mercoledì 5 novembre 2025

VIAGGIO IN LITUANIA ED ESTONIA : TAPPA A VILNIUS; TRAKAI E TALLINN

 Ottobre 2025

Si parte per un viaggio sulle Repubbliche Baltiche. Vista Riga e i suoi dintorni, quindi la Lettonia, andrò in Lituania ed Estonia. Prima tappa è Vilnius, Aereo diretto da Ciampino con Ryanair di mattina presto. 


Volo è durato 2h e mezzo. Uscita dall'aeroporto direttamente nella sala bagagli, quindi abbastanza veloce la pratica.

Treno x Vilnius si trova a 5 minuti ( in alternativa si può prendere il bus). Biglietto costa 0,80 €. Treno piccolo ad un solo vagone che porta in 15-20 minuti alla stazione della città. 

Il mio albergo si trova di fronte alla stazione, quindi perfetto. Provo a vedere se è possibile avere la stanza o lasciare il bagaglio. La prima ho avuto risposta negativa, almeno riesco a lasciare il trolley. 

Parto nella visita della città. C'è una leggenda legata alla sua nascita. Il granduca Gediminas (circa 1275-1341) stava cacciando nella foresta sacra vicino alla valle di Šventaragis. Stanco dopo la fruttuosa caccia , il granduca si accampò lì per trascorrere la


notte. Addormentatosi profondamente, sognò un lupo fatto di ferro che si trovava su una collina e ululava in modo strano, quasi pareva migliaia di lupi stessero facendo la stessa cosa. Rivelò la sua visione al suo sacerdote  e questi gli disse che il sogno andava interpretato come un segno del fatto che andasse costruita una città nel punto esatto in cui il lupo ululava. «Questa città» - spiegò il religioso - «sarà la capitale delle terre dei lituani e dimora dei loro sovrani, e la gloria delle loro azioni risuonerà in tutto il mondo». Pertanto, Gediminas, obbedendo alla volontà degli dei, costruì la città e le conferì il nome di Vilnius, derivante da uno dei fiumi alla confluenza, la Vilnia"



Arrivo a Mesiniu dove c'è la statua ,eretta nel 2007, del leggendario medico ebreo Zemach Shabad, spesso chiamato Dottor Aiskauda. Il monumento è ancora oggi molto venerato, poiché spesso aiutava i poveri che non avevano i soldi per andare dal medico. Il giorno della sua morte, negozi, organizzazioni e banche ebraiche chiusero i battenti. Circa 30.000 persone parteciparono al suo funerale.

Più avanti nella piazza ci sono stampe che raffigurano la storia del ghetto con tutta la ferocia e deportazione nazista contro di loro. 

Vilnius era conosciuta come la "Gerusalemme del Nord" (o la "Gerusalemme della Lituania") perché era un importante centro spirituale e intellettuale dell'ebraismo dell'Europa orientale prima dell'Olocausto. 


Raggiungo la Chiesa di San Casimiro. Fu fondata dai Gesuiti nel 1604 , ma fu completata e consacrata nel 1635. E' dedicata a San Casimiro, patrono della Lituania. Tuttavia, la sua storia è segnata da periodi di distruzione e rinascita. Nel 1655, le truppe russe la incendiarono, e subì ulteriori danni nel 1707 e nel 1749 durante l'assedio svedese e altri conflitti.

Ogni volta, la chiesa venne ricostruita, con contributi significativi dall'architetto gesuita lituano Thomas Pebrauskas, che lasciò il suo segno sull'altare e sulla cupola.  Nonostante queste sfide, la chiesa è emersa come simbolo di resilienza e devozione

Ispirata al Gesù di Roma, la Chiesa di San Casimiro è un esempio magnifico di architettura barocca con influenze gotiche. La sua pianta segue un design a croce latina, con una grande cupola all'intersezione della navata e del transetto. Questa cupola, coronata


dal simbolo del Granducato di Lituania, rappresenta un potente emblema dell'indipendenza lituana.

Nel 1991, una cripta del XVII secolo fu scoperta sotto il coro, contenente i resti di Gesuiti e benefattori.

C'è anche per la nascita della Chiesa una leggenda che narra che la pietra di fondazione, che ancora oggi si trova nella facciata di questo splendido luogo di culto, sia stata portata qui da 700 persone. 

Mi sposto verso il centro , che dal 1994 è diventato Patrimonio dell'Unesco. Arrivo alla Chiesa di StNicholas.  E' la chiesa più antica chiesa sopravvissuta in Lituania. In epoca sovietica, una statua del patrono di Vilnius, San Cristoforo, fu eretta nel frutteto della chiesa nel 1959; si trattò di un palese atto di resistenza, poiché a quel tempo risultava vietato esporre lo stemma della città con la figura di San Cristoforo.

Compro souvenir in uno dei tanti negozi che portano alla Cattedrale. La famosa Pilies Street. Letteralmente la Via del castello. 

La strada si è formata sul luogo dell'antica strada che dal Castello di Vilnius conduceva a sud, verso la Polonia e la Russia. Questa era la strada principale per il castello, con le sue diramazioni che col tempo si trasformarono in vie laterali. Il nome di via Pilies è menzionato in annali storici risalenti al 1530. Re, legati del Papa e inviati da altri paesi percorrevano questa strada diretti al castello. Nobili e ricchi cittadini costruirono le loro case in via Pilies.

