitor Centre), per poi tornare indietro e passeggiare sulla sx.


Scopro che Le Cliffs oh Moher , ( Aillte an Mhothair) in gaelico irlandese  vogliono dire le " scogliere della rovina ".
Da quanto è limpida la giornata si possono vedere le isole Aran all'orizzonte.
Bellissima sensazione durata 1 h e 45 minuti. Da assolutamente fare e rifare.
Torno verso Visitor centre , dove compro un "short glass" o bicchierino per la mia collezione.
Si parte e si va verso Galway, prima però si percorre la famosa Wild Atlantic Way., cui nome dà significato alla strada.


Ci fermiamo e immortaliamo momenti di panorami mozzafiato. I dintorni sono veramente selvaggi e particolari. Un momento cui vale la pena fermarsi e pensare.






Si arriva a Galway, invasa dai turisti che hanno visitato le scogliere. La strada principale , che parte da Eyre Square, pullula di persone che cercano affannosamente pub o un bar per un caffè. Pochi, ma ci sono, si fermano in un ristorante per mangiare pesce.


Io sono tra quelli che tra un caffè e un souvenir vado in giro per la città. Non molto grande per la verità.

Dopo essermi fatto catturare da un negozio di vinili ( dove compro un Bruce Springsteen live in Argentina) mi addentro in qualche viuzza laterale. Trovo delle rovine dove scopro che sono parti di palazzi medievali. Hall of the Red Earl.
All'interno del sito ci sono due donne che cantano accompagnate dal suono di un arpa. Tipico irlandese.


in un altra via trovo la chiesa di StNicholas, che risulta essere la più grande chiesa parrocchiale medievale in uso in Irlanda. Fu costruita nel 1320 su una chiesa più antica. La chiesa è dedicata a San Nicola di Bari, protettore dei bambini, ma che durante il Medioevo era anche il patrono dei marinai.


Fotografo la statua commemorativa di Oscar Wilde al centro della via e riprendo il pullman a Dublino. Giornata veramente da non dimenticare.










4° giorno
“Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.”
James Joyce


Preparo le valigie perché si torna a casa. Prima di prendere un aereo ho ancora qualche ora, quindi gironzolo per O'Connell Street, In un foot locker , credo per qualche vendita straordinaria, c'è una ressa. Vedo anche qualche pugno volare, mi allontano.
Fotografo la statua di James Joyce, vado in qualche centro commerciale vicino.
Arrivo al Giardino della  Remembrance , Il Garden of Remembrance è un giardino commemorativo a Dublino dedicato alla memoria di "tutti coloro che hanno dato la vita nella causa della libertà irlandese".

Il posto è chiuso , un cancello ferma l'ingresso a qualche turista che voglia vederlo da vicino. Presenta anche una grande statua creata da Oisín Kelly dei Figli di Lir che significa rinascita e risurrezione e si basa su un famoso mito irlandese riguardante la trasformazione delle figlie del re in cigni da una matrigna gelosa, il loro successivo esilio e il loro simbolico ritorno. È costruito nel luogo in cui sono stati fondati i Volontari irlandesi nel 1913 ed è stato inaugurato nel 1966, esattamente cinquant'anni dopo l'adesione alla ribellione di breve durata ma efficace nota come Risurrezione di Pasqua del 1916. È un giardino ricco di nazionalisti storia, ed è fiancheggiata da arpe e altri simboli del movimento repubblicano irlandese.


Prendo il pullman verso aeroporto.
Finito un altro meraviglioso viaggio, in un paese straordinario



mercoledì 11 settembre 2019

I PAESI PIù BELLI D'ITALIA DEL 2019 SECONDO SKYSCANNER

Skyscanner ha stilato una classifica delle migliori 20 città italiane del 2019.   Paesi di montagna dalle tradizioni vive, città sospese tra il mare e il cielo, Siti UNESCO, borghi di campagna dal fascino rurale e piccole gemme tutte da conoscere.


