Aprile 2024
Si parte da Roma per raggiungere una delle capitali scandinave: Oslo. Christania, così fu battezzata la capitale norvegese nel XVII secolo, fu terra di conquista dei Vichinghi. Divenne con il nome che oggi la conosciamo nel 1925.
La Compagnia aerea è la Norvegian, primo viaggio con loro. Funziona tutto come una low cost. Nessun problema, tranne un ritardo di 30 minuti, sembra , per un malfunzionamento del sistema nella Norvegia meridionale.
L'uscita dall'aeroporto è veloce. Seguo le indicazioni terno/metro ed arrivo alla stazione dove il Fly1 o Fly2 ti trasporta verso il centro città. Il prezzo del biglietto è di 240 corone , circa 21 euro con il cambio attuale. I treni partono dalle 5.30 fino alle 0.50 dall'aeroporto.
La mia fermata è Nationaltheatret, dove nelle vicinanze c'è il mio albergo.
Smarthotel (Hotel).
Prendo possesso della stanza (Check-in online) e , dopo una doccia, vado a scoprire la città. Tempreture non rigide (11/12 gradi). A 10 minuti a piedi c'è la Cattedrale della città. La Chiesa del Nostro Salvatore, Domkirke per i norvegesi. Le cinque campane della torre appartengono all'antica cattedrale della Trinità, distrutta in un incendio. Inoltre, l'orologio della torre della Cattedrale di Oslo, datato 1718, è il più antico della Norvegia.
Fino al 1950, la chiesa era chiamata Vår Frelsers kirke ("Chiesa del Redentore"). Fu poi rinominata Domkirke per il 900° anniversario della città.
Bellissima la decorazione pittorica delle volte, ragion per cui il mio sguardo era rivolto in alto per godere appieno della bellezza della Cattedrale norvegese.
Diversi matrimoni hanno avuto luogo nella chiesa della cattedrale. Sia l'attuale re Harald V che l'erede al trono, il principe ereditario Haakoon, si sono sposati nella cattedrale di Oslo.Orari d'ingresso sono dalle 10.00 alle 23.30- Gratis.
Entro in un negozio di souvenir, per rendermi idea di cosa riportare in Italia.
Attraverso la strada per incamminarmi verso Akershus Castle, la fortezza.
Questo edificio risalente al 1299, si sviluppò in fortezza nel 1592 e fu ricostruito in castello rinascimentale tra il 1637 e il 1648.
Il castello di Akershus è visitabile esternamente , con una bellissima vista sul fiordo. Qualche cannone di ordinanza per abbellimento. All'interno c'è anche un palazzo con il museo della Resistenza Norvegese.
Alcuni regnanti sono sepolti all'interno del castello.
Orari di apertura dalle 6 alle 21. All'ingresso un cartello con il divieto di dare cibo alle volpi.
Esco e mi incammino verso il teatro dell'opera
(Operahuset) che è la sede della Den Norske Opera & Ballett (Norwegian National Opera and Ballet).
La parte interessante ,oggetto della visita di tutti i turisti ad Oslo , è la camminata sul suo tetto.
La salita è abbastanza ripida , ma si gode tutto il paesaggio del fiordo.
Alla tua destra, l'arcipelago del fiordo con le piccole, tradizionali case estive in legno dipinte con colori luminosi e allegri. Alla tua sinistra, un rapido sguardo sul centro della città di Oslo. E più in là: colline e montagne che abbracciano Oslo, la capitale europea.
Costruito Nel 2008, dallo studio di architetti norvegesi Snøhetta, ha rivoluzionato l'assetto architettonico di Oslo. Emerge dalla acque del Mare del Nord con stile avanguardista, con la facciata interamente rivestita di marmo e vetro.
Di fronte potresti notare le casette di legno , le saune norvegesi. Dove tra una sauna all'altra ci scappa un tuffetto nelle fredde acque del fiordo.
Spettacolo magnifico.
Si va verso all'interno dove c'è una statua di donna. Torno indietro e attraverso Oslo Station. All'interno ci sono un bel po' di ristoranti.
Percorro Karl Johans Gate, famosa strada dello shopping Norvegese. Si punta ad un supermercato e poi in albergo.
2° GIORNO
Ta lykken varlig, den vender seg snarlig
Prendi sul serio la tua felicità, presto girerà
Proverbio Norvegese
Parto dall'albergo verso le 9. In Norvegia tutto avviene con calma, prima delle 10 niente è aperto.
Prima tappa Palazzo Reale(Abbreviato come Slottet).
La costruzione venne approvata nel 1821 e la prima pietra venne posata nel 1825. Il palazzo venne poi ultimato nel 1849.
Residenza ufficiale della monarchia norvegese. La visita all'interno del Palazzo Reale è solo nel periodo estivo.
Ci sono turisti , come me, che fotografano in tutte le angolazioni il Palazzo.
