lunedì 23 luglio 2018

VIAGGIO A NEW YORK

Maggio 2018


Sognato. E poi sognato. Poi sognato. Alla fine realizzato.
New York è quei sogni da ragazzo che vedi irraggiungibile ed irrealizzabile, ma che continui a sognare. Ad un certo punto dello scorso anno mi sono detto "Od ora o mai più, basta prorogare sempre". Confrontato i prezzi  e verificato la fattibilità economica e logistica, e  alla fine dopo aver vagato  tra siti ho digitato il famoso Tasto "Confermo".


La partenza decisa fu  Maggio ( per 5 giorni) Partenza da Milano con scalo New York (JFk) il ritorno con Scalo a Madrid , tutto per 400 euro compreso di assicurazione. Buono. Finalmente il dado era stato tratto. Finalmente il sogno stava diventando realtà.


La scelta del posto dove dormire è stato più complicato. I prezzi per dormire a  New York non sono economici. Mi imbatto in B&B , appartamenti ed Hotel. Un proprietario di un appartamento a Brooklyn molto carino , rispetto alle foto presenti su un sito, mi ha cancellato la prenotazione a due mesi dalla partenza. Si riparte da zero. Trovo un hotel abbastanza economico, con delle buone recensioni, a Manhattan ( 42nd Street) con bagno in comune. Chi legge il blog sa che non sono propenso a queste scelte , ma vista l'approssimarsi della partenza e ai prezzi che si trovavano in giro , ho deciso di prenotare una stanza. Hotel Vanderbilt Ymca (Vanderbilt Ymca).
Mancava di fare solo Esta per ingresso Usa. Via internet in mezz'ora me la sono cavata con il prezzo di 14 dollari. Ora nessuno mi potrà fermare.


Dopo le varie elucubrazioni mentali ( resistere 9 ore in aereo, il mangiare, Esta e le domande presenti ) finalmente è il giorno della partenza. Dopo aver lasciato la macchina  in un parcheggio   con navetta gratuita,  arrivo in aeroporto. Seguo le indicazioni che leggo su vari display e vado alla postazione check-in della American Airlines. Mi fermano due ragazzi che mi chiedono dove sono diretto e mi aiutano con il check-in mediante la "postazione automatica". Con il biglietto mi dirigo al banco, dove una ragazza "di prassi" mi rivolge delle domande (perché vado negli Stati Uniti? Cosa vado a fare ? etc etc). Biglietto fatto, valigia consegnata, ora vado ai "Controlli di sicurezza".
Sbaglio ingresso perché non sapevo esistesse Ingresso per voli intercontinentali e per Voli Continentali.


Sono davanti al Gate. Manca poco alla partenza. Neanche il controllo a sorpresa prima di salire sull'aereo ( il famoso $$$$  sul biglietto non è una leggenda metropolitana) mi può rovinare questo giorno.
Prima volta su un aereo intercontinentale ed è tutto "Grande". Supero la parte dei ricchi e arrivo nella parte poveri. Sono in un posto centrale. Il viaggio è stato abbastanza tranquillo : Tra il mangiare , dormire e la visione di qualche film.


Si arriva alle 13.30 ( 19.30 in Italia). Superato il controllo documenti con la presa delle impronte digitali di tutte le dita , vado verso il  nastro bagagli dove recupero la mia valigia. Ora sono a New York.
Prendo il treno (Airtrain)  che collega i vari terminal dell'aeroporto e arrivo a Jamaica Station , dove c'è la metro E. Il treno è gratis all'interno dell'aeroporto mentre  all'esterno il costo è di 5 $.  Alla biglietteria automatica prendo la tessera Metrocard che costa 1 $ , per la sola tessera , e puoi ricaricare quanto vuoi. Si hanno 11% di ricarica.  Per ogni corsa verranno scalati $2,75, il costo di una singola corsa. Senza costerebbe 3 $.
I treni passano ogni 2-5 minuti nelle ore di punta (6.30-9.30, 15.30-20 dal lunedi al venerdì), ogni 5-10 minuti durante il resto della giornata, ogni 5-15 minuti dalle 20 alle 24 e ogni 20 minuti dalle 0.00 alle 6.30.
Il viaggio dura circa 30 minuti e scendo a Lexington 53st.
Scendo dalla Metro e mi dirigo verso l'albergo, ma rimango affascinato.
New York è nei miei occhi.
I grattacieli, le auto e i taxi che camminano in queste larghe strade (suonano il clacson sempre), le bandiere americane fuori dai palazzi, la gente che corre camminando, il vapore che viene dalle grate dei tombini, i lavori stradali . Mi sembra di essere in qualche film americano.
L'hotel è anche una palestra , quindi cerco di raccapezzarmi all'interno mentre cerco di capire dove fare il check-in. Una ragazza mi accoglie , dopo le varie domande e la lettura documenti,  mi consegna chiave della stanza. Sono all'8 piano.
Ascensore e mi dirigo nella mia stanza.  La stanza è singola ed è grande il giusto. C'è il condizionatore esterno , che acceso fa un rumore della madonna, come in un vecchio film americano. Il bagno  che è esterno è abbastanza grande con doccia tipo palestra. Ci sono due bagni uno per uomo e uno per donna.
Fatta la doccia mi rivesto e gironzolo un po'. Il fuso orario di 6 ore, e il viaggio,  cominciano a farsi sentire. Da Lexington vado verso la Fifth Avenue ( all'incrocio tra la 51 e 52st) e qui trovo StPatrick , la famosa Cattedrale dei migranti irlandesi. E' stata edificata a partire dal 1858 contestualmente alla nomina della diocesi di New York ad “Arcidiocesi” sancita dall’allora Papa Pio IX. Complice un lungo ed estenuante intervallo scandito dal furoreggiare della drammatica guerra civile – venne terminata soltanto nel 1906 ma successivamente alla consacrazione ufficiale nel 1879.

