lunedì 18 marzo 2024

VIAGGIO IN SCOZIA : GLASGOW E STIRLING

Marzo 2024

Partenza con Easyjet per ora di pranzo. Problema con qualche straniero che voleva portare zaini grandi in cabina o due senza priorità , ma si parte in orario.

Dopo 3h e mezza di volo si arriva nella città scozzese. Controllo passaporti e via. L'origine del nome di Glasgow è incerta: venne collegato col primitivo carattere fisico del luogo: dear green spot ("caro luogo verde"), e con le sue prime associazioni religiose, cioè Kirkfield.


La differenza di clima si sente. Escursione minima di 8 gradi. Almeno c'è il sole. 

Raggiungo il punto di sosta dell'Airlink 500 che mi porterà al centro città. Biglietto 10 sterline solo andata.

Scendo a Dundas Street e vado verso la cattedrale. Il viaggio a piedi è stato un bellissimo incontro con graffiti , meravigliosi, a dimensione extra sui palazzi. Spettacolari. (Glasgow ha graffiti bellissimi, nascosti in parti della città).

Aperture Cattedrale 

Dal 29 Mar to 30 Sept:

Lunedì a Sabato, 9.30am alle  5pm; Domenica, dalle  1pm alle 5pm (ultimo ingresso 4.15pm).


1 Oct to 28 Mar:

Linedì al Sabato , 10am alle 4pm; Domenica, 1pm alle 4pm (Ultimo ingresso 3.30pm).

Per 5 minuti ho perso ultimo ingresso. Niente da fare. Spostare visita
a domani. 


Da vedere assolutamente la Necropoli (cimitero dietro la Cattedrale). E' stata descritta come unica rappresentazione della Glasgow vittoriana. Riflette il sentimento di fiducia, salute e sicurezza di quel tempo. 

Rappresenta il memoriale dei mercanti scozzesi della città e contiene l'eminenza Glasgowiana di quei tempi. 

I Monumenti sono progettati e costruiti da architetti glasgowiani. I loro progetti, eseguiti da esperti scultori, hanno contribuito ad ornare e creare sculture di prima qualità.


La colonna di D&J Hamilton rappresenta perfettamente la separazione tra tempo ed eternità. 

All'interno , verso la strada con fronte cattedrale, c'è una statua a memoria di William Wallace, il famoso cavaliere Braveheart, dove i turisti lasciano qualche cent o pence. 

Per arrivare alla Necropoli devi attraversare il Bridge of Sighs (Ponte dei sospiri), ponte varcato dai parenti che andavano a piangere i loro cari.

Torno giù verso Cathedral Street e vado verso il quartiere di Merchant City. Si oltrepassa la storia e si torna nell'età vittoriana. Palazzi stupendi, da fotografare. Puoi sorseggiare una bevanda o mangiare qualcosa in qualche bar e bistrot, mentre osservi l'esterno.



Da Ingram Street arrivo alla famosa via dello shopping di Buchanan Street, non dimenticando di fotografare i vari graffiti che incontro. 

Alcuni negozi di orologeria di lusso.

Trovo la statua del duca di Wellington con il famoso cono stradale, oramai una tradizione scozzese. Qualche anno fa fu approntato un piano per impedire ai coni segnaletici di finire in testa ai propri personaggi storici. Si è scatenato un putiferio: migliaia di persone si sono date la briga di andare a firmare una petizione online, per sostenere che, sì, quello sul capo del Duca di Wellington è ormai entrato a far parte a pieno diritto del panorama urbano di Glasgow


(forse a imperitura memoria delle sue bevute notturne). Niente da fare.


Dopo aver passeggiato per Buchanan Street vado verso Queen Street Station dove un treno mi porterà a Croy ( 10 minuti di treno) dove si trova il mio albergo.






2° giorno

“La cosa bella di Glasgow è che, se ci fosse un attacco nucleare, dopo sembrerebbe esattamente la stessa.” – Billy Connolly

Da Croy a Glasgow 5.60 € a/r. Appena fuori dalla stazione di Queen street, mi fermo da un Caffè Nero, uno Starbuck's del nord, per gustarmi un Cappuccino e muffin. 6,15 €.

Dal sito , anche se ingresso è gratis, sarebbe preferibile prenotare i biglietti. Si entra massimo in 200. A Marzo il problema non sussisteva, ma meglio saperlo. 

San Mungo era un missionario , conosciuto anche come Saint Kentigern.  Questo santo convertì parte della Scozia al Cristianesimo nel VI secolo ed è il patrono di Glasgow. Per questo motivo nello stemma della città vengono raffigurati i suoi simboli: un uccello, un albero, una campana e un pesce con un anello. Il pesce con l'anello rappresenta una leggenda secondo cui il santo trovò l'anello della regina nel ventre di un pesce, proteggendola così dall'ira del marito sospettoso.

La costruzione della cattedrale di Glasgow iniziò nel 1136 e ci vollero circa 350 anni per terminarla.

