Mi sono sempre chiesto ma perché pagare un sovrapprezzo per un biglietto saltacode se poi in pullman, che ti porta all'aereo, sali insieme a quelli che hanno pagato un biglietto normale. A Malpensa , forse una novità nuova, i "priority passenger" hanno un posto dedicato sull'autobus e scendono per primi.
Si sale in aereo posto sul finestrino, ma dormo per tutto il viaggio.
Si arriva a Sofia ed è un viaggio anche con la mente. I bus che ti portano al terminal , anche se reclamizzati dalla Swiss Air, sembrano usciti dagli anni 80. Il terminal ha un vecchio ricordo dei tempi comunisti.
Si entra nel terminal e ....prima fila. Si controllano i documenti, ma non siamo in Europa? Libero transitare?
La ragazza da dentro la guardiola mi chiede se ho il passaporto (io giro solo con carta d'identità), gli dico di no e lei un po' scontenta guarda il computer e digitando sulla tastiera mi registra.
Esco dalla parte di imbarco/sbarco e già i tassisti mi sono addosso chiedendo se ho bisogno di un passaggio. Faccio un prelievo al bancomat ed esco dal terminal. Piove.
Ricordo che devo mettere le lancette un ora dopo per il fuso orario.
Google Maps anche questa volta tradisce, o forse Sofia non l'hanno registrata perché non c'è mai un mezzo pubblico per tutti i percorsi da fare.
Prendo l'84 che fa capolinea nel piazzale antistante l'aeroporto. L'autista non parla inglese e risponde in maniera scocciata a tutti i turisti che vogliono pagare il biglietto ( 1 lev + 1 lev per il bagaglio). Decido di rischiare e supero la parte autista , anche perché la fila per pagare e ricevere informazioni è sempre più lunga.
Mentre cerco di capire dove porta l'84 , a Roma lo saprei, e vedo cartelli con scritto "Centrum" in strade laterali a quelle che fa l'autobus. Sono per l'idea di scendere. La spinta a scendere viene cmq dal "controllore" che sale sull'autobus. Il rischio non è andato a buon fine.
Mi trovo in una zona di Sofia con un centro commerciale nelle vicinanze. Continua a piovere. Cerco nel centro commerciale il wi-fi e capire come arrivare in albergo. Ma niente non riesco a connettermi. Le pensiline degli autobus hanno scritte in cirillico. Cosa fare?
Vedo dei Taxi fermi in un parcheggio. Decido di prenderne uno. Tre mi rispondono no al mio "Free?". Il quarto , un Taxi Green, mi dice ok. Gli consegno il foglio di prenotazione di Booking . Il tassista con una lente d'ingrandimento e un Tuttocittà mi dice ok. Sbuffa per tutto il viaggio che dura 21 minuti.
All'arrivo mi consegna ricevuta di 11 lev ( 6 euro circa) , gli consegno 20 lev e non prendo il resto.
Finalmente in albergo: Diter Hotel.
Personale cordiale e con un ottima padronanza dell'inglese (meglio del Mio).
La chiave magnetica non apre la porta , dopo un po' de prove avviene il clic. Mentre il telefono si connette all'wi-fi (obbligatorio nelle mie prenotazioni) , mi faccio la doccia.
Esco e mi godo la prima sera di Sofia. Prendo possesso della città. In centro ogni negozio ha la doppia scritta , sia in inglese che in cirillico. Girando tra parchi e viali arrivo al monumento dello Zar liberatore (http://www.visitsofia.bg/it/cityinfrastructure/cosa-visitare/monumenti/monumento-dello-zar-liberatore) dove sta avvenendo una protesta.
Non può mancare foto alla Cattedrale di Sofia con le luci della notte, si trova dietro il Parlamento nella piazza della statua dello Zar. Mi accorgo che in strada ci sono dei mattoni gialli e scopro Si chiamano zhaltite paveta e vennero realizzati durante il matrimonio dello zar Ferdinando, agli inizi del '900. Dopo i festeggiamenti non furono più rimossi e costituiscono una delle caratteristiche più tipiche e simpatiche di Sofia.
Decido di andare a mangiare. Un slow-food al Texas Chicken vicino all'albergo e poi si va a dormire.
