OTTOBRE 2024
Si Parte per Tirana. WizzAir ci parte nella Capitale albanese. La derivazione del nome ha diverse versioni.
Una afferma che il nome deriva dalla parola ‘Theranda’ delle fonti greche e latine, che gli abitanti del posto chiamavano Të Ranat ovvero ‘materiale caduto’ in relazione alla composizione difficile del terreno.Un’altra teoria, invece, afferma che deriva dalla parola ‘Tirkan’, nome utilizzato dallo storico del sesto secolo Prokop per riferirsi ad un castello che era stato costruito sul monte Dajt.
Altri ancora affermano che derivi da ‘Tyros’ , la vecchia parola greca per indicare i caseifici, poiché secondo i sostenitori di questa tesi nella zona di Tirana si riunivano gli allevatori dell’area per commerciare i prodotti del latte.
Da Aeroporto prendiamo il Bus Luna , cui costo del biglietto è 4 euro a persona ( cambio attuale), che si può pagare anche con carta all'interno, ci porta al centro della Capitale.
Arriviamo alla piazza centrale e principale a Skanderbeg Square , famosa per la statua del nobiluomo che ha dato nome alla piazza. E' stato considerato per più di mezzo secolo come il vero fulcro di Tirana. Commemora l' eroe della nazione per aver resistito agli Ottomani.
Nella piazza ci sono molto siti culturali e non. Alcuni saranno visitati nel nostro viaggio. Prima però una pausa relax in un bar della piazza (Piazza) con cappuccino e toast.
Ci incamminiamo e arriviamo alla nostra prima visita, a fianco della statua e ruota panoramica, c'è la moschea di Et'hem Bej. Non si paga nessun biglietto , ma è obbligatoria una mancia.
La moschea è stata fondata alla fine del XVIII secolo da Mullah Bey, mentre il reliquiario è stato terminato da suo figlio Haxhi Et’hem Bey, nel primo quarto del secolo successivo.
La moschea è stata una delle poche ad essere risparmiata dalla devastazione durante la quale chiese, moschee e altre istituzioni religiose vennero smantellate o convertite verso la fine del 1967. Il 18 gennaio del 1991, malgrado l’opposizione delle autorità comuniste, 10,000 persone entrarono sventolando la bandiera dell’Albania.
Quest’evento segnò il principio della caduta del comunismo. Rappresenta inoltre la rinascita della libertà di culto nel paese. I visitatori potranno ammirare la magnifica architettura della moschea, le sue pareti finemente decorate e i soffitti affrescati secondo la tradizione orientale. Questi ultimi raffigurano alberi, cascate e ponti. Nell’arte islamica è molto raro trovare dipinti di natura morta.
Situato maestosamente nel cuore della capitale albanese, il Castello di Tirana, conosciuto anche come Fortezza di Giustiniano, fu eretto nell'era bizantina ( circa 1300).
Sebbene il castello sia stato soggetto a cambiamenti e trasformazioni nel corso dei secoli, oggi ciò che resta della Fortezza di Giustiniano è un’imponente muraglia ottomana, alta 6 metri e avvolta da vite rampicanti. All’interno delle mura fortificate, è possibile immergersi in un vivace bazar, ricco di negozi che vendono prodotti artigianali locali, ristoranti che deliziano i visitatori con piatti tradizionali albanesi e gallerie d’arte che espongono opere di artisti locali.
Comincia a diluviare decidiamo di pranzare in un ristorante all'interno (Gzona).
E' ora di prendere possesso dell'appartamento che si trova in una strada laterale della piazza , con affaccio sulla statua e ruota. Dormiamo un po'.
Ripartenza. Obiettivo la cattedrale. Prima ci fermiamo in una pasticceria nella piazza principale, dove mangiamo dei dolci buonissimi.
La costruzione dell’edificio, a sud ovest della piazza centrale di Tirana, è stata completata nel 2012 ed ufficialmente aperta il 24 giugno
dello stesso anno. Il complesso include la cattedrale stessa, la cappella della Natività, il campanile, la residenza del Santo Sinodo, un centro culturale, una biblioteca, due altre cappelle ed un piccolo museo.
La cupola della cattedrale raggiunge i 32,2 metri da terra, mentre il campanile arriva a 46 metri.
Cattedrale di San Paolo.