Nonostante le grandi finestre, gli interni della Cattedrale di Glasgow sono piuttosto bui e conferiscono alla chiesa una romantica aura di mistero.  Un'altra caratteristica di rilievo è l'imponente coro in pietra, che rappresenta i 7 peccati capitali. Altrettanto degne di nota sono le vetrate colorate, tutte costruite dopo il 1947. 

Nella cripta c'è la tomba di San Mungo, attrazione di tantissimi pellegrini. Viene raggiunta da un percorso a tappe. 


C'è una cupola al Vescovo Robert Wishart, che nel 1306 incoronò Robert The Bruce. Primo re scozzese e famoso cavaliere che intraprese molte battaglie contro il regno Inglese.

Il vescovo fu catturato a Cupar e imprigionato in Inghilterra. Salvato dalla morte per il suo rango. Rimpatriato nel 1314 prima della battaglia di Bannockburn, morì nel 1316. I suoi resti sono all'interno della tomba di St Mungo.

Per i cinefili, o serialisti, nella Cattedrale sono state girate alcune scene di Outlander.

Da cathedral Street passo St Vincent Street e fotografo qualche palazzo vittoriano. Intanto da un  Ristorante Vietnamese c'è una fila immensa. Palazzi adiacenti a complessi nuovi.

Da La belle Place prendo il parco per Kelvingrove museum. Parco è molto bello, con una fontana da vedere. Ci sono molti scoiattoli che scorrazzano.

Arrivo al museo all'ora di pranzo, quindi prima passo nel ristorante interno. Mangio un risotto al salmone mantecato al whisky e una Scottish beer. Buono.

Entro al museo. Ingresso gratis.

Ricordatevi che alle 13 suonano l'organo ( la Domenica alle 15)

Orari di apertura

Dal lunedì al giovedì e sabato: dalle 10:00 alle 17:00 Venerdì e domenica: dalle 11:00 alle 17:00

Inaugurato nel 1901, è uno dei musei più famosi gratis. della Scozia. Le collezioni di Kelvingrove sono estese, di ampio respiro e significative a livello internazionale. Includono storia naturale, armi e armature, arte di molti movimenti artistici e periodi storici.

All'interno si trova il capolavoro di Salvador Dalì "Cristo di San Giovanni della Croce".  C'è persino un aereo Spitfire appeso al soffitto della corte ovest.


Lascio il museo e passo sotto la ferrovia. Costeggiando il muro trovo dei graffiti stupendi. Muro pieno. Da vedere.

Attraverso il ponte e oltrepasso il Clayside Distillery. Gionziolo tra Ovo Hydro e il Sec, Exhibition Centre. Vado verso Clydeport, dove non stona il vecchio con il nuovo. Torno verso il centro per il Riverside.



Prima del Glasgow Bridge c'è un monumento alla Pasionaria. Dedicato ai 2100 Volontari del Regno Unito che andarono a combattere in Spagna contro il Franchismo. 

"Meglio morire in piedi che vivere per sempre in ginocchio" Dolores Ibarruri.

Giro x Buchanan Street che di sera è un bello spettacolo. Compro per la sera. Torno in albergo.


3° giorno

“Londra può avere più denaro e Vienna più cultura; Roma può avere più storia e Parigi più stile. Ma Glasgow ha il cuore più grande.” – Fuad Alakbarov

Parto da Croy. Essendo sabato, i treno sono quasi vuoti. La meta è Buchanan station , dietro Queen station, per prendere bus per Stirling. Mi fermo ad un supermercato che è nel tragitto. 

Flixbus per Stirling ( Per Perth) 7 sterline a/r. In 35 minuti sono a Stirling. Il bus ti lascia in un parcheggio. Per raggiungere il Castello 30 minuti a piedi, con ripida salita, o aspetti bus. 

Io a piedi.

Il castello di Stirling occupa un’importante posizione strategica, essendo situato tra le Lowlands e le Highlands scozzesi, e per questo motivo è stato descritto come una “spilla” che unisce le due metà della Scozia. Arroccato su uno spuntone di roccia vulcanica. Fu teatro di grandissimi scontri tra Inglesi e scozzesi, per le guerre d'indipendenza.

Biglietto d'ingresso 17.50 € online o 19.50 € interno al castello

Fu costruito , sembra , nel 1110. Dopo guerre e passaggi di mano, fu restaurato dai reggenti di Scozia come lo vediamo oggi dagli Stewart (dal 1490 al 1600).

Bella la King's Inner Hall (Stirling Heads), la stanza dove il re conferiva con ambasciatori e nobili.  Le Stirling Heads, furono commissionate da re Giacomo V intorno al 1540, per decorare il soffitto , tuttavia, è probabile che il re, non abbia mai visto il soffitto completato prima di morire a Falkland Palace nel 1542.