Sulla strada mangio in un tipico ristorante lituano. Etno Dvaras. Buono.

Dal ristorante arrivo alla cattedrale e al palazzo dei Granduchi. Quest'ultimo è chiuso il lunedì. 


Secondo gli studiosi, la cattedrale sarebbe stata costruita sui resti di un antico tempio pagano.La Cattedrale di Vilnius ha origini remote, essendo stata edificata inizialmente nel XIII secolo, per poi essere ricostruita ripetutamente nel corso dei secoli; sono infatti stati diversi gli incendi ed i crolli strutturali che hanno interessato la chiesa nella storia. 

La stupenda Cattedrale dei SS.Stanislao e Vladislao dal 1922 può fregiarsi anche del titolo di Basilica concessole dal Papa.

Al suo interno riposano nomi illustri della storia nazionale: ospitati i resti del granduca lituano e del re Alexander di Polonia, ma sempre all'interno della cattedrale si trovano anche le spoglie di altri illustri personaggi come Vytatutas il Grande e la regina Elisabetta d'Austria e l'urna con il cuore di re


Vladislovas Vaza.

La struttura prevede tre navate sorrette da grandi colonne ed è decorata con quadri, sculture ed opere d'arte riconducibili al XVI secolo, che raccontano la storia della chiesa fino ai giorni nostri. Al suo interno sopravvive anche il più antico affresco lituano, datato XIV secolo.

La Cattedrale di Vilnius faceva parte, un tempo, del Castello di Gediminas. Sul tetto si trovano tre sculture, raffiguranti rispettivamente San Casimiro, San Stanislao e Sant'Elena. La basilica è accompagnata da un campanile a sé stante, alto 57 metri e sorto nel luogo dove sorgeva l'antica torre difensiva del castello.

Dalla Cattedrale arrivo alla Torre di Gediminas. Per arerivarci c'è la possibilità sia a piedi , con scale, o con funicolare. Biglietto 3 € a/r. 


La torre 
è un potente simbolo della resilienza della nazione e della sua duratura eredità storica. Questa torre funge da testimonianza vivente del passato medievale della Lituania, racchiudendo secoli di importanza strategica, lotta nazionale e identità culturale.  

La costruzione in mattoni rossi dalla forma ottagonale che un tempo era parte di un più ampio complesso fortificato a difesa della capitale. L'edificio è stato eretto sulla sommità della collina che domina la città, a pochi passi dal fiume Neris; anticamente il complesso architettonico comprendeva tre castelli, dei quali ora rimane solo la Torre di Gediminas.

Per entrare nella torre il biglietto è 8 euro. All'interno sono presenti armature e la storia del paese. Tutti i giorni dalle 10 alle 18

La vista sulla città è bellissima. 

Scendo per andare verso il comprensorio delle Tre Croci. Si trova sulla collina dinanzi alla Torre. 

Sono state collocate durante la Seconda Guerra Mondiale e ora considerate un simbolo della resistenza contro l’occupazione sovietica. Vi sono due leggende relative alla loro comparsa. Una versione narra che si tratta di un monumento in memoria dei martiri francescani qui caduti nel XIV sec.


Un’altra versione racconta invece che si tratta di un monumento sorto in occasione del conferimento alla città di Vilnius dei diritti di Magdeburgo.

Quella dei monaci narra che furono sepolti su questa collina e sulla sua sommità venne eretta una cappella, poi sostituita da tre croci che rimasero al loro posto fino al 1869.

La salita è irta. Tante scale. Ci sono vari monumenti con tratti storici. 

Comincia a piovigginare, quindi torno in albergo. Faccio il check-in. Mentre sono in albergo diluvia. Doccia e aspetto che smetta di piovere.


Dall'albergo arrivo fino ad Angus. Durante la passeggiata ho trovato un gatto stile giapponese, una colonna con un uovo sul nido. A Piazza Raugyklos.

Ripasso davanti alla Chiesa di Ognissanti. Finalmente è aperta. Bellissima.

La Chiesa di Tutti i Santi fu costruita a Vilnius nel 1632 da Vaitiekus Adalbertas Chludzinskis, segretario di Sigismondo III Vasa, re di Lituania e Polonia. 

Nel 1743, un campanile in stile tardo barocco fu aggiunto al lato sinistro della facciata della chiesa. Questa torre riflette la tradizione barocca di Vilnius ed è diventata uno degli edifici più notevoli della Città Vecchia. Alla fine del XVIII secolo, anche la chiesa fu ristrutturata. Fu progettata come una basilica a tre navate, con un profondo presbiterio e due cappelle laterali con cupole. La chiesa di


Ognissanti ha 18 altari, decorati con dipinti, sculture dai colori vivaci ed elementi decorativi dorati.

La chiesa è adiacente al ghetto ebraico. Durante la seconda guerra mondiale, si scavò un tunnel attraverso le fogne che collegava la chiesa con il ghetto. Il prete della chiesa provvedeva a recuperare del pane da portare agli ebrei , oltre a coprire talvolta la fuga di alcuni di essi. 

Arrivo al Municipio per passeggiare nelle vie del Ghetto.