1. Sarre (AO)
– Valle d’Aosta Alle porte del capoluogo di regione sorge Sarre, piccolo comune valdostano “stretto fra i monti” come dice il suo nome. Uno dei paesi più belli d’Italia, con le sue casette sparse tra i vigneti e un antico maniero risalente al XII secolo. Fu Giacomo di Bard a porre la prima pietra del Castello Reale, poi passato nelle mani di diversi proprietari, tra cui il Re Vittorio Emanuele II, il quale lo acquistò per la modica cifra di 55.000 lire trasformandolo in riserva di caccia. Oggi aperto al pubblico, ospita un interessante percorso museale che porta alla scoperta della sua storia attraverso cimeli, dipinti e trofei. Dopo aver visitato questa meraviglia lasciatevi catturare dalla bellezza dell’arte sacra locale da ritrovare all’interno delle chiese di Saint-Maurice e Saint-Eustache, pasteggiate con la fontina d’alpeggio e partite alla volta del Parco Nazionale del Gran Paradiso.












































2. Fenestrelle (TO) – Piemonte


La posizione strategica alle porte della Gallia rese Fenestrelle un importante presidio militare e un centro commerciale già al tempo dei Romani. Ma la fama di questo paese circondato dai boschi di conifere della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca è nata con la costruzione del Forte San Carlo, tanto voluto da Re Vittorio Amedeo II per contrastare l’avanzata francese. Partite alla scoperta del “gigante armato”, una muraglia alpina che si inerpica sul crinale del Monte Orsiera per una lunghezza di oltre 3 km, grazie alla scala coperta più lunga d’Europa fatta di ben 4.000 gradini, tunnel e sotterranei. In questo che uno dei paesi più belli d’Italia il fantastico continua anche a valle con la chiesa più antica di tutta la zona, il Priorato di San Giusto, il prezioso organo dell’800 custodito nella Chiesa Parrocchiare di San Luigi IX e le gustose frittelle locali, i goffri.




























3. Apricale (IM) – Liguria


Una manciata di abitanti per un borgo a 291 metri sul livello del mare, circondato da folti boschi di ulivi e caratterizzato da un dolce microclima. Sembra svilupparsi in altezza Apricale, la Città dell’Olio, con i suoi tetti svettanti verso il cielo sempre illuminati dal sole. Una storia millenaria la sua, che sembra affondare le radici all’Età del Bronzo, per poi assumere l’identità di comune intorno al 1200 e diventare feudo dei Doria di Dolceacqua. Il passato medievale di questo paese italiano risuona tra i carrugi di pietra che si snodano per l’antico borgo, la cui anima fatta a scale vi condurrà fino al Castello della Lucertola, che domina l’intera vallata. Prima di risalire l’abitato fermatevi nella piazzetta principale e assaporate la quiete di un luogo che sembra fermo nel tempo.



























4. Moltrasio (CO) –


 Lombardia Undici frazioni per un paese che non sfiora i 2mila abitanti ma che regala grandi emozioni. Sulla riva occidentale del romantico Lago di Como si trova Moltrasio, un luogo che ha conquistato illustri personaggi come il Bellini, assiduo frequentatore, Bonaparte, Churchill, e ancora Versace, acquirente di Villa Fontanelle. Giardini rigogliosi e ville sontuose si specchiano sulle acque del Lario, mentre le chiese impreziosiscono la parte alta dell’abitato. Dopo una passeggiata lungo le sponde del lago vi consigliamo di salire sul borgo per respirare la sua atmosfera rilassata, entrando di tanto in tanto negli edifici religiosi che spuntano lungo la strada. Da non perdere la Chiesa di San Martino che custodisce all’interno della Cappella del Crocifisso la Sacra Spina e la Chiesa di Sant’Agata, vero e proprio gioiello di architettura romanico-lombarda. Infine degustate il meglio della cucina lariana, tra pesce in carpione e polenta uncia.































