Si parte per un nuovo paese Europeo: Irlanda. Finora mai vista. Decollo da Bergamo con la Ryanair. Nessun problema sia al check in che in volo.
Esci dall'aeroporto e mi reco presso il Terminal 2 dove c'è la fermata dell'Airlink , che con 7 euro (12 andata e ritorno) mi porta al centro della capitale irlandese. Non c'è solo questa linea speciale, io ho scelto questa perché aveva degli orari e delle fermate comode. Per risparmiare ci sarebbe il bus 14 (mezzo pubblico) ma che effettua più fermate.
La prima cosa da fare è cambiare visione rispetto all'attraversamento della strada. Le segnaletiche dipinte a terra fortunatamente aiutano.
Scendo con il bus su O'Connell Street , in pieno centro, una delle strade più grandi d'Europa. Secondo Wikipedia è larga 49 metri nella parte sud e 46 metri nella parte nord, per una lunghezza totale 500 metri.
Vicinissimo alla strada, sul lungofiume, vicino ad un pub, c'è l'hotel che ho prenotato. Per una camera e un bagno privato i prezzi in Irlanda sono abbastanza alti, rispetto alla media europea. Clifton Court Hotel (Hotel). Effettuato check in e rifiutato l'estensione colazione , mi offrivano per 8 euro circa in più delle uova e salsiccia, mi accingo a prendere possesso della camera.
Doccia e siamo pronti ad uscire.
Il giorno lo dedico alla perlustrazione città. Passeggio sul lungofiume e lo attraverso nell'Half Penny Bridge (anche se ufficialmente è il Liffey Bridge). Dove Liffey è il nome del fiume. Chiamato Half (Ha') Penny per via del pagamento di mezzo penny che veniva richiesto per il pedaggio, negli anni successivi alla sua costruzione.
Conosciuto anche come ponte degli innamorati per i vari lucchetti che apparvero sulle inferriate con le promesse di amore. Rimossi causa peso e quindi cedimenti.
Gironzolo dall'altra parte e arrivo nella chiesa di Christchurch Cathedral. Fuori è pieno di turisti che girovagano ed entrano nella cattedrale. Il prezzo d' ingresso è di 7 euro. (chiesa). La cattedrale è stata costruita su una vecchia chiesa vichinga in legno e risale al XII secolo.
Bellissima la cripta. Esiste una leggenda collegata a questo luogo : un soldato che nel Medio Evo assisteva a un funerale solenne nella Christ Church, preso dalla noia si addentrò nella galleria. Il sacrestano, ignaro, chiuse il soldato nella galleria e molti mesi dopo fu rinvenuto il suo corpo completamente rosicchiato, con la spada in mano. Attorno ad esso giacevano le carcasse di oltre duecento ratti che il soldato aveva ucciso.
Bene superata la prima chiesa , vado verso la Cattedrale simbolo del mondo ( dove la sua omonima è un luogo culto negli States). Fa caldo a Dublino e in maglietta a maniche corte si sta veramente bene. La città è pulita ed ordinata.
Prima di addentrarmi nella Cattedrale di StPatrick , mi faccio affascinare dal parco all'esterno. Rumore di bambini che giocano. Fiori colorati dappertutto. Persone che prendono il sole sdraiati o seduti a sorseggiare un caffè.
Entro nella chiesa e pago gli 8 euro ( da lunedì a venerdì 9.30 -17, Sabato 9.00 17 - da marzo ad ottobre fino alle 18. Domenica con le pause dovute alle varie messe). In origine era una piccola chiesetta di legno costruita nel XII secolo in onore del Santo. Si narra che San Patrizio si fermò da queste parti per battezzare i cristiani che si convertirono. Lo faceva a bordo di un pozzo senza fondo e con una piantina di trifoglio ( che simboleggiava la trinità). Per questo motivo la pianta è il simbolo della nazione.
Fu restaurata tra il 1860 e 1900 , grazie a privati ( tra cui la famiglia Guiness) che le diede l'aspetto di ora. La cattedrale è molto bella. All'ingresso di consegnano un dépliant con la descrizione nella vostra lingua ( almeno le principali) sui posti da vedere all'interno. Nella cattedrale ci sono 500 tombe , tra cui quella di Jonathan Swift che , oltre all'autore del romanzo I Viaggi di Gulliver, fu decano dal 1713 fino alla sua morte nel 1745. Spesso i suoi sermoni duravano per ore.
La cattedrale di San Patrizio è la cattedrale nazionale della Chiesa Anglicana per tutta l'isola. Quindi è sotto a due giurisdizioni : Irlanda e Irlanda del Nord.
Tempo passa ma rimango affascinato da quello che vedo e leggo.