All'ingresso zaini vengono controllati , come sia normale visti i tempi.
La cattedrale è stupenda , in ognuna delle tre navate sono presente statue di marmo. Bellissima quella dedicata alla Madonna. Il rosone con i suoi colori riempie la Cattedrale. Occhia e bocca aperta.


Cammino dove  coppie famose come Liza Minelli e David Gest, si sono sposate, o dove le persone hanno partecipato ai  funerali di Joe DiMaggio e Andy Warhol. Nel 2011, invece, s’impose una ben più triste circostanza, vale a dire la messa per le vittime del tragico attentato terroristico delle Twin Towers l’11 settembre 2001.

Dopo aver visto e fotografato a più non posso, esco dalla cattedrale. Di fronte alla Cattedrale c'è il RockFeller Center, che decido di vedere domani.

Ora sono concentrato a visitare Central Park. Dopo aver attraversato tutta la 5th Avenue , con tutti i suoi negozi famosi e la Trump Tower, arrivo finalmente al Parco più famoso del mondo.

 Il parco è meraviglioso. Oltre ad essere un oasi all'interno di una città frenetica e caotica, è un gioiello naturalistico.
Ho visto molti film con Central Park come sfondo in qualche storia d'amore o drammatica, ma vederla dal vivo e viverlo è un altro mondo.


Vista l'ora e visto che comincia ad arrivare un abbiocco ( sonno), decido di vedere solo una parte per poi tornare nei giorni seguenti.


Passo davanti allo zoo ( all'interno di Central Park c'è lo zoo e bene si) che all'orario in cui passo è chiuso. Giro verso Conservatory Water. Mi immergo completamente nella natura. Vado verso l'altro ingresso del Parco e arrivo a Bethesda Terrace. Posto incantevole. Il palazzo ( ristorante) a sfondo del lago è veramente molto suggestivo. Le tartarughe spesso fanno capolino dall'acqua. Fotografo e vivo. Bethesda Terrace è una tappa fondamentale della visita a Central Park.
Ormai il sonno la fa da padrone, ritorno in albergo. Prima di tornare mi fermo in una Pharmacy a recuperare un caricabatterie , visto che quello che ho portato (Usato a Londra) non funziona perché gli ingressi nella presa sono piccoli.


2° giorno                          C’è qualcosa nell’aria di New York che rende il sonno inutile.
                                                                (Simone de Beauvoir)

Mi sveglio durante la notte e mattina presto , a causa del fuso orario. Alterno sonno ad una lettura di qualche pagina di un libro.
Sono pronto ad uscire e mi dirigo verso Times Square. Un altro punto focale e importante della Grande Mela. Times Square è un insieme di luci , video, colori. Apri gli occhi sul futuro. Videowall giganteggiano su questa piazza.  Il tempo non è dei migliori , nuvole nere fanno da padrone nel cielo.

Una curiosità sul nome della piazza : Si chiama così  da quando il New York Times , famoso giornale , si spostò lì vicino.

Durante il periodo della Recessione la zona veniva considerata pericolosa, poco adatta al turismo. Dagli anni Ottanta in poi fu un vero e proprio boom edilizio e in breve tempo Times Square risorse dalle proprie ceneri e divenne quello che vediamo oggi.