Belli da vedere è anche il parco che circonda il Palazzo. Alberi e statue ne fanno da paesaggio al tuo cammino.
Alle 13.30 potreste ammirare il cambio della guardia , che parte dalla Fortezza.
Le previsioni meteo segnalavano nevischio nella giornata, invece torno in albergo a prendere occhiali da sole. Giornata bellissima con temperature ragionevoli.
Ripasso davanti al Teatro Nazionale per incamminarmi sulla Princens Gate. Il mio obiettivo è il museo Munch (Munchmuseet).
Al museo MUNCH si può ammirare il lascito di Edvard Munch alla città . Questo include ben 1100 dipinti, 4500 disegni e acquerelli, 18000 opere grafiche, 6000 libri, lettere e altri documenti.
Il prezzo d'ingresso è di 180 Corone ( circa 15,50 € al cambio attuale).
Orari :Dall'11 giugno al 9 settembre:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00.
Dal 10 settembre al 25 settembre:
Tutti i giorni dalle 11:00 alle 16:00.
Dal 29 settembre al 23 dicembre:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00.
L'urlo ( o The Scream), il più famoso dipinto di Munch, si trova al 4° piano. Sono esposte le diverse versioni dell'iconico dipinto, compreso il primo studio: un pastello risalente al 1893. controllato da un operatore fisso. A fianco del dipinto c'è anche un ritratto di Nietzsche.
Il Museo è diviso in gallerie , rispetto ai dipinti, in più piani. Il museo ha all'interno 13 piani. Per salire ci sono scale mobili o ascensore.
La struttura sfiora i 60 metri di altezza. Complessivamente dispone il museo dispone di 26mila metri quadri di superficie e di 11 gallerie espositive. La facciata, in alluminio traslucido e perforato, è stata concepita dagli architetti per riflettere i colori e le mutevoli condizioni dei cielo della capitale norvegese, che diventa protagonista assoluta nell'ultimo livello dell'edificio. Al 13° piano, infatti, si trovano il ristorante e la terrazza panoramica. La vista della città è spettacolare.
Al 7° piano sono esposti gli oggetti della casa di Ekely, con la cronologia della sua vita.
Bellissimo anche il dipinto monumentale The Sun, largo 8 metri.
Visto e goduto il museo, parto per il pranzo. Giungo a Mathallen Market, famoso mercato al chiuso di Oslo. Ci sono banchi di cibo (alcuni tipicamente norvegesi) e ristoranti. Per questi ultimi un po' di delusione. Solo uno era norvegese. La maggior parte sono italiani, o con piatti italiani.
I
o ho mangiato un hamburger di Alce all'Helt Vilt, accompagnato da una birra analcolica ( ma erano presenti anche quelle alcoliche). Il ristorante vendeva anche salami.
Il prezzo abbastanza alto, ma ne valeva la pena.
Parto per Vigeland Park. Uno dei parchi , forse il più, bello di Oslo. Questo parco con sculture tematiche costituisce l'opera di tutta una vita dello scultore Gustav Vigeland (1869-1943), con più di 200 sculture in bronzo, granito e ferro battuto. Vigeland si occupò anche del design e della progettazione architettonica del parco.
Sul ponte è famosa la statua di bronzo del Bambino Arrabbiato o Piccola Testa calda (Sinnataggen in norvegese). Nota anche come la Monnalisa di Vigeland. Bellissima alla fine del parco con il Monolite (Monolitten) e la Ruota della Vita (Livshjulet).
Nel ponte , dove si trova il bambino, ci sono altre 58 statue di bronzo (212 in tutto il parco) che rappresentano i vari stati d'animo. Le varie statue sono assolutamente nude.
Al centro del parco c'è una bellissima fontana con 6 giganti. Bella da vedere.
Le 121 figure che appaiono sulla scultura della Ruota della vita sembrano arrampicarsi una sull’altra per raggiungere il paradiso, come metafora del desiderio dell’uomo di avvicinarsi al divino e alla spiritualità.
Nel parco è presente anche il vecchio studio dello scultore, rimasto così dalla sua morte, avvenuta nel 1943.
Prendetevi del tempo. E' veramente spettacolare.
Il percorso tra parco e il centro della città è usato da una corsa campestre, sono veramente tantissimi. Spesso si sentono degli incitamenti.
Un giro al centro e , visto l'orario, torno in albergo.
3° Giorno
“I colori vivono una vita straordinaria dopo essere stati applicati alla tela.”
Edward Munch
Vado verso Aker Brygge, il terminal dei traghetti. Vedo e fotografo il Municipio. Inaugurato nel 1950 , dal 1990 accoglie la cerimonia di consegna del Premio Nobel per la pace.
Entrata è gratis , stranamente per un municipio. Le pareti della hall principale sono decorate da meravigliosi murales che rappresentano la storia e la cultura norvegese, così come diverse scene della Seconda Guerra Mondiale.