I medaglioni restarono qui fino al crollo del soffitto, avvenuto nel 1777, quando rimossero i medaglioni. Solo 38 dei 56 originali, sopravvissero, mentre gli altri andarono perduti. Oltre ad essere decorativi, gli Stirling Heads erano progettati per mostrare una serie di messaggi che re Giacomo V voleva trasmettere, tra cui il suo desiderio che la Scozia diventasse parte del centro della politica europea.

Spostando un carrello, con specchio. si possono vedere i vari medaglioni. Riproduzioni sono presenti anche nel museo.


Da vedere La Great hall.

Questa magnifica sala per banchetti, è la più grande del suo genere mai costruita in Scozia nel tardo Medioevo. E’ molto più grande della sala del Castello di Edimburgo e rappresenta il primo esempio di influenze rinascimentali nell'architettura reale del paese.


Nella cappella reale fu incoronata regina Maria di Scozia.

Interessante il Museo del Reggimento. Museo Argyll.

Il museo del reggimento degli Argyll and Sutherland Highlanders è dedicato al celebre reggimento omonimo scozzese. L’edificio è tuttora il quartier generale del reggimento, nonostante non sia più attivo da molto tempo.

Fondato alla fine del XVIII secolo, come una delle sei unità di fanteria di linea scozzesi, il reggimento degli Argyll si addestrò nel castello di Stirling, prima di passare alla storia per l’eroismo dimostrato nella guerra di Crimea, che valse loro il soprannome “Fighting Highlanders”.

Visitabile anche le cucine. Non dimenticarti di passeggiare nelle mura.

Ho mangiato ristorante interno ( panini e zuppe). 
Purtroppo il m io viaggio è terminato. 
Gironzolo nel paese visito la Holy Rude Church e il suo cimitero. Prende il nome dalla Santa Croce, una reliquia della Vera Croce su cui Gesù fu crocifisso. La chiesa fu fondata nel 1129 durante il regno di Davide I.


Nella collina di Abbey Craig , di fronte al castello, c'è il famoso monumento di William Wallace. Io ho desistito. 

Torno verso ParkandRide per prendere il mio Flixbus e tornare a Glasgow. 
Prendo la metro , la seconda più storica d'Europa. In pratica viaggia in circolo ed assomiglia ad un tubo. 

Arrivo a Partick per visitare il Riverside museum.Il museo ospita le favolose collezioni di tecnologia e trasporti della città, raccolte nel corso dei secoli e che riflettono l'importante ruolo che Glasgow ha svolto nel mondo attraverso il suo contributo alle industrie come ad esempio la costruzione navale e la produzione di treni. e ingegneria.

Il museo è stato progettato dall'architetto di fama internazionale, Dame Zaha Hadid. È stato inaugurato nel 2011 dopo una costruzione durata quattro anni, con oltre 3.000 oggetti provenienti dalle collezioni di fama mondiale della città esposti al suo interno.

All'interno ci sono moltissimi mezzi a grandezza naturale. Una ricostruzione di un quartiere e della metro che la attraversa. 

Se aggiungiamo che è gratis , è uno spettacolo da non perdere. I bambini possono anche salire su qualche mezzo ( treno, tram o autobus) per divertirsi. 
Il bello che oltre a potenti locomotive trovi anche una collezione di carrozzine e skateboard.

Divisi in due piani di pieno stupore.
Orari da Lunedì al sabato dalle 10 alle 17. La domenica dalle 11 alle 17.
E' quasi sera. Passeggio lungo il fiume per poi riprendere il treno che riporterà a Croy.

4° giorno

Fantasia, mito, leggenda, verità – tutto è intrecciato nella storia della Scozia.
(Laurence Overmire)

Oggi è il giorno della partenza. Ho ancora una mezza giornata. Da Croy raggiungo Glasgow, per l'ultima volta, e poi passeggiata fino al Museo del Popolo.

Attraverso il parco dove è rimasto ancora il ricordo di Glasgow 2014 (Giochi del Commonwealth)

Incrocio moltissimi runner.

C'è obelisco dedicato all'ammiraglio Nelson che giganteggia nel parco.

La domenica, come quasi tutti i musei a Glasgow, apre alle 11. La fontana di fronte è molto bella. La Doulton Fountain, donata alla città di Glasgow da Sir Henry Doulton fu spostata al Green nel 1890. Venne costruita in onore del regno della Regina vittoria.




Fuori dal museo comincia a raggrupparsi qualche turista.

Anche il museo del Popolo è gratis. Racconta Glasqow e la sua gente. Cultura, sentimenti e vita scozzese nel passare degli anni.

Da vedere.

Finito il giro. Torno al centro città per prendere Airlink che mi porterà all'Aeroporto.


La Scozia non delude.

venerdì 15 dicembre 2023

VIAGGIO IN OLANDA: DUE GIORNI AD EINDHOVEN

 Dicembre 2023.