Al centro dell’incrocio si trova una grande scalinata rossa dove molti turisti salgono per una foto con una veduta dall'alto della piazza.
In un momento di follia penso sono all'interno della famosa foto del marinaio che bacia la fidanzata alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo sfondo era Times Square.
Parto da Times Square e a piedi, attraversando tutta la Broadway, arrivo a Battery Park.
Da questo parco partono i vari traghetti verso la Famosa Statua della libertà. Io il biglietto l'avevo già comprato online nel sito, così , oltre ad avere usufruito del cambio dollaro/euro favorevole , salto l'immensa fila alla biglietteria.


I controlli sono veramente imponenti, come in un aeroporto. Una famiglia straniera( credo pakistana)  dietro di te , che ha voglia di vedere in fretta la Statua, mi spinge. Faccio passare non ho fretta, mi godo i momenti. Fotografo con gli occhi per imprimere nella mente.


Il traghetto porta sia a Ellis Island, la famosa isola dei migranti , che alla Statua. Scendo verso questa grandissima donna con la toga che Rappresenta   La Libertà che illumina il mondo, questo il nome italianizzato dell'opera creata e progettata da Bartholdi. All'opera partecipò anche Gustavo Eiffel , famoso per "una piccola torre" a Parigi.
La corona della statua  , se non prenoti con largo anticipo, è off-limits a qualsiasi visita.
Si può vedere il piedistallo dove c'è un museo in cui , oltre ad essere presente la fiaccola originaria , c'è la storia della costruzione. Molto interessante.


Non manca un negozio di souvenir e ristoranti/bar per rifocillarsi.


 Nel 1924 la statua divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta, Liberty Island.


Fatto il giro , comprato souvenir, scattato foto ( tra skyline di Manahattan e statua) e mangiato un panino riparto con il traghetto per raggiungere Ellis Island.


Il nome ufficiale dell’isola è dovuto a Samuel Ellis che la acquistò nel 1785. Fu ceduta poi agli Stati Uniti nel 1808. Dal 1894 divenne stazione di smistamento per gli immigranti; venne adibita  a questa  funzione quando il governo federale assunse il controllo del flusso migratorio, resosi necessario per il massiccio afflusso di immigrati.
L'isola ha un bellissimo museo dell'immigrazione , servirebbe a molte persone vederlo e capire la storia della disperazione , della fuga, della fame, e di una vita migliore.
Il museo divide in settori. E'ì bellissimo e veramente emozionante. Ci sono
 giornali e foto dell'epoca, con interattività di persone che raccontano il loro viaggio e il fatto di avercela fatta.


Italiani, irlandesi , Dall'est dell'Europa tutti cercavano di scappare per stare meglio. A Ellis Island c'era  anche un ospedale , ora chiuso,  che funzionava come passaggio per i migranti per poter entrare in America. Il 2% di loro non superava i test fisici e mentali e l'isola diventava per loro Isola delle lacrime.


Dopo un full immersion nel museo in cui tour dura quasi tre ore, vado all'aperto e arrivo nel muro degli immigrati dove sono scritti ben 500 mila immigrati. Potrete cercare un vostro lontano parente che è venuto in America in cerca di fortuna.


Un ultimo sguardo a Manhattan e ormai sera recuperiamo il battello che ci riporta a Battery Park.


Sbarcato mi fermo  ad osservare i vari scoiattoli che scorrazzano a Battery Park , che con un qualche cibo in mano si fanno avvicinare.
Torno verso Broadway ma non posso non farmi una foto nel toro più famoso di New York. A Bowling Green Park c'è il toro, di cui leggenda metropolitana afferma che se tocco le sue parti intime diventerai fortunato. Il 16 dicembre del 1989 Di Modica ha installato il toro proprio di fronte alla sede della borsa di Wall Street, senza preventiva autorizzazione delle amministrazioni pubbliche, intendendo simboleggiarela forza, il potere e la speranza del popolo americano per il futuro.




Di fronte alla statua del Toro c'è una statua di una ragazza , "Ragazza Senza paura", che rappresenta la forza femminile contro lo strapotere maschile del Toro. Tra l'autore del Toro e l'Amministrazione newyorkese c'è una diatriba legale per la rimozione della statua.

Superato il famoso "Charging Bull" rifaccio la Broadway per tornare in albergo , ormai sono stanco.
Prima però devo fare la foto sotto il ponte di Brooklyn come nei film. Seguo le indicazioni e insieme ad altre persone,  che come me decidono di farsi il selfie,  immortalo questo momento.