5.Riva del Garda (TN) – Trentino-Alto Adige


Il profumo dei limoni, il cobalto del lago e l’atmosfera lenta fanno di Riva del Garda il posto perfetto per una vacanza nella natura e nella storia. Uno dei paesi più belli del Trentino che per un attimo vi farà dimenticare della montagna, regalandovi la magia dell’acqua dolce. Arrivando in battello verrete accolti dall’Anzolin, l’angioletto di latta posto sulla punta della Torre Apponale, il simbolo di Riva, che con i suoi 34 metri di altezza domina Piazza Tre Novembre, il salotto della città dal raffinato gusto veneto-lombardo e dal prepotente affaccio sul blu. Da qui si arrampica la pittoresca città vecchia, che regala scorci senza tempo, in particolare dal quartiere del Marocco, a ridosso della Rocchetta, caratterizzato da vicoli stretti e tortuosi. Non dimenticatevi di visitare la Rocca, fortificazione medievale oggi sede del Museo Civico e della Pinacoteca, con all’interno le opere di grandi artisti come Pietro Ricchi, Francesco Hayez e Vincenzo Vela.























6.Bassano del Grappa (VI) – Veneto


Da Viale dei Martiri il panorama è così bello che la scrittrice francese George Sand, di fronte alla vista dell’Altopiano di Asiago, esclamò: “questo è un pezzo di cielo caduto in terra!”. Lasciatevi conquistare da Bassano del Grappa, il grazioso comune della provincia di Vicenza famoso per la sua atmosfera incantata, per la ceramica e per un distillato dal carattere deciso. Ma prima di abbandonarvi al piacere della grappa – la distilleria bassanese di Bortolo Nardini è stata la prima a introdurre la distillazione a vapore e quest’anno festeggia ben 240 anni di vita, attiva dal 1779 – andate a scoprire la sua storia travagliata, caratterizzata dalla dominazione veneziana prima, dall’età napoleonica e dal Regno Lombardo-Veneto dopo e infine dall’arrivo degli Austriaci, sconfitti solo nel 1866. Passeggiate per il suggestivo Ponte Vecchio, il simbolo della città, entrate in religioso silenzio nel Tempio Ossario, dove sono stati sepolti migliaia di soldati morti in guerra, infinite percorrete in sella a una bicicletta la Via del Brenta.


























7. Gemona del Friuli (UD) – Friuli-Venezia Giulia


Il terremoto del 1976 è solo un tremendo ricordo che ha mostrato al mondo la tenace resilienza di un piccolo grande borgo di montagna. Gemona del Friuli è un simbolo di rinascita, uno dei paesi più belli d’Italia che brilla ai piedi delle Prealpi Giulie e vi aspetta per un ritorno nel passato. Capitateci d’agosto, in occasione della rievocazione “Tempus est Jocundum” e lasciatevi trasportare nel Medioevo, tra dame e cavalieri, mercanti e giocolieri, taverne aperte e spettacoli di strada. In centro storico trovate il Duomo di Santa Maria Assunta con i suoi meravigliosi affreschi e il bellissimo Palazzo Eti, sede del Museo Civico. Dopo una visita all’Ecomuseo delle Acque, siamo sicuri vi verrà voglia di affondare i denti nel tipico Pan di Sorc, pane gemonese realizzato con la miscela di tre farine. Un consiglio: stendeteci una fetta di prosciutto friulano! Aeroporto più vicino: Trieste Ronchi dei Legionari (70 km circa)
























8. Fontanellato (PR) – Emilia-Romagna
La Pianura Padana che non ti aspetti è quella dei grandi fossati medievali e dei labirinti di bambù giganti. Passeggiando per le strade di Fontanellato, uno dei paesi più belli della Bassa Parmense, si ha come l’impressione di vivere una favola. Un grande arco di pietra lascia entrare in un borgo dal fascino segreto, caratterizzato da file di casette colorate e viuzze prospettiche che invitano a scatti d’autore. Pochi passi tra botteghe artigiane e ristorantini tipici, dove ordinare tortelli di erbetta e culaccia locale, e si arriva in Piazza Matteotti di fronte alla fiabesca Rocca Sanvitale, la cui prima torre fu costruita dai Pallavicino nel 1124. La struttura, terminata solo nel XVI secolo e abitata dai Sanvitale per circa sei secoli, è circondata da un grande canale d’acqua e custodisce un capolavoro del Manierismo, la Camera Picta, una saletta dipinta dal Parmigianino con le scene tratte dalla Metamorfosi di Ovidio. Prima di ripartire alla scoperta della Strada del Culatello perdetevi nel gigantesco Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci.