La casa delle foglie o museo della sorveglianza segreta di fronte alla cattedrale "dedicato alle persone innocenti che sono state spiate, arrestate, processate, condannate e giustiziate durante il regime comunista", non accettava carta ed euro ( molti locali e museo sono accetti), quindi non avendo lek ( moneta albanese) abbiamo declinato.
Siamo tornati indietro e siamo stati a visitare il Bunker , una visita interessante.
Noi abbiamo visto il Bunk'Art 1. Prezzo biglietto 900 lek (circa 9,20€ al cambio attuale). Il primo museo Bunk’Art fu aperto nel 2014 e nasce da un’idea di un giornalista Italiano, Carlo Bollini che ne è anche il curatore.
La sua particolarità è l’essere collocato all’interno di un bunker atomico realizzato al tempo del dittatore Enver Hoxha, situato nel pieno centro di Tirana.
All’interno si può visionare , attraverso una mostra video/museo, la storia dell’esercito comunista Albanese e quella che era la vita del popolo in quel triste periodo.
Il controllo da parte della polizia. Tecniche di spionaggio. In esso sono rilevati i segreti di Sigurimi, la polizia del regime, brutale e dura erano il braccio del dittatore che lo aiutavano a mantenere ordine nel regime con persecuzioni contro chi osava ribellarsi.
Usciti dal bunker ci siamo recati alla Piramide. Quest'ultima oggi è l’attrazione più speciale di Tirana, che ora può essere definita il simbolo della controversa storia dell’Albania. La piramide fu eretta come mausoleo dell’ex dittatore Enver Hoxha con sua figlia Pranvera e suo marito Klement Kolaneci come architetti.
Più volte nel parlamento albanese ci sono stati forti dibattiti sull’opportunità di distruggerlo o meno, in quanto una parte dei perseguitati dal regime di Enver Hoxha lo ha definito un simbolo del comunismo che dovrebbe essere completamente distrutto. Ma la sua distruzione è stata fermata anche dalle numerose proteste dei cittadini
che non vogliono che venga distrutta alcuna storia della città. Lasciata in uno stato di rovina, la Piramide fu affidata per la restaurazione. Dopo essere saliti in cima alla piramide, una speciale piattaforma permette di godere di un panorama completo della città.
Vista la città dall'alto dopo aver faticato a salire i scalini. Torniamo verso il castello. Entriamo al centro commerciale di fronte "Toptani".
Ormai sera mangiamo in un ristorante tipico nelle vicinanze.
Rincasiamo con luci della notte.
2° giorno
Mos i hap dritaret e zemres pa e pare motin.
Non aprire le finestre del cuore prima di vedere che tempo fa.
Proverbio albanese
Dopo aver effettuato colazione in albergo lasciamo la casa e andiamo verso il Ponte dei Conciatori. Il ponte è un ponte pedonale in pietra che si trova a Tirana nei pressi della Moschea dei Conciatori.
Risale al periodo della dominazione ottomana del XVIII secolo e si trova sulla strada che collegava Tirana con
Debar e gli altopiani orientali, che era la via utilizzata dagli agricoltori per portare i prodotti e il bestiame in città. Fino agli anni 30 il ponte attraversava il torrente Lana nei pressi della zona in cui si trovavano le macellerie e i conciatori ma, dopo che il corso del fiume venne deviato, il ponte cadde in rovina. Negli anni 90 il ponte è stato restaurato e sono state riportate alla luce le fondamenta Inoltre le pietre originali dell’antico ponte sono state ripulite e riutilizzate.
Passati davanti alla Grande Moschea , ora in restauro, ci rechiamo verso il mercato.
Il mercato Pazari i Ri , che significa Nuovo mercato. Un piccolo mercato per alcuni canoni , ma ottima misura per la città. Verdure fresche, prodotto tipici, e souvenir ci accompagnano nel percorso esterno ed interno del mercato.
Carini anche i negozietti dell'antiquariato. Ai lati e strade limitrofe ci sono ristorantini tipici.
La pasticceria all'interno c'ha un po' deluso, sia per i dolci che per poca predisposizione alla vendita della commessa. Dispiace.
Finisce il nostro viaggio a Tirana in un bar per un espresso e succo di frutta.
Si prende di nuovo il Bus e torniamo in Aeroporto per tornare a casa.