Mi fermo in un Pharmacy per prendere qualcosa per il mattino dopo e raggiungo l'hotel















3° giorno                New York è costituita da milioni di persone diverse, e tutti vengono qui in cerca di qualcosa.
(Lindsey Kelk)


 Mi rimane qualche residuo del fuso orario , ma ormai possiamo dire che è un ricordo. Il tempo fuori non promette nulla di buono. Pioggia e nuvole basse fanno da contorno alla mia giornata di oggi a  New York .
Prevista la salita all'Empire State Building , ma non credo sia possibile visto il tempo. Intanto mi incammino e faccio colazione.
Mi fermo in un negozio di souvenir vicino all'Empire a comprare un ombrello, già piove. Decido , naturalmente, di saltare la visita e di sperare in domani un giorno migliore. I biglietti comprati online sono aperti e non vincolati al giorno.




Oggi sono vicino all'albergo visto il brutto tempo. Gironzolo per la 5 Avenue e trovo l'Nba Store. Mi riparo dalla pioggia ed essendo appassionato di Nba almeno mi vedo le magliette degli idoli del canestro.


Il negozio è grande con magliette dei famosi campioni, mentre la parte inferiore del negozio è dedicato ai cimeli.
Vedo ed osservo.

Torno a Rockefeller center e scatto foto. Sono insieme ad un gruppo di giapponesi che con kway e ombrelli visitiamo il Rockefeller.


All'interno del grattacielo sono presenti dei negozi, divisi in due piani. Oltre a quelli naturalmente non puoi andare ci sono guardie che bloccano i passaggi.


Per salire e per visitare con una guida bisogna avere un biglietto che io in questo viaggio ho declinato.


Guardo ed entro in quasi tutti i negozi, esco e piove ancora. Passo davanti a Radio Music Hall dove c'è una fila per prendere i biglietti per qualche concerto. Per fortuna sono riparati mentre aspettano il turno.


Arrivo al Madison Square Garden , il famoso tempi della musica e dello sport di New York. Qui hanno calpestato il pavimento campioni Nba e pugilato , o cantanti famosi. Il Madison Square Garden ha la possibilità di essere visitato con una guida e un tour.
Esco dalla parte coperta e mi fermo in una pizzeria ( dal nome italiano) a mangiare un pezzo pizza. Vendono anche la  pizza hawaiana posta  in vetrina è quella che noi italiani aberriamo ( con ananas).
Finita la pratica cibo con ancora pioggia mi dirigo verso i studi Nbc. Per chi segue la televisione c'è una parte dedicata tutta a Jimmy Fallon, dove vendono magliette e tazze . I prezzi sono un po' alti , devo essere sincero, ma se vuoi portarti via un ricordo una pazzia puoi anche farla...

Dalla 6 e 7 Avenue mi dirigo verso Central Park. Oramai sono zuppo.  Giro per negozi e mi perdo grattacieli , che  purtroppo oggi le nuvole riempiono un po' della loro altezza e maestosità.

La visita a Central Park è dedicata a Quello che mi mancava di vedere. Il silenzio di questo parco è meraviglioso , mi tufferei ogni volta che non ne posso più di sentire clacson delle auto per strada.

Finisco il giro e dopo che ormai sembro un pulcino torno in albergo.

4° giorno  
   
 I newyorkesi camminano più in fretta, parlano più in fretta, pensano più in fretta.
Non è necessario esserci nati per essere newyorkesi,
ma dopo sei mesi tu camminerai
parlerai e penserai più in fretta.
E da quel momento anche tu potrai considerarti un newyorkese.
Edward I. Koch


Il quarto giorno non piove ma il freddo è pungente, si esce con la felpa. Oggi è finalmente il giorno dell'Empire State Building. Nuvole basse zero. I biglietti li avevo già comprati online quindi salto tutte le file. Si potrebbe salire all'86° piano o al 102° piano, dove si gode un fantastico panorama di New York.
Con i suoi 443 metri di altezza è stato il grattacielo più alto del mondo.

 Dal 1981 risulta iscritto al National Historic Landmark Program come monumento nazionale.
Il freddo è pungente sul grattacielo ma non si può negare a nessuno di vedere una città come New York dall'alto. Nel negozio di souvenir all'interno , ben fornito e con vari articoli, compro il bicchierino. Segnalo una tazza del grattacielo con King Kong veramente suggestiva.
Finito il giro dove sarei rimasto tutto il giorno esco dal grattacielo e decido di prendermi un caffè con latte alla cannella da Starbuck's. Il prezzo non è proprio economico (4,45 dollari) ma la foto del bicchiere del brand con Empire da sottofondo è valso moltissimo.