Secondo giorno
Sveglia presto. Dalle 7.30 si può fare colazione. Non amo mangiare in albergo, ma era compreso nel prezzo vantaggiosissimo. Scendo nel locale. No la Macchina del caffè è in cirillico, qual'è il cappuccino? vado a tentativi? Sento una ragazza, che si trova nella stanza , che parla in italiano al telefono, anche se con accento straniero. Finita la telefonata gli chiedo se può aiutarmi. Mi spiega i vari pulsanti e ringrazio. Il reparto dolciumi è un po' scarno. Mangio un panino con burro e marmellata.
Risolto il problema colazione si parte alla visita della città.
Mi avvio verso la cattedrale Aleksandr Nevskij, ma come mi succede spesso mi faccio distrarre dalla città. Quindi ogni cosa che mi crea un particolare interesse io lo seguo. E vivo d'istinto. Non ho una grande padronanza dell'orientamento, ma nei viaggi divento una bussola vivente. Non so perché.
Il viaggio non deve essere schematico o con percorsi rigidi. Bisogna improvvisare , la città va goduta non chiusa in reticoli viali per turisti.
Arrivo nella grande piazza dove giganteggia, oltre ad un famosissimo Hotel, anche il Teatro Ivan Vazov (https://es.wikipedia.org/wiki/Teatro_Nacional_Ivan_Vazov)
Mi giro e passeggio il giardino di fronte al teatro.
Fuori dal giardino c'è il Viale Tsar Osvoboditel e nella parte opposta dove mi trovo c'è il Museo Etnografico , dove mi catturano delle statue presenti nel piccolo parco accanto. Mi inoltro.
Faccio selfie a go-go e fotografo ogni statua. Il parco è pieno di cani al guinzaglio e bulgari di passo veloce che vanno a lavorare. Mi fa sorridere il fatto che lentamente io mi godo la città.
Finito il tour statue mi avvio verso il Complesso romano di Serdica.
Per attraversare la strada ci sono dei sottopassaggi che ti portano dall'
altro lato. E sotto trovo il vecchio Anfiteatro di Serdica. Rovine romane sotto la parte politica della città bulgara. Gratis e alla vista per tutti. Forse un po' troppo per tutti , i turisti per una foto ricordo , inconsapevolmente o consapevolmente , rovinano i ricordi della storia.
Nel sotterraneo ci sono molti chioschi per turisti e io ne vengo catturato. Compro i vari magneti, tazza, bicchierini. Sofia è una città molto economica per noi occidentali e i prezzi sono molto vantaggiosi.
Salgo la scalinata per uscire dal sottopassaggio e trovo lei. La statua di Santa Sofia o Statua della Santa Saggezza posta a 24 metri che protegge la città.
Bellissima e imponente.
Fatto foto e selfie.
Prendo Bulevard Maria Luiza , anche perché il centro commerciale di fronte alla statua è appena aperto. Sulla strada c'è il famoso mercato ma ho deciso di vederlo nel giro pomeridiano, con altri colori e luci.
La moschea di Banya Bashi , che si trova sul viale, era in ristrutturazione quindi oltrepasso oltre.
Giro verso il giardino, o parco, ( sono affascinato dal verde) e passo davanti Sofia History Museum.
Mi incammino nella strada parallela a quella intrapresa nell'andata . Si mescolano il negozietto in scritture cirilliche con quello con scritte in inglese. Piccolo negozio con grande negozio .
Dopo un po' vedo in lontananza la cattedrale e prendo una via laterale del viale per raggiungerla.
E' imponente (https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Aleksandr_Nevskij_(Sofia)). Sono catturato anche dalla luce del giorno che si alza da dietro la Cattedrale. Bus turistici sono davanti al piazzale. Entro e dappertutto ci sono cartelli di immagini di macchina fotografica e il prezzo di 10 lev. Non capisco, o cerco di non capire. I dipinti su tutta la cattedrale sono bellissimi. Rimango veramente affascinato. Cerco di scattare foto. Subito arriva una persona a dirmi 10 lev. Per fare foto all'interno della cattedrale con i tuoi dispositivi devi pagare. Fatte già alcune foto quindi chiudo macchina fotografica. Prendo il cellulare. Catturo altre immagini. Esco.