Raggiungo la Chiesa di S.Anna.Le origini della chiesa di Sant'Anna risalgono alla fine del XIV secolo, quando fu costruita come semplice chiesa in legno. L'attuale struttura in mattoni, testimonianza del fiorente stile gotico della regione, fu costruita all'inizio del XVI secolo. La sua trasformazione da


modesta cappella in legno a magnifico edificio in mattoni simboleggiava la crescente prosperità della città e la sua adesione alle tendenze architettoniche europee.

Si narra che Napoleone durante la sua sosta a Vilnius, rimase affascinato da questa chiesa al punto di gridare “Me la porterei a Parigi nel palmo di una mano!” Il Condottiero portò via da Vilnius diverse opere d’arte e poco si interessò, tuttavia, all'architettura religiosa. Nella chiesa i


soldati di Napoleone allestirono un magazzino, e vi tennero perfino i cavalli.

Supero il ponte ed entrò nella Repubblica indipendente di Uzipis.Užupis significa “al di là del fiume”, nome che di fatto descrive il quartiere, separato dal resto della città vecchia dal fiume Vilnia e ad esso collegato da 7 ponti. La sua è una storia travagliata: abitato in prevalenza da ebrei fin dal XVI secolo, dopo la II guerra mondiale rimane praticamente disabitato. Le case vuote vengono presto occupate dagli “scarti della società”: senzatetto, prostitute, criminali, ma anche artigiani che non arrivavano a fine mese.


Quando nel 1990 la Lituania dichiara la propria indipendenza, l’area è tra le più degradate della città.

La svolta arriva a metà degli anni ’90, nel momento in cui artisti ed intellettuali, attirati dai prezzi bassi, cominciano a trasferirvisi ed ad aprire laboratori e gallerie. Come forma di “riscatto supremo”, nel 1997 viene istituita la Repubblica di Užupis, che si dichiara indipendente da Vilnius il 1 aprile 2000.

Užupis è una repubblica a tutti gli effetti: ha un inno, una bandiera (che cambia colore a seconda delle stagioni), una moneta, un esercito , un presidente ed un parlamento con sede presso un bar. Užupis ha anche i suoi cittadini onorari, tra cui spicca la figura del Dalai Lama, che giganteggia in moltissime foto all'interno della Repubblica.. Soprattutto, Užupis ha una costituzione che è affissa in molteplici lingue su dei pannelli a specchio lungo la via Paupio Gatvė.

Gironzolo. Fantastica l'altalena sospesa sul fiume collegata al ponte. 

Salgo le scale Czeslaw Milosz e torno in albergo.

2° giorno - Da Vilnius a Trakai

Dvi klaidos. Vieni mėgina viską suprasti, pamiršdami gyventi, kiti skuba gyventi, nespėję nieko suprasti.

Due errori. Alcuni cercano di comprendere tutto, dimenticando di vivere, altri vivono in fretta prima di aver capito qualcosa.

Vytautas Karalius Poeta Lituano

Colazione in albergo. Per Trakai c'è il treno da Vilnius alle 9.00 o alle 10.53. Visto che alla sera tardi ho l'aereo per Tallinn decido di prenderla comoda.

Lascio bagaglio in albergo e parto per la stazione. Biglietto andata e ritorno 6,14 €. 

In stazione devo fare attenzione ai treni perché cambiano destinazione in un attimo. Un treno per Trakai diventa per Kaunas in un baleno. Per fortuna me ne accorgo e scendo in tempo.


Scendo dal treno e c'è subito il lago Galvé. C'è un sentiero che a vista lago porta al castello. La vista e la passeggiata è stupenda. 

Il lago emana sensazioni di bellezza incredibili. 

A 35 minuti si raggiunge il castello, unico dell’Europa orientale che si trova su un’isola circondata dall'acqua. Fu costruito per scopi militari, in seguito divenne la residenza estiva del granduca di Lituania e dopo la sua morte vi fu


stabilita una prigione. È interessante notare che il castello è stato costruito non su un’isola soltanto, ma su tre isole. 

Sulla piazza prima del ponte pedonale che porta al castello ci sono chioschi di souvenir. 

Nel XVII secolo venne danneggiato gravemente a causa della guerra che si era scatenata tra la Lituania e Mosca.nel 1905, ripresero i lavori di ristrutturazione, che furono spesso


interrotti a causa delle due guerre mondiali. Solo nel 1961 si riuscirono a concludere i restauri.

Il biglietto costa 10 €. All'interno c'è un museo. Stanze piene di teche con Ceramiche, avorio, timbri e pipe. Bello da vedere.

Bella anche la torre che si arriva passando su un ponte levatoio.

Finisco il tour ed esco. E' ormai ora di pranzo ( abbondante). 


Esco e mangio in uno dei pochi ristoranti aperti ( siamo ad ottobre). Mangio da Bona ( in omaggio a Bona Sforza, moglie di uno dei Granduchi Lituani).

C'è la pizza come piatto principale, che per motivi nazionalistici declino. Mangio dei ravioli di patate ripieni di carne. Tipici di questi posti. 

Giro per la città di Trakai. Visito la Basilica. E' una chiesa cattolica romana fondata da Vitoldo il Grande nel 1409 e costruita in stile gotico. Successivamente subì notevoli modifiche durante il periodo barocco.  La pala d'altare principale contiene l'icona della Madre di Dio di Trakai .