Si parte da Roma Fiumicino per Eindhoven con la low cost WizzAir. 1H e 50' arriviamo nella città olandese. Il nome è derivato da varie supposizioni. Una di queste suggerisce che, sul luogo dove sorgeva la vecchia Eindhoven, si trovasse l'ultima (eind-) fattoria (-hoven) di una determinata rotta commerciale. Un'altra supposizione narra che vi fosse un antico forno, chiamato eenoven (un forno), il quale nome si sarebbe trasformato nel corso degli anni in Eindhoven. 

Un'altra spiegazione è che "End" derivi da "Gender", un fiume che attraversa la città.

Volo tranquillo. 

In aeroporto si sente l'escursione termica. Da 16° di Roma si passi ai 4-3° di Eindhoven. 

Dall'aeroporto si può prendere il Bus 400 o 401, per raggiungere il centro/stazione. Il primo effettua solo 3 fermate, l'altro effettua un giro più lungo e si ferma 16 volte prima di arrivare. Il prezzo del biglietto è identico 5.20 € a persona. 


Il tempo di arrivo è per tutt'e due di circa 30 minuti. Dipende dal traffico. 

Dalla stazione si è al centro  a piedi in pochi minuti. 

Da Piazza Markt si può passeggiare, per alcune vie laterali , per vedere tutto il centro cittadino. Non è grande.



A fine di una strada si trova La chiesa di StCatherina. Chiesa cattolica eretta tra il 1861 e 1867. Restaurata nel dopoguerra a causa dei danni dei bombardamenti. 

Vetteggiano due torri di 70 metri. Chiesa dedicata a Santa Caterina , che fu sottoposta a martirio nell'Alessandria d'Egitto nel 305.

Si esce e si torna a gironzolare per il centro. 


Visto e comprato da Jamin, negozio di caramelle e dolci, dove si può comprare ad etto. Entrati da Flyng Tiger e qualche negozio di articoli di qualsiasi genere in un tipico negozio olandese con renna parlante.

A pranzo abbiamo mangiato presso Kfc che si affaccia sulla Piazza.

Presente anche un casino, per chi vuole tentare qualche fortuna.

Usciti abbiamo puntato verso il Van abbemuseum. Museo di arte contemporanea. 

Fondato nel 1936, il museo prende il nome dal suo fondatore, Henri van Abbe, collezionista privato che – grazie ai proventi della sua attività di produttore di sigari – donò l’intera collezione alla sua città natale. 

Alla costruzione
originale  nel 2003 si affiancò una nuova ala realizzata che, nel suo progetto, tenne in considerazione tutto l’ambiente circostante,  infatti il museo si fonde perfettamente con la vecchia sede, così come con il giardino di sculture e il vicino fiume Dommel

Il museo è multisensoriale perché permette non solo di vedere, ma anche di toccare, sentire e annusare le opere d’arte. Con oltre 120 pezzi unici che si distribuiscono su tutti e cinque i piani.

Prezzo d'ingresso 13 euro. Da martedì a Domenica dalle 11 alle 17. Chiuso il martedì.


Da provare l'ascensore interno. Dove si ascolta un coro in crescente o decrescente a secondo della direzione dell'ascensore. 

Il museo è abbastanza bello da vedere. Riempie una parte della giornata.

Si esce ed è buio. 

Finiamo di girare e puntiamo alla stazione dove prendiamo il bus 19 (4.80 € il biglietto) che ci porta al nostro albergo.


Nei sottopassaggi della ferrovia sono presenti dei murales. La città ne è piena. Alcuni belli, altri un po' meno.

L'albergo si trova a Koningshof è della catena NH ( Hotel). Scopriamo che intorno non c'è niente. L'Hotel è in un vecchio edificio storico. Bello.

Dopo doccia e riposo, si decide di mangiare in albergo dove sono presenti, oltre al ristorante, un pub e una spa. 


2° giorno

God schiep de Aarde, maar de Nederlanders schiepen Nederland.

Dio ha creato la Terra, ma gli Olandesi hanno creato l’Olanda.

Proverbio Olandese

Prendiamo il 19 ed arriviamo in centro. Colazione da Starbucks. 

Spese da Primark e So-Low. 

Mi accorgo che i pali delle luci in Piazza Markt formano la forma del cuore. Simpatico. 

Dopo aver girovagato un po' entriamo a vedere il Museo Philips che è vicino al centro. Dedicato all'omonimo gigante dell'elettronica e, sebbene sia sorprendentemente piccolo, fa un buon lavoro nel presentare gli impressionanti risultati dell'azienda e le sue migliori opere dei suoi anni di vita.

Sarà una full-immersion nella storia di quella che oggi è considerata una delle aziende più conosciute e ricche del mondo, nata come nient'altro che una piccola fabbrica di lampadine.

Oltre agli imponenti reperti con mille dettagli, si possono svolgere attività interattive particolarmente divertenti per i più piccoli del gruppo, quiz e giochi didattici.