A fianco dell'ingresso principale c'è una porta con scritto cripta. Penso che ci sia sepolto qualche zar, nobile o importante religioso. No è un museo. Ma ormai ho quattro persone che mi guardano e osservano. Dire non mi interessa mi sembra brutto e scortese. Pago 3 lev ( 1,5 euro) ed entro. Il museo è pieno di Icone ortodosse , molto belle e interessanti. Niente foto anche qui. Ma cos'hanno in Bulgaria contro le foto? Dopo un po' esco.
Vado verso la piazza. Ci sono tante bancarelle che vendono souvenir del tempo comunista o souvenir puri e semplici. Sono interessanti e sono tentato dal colbacco con la stella rossa. Passo e vado oltre.
E' quasi ora di pranzo.
Decido di entrare in un ristorante , che è sempre pieno, nella strada che mi porta verso Vitosha Street ( la strada occidentale e di shopping di Sofia). Si chiama Happy,ma io lo sono già : sono in vacanza.
Mangio del pesce al parmigiano con patate e salsa barbecue. E una birra grande. Pago solamente 12 lev ( 6 euro circa).
Pomeriggio dedicato alla visione di Vitosha Street e i suoi negozi.
Non ci sono molti negozi affabili , tranne qualche negozio souvenir e i prezzi del Rolex in Bulgaria.
Arrivo fino al grande parco dove si trova il Palazzo della Cultura. Mi siedo e mi rilasso. Molti giovani ci sono a Sofia , è una città molto giovanile.
Riattraverso Vitosha Street e mi dirigo verso il mercato . Nella strada mi fermo a vedere Sveta Nedelya (https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Santa_Domenica_(Sofia)). Qui le foto si possono fare . Bellissima.
Mi giro e vado verso il palazzo presidenziale. Due militari fermi immobili fanno da guardia. Scattano le foto. Degli italiani si avvicinano troppo per le foto, scatta il comandante di turno che arrabbiato li fa allontanare. Dietro il palazzo c'è la area archeologica, ancora Romani che hanno lasciato la loro impronta.
Vado oltre e vado al mercato.
Pieni di colori e cibo. Faccio un giro. Adoro i mercati, adoro vedere la gente che si affolla a comprare , adoro vedere i cibi di altri paesi. Tra un chiosco di souvenir e rose bulgare, c'è un chiosco che vende quisquilie natalizie. Ne rimango affascinato , vorrei comprare tutto. Ma mi ricordo che sono con il trolley a mano. Amareggiato esco dal mercato.
E' ormai tardo pomeriggio mi accingo a vedere la Chiesa di S.Nicola. Il fuori è molto carino e ben curato. Pieno di turisti che cercano di entrare. Le foto all'interno si possono fare. Finalmente.
Faccio spintoni con i turisti che escono. Ma me la godo. Gli affreschi mi colpiscono di nuovo. Vale la pena fare il giro tra le varie chiese.
Mi fermo a prendere una birra in un bar nella strada tra Chiesa e il monumento di Santa Sofia.
C'è la Superluna e giganteggia all'incrocio di strade di fronte a Santa Sofia : una sola parola affascinante.
Faccio qualche selfie e decido di andare a mangiare.
Mi faccio sopraffare dalla voglia di questi chioschi con pizze a taglio. La pizza è erta. Una fetta di pizza , vari gusti, e una birra in lattina a soli 3 lev. La pizza non è italiana, ma non è malvagia. Mentre torno in albergo sono tentato di comprare in queste vetrine con un piccolo foro dove pagare , dove sono presenti cioccolate , sigarette e alcolici. Lascio perdere , ma mi fermo ad un Lidl vicino all'albergo. Compro qualche cornetto e biscotto per implementare la colazione del giorno dopo. Torno in stanza
Terzo giorno
Sveglia presto. Mangio un cornetto e scendo nella stanza delle colazioni. Cappuccino, ormai so quale pulsante premere, e una piccola torta ( non molto buona).