Da Trakai vado verso la stazione. Trovo un cartello con presente un memoriale dell'Olocausto a Varnikai, una delle isole del lago. 

All'interno dell'isola si trova un punto oscuro della storia lituana. Nel settembre del 1941, molti ebrei di Trakai e di altre località limitrofe (Lentvaris, Onuškis e Aukštadvaris) furono condotti in case di campagna, che fungevano da ghetto.

Dopo che il capo della polizia di Trakai, Kazys Čaplikas, si rifiutò di obbedire all'ordine del governatore della contea Mašinskas e ordinò ai suoi subordinati di comportarsi allo stesso modo, circa 30 soldati e poliziotti tedeschi della Squadra


Speciale furono inviati da Vilnius. Il 30 settembre 1941, nella foresta di Varnikai, fucilarono 1446 ebrei. 366 uomini, 483 donne e 597 bambini furono uccisi.

Torno in stazione. 

E' sera tardi. A Vilnius vado in albergo e recupero la valigia. Il treno non parte più per l'aeroporto ( ultimo alle 18). Quindi prendo navetta alla stazione bus, vicino a quello della stazione. Biglietto 3 €. 

IN aeroporto si va a Tallinn con Air Baltic. Arrivo ormai a notte , quindi ho preso Uber per arrivare in albergo.


3° giorno Tallinn

“Non sono stata ovunque, ma è sulla mia lista” 

Susan Sontag- Scrittrice e filosofa statunitense.

Colazione e poi parto per la città.

Prima tappa è la colonna della Vittoria dell'Indipendenza estone. Si erge con fierezza nella Piazza della Libertà di Tallinn, simboleggiando l'indipendenza conquistata con fatica dall'Estonia e rendendo omaggio a coloro che hanno combattuto con coraggio per la libertà del paese. Questo imponente monumento, inaugurato il 23 giugno 2009 riflette sia le lotte che i trionfi della Guerra d'Indipendenza Estone avvenuta tra il 1918 e il 1920.

In cima alla colonna è presente una riproduzione ingigantita della "Croce della Libertà", la massima onorificenza al valore militare conferita dall'Estonia; al fianco della colonna, nella parte destra, sono collocati vari pennoni con la bandiera nazionale estone.

Dietro è presente il Museo Kiek in de Kok, che apre alle 11. Vado dopo.

Arrivo a Piazza del Municipio. Le case sono tipiche del Nord. 

Il Municipio di Tallinn (Tallinna Raekoda in estone) è l’unico municipio in stile gotico sopravvissuto nell’Europa del Nord. L'edificio gotico attuale è datato 1404.

Da Piazza Raekoja arrivo alla vicina Chiesa del Santo Spirito. Ingresso 3€. Da vedere, All'interno ci sono dei ragazzi che cercano di disegnare le gallerie di legno. 

Queste gallerie  rappresentano il posto in cui i mecenati si riunivano per

ascoltare i sermoni, ornate con rappresentazioni di scene bibliche. Molto belli.

Bellissima la pala d'altare di epoca medievale .L’ala interna sinistra dell’altare, presenta scene dalla vita di Santa Elisabetta di Turingia. Nata principessa d’Ungheria, Elisabetta si sposò a 14 anni e rimase vedova a 20. Rinunciò ai suoi beni terreni per aiutare i poveri, diventando la santa patrona di quest’ultimi. È celebre per il Miracolo delle Rose, legato

all'alimentazione dei poveri, e per il Miracolo di Cristo a letto, che riguarda la cura di un lebbroso nel suo letto.

Esco e raggiungo il Cortile dei Maestri. Un cortile con all'interno Negozi d'arte e una cioccolateria. 

Da lì arrivo al Passaggio di S.Caterina. Il Passaggio di Santa Caterina, uno stretto vicolo acciottolato che costeggia le rovine del monastero. Ora ospita una serie di laboratori artigianali, dove abili artigiani praticano tecniche tradizionali.

Ci son o molte tombe affisse su una parete. 

Raggiungo Pikk Street. In estone significa "Long Street" e  descrive in modo appropriato sia la sua lunghezza fisica che la sua importanza storica come

arteria principale di scambi e commercio. Sin dal Medioevo, questa vivace arteria stradale ha collegato Dal porto di Tallinn alle piazze del mercato centrale e alle aree residenziali, e questo lo rende un percorso fondamentale per i mercanti, le gilde e l'élite della città.

Percorro tutta la strada per arrivare alla Cattedrale Aleksander Nevski. è un faro dell'architettura ortodossa russa e di grande significato spirituale.

La Cattedrale di Alexander Nevsky fu commissionata dal Governatore della Provincia di Estonia durante il periodo in cui il Paese faceva parte dell'Impero Russo. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1894 e fu completata nel 1900.

La posizione della cattedrale, direttamente di fronte al Castello di Toompea (che serviva come residenza del governatore), fu scelta per simboleggiare il dominio della Chiesa Ortodossa Russa e dell'Impero Russo sull'Estonia.

La cattedrale è un esempio eccellente dello stile architettonico del Rinascimento Russo. Il suo esterno è adornato con mosaici intricati ed elementi decorativi che riflettono il design ecclesiastico tradizionale russo. La caratteristica più distintiva della cattedrale sono le sue cinque cupole a cipolla, ciascuna sormontata da una croce dorata.

Purtroppo non possibile scattare foto all'interno. 