Da vedere la ricostruzione del primo laboratorio sperimentatale dove nacque la lampadina. La storia dei fratelli Philips. Stanze ricostruite con dispositivi e apparecchi degli anni '80-90. Da vedere assolutamente.

Una piccola curiosità Il marchio ora della Philips ( le onde con le stelle)è dovuto dal fatto che al tempo il Capo della Pubblicità Kalff chiese ,ai tecnici, il funzionamento della radio. Gli fu spiegato che le onde vagano nello spazio per poi essere intercettate dalla radio. Per questo nacquero le onde e le stelle nel marchio. Fu brandizzato nel 1934. 


Il museo è aperto da Martedì a Domenica dalle 11:00 alle 17.00. Biglietto costa 11 €. Gratis per i bambini
sotto i 5 anni. Metà prezzo per i bambini sopra i 6 fino ai 17 e per gli studenti con la Carta.

L'audioguida è anche in italiano. 


Usciamo a mangiamo da Taco Bell. 

Sazi decidiamo di vedere una delle ultime attrattive di Eindhoven: I birilli giganti (Flying Pins). Si trovano dalla parte opposta della stazione. 

Questa curiosa istallazione, vicina alla stazione, è opera dagli artisti Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen ed è diventata un po’ il simbolo della città. L’opera  fu realizzata in occasione dell’arrivo del nuovo millennio. I birilli, alti circa 8 metri, sono rappresentati nel momento in cui vengono colpiti dalla palla e cadono: sembra veramente che stiano sul punto di rotolare. Sono stati collocati in fondo ad una grande via che richiama l’immagine di una pista da booling. Il colore giallo è stato scelto dagli artisti per contrastare il grigiore delle frequenti giornate di pioggia.


Dopo aver attraversato la strada in maniera "sconsiderata" e vista l'attrazione, torniamo verso la stazione ed entriamo nel centro commerciale.

Gironzoliamo e annotiamo differenze tra negozi in Italia e in Olanda ( pochissime).

Finito il tour torniamo in albergo.






3° giorno

Geld is een goede dienaar, maar een slechte meester.
Il denaro è un buon servitore, ma un cattivo padrone.

Proverbio Olandese

E' ora di partire. Prendiamo un taxi dall'albergo che ci porta in aeroporto. E' domenica e con il bus era un po' complicato arrivare puntuale per prendere aereo che ci riportava in casa.

lunedì 20 novembre 2023

VIAGGIO ROMANIA : TAPPA A BUCAREST, BRAN CASTLE, BRASOV

 Ottobre 2023

Si Vola per la Romania. Sarà il 29° paese visitato. Dal secondo aeroporto di Roma si parte per Bucarest. Volo con molto vento, ma senza turbolenze. In 1 h e 40' si arriva nella capitale romena. 

Solita prassi burocratico, con visione carta d'identità, e si esce dall'aeroporto. Ricordarsi che le lancette andranno spostate un'ora avanti per il fuso orario rispetto l'Italia. Si prende il Bus 783 che ti porta in città. In Romania si può pagare anche con la carta di credito direttamente sul bus. Costo viaggio 3 Ron (o Lei) circa 0,65 cent. 

Dobbiamo arrivare al nostro appartamento Mosilor Apartments , vicino al centro della città. Scendiamo a Piata Romana e saliamo sul 79 per tre fermate. Via messaggio mi avevano dato indicazioni per trovarla e codici d'ingresso del portone. Check in e pagamento avviene online. 

Ascensore al quarto piano e siamo nell'appartamento. Carino. C'è l'essenziale (frullatore, Frigo, forno a microonde, cucina a gas per cucinare).

Nelle vicinanze ci sono vari ristoranti, un Kfc, e due supermercati H24. Ormai è sera. Scendiamo a comprare qualcosa per cena e per colazioni per l'indomani. Domani si partirà presto.
Condominio , nell'insieme, silenzioso.



2° giorno

La vita è un treno senza fine. Molti aspettano che se ne vada, pochi capiscono che bisogna attraversarlo.

La vita è un treno senza fine. Molti lo attendono per partire, pochi si rendono conto che bisogna percorrerlo.

Tudor Vasiliu Scrittore

Si parte presto dall'appartamento per raggiungere Grand Hotel Bucarest dove prenderemo il bus per il tour Bran Castle (Castello di Dracula), Castello di Peles e la città di Brasov. 

Prima ci fermiamo a Peles, due ora circa il tragitto.La fermata è durata circa 45 minuti. Purtroppo chiuso per la visita interna.  Dal 15 maggio al 16 settembre è aperto da Martedì a domenica dalle 9.15 alle 16.15. Dal 17 settembre al 13 maggio dal Mercoledì alla domenica stesso orario estivo. La nostra visita è avvenuta di martedì. 


Il Castello di Peleș fu eretto tra il 1875 e il 1915 , come residenza estiva della Famiglia reale. Fu usato dai monarchi fino al 1948 quando, con l'avvento del Comunismo, fu trasformato in un museo. Fu aperto al pubblico, però, solo dal 1990. 