Si parte per Bus Station west. Ho intenzione di andare al Monastero di Rila. Alla stazione parte un pullman che arriva al Monastero, scarico da Google maps l'itinerario per arrivare. 2,5 km a piedi. Amo camminare quindi farlo a piedi non mi crea nessun problema o disagio. L'autobus per Rila ha un unica partenza alle 10.20 . Quindi Parto , ma Google maps mi tradisce di nuovo. Mi perdo non trovo la strada per raggiungere la stazione. I pochi bulgari che si incontrano per strada , quasi zero, parlano inglese e sanno darmi indicazioni. Niente gira e rigira non riesco a raccapezzarmi. Per errore arrivo alla stazione dei treni . Tutto all'interno, comprese le partenze e gli arrivi sono scritti in cirillico. Desisto di prendere un treno e l'ora per il pullman è stata abbondantemente superata
Decido di andare allora A Boyana Church. Una chiesa patrimonio dell'umanità
Sono altri 7,5 per arrivare ( per chi non è come me c'è il tram da Boulevard Bulgaria o Vitosha e poi prendere il 64 che fa capolinea direttamente sul sito della Chiesa).
Il percorso è pieno di sottopassaggi (Boulevard Bulgaria) , servono per attraversare gli incroci, e casermoni, sembrano case popolari. Nei sottopassaggi ci sono dei negozi o persone improvvisate che vendono libri o ninnoli usati. Passo davanti ad un centro commerciale e vado oltre.
Arrivo alla Boyana Church, le indicazioni per arrivarci sono in inglese. Il parco dove si arriva c'è un chiosco dove compro dell'acqua. Il ristorante, o pub, ha menù cirillico. Il dentro è completamente vuoto. Non mi fido. Vado verso la chiesa. Degli uomini fuori da un cancello che vendono quadri religiosi, e non, mi fa presagire che sono arrivato. Entro nel cancello e trovo il parco, un po' scarno e non ben curato. Vedo in lontananza un piccolo monumento mi avvicino. E' la chiesa. Fuori non è molto bella e non sembra neanche una chiesa. Una di quelle strutture come ce ne sono tante in giro. (https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Bojana)
Un cartello di fronte alla porticina d'ingresso della chiesa fa presente che possono entrare solo 8 persone per volta, e per pochi minuti di visita, pagando un biglietto alla cassa.
Sono qui e ballo. Pago 10 lev per entrare nella chiesa. Mi metto in fila e Aspetto il mio momento . Intanto mi guardo intorno. Non riesce a sorprendermi ed affascinarmi niente, spero che il dentro valga il viaggio, anche se dentro di me ne dubitavo.
Dentro c'è un signore che ti chiede in bulgaro delle cose, gli rispondi che parli inglese. Lui non capisce. La guida , una signora del luogo, comincia a spiegare , in tedesco, a chi è davanti a me la storia della chiesa. Prima di entrare nella chiesa vera e propria c'è un ingresso dove è presente una televisione e delle sedie.
Il signore mi spiega che prima di entrare devo vedere il video in "Dutch" della storia di Boyana Church. Le spiego di nuovo che parlo inglese, ma lui forse non capisce la differenza e mi indica di sedermi. Parte il dvd, e naturalmente non capisco niente. Non voglio essere maleducato ma neanche perdere del tempo a vedere un qualcosa che francamente non capisco. Mi alzo e indico che voglio entrare nella chiesa vera e propria. Lui con una faccia avvilita mi dice Ok. Ho un senso di colpa ma entro. Una piccolissima chiesa medievale con dei bellissimi affreschi. Niente foto come al solito. Patrimonio dell'Umanità? Non lo so....Rimango dubbioso. Ringrazio tutti ed esco dalla porticina principale.
Torno al parco niente da mangiare. Torno verso casa.
Mi fermo al centro commerciale. Nel reparto gastronomia ci sono vari ristoranti. Solo Subway e un kebbabaro hanno il menù in inglese. Mangio da Subway. Un big panino e una Coca.
Poi vedo Dunkin Donuts e mi sembro Homer Simpson. Scelgo una ciambella con Nutella e una con il Cocco , e prendo un Espresso. Chiamarlo Espresso è esagerato , ma non è la solita brodaglia di caffè che bevi all'estero. Saziato torno nella lunga strada che mi porta verso Vitosha Street.