Scendo e giungo al Danish King 's Garden. Il Giardino del Re Danese si trova proprio accanto a Toompea, sul pendio di fronte Cattedrale. Secondo un'antica leggenda, questo è il punto in cui una

bandiera scese dal cielo durante l'invasione danese, e fu questa bandiera a cambiare l'esito della battaglia a favore di Re Valdemaro II. In seguito, la bandiera divenne la bandiera nazionale della Danimarca. La scultura Tuli lipp ('La bandiera scesa') parla di questa leggenda.
Il regno danese, durato oltre un secolo a Tallinn e nell'Estonia settentrionale, a dare il nome al giardino.

Le sculture dei monaci che si trovano nel Giardino  rimandano ad altre leggende. L'opera "Tre" è nata nel 2011 nell'ambito di un concorso di progettazione, organizzato dalla città e realizzata nell'autunno del 2015 . I Tre monaci in bronzo alti 2,5 metri sono: Ambrogio, il "Monaco in attesa", Bartolomeo, il "Monaco in preghiera" e Claudio, il "Monaco che osserva". Un monaco o addirittura 3

monaci sono stati visti come fantasmi, giganteschi corpi di luce a volte in preghiera, a volte come trasmettitore di messaggi di avvertimento e di miglioramento del mondo. Tutto il complesso, negli anni 80, fu benedetto. Sembra che da quel momento non sono più comparsi. 

Entro nel Museo Kiek in the Kok. Biglietto 12 € per le 4 torri , 16 per tutto il complesso. Oarrio 11-18 , chiuso il lunedì. 
Sono quattro torri che si possono visitare oltre al Kiek ci sono la Torre della Fanciulla, la Torre
Marstal e la Torre della Porta a Gamba Corta. All’interno del museo si trovano anche le torri sotterranee BASTION, costruite alla fine del XVII secolo, e il Museo della Pietra Scolpita.

Non gettate il biglietto finché siete all'interno perché per il passaggio attraverso le torri dovrai ogni volta scannerizzarlo per entrare. 

La vista dalla passerella di una torre all'altra godetevi il panorama della città vecchia. 

Torno a Piazza del Municipio dove scelgo un Ristorante per mangiare. Sarebbe opportuno scegliere un altra ubicazione, visto la poca scelta e i prezzi un po' esagerati. 


Soddisfatte le papille gustative mi incammino verso altri posti da visitare in questa bellissima città.

Arrivo alla chiesa di St.Olaf ( o Olav). Prese il nome dal santo re norvegese Olav II Haraldsson, che era anche il patrono della Norvegia. Si ritiene che la chiesa di Sant'Olaf sia stata costruita nel XII secolo e che sia stata il centro della comunità scandinava della vecchia Tallinn fino all'invasione dei danesi nel 1219. La chiesa fu menzionata per la prima volta nel 1267. È la più grande struttura medievale della città ed era considerata l'edificio più alto d'Europa tra il 1540 e il 1625.

L'interno è molto semplice. La chiesa è gratis, la visita alla Torre ( che quando l'ho visitata era chiusa) il biglietto costa 8€. 

Girovago per le viuzze della Old Town per poi uscirne e camminare nella parte esterna. 

Qualche bel palazzo e parco. 

Arrivo a Tamsaare Park ( Tamsaare è stato un famoso scrittore estone) dove mi riposo un po'. Alle spalle del parco c'è un centro commerciale (Viru).

Rientro nella vecchia città e per tornare in albergo. 
Questa città non mi ha entusiasmato molto, forse ne ho dedicato un solo giorno. Vilnius e Trakai hanno meritano molto di più.



4° giorno Da Tallinn a Vilnius ( e ritorno a Casa)

Laisvė – susitikimas su pasauliu be įkyrių tarpininkų.

Libertà: un incontro con il mondo senza fastidiosi intermediari.

Vytautas Karalius Poeta Lituano

Prenoto Uber per arrivare in albergo, visto che l'aereo che mi riporta a Tallinn parte molto presto.


Aereo in ritardo di 20 minuti. A  Vilnius l'aereo parcheggia in una piazzola lontana con 3 bus che ci aspettano, ma nessuna scala posteriore per scendere. 

Prendo il treno che mi riporterà alla Stazione. Per lasciare il bagaglio, e godermi la visita in libertà, c'è un deposito bagagli all'interno stazione Bus. 5 euro per tutti senza limiti di orario ( il deposito chiude alle 24). Prima tappa è il Mercato (Halls Turgus). 



Il mercato è abbastanza grande. All'interno banchi di Verdura, carne e pesce. Qualche negozio di souvenir e qualche ristorante. 

Al piano di sotto abbigliamento e calzature.

Percorro tutto per poi uscire ed andare a visitare la Gate of Dawn Chapel of Mary Mother of Mercy. Ci sono molti fedeli , anche in strada che rivolti verso il dipinto, dedicano una preghiera o richiedono protezione e favori. 

La porta fu una delle prime cinque porte di Vilnius erette insieme alle mura cittadine. Il nome "Aušros" ("dell'alba") accompagnò la diffusione del culto della Madre di Dio, ed è probabilmente associato all'immagine di Maria come "stella dell'alba". Il

dipinto della Madre della Misericordia (la Porta dell'Aurora) è noto a molti cattolici in tutto il mondo. Il dipinto risale al primo quarto del XVII secolo. 