Una cosa che colpisce , almeno a me, è la storia della porta di Legno. La storia racconta che durante una disputa il Conte di Ormond si barricò nella chiesa perché fuggiva dal suo nemico Conte di Kildare. Quest'ultimo aveva promesso di salvargli la vita. Il primo non voleva credergli , quindi il conte di Kildare , per dimostrare la sua onestà, fece un buco nella porta e vi infilò il braccio. Il conte di Ormond se avesse voluto poteva amputarglielo. Viste le buone intenzioni i due conti si strinsero la mano e nacque il detto "mettere un braccio" , per indicare una situazione per cui vale la pena rischiare.
Bellissimo anche il monumento The Boyle Family e la sedia del Cavalier di St Patrick.
Finisco la visita comprando qualche souvenir all'uscita della cattedrale. Mi incammino verso una strada tipica irlandese piena di pub irlandesi. La birra la fa da padrona.
Dopo la pausa decido di visitare la Church Mary Immaculate ( oggi è il giorno delle Chiese). Bellina, ma niente di particolare. Sulla strada (Grove Road) c'è un piccolo fiume al centro della strada. Stupendo l'effetto sole ( riflesso) sull'acqua. E' quasi sera. Ci sono vari cigni presenti sul letto dell'acqua.
Mi fermo dal Fresh Market dove con una fetta di pizza e una vaschetta di frutta allieto la fame.
Dopo qualche graffito arrivo al St Stephen's Green, il parco più antico dell'Irlanda. Uno dei parchi più bello e frequentato , aggiungo.
Se pensi al verde dell'Irlanda, a Dublino lo trovi sicuramente in questo parco.
Il terreno occupa circa 9 ettari, in cui si estende un bellissimo stagno abitato da gabbiani e cigni.
Il parco dispone di zone con alberi, sotto ai quali ci si può riparare, una fontana e dei monumenti dedicati ad importanti personaggi irlandesi. Una delle zone più originali di St Stephens Green è il parco dei cigni, dove ci sono delle piante aromatiche con didascalie in braille.
In un angolo del parco verso Grafton Street c'è il monumento a dedicato a O’Donovan Rossa, il celebre leader che passò quindici anni terribili nelle prigioni britanniche (messo ai ferri corti e costretto a leccare, in ginocchio, la sua minestra come un cane). Da “terrorista” in Irlanda divenne in seguito eroe nazionale, e i suoi funerali furono grandiosi.
Il parco , neanche a dirlo, è stupendo. Molti ragazzi sono seduti sull'erba a prendere il sole e a parlare. Turisti passeggiano godendosi una giornata quasi estiva. Gli animali vivono beati e fanno da contorno ad un panorama suggestivo in pieno centro della capitale.
Esco dal parco. Prima decido di fare un giro veloce nel centro commerciale appena fuori. Poi percorro la Grafton Street. Ci sono molti cantanti di strada che suonano sia canzoni famose che ballate irlandesi. Molto folcloristico. Locali e pub sono pieni. Entro in qualche negozio di souvenir per comprare qualche ricordo.
Su Anne Street South mi imbatto in una fila di persone mascherate da supereroi che cercano di entrare in un locale.
Ormai sta giungendo fine alla giornata. Cammino sulla O'Connell Street per un po' e poi torno in albergo.
2° giorno
“La gente di Dublino pensa di essere al centro del mondo e al centro dell'Irlanda e non si rende conto che, per lavorare, le persone devono emigrare.”
Martin McDonagh
Commediografo, sceneggiatore e regista britannico di origini irlandesi
Compro il biglietto online per il museo della Guinness (Guinness Storehouse) a 18,50, con risparmio di 6,50 rispetto al biglietto comprato in loco.
Ingresso e apertura è alle 9.30 Esco dall'albergo, e dopo aver fatto colazione nel vicino Mc Donald's, mi incammino verso il museo.
Arrivo a St James dove sorge il luogo culto della birra irlandese.
Devo essere sincero per quello che vedi il prezzo d'ingresso lo trovo esorbitante, paghi sicuramente il nome/marca.
Al piano terra si trova un vario scompartimento dedicato ai souvenir. Si può trovare di tutto.
Io compro una birra ( quella in omaggio al biglietto è analcolica!) e delle patatine alla birra.
Uscendo dal museo vado a dx verso Echlin Street. Entro nella St James Church , una chiesa molto carina.
Continuo a camminare ed entro al St Augustine Church. All'interno ci sono degli homeless che dormono , alcuni sono rumorosi. La chiesa è molto bella e carina, da mettere tra posti da vedere.
Mi trovo di nuovo davanti a Christchurch. Dietro si trova Dublinia , un museo medievale che io in questo viaggio ho declinato. Fa molto caldo anche in maglietta a maniche corte.
Vicinissimo, seguendo le indicazioni dei cartelli, arrivo al Castello di Dublino. Voluto da Giovanni senza terra , re inglese dal 1199 al 1216.