Con una superficie di 3.200 metri quadri, il castello dispone di 160 stanze riccamente decorate e ammobiliate, a cui fanno seguito 30 bagni. Solo 10 sono visitabili.

Esternamente è particolarmente bello e un po' "fiabesco". Compaiono fontane e vasi in marmo di Carrara . Tra le statue più importanti vi segnaliamo quella di Carlo I realizzata dallo scultore italiano R. Romanelli, il monumento alla regina Elisabetta e i leoni che fanno da guardia.

Dopo aver girovagato per tutto il vasto parco e tra i vari chioschi di souvenir, si torna al bus per partire verso Bran.

E' il 31 ottobre quindi per strada c'è molto traffico.

Arriviamo circa le 13.30. Fila enorme per comprare i biglietti, per fortuna noi comprati online, ma fila enorme anche per entrare nel palazzo. E' Halloween, quindi la magia e il mistero viaggia nella testa e fantasia di ogni visitatore. 


 Il Castello si trova a 25 Km Di Brasov, carina cittadina romena, ed offre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. Costruito nel ‘300 da Ludovico I D’Angiò come posto di guardia, il Castello di Dracula è arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola. Oggi il castello espone collezioni d'arte e mobili della Regina Maria.
Il castello è aperto al pubblico 
Da martedì a domenica: dalle 9.00 alle 18.00, ultimo ingresso alle 18.00.

Lunedì: dalle 12 alle 18, ultimo ingresso alle 18.00.



Il castell incarna la vivida immaginazione dell’autore irlandese Bram Stoker che, pur non avendolo mai visto, lo ha inserito perfettamente nel suo famoso romanzo  "Dracula" . Il legame tra Dracula e il Castello di Bran è, purtroppo, più che un po’ debole. Vlad l’Impalatore, l’ispiratore di Dracula, fu uno dei sovrani medievali più raccapriccianti che ha combattuto una serie di campagne nella zona intorno al Castello durante XV secolo. 

Il biglietto d'ingresso costa 60 lei ( al cambio circa 12/13 euro). 


Ci mettiamo 40 minuti solo per entrare nel palazzo. Il castello , il momento e i dintorni sono veramente suggestivi. All'ingresso  della porta principale ci aspetta un Vampiro.

Il castello è tutto abbellito a festa: Streghe, zucche, spose fantasma, ragnatele, teschi e soprattutto vampiri sono dappertutto.

Si attraversano corridoi stretti per arrivare alle stanze. 

Da vedere. 


Non piaciuto il tunnel del tempo ( 25 lei - 6 euro). La storia è che quando fu costruito il castello medievale di Bran, all'interno del cortile del castello fu scavata una cisterna d'acqua profonda sette metri. Il serbatoio fu trasformato in un foro profondo 59 metri scavato nella roccia granitica nel XVII secolo. Nel 1937 il Castello di Bran fu dotato di un nuovo pozzo e il vecchio fu riutilizzato come vano ascensore. Questo ascensore, insieme a una galleria orizzontale unga 40 metri, consentiva alla regina Maria di Romania di accedere ai Giardini Reali, che si trovano alla base della rupe su cui sorge il Castello di Bran.



Ora è un'esperienza multisensoriale in una  parte della roccia sopravvissuta al tempo. Forse sono io a non averla capita.

Tutto intorno è pensato per il Castello, attrattiva della zona. Ristoranti, Bar e negozi di souvenir hanno un'unico filo conduttore. 

Riesco a mangiare per le 16 nella galleria prima del parcheggio bus. Traffico intenso.

Arriviamo a Brasov già sera.

Passeggiamo per il bellissimo centro di Brasov. Arriviamo fino alla Famosa Chiesa Nera dove l'ingresso è di di 20 lei circa 4 euro. 

La Chiesa Nera, conosciuta anche come Biserica Neagră in rumeno, ha una storia che risale al XIV secolo. La leggenda narra che nel lontano 1689 un fulmine, scagliato da forze sconosciute, colpì la torre della chiesa, provocando un terribile incendio che la


devastò. Le fiamme divorarono l'edificio, riducendo gran parte della sua magnifica architettura in cenere.

Nonostante l'incendio devastante , la Chiesa Nera fu fedelmente restaurata nel corso degli anni, preservando la sua maestosità gotica e il suo fascino unico. 

 Il pulpito della Chiesa Nera di Brasov è un dono risalente al 1695. Si tratta di un piccolo capolavoro realizzato con i materiali più naturali per eccellenza, il legno e la pietra, abbelliti da colori vivaci. Una figura misteriosa, al centro del dipinto, viene identificata


come Mosè. Su di lui ci sono, in pietra, i simboli dei quattro evangelisti: il leone, l’aquila, l’angelo e il toro

all’incredibile collezione di tappeti orientali che si possono ammirare all’interno della chiesa.