L'immagine fu solennemente incoronata nel 1927. Nel 1993 Papa Giovanni Paolo II pregò presso il santuario della Madre della Divina Misericordia durante il suo pellegrinaggio in Lituania.



Vado verso il centro. Prendo la via per il bastione e il parco adiacente. 

Scendendo le scale arrivo ad un mercato all'aperto.  Molti lituani che sono indaffarati a fare la spesa.

Camminando mi trovo ad Uzipis. Fotografo tutto quello che mi sono perso la prima volta. 

In un ristorante nella piazza interna, vista l'ora, decido di mangiare.

Il mio obiettivo è visitare il Palazzo dei Granduchi. 
Attraverso il Bernardine's Garden. Molto bello da vedere.

Prima era chiamato Parco Sereikiškės.
È stato restaurato nel 2013 per ripristinare l'atmosfera autentica del XIX secolo.

Arrivo al Palazzo. Biglietto 12 euro ( diviso in tre parti , compresa la mostra). A me è piaciuto tantissimo. I percorsi e i vari cartelli giganteschi con tutta la storia dei Granduchi e
della Lituania realizzata perfettamente. Non esiste, però, in lingua italiana ( solo inglese e lituano), nemmeno l'audioguida ha l'italiano. 

Le origini del Palazzo dei Granduchi di Lituania risalgono al XV secolo, quando fu costruito per i governanti del Granducato di Lituania e futuri Re

di Polonia. Il palazzo si trovava originariamente all'interno del castello inferiore di Vilnius. Nel corso dei secoli, il palazzo subì numerose trasformazioni divenendo il centro politico, amministrativo e culturale del Commonwealth polacco-lituano.

Purtroppo, il palazzo fu demolito nel 1801, lasciando solo un'ombra della sua antica grandezza.Nel 2002, sono iniziati ambiziosi sforzi di ricostruzione, culminati nel completamento del nuovo palazzo nel

2018. Il palazzo ricostruito, progettato in stile rinascimentale, è una testimonianza dello spirito duraturo della Lituania e della sua dedizione a preservare il proprio patrimonio culturale.

Ho speso 2 ore del mio miglior tempo. La prima parte del Palazzo c'è tutta la storia, dalla nascita ad oggi. La seconda , secondo me la più bella, c'è la ricostruzione delle stanze. La terza, la più breve, vetrate di armi, utensili di cucina e cultura.

E' possibile anche vedere la città da un 6° piano se non incontri una scolaresca, come è avvenuto per me, con cui fatichi a guardare esternamente.

La parte del castello ha una parte italiana, per come scrivevo per Trakai, la discendente dei Sforza , Bona, figlia del duca di Milano Gian Galeazzo e di Isabella d'Aragona, e che fu la seconda moglie del re Sigismondo I (1518), diventando così regina consorte di Polonia e granduchessa di Lituania.

Finita la visita è ora di riprendere il treno per l'aeroporto e tornare a casa. 

Bellissimi posti. Viaggiare , è assolutamente vero, ti arricchisce internamente. 
















sabato 11 ottobre 2025

VIAGGIO IN LIECHTENSTEIN CON TAPPA A ZURIGO

 Settembre 2025

38° paese visitato


La tappa finale del mio viaggio è il Liechtenstein. Per arrivarci c'è la possibilità di prendere il volo (Easyjet) da Roma per Zurigo per poi raggiungere il Principato. Uno dei paesi più piccoli del mondo (sesto). 

Si parte presto. A Zurigo abbastanza semplice e facile lo sbarco e l'uscita. Da aeroporto si arriva in stazione dove si prende un EC che ti porterà a Buch,  città a confine tra i due paesi, per poi con bus raggiungere Schaan  (45,80 chf il prezzo del biglietto tutto compreso). Il viaggio dura circa 2 h, dove per la maggior parte del tempo il panorama è il Lago. 

Da Schaan salgo sul 13 per raggiungere Vaduz, capitale del Liechtenstein. 3 franchi svizzeri il biglietto. 


Scendo da Vaduz Poste per raggiungere la prima meta del mio viaggio : Cattedrale St Florin. 

Se ne parla per la prima volta nel 1375, forse all'origine era un maniero. Nel 1872 e 1874 fu demolita e costruita l'attuale chiesa neogotica parrocchiale. 

Nel 1997 la chiesa è stata elevata a Cattedrale dal nuovo Arcivescovo di Vaduz.La chiesa in pietra naturale colpisce per l'imponente torre frontale con cuspide appuntita, l'elegante scalinata esterna a due bracci e le sculture in bronzo ornate nelle nicchie a sesto acuto. All'interno, vi attende una chiesa a tre navate con una navata centrale a quattro campate.

Dalla chiesa verso il centro. Ci sono molte statue ed ufficio informazioni, dove fuori sono presenti degli ombrelli appesi. 




Nel viale ti imbatti , tra gli altri, nella statua di Gunther Stilling ( Testa del Re africano),  Max Gruter ( l'astronauta dell'arresto della stanza), Nag Arnoldi ( Il grande cavallo), Fernando Botero ( la donna reclinata). 

Piove , ma la vista della città è interessante. Regna il silenzio, interrotto da qualche comitiva di turisti.

Nella piazza di fronte al municipio compro i vari souvenir. 