9. Pienza (SI) – Toscana


“Nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” come scrisse Giovanni Pascoli, Pienza è uno scrigno di tesori da scoprire a piedi, passo dopo passo, vicolo dopo vicolo. Quel pensiero, come recita la dichiarazione d’amore del grande poeta del “Fanciullino”, fu l’idea di Papa Pio II di fondare la sua Città Ideale, sorta in soli tre anni, dal 1459 al 1462, oggi considerata come uno dei paesi più belli d’Italia e di tutta la Val d’Orcia. Una città pensata a tavolino ma dall’animo autentico, dove i canoni urbanistici del Rinascimento sono stati rispettati in modo così esemplare da averle fatto ottenere il prestigioso titolo di Sito UNESCO nel 1996. Fulcro dell’abitato la Piazza Pio II e il Corso Rossellino, dove si trovano tutti i maggiori monumenti cittadini come il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Borgia con il Museo Diocesano e il Palazzo Civico. Prima di tornare a casa fate scorta del tipico Cacio di Pienza, un pecorino toscano dal gusto deciso. Aeroporto più vicino: Perugia Sant’Egidio (93 km circa)


























10. Assisi (PG) – Umbria


La città che ha dato i natali a San Francesco e Santa Chiara non potrebbe apparire più divina di così. Passeggiando per le vie di Assisi, l’atmosfera risulta carica di spiritualità mentre la bellezza si palesa a ogni passo, in una lenta risalita che dalla Piazza Inferiore conduce fino al raffinato portale gotico della Basilica di San Francesco, dichiarata nel 2000 Patrimonio UNESCO insieme agli altri siti francescani. Tre chiese sovrapposte (la Cripta, la Chiesa Inferiore e la Chiesa Superiore) formano un complesso magnificente a cui far visita almeno una volta nella vita, un luogo di pace e di arte dove la Tomba del Santo è un tesoro nascosto tra gli affreschi grotteschi. Il paese posto alle pendici del Monte Subasio è un trionfo di pietra rosa e scorci unici, che regalano la vista sui fitti boschi tutti intorno. Il posto giusto per gli amanti della natura che possono intraprendere un percorso a piedi nel parco e infine premiarsi con un pranzo al tartufo nero.




















11. Sirolo (AN) – Marche


Magicamente sospesa tra il mare e il cielo, la città di Sirolo vi riempirà gli occhi di zaffiro e di smeraldo, i colori della Riviera del Conero, uno degli angoli più suggestivi delle Marche. La Perla dell’Adriatico si è trasformata da antico feudo medievale a meta prediletta del turismo balneare, conquistando il titolo di Bandiera Blu nel 1994. Il suo tratto di mare lascia sconcertati, con le sue distese di grandi ciottoli bianchi e le sue acque cristalline baciate dal sole. Andatevi a tuffare nella sua incredibile e selvaggia Spiaggia delle Due Sorelle, che prende il nome da due scogli che tanto assomigliano a due suore poste in preghiera, poi rientrate dal mare per risalire l’abitato e affacciarvi dalla sua piazza principale, una grande terrazza sull’infinto. Regalatevi una cena a suon di moscioli selvatici (di Portonovo) e calici di Rosso Conero poi, l’indomani, perdetevi per il Parco del Conero, tra campi di girasoli e borghi senza tempo.




























12. Colledimezzo (CH) – Abruzzo




Una manciata di abitanti, tre colli (da qui il curioso nome Colledimezzo, poiché sorge sulla sommità del Colle Castellano, tra il Monte Butino e il Monte Rinello) e una forte identità abruzzese per questo paese della provincia di Chieti. Oasi di pace che vide i natali intorno al X secolo, Colledimezzo deve gran parte della sua fortuna alla natura selvaggia e rigogliosa della Val di Sangro che vi consigliamo di esplorare attraverso interessanti percorsi di trekking. Ma prima di perdervi nel verde dell’Abruzzo dovete conoscere da vicino questo borgo di montagna dominato da una basilica in cui è stato trovato un magnifico dipinto raffigurante “La Madonna col Bambino, San Francesco d’Assisi e il committente” di Tanzio da Varallo… ebbene sì, uno dei più grandi artisti italiani del Seicento! La chiesa in questione è quella di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, una meraviglia nascosta della nostra Penisola. Dopo una passeggiata in centro e un saluto al Palazzo d’Avalos andate a trovare il Lago di Bomba e scattate una foto ricordo.
