Grazie all’ampia rete commerciale dell’epoca,  ci sono moltissimi tappeti che arrivavano a Brasov direttamente dal cuore dell’Impero Ottomano. La collezione presente nella chiesa proviene tutta dall’Anatolia e comprende una produzione che parte dalla metà del quindicesimo secolo. I tappeti oggi sono esposti senza nessuna barriera, protetti dalla

penombra e dall’umidità della chiesa. Nonostante il tempo, hanno conservato i loro colori straordinari ed è ancora possibile osservare la raffinatezza degli intrecci e l’alta qualità dei tessuti. Le decorazioni più ricorrenti sono gli uccelli e gli scorpioni. In passato questi tappeti venivano utilizzati nella Chiesa Nera durante le cerimonie importanti.


Belle e inquietanti sono le tombe. Anticamente, i sacerdoti venivano sepolti nei pressi della Chiesa Nera. Quelli più amati e meritevoli, trovavano posto all’interno delle mura. A un certo punto, tuttavia, le cose cambiarono. Nel diciannovesimo secolo, si decise di interrompere le cerimonie funebri all’interno della chiesa. Quasi tutte le tombe furono rimosse e vennero lasciate soltanto le più belle, o quelle più importanti. Alcune tombe sono decorate con semplici iscrizioni,

mentre quelle più ricche sono dei veri capolavori. I ritratti a rilievo dei defunti sono talmente particolareggiati da risultare persino inquietanti.

Suggestiva la scritta nella montagna che sovrasta la città.

Si torna al bus per tornare a Bucarest. 



3° giorno

Alcuni credono che il silenzio sia d'oro, altri che solo l'oro parli.

Alcuni credono che il silenzio sia d’oro, altri – che solo l’oro parli.

Nicolae Petrescu-Redi, scrittore

Dopo aver fatto colazione in appartamento, si parte per la città. Prima tappa la Casa del Polo di Ceasescu (Casa Poporului ) ora sede del Parlamento. 

Dall'appartamento raggiungiamo Piata st Georghe. Dove c'è un bellissimo parco con all'interno una chiesa. Bellissima chiesa ortodossa  dedicata a San Giorgio.
 Il terremoto del 1802 distrusse volte e cupole; la chiesa fu poi ricostruita senza cupole. 

 La chiesa fu riparata tra il 1851 e il 1855 sotto la supervisione dell'architetto Xavier Villacrosse ; Constantin Lecca e Mișu Popp dipinsero gli interni. Il giardino fu realizzato negli anni '60 dell'Ottocento. Il terremoto del 1940 provocò gravi danni, facendo crollare il campanile con il suo orologio. Seguirono riparazioni, con il dipinto restaurato nel 1950.
Un restauro  iniziò nel 1968 e fu in gran parte completato nel 1987; cercò di far rivivere l'aspetto originario della chiesa, ma non fu esente da critiche. Nuovi affreschi interni furono iniziati nel 1998. 

All'interno è sepolto il principe  Constantin Brâncoveanu.



Bellissima.
Nei dintorni , nel parco, è presente un Monumento a Km "0" e un Monumento del Principe Constantin.

Dalla Piazza costeggiamo il fiume Dâmbovița. Bellissima luce riflessa nello specchio d'acqua. Passiamo davanti al Palazzo di Giustizia. Attraversiamo Parco Izvor per poi spuntare davanti al Parlamento, nostra meta.

Biglietto è 60 Lei per adulto, 20 Lei per studenti. 




Prendiamo i biglietti per le 14. No ascensore e 300 scalini da salire.

La Cattedrale , situata dietro il Parlamento , era chiusa per restauro. Davanti c'è una piccola chiesetta che è assolutamente da vedere.

Giriamo intorno ed arriviamo a Plata Constitutei. La attraversiamo e andiamo a visitare la Chiesa di St Niculae Vladica. Carina.

Mangiamo vicino al supermercato e poi torniamo verso il Parlamento. 



Il Parlamento è il secondo palazzo governativo più grande del mondo, dopo la Casa Bianca.

Fu costruito sull'ego del dittatore Ceasescu, ex Presidente Rumeno, cui governo risultò il più autoritario in Europa e non solo.

Pur di dare libero sfogo alla propria smisurata ambizione, il dittatore non si fece scrupoli prima di demolire qualsiasi costruzione o edificio storico che impedisse

la realizzazione del suo progetto megalomane: l'ego esagerato di Ceausescu rase al suolo templi, fabbriche, ospedali e abitazioni private, lasciando senza dimora oltre 40.000 persone.

I lavori di costruzione del Palazzo del Parlamento, durati cinque anni,  furono eseguiti a marcia forzata da più di 20.000 lavoratori, molti dei quali persero la vita a causa dei massacranti turni da 24 ore,

sette giorni su sette: c'è chi dice che alcuni corpi siano rimasti là, sepolti per sempre sotto una coltre di cemento.