Mangio presso il McDonald's del Principato. Dalla strada prima del centro si possono fare delle belle foto del castello che erge dalla collina. La salita per arrivare al castello è ripidissima. Non c'è possibilità di entrare visto che è la casa dei Principi del paese. 

Le origini del castello risalgono probabilmente al XII secolo. Il mastio fu probabilmente uno dei primi edifici ad essere eretto e fu successivamente integrato da una torre residenziale. Questa torre residenziale può essere datata al 1287. Nel 1712 entrò in possesso della Casa del Liechtenstein e, con il nome di Hohenliechtenstein.

In seguito cadde sempre più in rovina e fu completamente ristrutturato e restaurato solo tra il 1905 e il 1912. Il principe Francesco Giuseppe II lo fece ampliare e rendere abitabile. Nel 1939 vi si trasferì con la famiglia e da allora è la residenza permanente della famiglia principesca. La Casa regnante del Liechtenstein vanta una storia di 600 anni e dà anche il nome al Principato del Liechtenstein, che è sovrano da 300 anni. Bellissimo panorama nelle varie tappe per salire e scendere dal castello.

Vado al Landmuseum. Dove si può viaggiare nella storia  e nell'arte degli Stati più piccoli al mondo – dall’archeologia alla storia moderna , dall’arte alla cultura, fino al mondo naturale alpino. Oltre 3.000 oggetti distribuiti in 40 stanze raccontano storie straordinarie del Principato.

Una stanza piena di origami. Sembro tornare in Giappone. 

Biglietto 10 Franchi. 

Dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00

Mercoledì dalle 10:00 alle 20:00

Lunedì chiuso.


Gironzolo nel paese. Vista delle montagne è meraviglioso. 

Raggiungo albergo. Hotel (Hotel). Scopro , dopo il mio check-in, che in caso di pernottamento hai diritto all'Adventure Pass ( Dal Principato direttamente) che ti offre sconti su musei ed eventi, oltre a viaggiare gratis sui mezzi pubblici. 

E' sera così si conclude la prima giornata. 


2° giorno 

Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.

(Bertrand Russell-Filosofo)


Colazione e poi verso Nendeln. La scoperta di ville in epoca romana testimoniano una vita prima della nascita del paese medievale. 

Decido di andarci a piedi. Camminare circondato dal verde non ha prezzo. Incrocio qualche casa durante il tragitto, prima di arrivare al paese. 

A Nendeln ho fotografato molti scorci di panorama e strade. 


Ci sono i ruderi di una villa salendo per una strada. E' all'interno di un parco ove è possibile fare anche il barbecue. 

Visito la Cappella vicino (Kapelle StSebastian). 

M'incammino verso Eschen. Paese vicino , non molto lontano. 

Centro è vicino la chiesa. Carino. Era presente un mercatino locale con cibo e arte. Molto simpatico. Presente anche una banda che suonava musica prettamente locale. 


Da Eschen prendo il bus per raggiungere Balzers. L'attuale città si è storicamente formata da due villaggi diversi, l'attuale Balzers a est e Mäls a ovest.

Decido di vedere il Burg Gutenberg ( il castello). Il Burg è un castello fiabesco del Liechtenstein. Si innalza in mezzo ad un’area pianeggiante, ma circondata da un territorio montuoso. In particolare sorge su di un masso roccioso alto circa 60 metri. 

Questo castello è uno dei cinque castelli appartenuti al principato del Liechtenstein e uno dei due che si sono conservati fino ai giorni nostri.

il castello di Gutenberg risale al XIII secolo, quando apparteneva ai baroni di Frauenberg. A distanza di pochi decenni , il castello di Gutenberg

passò nelle mani degli Asburgo che lo ampliarono trasformandolo in una struttura difensiva e lo mantennero per circa 500 anni, fino a quando non venne acquistato dal comune di Balzers nel 1824. All’epoca il castello risultava essere abbandonato dal 1716 e presto divenne una cava per la popolazione che reimpiegò i materiali nella costruzione delle proprie case.


I passaggi di proprietà non erano però


ancora terminati: in circa 30 anni fu acquistato dal re del Liechtenstein e infine, nel 1905, dall’artista e scultore Egon Rheinberger che mise mano alle rovine, ampliando una parte del castello e ricostruendone buona parte conservando le mura originarie. 

Tornò infine nelle mani dello stato del Liechtenstein dal 1979.

Era presente festa storica , non accettavano pagamenti con Carta. Purtroppo non avevo contanti e non c'erano banche nei dintorni. Ho goduto del castello alla vista esterna. Sotto il masso erano presenti chioschi per mangiare. Dall'alto , comunque, si gode un'ottimo panorama della città. 


Vedo la chiesa Di StNicklaus. Alòla fine riprendo il bus e vado a Vaduz. Tappa del giorno è il vecchio ponte di legno Alte Rheinbrucke. 

Collega la capitale del Liechtenstein Vaduz con il comune svizzero di Sevelen nel cantone di San Gallo. Il ponte è lungo 135 metri e rappresenta l'ultimo ponte di legno sopravvissuto che attraversa il Reno alpino.

All'interno , a metà fiume, c'è il confine tra i due paesi alpini. 


Percorro la Rheinstrasse. Devo dire che questo paese è meraviglioso per il suo silenzio e il tanto verde. 