Scendo verso la fermata degli autobus e da lì  decido di percorrere la baia. Incrocio una manifestazione di amici/parenti di persone morte per il bruttissimo male come il cancro. Ad un certo punto rientro verso la città e salgo verso la High Line , la sopraelevata pedonale che passa attraverso i palazzi di New York ed è stata costruita al posto della linea ferroviaria in disuso. Il percorso è anche un parco  gratuito e aperto tutti i giorni, dalle 7.00 alle 19.00 in inverno. In primavera ed autunno l’orario viene esteso fino alle 22.00 e in estate fino alle 23.00. Nel tragitto potresti incontrare bancarelle che ti vendono souvenir del parco, del cibo di varia etnia, acqua e libri. Vendono anche creme solari per non scottarti troppo.
Ormai infatti il freddo ha lasciato il posto ad una temperatura quasi estiva. La felpa cinta al bacino e si gira con una maglietta a manica corta.


Non poteva mancare un dibattito di un politico con i suoi concittadini. Non potete mancare tra l'altro un panorama sulle strada sottostante visto da un vetro, una bellissima foto particolare di New York. Qui la mappa  (High Line)


Scendo alla fine del percorso e in un chiosco da strada mangio un hot dog con una birra. Torno sulla strada che affianca la baia. E' assolutamente da vedere. Si vede New York con le sue sfaccettature. Graziosi e geniali i parchi costruiti su pontili.
Incrocio moltissimi runner che corrono che nel sudore almeno si godono la baia e la sua luce. Non mancano persone che fanno yoga o picnic sui parchi.
Ad un certo punto ti trovi davanti ad un campo da beach volley in un pontile con i grattacieli da sfondo. Ma quanto sono geniali questi americani.
Arrivo fino Battery Park. Anche oggi tanto camminare.

Da Battery Park vado verso World Trade Center. Ormai le due torri gemelle hanno lasciato spazio a due pozzi infiniti dove l'acqua sgorga in continuazione. A bordo dei due pozzi ci sono i nomi e cognomi delle persone morte durante il tragico attentato.
Il pensiero è assolutamente triste se i ricordi tornano indietro nel tempo e al 2001.
Nella piazza c'è anche un museo dedicato a quel giorno. Il prezzo si aggira sui 18 dollari.

Entro nella stazione dove è presente un grande centro commerciale. Giro e vago per negozi.
Dietro la stazione c'è una festa dedicata ai cittadini Romeni. Il mangiare e il cibo non è proprio della nazione , infatti si mischiano sapori sudamericani e orientali.
Dopo aver attraversato tutte le varie bancarelle arrivo fino al ponte di Brooklyn dove decido di percorrere. IL ponte è veramente colmo di persone , la velocità è veramente ridotta. Oltre alla eccesiva presenza anche al fatto dei selfie che le varie persone cercano di immortalare.

Arrivo quasi a fine ponte e poi decido di tornare indietro. Stupenda la luce che si riflette sul fiume.

Dal ponte vado verso Chinatown , altro luogo mistico. Pieno di uomini orientali che vendono frutta e cibo. Visto a New York , forse suggestionato da tanti film, la "città cinese" è uno spettacolo intriso di sapori e colori.

Mi fermo in una pizzeria dove mangio una specie di calzone ripieno di pollo. Niente birra solo Coca Cola.

La sera ormai scende su New York e l'hotel aspetta solo il mio rientro.



5° giorno   
A New York si ha l'impressione che le cose avvengano più velocemente che altrove.
Lawrence Block
Ecco il mio ultimo giorno.
Ho poche ore prima di andare in aeroporto per prendere il volo verso casa. Torno verso Times Square , sia perché devo comprare un souvenir incombente ( A Times Sqaure c'è un grande negozio con prezzi decisamente accettabili) e poi per entrare dentro il negozio di Mm's

Magliette , Gingilli , e per ultima la cioccolata riempiono questo negozio.
Gioia di bambini che urlano felici e papà che non sapevano esistessero negozi così.
Compro qualche dolce solo perché sembrava brutto uscire senza.

Finisco la mia ultima ora nel posto che mi ha più affascinato a New York "Central Park".
Mi godo quest'ultima passeggiata e mi siedo a vedere una partita di baseball di amatori.
Alla fine mi alzo con un sorriso sapendo che non è un addio ma un arrivederci.









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