Non è proprio un Castello , anzi, è più un palazzo reale. In pieno centro della città.
In effetti la città prende il nome dalla piscina nera - "Dubh Linn" che si trovava dove ora sorge il giardino del castello.
Il castello si trova sulla cresta , su un sito strategico. All'incrocio del fiume Liffey e il suo affluente Poddle, dove la fortificazione originale potrebbe essere stata un antico forte anello gaelico. Ingresso costa 12 euro per un tour guidato e 8 per il fai da te solo Per appartamenti. (9.45-17.45). Non mancate di vedere la Chapel Royal.
Da Dublin Castle vado verso la Grafton dove mi colpiscono festoni con bandiere irlandesi. Entro verso Dame Lane. Pieno di pub, dove in uno , sul muro esterno, è presente la copia della Costituzione del primo governo temporaneo della Repubblica Irlandese.
Percorro e arrivo al famoso Tempio dei pub di Dublino(Temple Bar). Negli anni Cinquanta il quartiere perse il suo fascino e declinato, cominciò ad essere abbandonato e mal ridotto. Agli inizi degli anni novanta nacque un progetto conservativo, più coerente: restaurare gli antichi edifici. Fu l’inizio di un rinnovamento culturale di qualità. Come contrappasso, Temple Bar ha perso la sua aria che faceva buona parte del suo fascino. E dopo qualche anno di completa metamorfosi, Temple Bar ha completato la sua trasformazione, diventando un quartiere di punta, vivace, rispettabile e molto frequentato dai turisti.
Si chiama così la zona dal pub che prende il suo nome.
La leggenda vuole che il quartiere prenda il nome dalla famiglia di Sir William Temple. Sir William fece costruire la propria abitazione con i relativi giardini in quest’area, a poca distanza dalla sponda del fiume Liffey, con la sua passeggiata, chiamata appunto The Bar, da cui tutto ebbe inizio. Il nome “Temple Bar” compare per la prima volta nelle mappe nel 1673 ed
indicava la strada in cui era situata la casa del rettore.
Non possono mancare foto e selfie nella famosa zona di Dublino.
Raggiungo il famosissimo e storico Trinity College. L'ateneo più importante e rinomato dell'Irlanda. E' uno dei luoghi simbolo della storia della città e un eccellente centro di cultura.
Il tour costa 15 euro. Io mi incammino da solo. Il posto è veramente bello e storico. Giardini e palazzi storici sono presenti nella mia passeggiata.
Tutto veramente bello.
Il Trinity è famoso per aver ospitato menti eccelse, come: il filosofo George Berkeley, Jonathan Swift, autore dei “Viaggi di Gulliver”, Oscar Wilde, Bram Stoker, l’autore di “Dracula” e il premio Nobel Samuel Beckett. Alcuni hanno statue commemorative presso i cortili dell'ateneo.
Non fatevi mancare la vista del campanile, costruito tra il 1852-53, una Cappella decorata con bellissimi stucchi, ; il refettorio (Dining Hall); il Rubrics Building, ovvero la costruzione in mattoni rossi risalente al 1690, con gli alloggi per gli studenti. Non manca la biblioteca davanti al cui ingresso è stata posta la scultura rotante di Pomodoro (Sfera dentro sfera).
Da Grafton Street vado verso il fiume Liffey. Attraverso uno dei tanti ponti e percorro la passeggiata lungo il fiume.
Nella strada incontro il monumento che raffigura l'emigrazione irlandese, poco prima di arrivare all'EPIC , il museo.
Dentro, e fuori, ci sono locali dove c'è la storia e l'emigrazione. Ma ci sono anche pub dove sorseggiare una birra (anche chiara).
Supero la nave antica e attraverso il ponte a forma di arpa ( simbolo dell'Irlanda). Raggiungo la James Joyce è una nave di pattuglia offshore di classe Samuel Beckett per il servizio navale irlandese. Sebbene messa in discussione da alcuni discendenti dell'autore, la nave prese il nome dallo scrittore James Joyce.
E' possibile salire e vederla.
Gironzolo per O'Connell Street. Entro da Penneys , una specie di Primark.
Finisco la giornata e torno in albergo.
3° giorno
“In Irlanda può accadere davvero di tutto.”
Anjelica Houston attrice Usa
Si sveglia presto per raggiungere Parnell Square per un tour organizzato. Dal broker Viator ( famiglia Tripadvisor) ho comprato un viaggio per Cliffs of Moher, le famose scogliere dall'altra parte dell'oceano. Mediante internet avevo cercato di organizzare tutti i passaggi e i mezzi per raggiungerlo, ma il prezzo finale risultava elevato. Mediante il broker e la scelta di FinnTours ho speso solo 50 €, certo meno libertà di tempo , ma un viaggio molto suggestivo e bello.