Il Parlamento si estende su una superfice di 365.000 metri quadri che ospita un totale di 1.100 stanze ricoperte da oltre 200.000 metri quadri di tappeti e 900.000 metri quadri di legno che brillano sotto i bagliori di 480 scintillanti lampadari a goccia.


Questo colosso, lungo 240 metri e largo 270 metri, si divide in 12 piani in superficie e 8 piani interrati, dei quali uno è, ovviamente, un bunker.

La durata della visita è circa 1 h 15'. La guida è molto brava e anche simpatica.
Per entrare si passa su un metal detector.

Da vedere.

Si punta il Museo Nazionale per percorrere Pasajul Victorieri, un vicolo con ombrelli appesi. 

Arriviamo a Piata Universitari. Vediamo il monumento dedicato a Iuliu Maniu, primo ministro della Romania destituito e condannato all'ergastolo da Ceausescu a causa della sua lotta alla tirannia.

L'Ateneo Rumeno , inaugurato nel 1888, è una sala concerto al centro della Capitale. Al nostro arrivo è vietato l'ingresso con presenza di Gendarmeria e Polizia. 

In Un bar vicino "Tucano Caffè" prendiamo un buonissimo latte con Pistacchio. Locale carinissimo.

A piedi, passando della via dello shopping torniamo nell'appartamento. 

4° giorno

Voința inimii dă aripi picioarelor.
La volontà del cuore dà ali ai piedi.

Proverbio Rumeno

Dopo colazione partiamo con il bus e arriviamo all'arco di Trionfo. Nelle vicinanze c'è il Villaggio antico "Muzeul National al Satului Dimitrie Gusti".

Simile al Parco Skansen di Stoccolma, ci sono moltissime case antiche dei paesi rurali rumeni. In uno spazio grande ci sono case montate con rappresentazioni della vita rumena. 



Museo completamente all'aperto.
Tutte le case hanno un numero identificativo con la loro storia all'esterno della casa. In alcune si può anche entrare e ammirare l'interno.

Gli utensili gli arredi usati nella specifica storia. 

Da vedere e perderci quasi 2 ore.



Oltre alle case sono presenti anche mulini a vento, chiese e ripostiglio per barche. Vicino c'è il lago Herastrau.

Ingresso 30 Lei.


Finito il tour percorriamo il parco King Miei vicino. La giornata non è bellissima , comincia a piovere , ma il posto è veramente immenso e pulito.

Prendiamo la metro ad Aviatorilor per raggiungere nuovamente l'Ateneo rumeno. Scendiamo a Piata Romana.

All'ingresso ci ferma una guardia giurata( sembra!) che ci chiede il pagamento per la visita. Il sito, però, non ha il Pos e quindi non accetta carte di credito. Non avendo soldi con noi decidiamo di declinare.

Vista l'ora di pranzo decidiamo di saziare lo stomaco. La nostra scelta è su un fast food orientale vicino alla Piazza (Noodle Pack).




Vista anche la pioggerellina che scende puntiamo alla visita di museo al chiuso. 
A Piata Victorieri c'è il Museo delle scienza naturali. 
Ingresso 20 Lei.

Carino.
Animali esposti divisi per area geografica. Animali marini e dinosauri completano il cerchio. 
Tutto in un palazzo costruito nel 1834.

Da vedere sia con bimbi e non.





Usciti abbiamo preso metro 2 e raggiunto la Sky Tower (Auriel Vlaicu). Una torre di 36 piani dove all'ultimo piano c'è un bar/ristorante. Sorseggiando puoi goderti Bucarest dall'alto e il tramonto. 

Chiude alle 17.30.

Noi non siamo stati fortunati , dopo 20 minuti di attesa , cui nessuno è arrivato per prendere un ordinazione, siamo andati via.

Il tramonto l'abbiamo visto, però.

Siamo tornati nell'appartamento.


5° giorno

A-ţi lua inima în dinţi: 
Prendi il tuo cuore tra i denti - Così i romeni incoraggiano gli amici: sii coraggioso, supera le tue paure e vai avanti.

Proverbio rumeno

Ultimo giorno.
Preparati gli zaini e lasciato l'appartamento ,partiamo per il quartiere Lipscani

Il nome Lipscani viene dato nel 1750, perchè molti dei mercanti venivano da Lipsia a vendere tessuti ed altri prodotti, creando un fulcro commerciale ed artigianale. Ancora oggi le strade portano il nome dei negozi che le caratterizzavano : Blanari (dei pellicciai), Selari (dei sellai), Gabroveni (dei fabbricanti di coltelli), Sepcari (cappellai), Zarafi (dei cambiavalute), Postei (delle Poste).


Le strade che  si intersecano sono  piene di gente e di locali, e ce n’è per tutti i gusti.

Da vedere.

Noi entriamo in un negozio di souvenir e terminiamo i nostri regali.

Con dispiacere Prendiamo il bus e si va verso l'aeroporto. Si torna a casa

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