Rientro e vado in albergo. 

Il tempo di una doccia che è momento di godersi un bellissimo tramonto che vale un viaggio. 




3° giorno

Non si ha mai tanto bisogno di una vacanza quanto nel momento in cui vi si è appena tornati.

(Ann Landers - attrice)

Si torna in Svizzera. Passeggiando per il Liechtenstein prima del Schaan Banhof, mi accorgo che molte case hanno impresso immagini di caccia o animali. 

Salgo sul Bus per Buchs e salgo sul treno che mi riporterà a Zurigo. 

Essendo ora di pranzo, mangio in stazione. Finita la pratica esco e percorro la Banhofstrasse. 

Prima tappa la Lindt. famosa cioccolata svizzera. IL negozio è diviso in due piani. Pieno di gente. 

Continuo sulla strada. Gironzolo per il centro cittadino. Arrivo ad Augustinekirche.  La chiesa degli eremiti agostiniani fu costruita nel 1270 lungo il muro occidentale di Zurigo. Durante la Riforma, fu adibita a laboratorio di numismatica. Solo nel 1841 tornò a fungere da chiesa per mano dei


cattolici zurighesi. Quando il comune rifiutò i dogmi del Concilio Vaticano Primo, fu esclusa dalla chiesa cattolica e iniziò a chiamarsi comunità cristiano-cattolica. La Augustinerkirche continuò ad essere la sua chiesa.

Durante il rinnovo nel 1959, ottenne il suo aspetto odierno. 

Poi arrivo in una piazza dove è presente Peter Kirche (in ristrutturazione). Da Peter Kirche mi incammino su una salita per arrivare al famoso ( e soprattutto alla bella vista) del Lindenhof.  Nel IV secolo, vi si ergeva un castello romano.  Poi, Sino agli inizi dell’epoca moderna, il piazzale veniva utilizzato dagli abitanti di Zurigo per organizzare incontri. Nel 1798, per esempio, sul Lindenhof si tenne il giuramento sulla costituzione elvetica.


Oggi il Lindenhof è un’oasi di pace e relax nel cuore della città, nonché un ritrovo per gli appassionati di scacchi. La vista è stupenda. Sia sulla città che sul fiume Limmat, che lo percorre-

Scendo e attraverso un ponte che mi porta dalla parte del fiume. Non prima di aver effettuato una miriade di foto. La piazza sottostante è bellissima con le giostre e i chioschetti intorno. 

In un negozietto compro dei souvenir. 


Alzo gli occhi e mi ritrovo i famosi campanili gemelli tipici del Grossmunster. Il tempio , oltre alla sua rilevanza architettonica, occupa un posto speciale anche nella storia della città, poiché è propri tra le sue mura che venne proclamata la separazione della chiesa dal papato, un eclatante evento che avrebbe detonato la successiva Riforma Protestante.

Nel 1781 e 1787 sono sorte le caratteristiche torri neogotiche per mano di Johann Caspar Vögeli e


Johannes Haggenmille. 

Di particolare interesse sono le finestre in vetro di Sigmar Polke, la cripta romanica, i capitelli romanici nella chiesa e nel chiostro, la finestra del coro di Augusto Giacometti (1932), le porte in bronzo di Otto Münch (1935 e 1950), e il Museo della Riforma nel chiostro.

Per salire sulla torre bisogna pagare 5 franchi e salire 197 scalini. Ma ne vale la pena. 

Dall'altra parte del fiume c'è Fraumunster. Biglietto 5 franchi. Famosa per le famose vetrate di Marc Chagall.Io devo dire che ho desistito. Ho goduto delle pitture del chiostro, visibili anche all'esterno. 


Io ho percorso il lago prima da una parte e poi l'altra sponda. 

Posto incantevole , favorito soprattutto dalla bellissima giornata. Gente ad inizio settembre che fa il bagno. Prende il sole sia sui stabilimenti balneari galleggianti sul lago che sull'erba attorno. Tutti prettamente in costume. 



Il circondario è tutto ben curato. Possibilità anche di fare una sauna e poi tuffarsi nel lago. 



Moltissime le barche ormeggiate. Dall'altra parte ci sono i cigni che attendono il cibo dai turisti seduti a prendere il sole. 

Presenti nel percorso moltissimi locali dove magiare o bersi qualcosa in relax. 

Ci sono presenti anche dei bagni pubblici. 

Visto che il viaggio era Zurigo , non avevo dedicato troppo tempo alla città Svizzera. Trovata molto carina e accogliente. Da tornarci.

Da vedere , inoltre, la scultura Heureka. La grande scultura cinetica “ realizzata con barre di ferro, ruote di acciaio, dischi e tubi metallici, è stata realizzata da Jean Tinguely nel 1964 per l’EXPO di Losanna. Il titolo “Heureka”, che, in greco antico, esprime gioia per aver trovato soluzione a un problema difficile, ha valenza ironica, dato che la scultura è una macchina senza alcuno scopo. La macchina è tuttora in funzione. Da aprile a metà ottobre, viene azionata tutti i giorni alle 11.00, alle 15.00 e alle 19.00 per 8 minuti ogni volta. 

E' arrivato il momento di tornare indietro e raggiungere aeroporto. Si torna a casa. Un'altro viaggio e , soprattutto, un'altro paese è stato visitato. 



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