Si parte da Dublino e si sonnecchia. Arriviamo vicino Galway e si fa colazione in autogrill. Kevin, l'accompagnatore, parla moltissimo. In certi momenti va bene, in certi momenti un po' meno.
Prima tappa del viaggio è Kilmacduagh, monastero benedettino ormai in rovina. Tradotto è La Chiesa del Figlio di Duagh. Piacevole la visita del vecchio monastero. Sono presenti delle tombe antiche e la "Round Tower" la torre rotonda, che serviva come difesa nei casi di attacco del nemico.
Verso l'ora di pranzo si arriva alla parte più interessante del viaggio : Cliffs of Moher ( le scogliere di Moher).
La giornata è stupenda : soleggiata e senza foschia. Unica cosa il forte vento che costringe all'uso della felpa.
Il panorama è veramente meraviglioso. Sei a picco nell'oceano con occhi sbalorditi.
Ho paura dell'altezza , ma in questa situazione "il pericolo" mi ha fatto da calmante e adrenalina. Ho passeggiato nella parte alta, non quella consigliata, in modo da immortalare in maniera permanente quei momenti.
Essere su un lastrone di roccia dove sotto non c'è niente, solo vuoto ed oceano è stato straordinariamente entusiasmante. Prima ho passeggiato a dx di dove si entra (Visitor Centre), per poi tornare indietro e passeggiare sulla sx.
Scopro che Le Cliffs oh Moher , ( Aillte an Mhothair) in gaelico irlandese vogliono dire le " scogliere della rovina ".
Da quanto è limpida la giornata si possono vedere le isole Aran all'orizzonte.
Bellissima sensazione durata 1 h e 45 minuti. Da assolutamente fare e rifare.
Torno verso Visitor centre , dove compro un "short glass" o bicchierino per la mia collezione.
Si parte e si va verso Galway, prima però si percorre la famosa Wild Atlantic Way., cui nome dà significato alla strada.
Ci fermiamo e immortaliamo momenti di panorami mozzafiato. I dintorni sono veramente selvaggi e particolari. Un momento cui vale la pena fermarsi e pensare.
Si arriva a Galway, invasa dai turisti che hanno visitato le scogliere. La strada principale , che parte da Eyre Square, pullula di persone che cercano affannosamente pub o un bar per un caffè. Pochi, ma ci sono, si fermano in un ristorante per mangiare pesce.
Io sono tra quelli che tra un caffè e un souvenir vado in giro per la città. Non molto grande per la verità.
Dopo essermi fatto catturare da un negozio di vinili ( dove compro un Bruce Springsteen live in Argentina) mi addentro in qualche viuzza laterale. Trovo delle rovine dove scopro che sono parti di palazzi medievali. Hall of the Red Earl.
All'interno del sito ci sono due donne che cantano accompagnate dal suono di un arpa. Tipico irlandese.
in un altra via trovo la chiesa di StNicholas, che risulta essere la più grande chiesa parrocchiale medievale in uso in Irlanda. Fu costruita nel 1320 su una chiesa più antica. La chiesa è dedicata a San Nicola di Bari, protettore dei bambini, ma che durante il Medioevo era anche il patrono dei marinai.
4° giorno
“Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.”
James Joyce
Preparo le valigie perché si torna a casa. Prima di prendere un aereo ho ancora qualche ora, quindi gironzolo per O'Connell Street, In un foot locker , credo per qualche vendita straordinaria, c'è una ressa. Vedo anche qualche pugno volare, mi allontano.
Fotografo la statua di James Joyce, vado in qualche centro commerciale vicino.
Arrivo al Giardino della Remembrance , Il Garden of Remembrance è un giardino commemorativo a Dublino dedicato alla memoria di "tutti coloro che hanno dato la vita nella causa della libertà irlandese".
Il posto è chiuso , un cancello ferma l'ingresso a qualche turista che voglia vederlo da vicino. Presenta anche una grande statua creata da Oisín Kelly dei Figli di Lir che significa rinascita e risurrezione e si basa su un famoso mito irlandese riguardante la trasformazione delle figlie del re in cigni da una matrigna gelosa, il loro successivo esilio e il loro simbolico ritorno. È costruito nel luogo in cui sono stati fondati i Volontari irlandesi nel 1913 ed è stato inaugurato nel 1966, esattamente cinquant'anni dopo l'adesione alla ribellione di breve durata ma efficace nota come Risurrezione di Pasqua del 1916. È un giardino ricco di nazionalisti storia, ed è fiancheggiata da arpe e altri simboli del movimento repubblicano irlandese.
Prendo il pullman verso aeroporto.
Finito un altro meraviglioso viaggio, in un paese straordinario