13. Sora (FR) – Lazio


Un’origine remota, tradizioni vive e un fiume verde, il Liri, citato da Dante nella Divina Commedia, che l’attraversa in tutta la sua interezza… Benvenuti a Sora, gioiello del Lazio meridionale. Piazze assolate, abbazie antiche e vicoli stretti caratterizzano il suo centro storico, che si accende di luci durante il Natale. Con una piacevole scalata dal centro cittadino, raggiungete il Castello di San Casto e Cassio: da qui la vista sulla città è mozzafiato! incontrerete il Santuario Rupestre del Dio Silvano (II secolo a.C) e le mura poligonali, sulla via. Se poi avete tempo a disposizione per esplorarne i dintorni non dimenticatevi di borghi magnifici come Arpino, del Lago di Posta Fibreno e della Cascata di Isola del Liri del Liri, gemme che vi consigliamo di non perdere!






























14. Piano di Sorrento (NA) – Campania


Stretto tra due coste, quella Amalfitana che si affaccia sul Golfo di Salerno a sud e quella Sorrentina che dà sul Golfo di Napoli a nord, Piano di Sorrento si allunga sul suo altopiano cadendo a picco nel blu con le pittoresche pareti tufacee della Marina di Cassano. Una meraviglia rara, che attira migliaia di turisti sia in estate, sia in inverno. L’antica tradizione marinara è ancora forte in paese e durante l’anno sono diverse le manifestazioni sacre e profane che ricordano questo legame indissolubile con il mare, come la Festa della Madonna delle Grazie con la processione in acqua ogni prima domenica di luglio e la gustosa Sagra del Pesce, sempre nello stesso mese. La nascita dei cantieri navali e lo sviluppo del porto turistico hanno accresciuto la fama di questo paese le cui risorse non si limitano al mare… Basta spingersi nella Selva di Santa Caterina per rendersi conto della forza della sua natura, disegnata da boschi di castagni, pini e lecci.
























15. Scapoli (IS) – Molise


Uno dei paesi più belli d’Italia, che merita una visita anche solo per gustare sua maestà il “Raviolo Scapolese”, una delizia molisana che conquista al primo assaggio! Partite alla scoperta delle bellezze della provincia di Isernia e del centro storico di Scapoli, famoso nel mondo per essere la patria della zampogna. A questo strumento tradizionale è stato dedicato un museo che ha saputo rilanciare l’economia cittadina attraverso il turismo culturale: l’antica fabbricazione della zampogna è ancora viva in città, grazie alla presenza di abili artigiani che si tramandano il sapere di generazione in generazione. Un paese ricco di curiosità, dove è possibile ammirare la raffigurazione di un Cristo racchiuso in una mandorla nel bellissimo affresco della Chiesa di San Giovanni, e le mura a strapiombo sulla roccia del Palazzo Marchesale dei Battiloro.
























16. Alberobello (BA) – Puglia Antiche storie di briganti e tradizioni millenarie caratterizzano la storia di Alberobello, tra le località della Puglia più conosciute nel mondo. A trasformare questo piccolo paese in un grande Patrimonio UNESCO sono state le abitazioni coniche realizzate in pietra a secco, che punteggiano il pittoresco Rione Monti. I Conti d’Acquaviva d’Aragona, padroni di questo territorio, per evitare di pagare le tasse per le nuove costruzioni al Regno di Napoli decisero di far costruire abitazioni senza malta, facili da smontare, e così nacquero i trulli! Fatevi largo tra frotte di turisti per ammirare questo incredibile villaggio rurale, raggiungete la Chiesa di Sant’Antonio e salutate il Trullo Siamese, la cui particolare forma può essere ricondotta alla leggenda di due fratelli innamorati della stessa donna, che una volta scoperto l’intrigo decisero di dividere in due il trullo ereditato dal padre. Se riuscite, fermatevi a dormire in un trullo, dopo aver gustato un piatto di orecchiette… alle cime di rapa, ovviamente!
