Io non ho dedicato molto tempo alla visita, ma è assolutamente da inserire tra le tappe delle città.
Dal porto si incammina verso Fran Museum. Io la distanza l'ho percorsa a piedi, sono 1h e 15' di camminata, ma per arrivarci si può prendere il traghetto B9 o il bus 30.
Superò l'Astrup Fearnley Museet (Museo d'arte moderna) cui ingresso è di 160 corone.
Arrivo al quartiere Bryggetorget dove tra ristoranti e negozi , emergono 2 statue di donna a prendere il sole (una è nuda) ed una statua di un astronauta al centro della piazza.
Quartiere moderno. Carino.
Continuo a camminare lungo il fiordo.
Una nave sbarca persone e macchine. Lungo il percorso trova la statua di Fortuna.
Pontili e case di legno sono il panorama che compare dinanzi a me. Per arrivare a piedi ad un certo punto la strada è sterrata. Runner mi accompagnano.
In un terreno privato ci sono delle statue di rinoceronti.
Supero il Norsk Folk Museum, vista la tipologia in altre città, ad Oslo decido di non visitarlo dedicando il tempo ad altri 2 musei.
Visito il Kon Tiki e il Fram Musem. Prima di entrare la pioggia diventa incessante. Il combinato dei due musei costa 250 corone ( più o meno 22 euro).
Inizio dal Fram Museum. La Fram è una nave costruita nel 1892. La nave polare fu utilizzata per tre grandi spedizioni polari da Fridtjof Nansen nel periodo 1893-1896, Otto Sverdrup nel 1898-1902 e Roald Amundsen nel 1910-1912.
L'esposizione degli oggetti originali, le foto dell'epoca, la nave com'era. Un bellissimo passaggio storico.
Nel due piani c'è tutta la storia delle spedizioni ( il display con il racconto è anche visibile in italiano). Nella nave si può salire , gioia di bambini e non, con la visione di com'era strutturata durante le spedizioni. La locazione delle cabine, della mensa, della stiva.
Bel viaggio e bel museo. Durante la visita si può ammirare la simulazione della neve e del mare in tempesta. Da vedere.
Orari d'apertura dalle 9.30 alle 18, tutti i giorni dell'anno.
Mangiato un panino nel bar all'interno del museo. Sotto la pioggia mi accingo ad entrare al museo affianco il Kon Tiki Museum.
Kon Tiki era la zattera costruita da Thor Heyerdahl , nel 1947, per attraversare l'Oceano Pacifico dal Sud America fino alla Polinesia Francese. Il battello fu così chiamato secondo un antico nome Inca del dio della pioggia (Kon), anche se letteralmente tradotto è "Dio Sole".Thor Heyerdahl partì con altre cinque persone a bordo (quattro norvegesi e uno svedese) il 28 aprile 1947 da Callao, in Perù. Arrivarono nell’arcipelago di Tuamotu, nella Polinesia francese, dopo 101 giorni.
Il museo racconta questa storia, con un documentario proiettato alle 12 nel piano inferiore del museo. che ha vinto anche l'Oscar, ma c'è anche dell'altro.
Il viaggio con una nave costruita con il papiro nel Mediterraneo, il viaggio nelle Isole Galapagos. Il museo è da vivere assolutamente.
Appena goduto il tutto. Decido di tornare ad Oslo. Aspetto un po' perché all'esterno la pioggia è molto forte.
Visto che piove poco decido di avventurami per il ritorno. La pioggia scende a tratti. Nel viale di ritorno incrocio la strada di una famiglia di oche. Il padre, con fare minaccioso, mi comunica di stare lontano dai suoi piccoli.
Zuppo decido di fare una pausa in albergo.
La sera con le poche luci vado a vedermi il Palazzo reale. Mangio e torno in camera.
4° Giorno
“Il progresso è la capacità dell'uomo di complicare la semplicità.”
Thor Heyerdahl.
Ho una mattinata per vedere la Oslo che non ho ancora visto. Vado verso Damstredet, la famosa strada che ha resistito al progresso , con le case tipiche norvegesi di legno.
Purtroppo non c'è un gran vedere. Poche case tipiche e una scuola. La strada è fortemente in salita, o in discesa, dipende da dove entrate.
Arrivo a Mall of Oslo, uno dei centri commerciali della capitale, mangio e rimango affascinato dai dolci di BIT. Una pasticceria ad esposizione aperta. Io ho preso quello al cocco, veramente buono.
Entro nel centro commerciale vicino ma esco quasi subito.
T
orno alla Fortezza per godermi un ultimo momento del Fiordo norvegese. Oggi una scolaresca la fa da padrone.
Percorro il ponte dove alla sua base c'è un monumento dedicato ai morti della Seconda Guerra mondiale. Scendo verso la strada che porta ad Aker Brygge.
Mi godo ultimi momenti. Pronto prendo la metro che mi porterà all'aeroporto.