Arrivato al Palazzo della Cultura completamente sfatto , mi siedo su una panchina per recuperare energia. Una birra in un bar e un piccolo souvenir comprato mi portano la giornata alla fine.
Sono stanco quindi decido di continuare la giornata con lo Slow-food. Vicino all'albergo passo da McDonald e mangio un panino , dei Nugget e una Coca.
Torno in stanza con le gambe che mi dolono. Devo riuscire a camminare di più.
Quarto giorno
Stesse azioni mattina prima. Cornetto in stanza e poi cappuccino giù. Parto ma stavolta sono più attento alle strade che percorro per raggiungere la stazione dei Bus. Particolare interessante , le vie a Sofia sono sempre scritte solo da una parte della strada ( in cirillico con sotto la sua traduzione). Se ti trovi dalla parte sbagliata hai due soluzioni o vai a fiducia o attraversi la strada per leggerlo. E quando parlo di strade , intendo vialoni lunghi non viuzze piccole.
Stavolta non sbaglio e arrivo alla stazione ( per arrivare alla stazione basta prendere il tram 4 o 5).
Chiedo indicazioni alla persona seduta nel chiosco della stazione e mi dice di aspettare alle 10.20. Si paga sul pullman. Bene la stazione è semivuota.
Leggo il mio libro mentre sono in attesa. Ad un certo punto quasi tutte le persone all'interno e moltissime all'esterno si accalcano davanti ad un piccolo Daily a 10-12 posti. Esco anche io. Il pullman , per così dire, è quello per Rila. Mi metto in fila un pò sfiduciato per poter entrare , davanti a me ci sono moltissime persone. Uno spagnolo aveva fatto la fila per altri spagnoli che erano a far colazione. Arriva una masnada. Nel pullman non entrano neanche loro. L'autista chiama al telefono e arriva un altro piccolo Daily, sembra che parte anche questo per Rila. Il viaggio è Male organizzato o forse non si pensava un afflusso di tutti questi turisti in bassa stagione. Intanto io entro nel primo pullman, erano rimasti 2 posti liberi, e pago i miei 11 lev.
Organizzato il tutto si parte.
Per strada si recupera un orientale che sta piedi per tutto il viaggio e dei turisti che in una stazione ferroviaria , durante il tragitto, sono saliti.
Arriviamo in un punto d'incontro e ci fanno scendere dal pulmino e fatti salire "tutti" in un pullman più grande. Bene. Comodi e caldi. Ci accompagna durante il viaggio un cd di musica italiana anni 80 (Ricchi e Poveri, Albano , Toto Cotugno).
Si arriva a Rila. Il posto già quando si scende è bellissimo. Suggestivo.
( https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Rila)
Il monastero è veramente bello. Fuori sembra una fortezza. Ma i vari affreschi sono meravigliosi , niente da dire con la Boyana Church. Il viaggio merita , quindi se andate a Sofia mettetela come posto da vedere.
All'interno ci sono anche i bagni e negozi di souvenir.
Unica cosa era il freddo . Chi mi conosce sa che non soffro il freddo e sono uno che gira in camicia anche in inverno, ma faceva molto freddo. Naturalmente i 1140 metri d'altezza hanno aiutato al clima.
Dall'altra parte del monastero c'è un ponte levatoio che ti porta all'esterno. Qui si trova un chiosco che vende una specie di frittelle , dei chioschi di souvenir e un ristorante.
Mangiato qualche frittella e una bottiglia d'acqua. Il pullman riparte dopo due ore . Altri 11 lev e si torna a Sofia.
E'ormai sera.
Si va a mangiare da Happy. Carne di maiale con le patatine e la birra. Si spende poco e poi in albergo. Organizzo con la persona in reception il viaggio in taxi per arrivare in aeroporto . Parto alle 6.30 del mattino e non c'è mezzo pubblico.
Ormai è domani. Il tassista è giovane. Mi lascia in aeroporto è ora di tornare.
Sofia mi ha lasciato una freschezza giovanile. E' una città ancora indietro che sta cercando di occidentalizzarsi e modernizzarsi. Ma i giovani e la loro voglia secondo me potranno cambiarla in meglio. C'è l'amarezza di un viaggio finito , ma anche che presto molto presto si riparte.
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