17. Maratea (PZ) – Basilicata


L’unico sbocco sul Tirreno della Basilicata non poteva essere più superbo di così. Maratea incanta con i suoi 32 km di costa disseminata di spiagge, un centro storico medievale di grande fascino e un Cristo Redentore secondo per dimensioni solo a quello del Corcovado. Il verde smeraldo si tuffa nel blu cobalto e come una tela d’artista rapisce lo sguardo del viaggiatore, giunto fin qui per vivere le bellezze di un mare che, credeteci, non ha nulla da invidiare a quello dei Tropici! Il vostro viaggio alla scoperta della Perla del Tirreno potrebbe iniziare dalla Grotta delle Meraviglie, scoperta per caso nel 1929 e divenuta una delle attrazioni più incredibili della regione grazie alla profondità della cavità e alla sua magica pioggia di stalattiti. Uscite dalle viscere della terra per salire sulla vetta del Monte Biagio, per incontrare le rovine della vecchia città e ammirare dall’alto il luccicante Golfo di Policastro. Prima crogiolarvi in spiaggia, perdetevi nel dedalo di viuzze del paese e provate la gustosa cucina marateota.




























18. Luzzi (CS) – Calabria Nel cuore verde della Valle del Crati sorge Luzzi, piccolo comune della provincia di Cosenza che si dice sia sorto sopra i resti dell’antica “Thebae Lucane“, cittadina della Magna Grecia fondata nel IV secolo a.C. Anche l’origine del nome, come quella dell’abitato, è misteriosa e discussa: alcuni pensano derivi dal nome della famiglia normanna dei Lucij, che al seguito di Roberto il Guiscardo la ebbe come feudo, altri credono provenga dai “lucci”, i pesci del fiume che scorre ai piedi dell’agglomerato, ancora oggi presenti sul colorato stemma cittadino. Il Paese è punteggiato di diversi edifici religiosi come l’antichissima Chiesa di Sant’Angelo dove è stata ritrovata una tela di Santa Maria delle Grazie, opera della scuola di Leonardo da Vinci. Di particolare interesse anche l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, un monastero cistercense da non dimenticare nonostante l’abbandono e che vi consigliamo di andare a trovare. Una Calabria nascosta questa, che merita di essere scoperta…


















19. Leonforte (EN) – Sicilia Una meravigliosa cascata di casette nel bel mezzo dei Monti Erei e un’atmosfera sospesa nel tempo per il “paese del leone rampante”. Leonforte fu chiamato così dalla famiglia Branciforti che a partire dal XV secolo vi prese dominio e decise di battezzarlo in omaggio al blasone della propria casata: un leone che regge lo stendardo e i moncherini delle zampe. Un viaggio in questo angolo di Sicilia vi porterà alla scoperta di un mondo rurale dove la vita segue il ritmo lento della natura e la terra regala frutti speciali come la fava larga e la pesca tardiva. Incredibili villaggi preistorici, castelli, eremi, opifici e grandi boschi di querce sono alcune delle meraviglie che potrete incontrare lungo la strada che porta al paese, mentre nel centro storico avrete il vostro bel da fare con le tante attrazioni da visitare, come il Palazzo Branciforti, la Chiesa San Giovanni Battista e le fontane monumentali, una su tutte la Granfonte, dove l’acqua sgorga da 24 cannelle di bronzo tutti i giorni dell’anno, tranne il Venerdì Santo, in segno di lutto per la morte di Gesù.

























20. Alghero (SS) – Sardegna




Tra le città più belle d’Italia del 2019, anche Alghero! Perdetevi per le strade di questo antico borgo di mare, ammirate le sue mura secolari trapuntate di bifore e portali, respirate la sua aria di eterna primavera. Passeggiando per le sue vie acciottolate capirete presto per quale motivo questa città sia stata oggetto di sogni di conquista da parte di tanti, genovesi, pisani e spagnoli. La Capitale della Riviera del Corallo vi aspetta con la sua città fortezza fatta di bastioni, la Cattedrale di Santa Maria appena dietro il porticciolo, la caraibica Spiaggia delle Bombarde, i meravigliosi complessi nuragici, le grotte marine, l’aragosta alla catalana e i tramonti infiniti e indimenticaili di una Regione unica: la Sardegna!


      

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