Gennaio 2025
Si parte da Roma per arrivare a Barcellona (el Prat). Punto di partenza di questo viaggio di 3 giorni. Dalla Spagna andremo a La Valletta , in Andorra, per poi tornare a Barcellona.
Andorra sarà il mio 35° paese visitato.
Viaggio tranquillo con Ryanair. Raggiungo il chiosco check in della Budget , dove ho prenotato un'automobile a noleggio. Risolte le pratiche burocratiche, mi sposto da Barcellona per raggiungere la rima tappa del mio viaggio : Manresa.
Distanza circa 25 Km. Parcheggio vicino al centro e percorro le stradine a piedi.Prima visito il Mercato centrale. Bello, un po' piccolo anche viste le proporzioni della città. Da lì cammino verso la Cava di Sant'Ignazio. (Cova de Sant Ignasi)
La visita è gratis. Ero da solo, visto anche il mese, quindi ho goduto al massimo della sua beltà. La grotta dove si ritirava in meditazione S. Ignazio di Loyola, fondatore della compagnia di Gesù.
Inigo, così il suo vero nome. Dopo il ferimento nella difesa di Pamplona nel 1521, cominciò la sua conversione religiosa. Sognava di partire pellegrino per Gerusalemme e per realizzare tale desiderio, una volta ristabilito, si decise di partire per i santuari mariani della Spagna, con una particolare sosta presso il celebre santuario di Montserrat dove, durante una vera e propria veglia militare dedicata alla Madonna, come un antico cavaliere appese i suoi paramenti militari davanti a un'immagine della Vergine Maria e da lì, il 25 marzo 1522, entrò nel monastero di Manresa, in Catalogna. Qui il Santo si convinse della necessità di fondare un nuovo ordine religioso e ottenne l’approvazione dei suoi Esercizi Spirituali, uno delle più grandi composizioni di ascetica dell’età moderna.
Dopo la "veglia d'armi" assunse il nuovo nome di Ignazio, probabilmente per la sua speciale devozione verso sant'Ignazio di Antiochia.
Il complesso è molto bello, e , soprattutto, spirituale. Vale assolutamente fare una sosta.
Risalendo verso il centro possiamo vedere il Ponte Vecchio di Manresa , o Ponte Vell, con la sua tipica forma a schiena d’asino dei ponti medievali di tradizione romana, con l’arco centrale più slanciato mentre gli altri 7, con armoniosa simmetria, piano piano si assottigliano. Il ponte assunse la sua forma attuale tra il XII e il XIV secolo, durante una riforma generale che ebbe luogo nel periodo di massima espansione economica e demografica.Sebbene sopravvissuto alle numerose guerre che devastarono il territorio tra il XV e il XIX secolo, fu distrutto nel 1939, in concomitanza con il ritiro delle truppe repubblicane verso i Pirenei. La sua ricostruzione avvenne tra il 1960 e il 1962, conservandone il profilo e le forme precedenti.
Dall'alto la Basilica di Santa Maria de Manresa ( chiamata La Seu) sovrasta il circondario.
Costruita sotto la direzione di Berenguer de Montagut, architetto di Santa Maria del Mar a Barcellona e della Cattedrale di Palma di Maiorca, la Cattedrale di Manresa è un gioiello del gotico catalano.
Ingresso è a donazione libera ( minimo 5 euro). S'inizia dai sotterranei dove si trovano le fondamenta della vecchia chiesa romanica. Per poi visitare il chiostro ed entrare nella Basilica.
Bellissime sono le quattro pale d'altare. San Marco, di Arnau Bassa (1346) ,Spirito Santo, di Pere Serra (1394), San Michele e San Nicola, di Jaume Cabrera (1406),Santissima Trinità, opera tarda di Gabriel Guàrdia (1501).
Scendiamo da una strada parallela e torniamo verso la macchina.
La città è carina e da inserire in qualche itinerario.
La seconda tappa del nostro viaggio purtroppo è chiusa ( apre a tempo ridotto solo di sabato e domenica) i giardini di Artigas.
I giardini sono il frutto della creatività di Antoni Gaudí che decise di onorare l’ospitalità della famiglia Artigas con la realizzazione di un’opera che ha il potere di trasportare il visitatore in un mondo fantastico, fatto di simboli e di eccentriche architetture.
Quindi decido di salire nella vetta , così arrivo a Castellar de n'Hug. Ha appena nevicato.
Bambini giocano a palle di neve. Anche qualche adulto.
Il centro storico conserva splendidi esempi di stile romanico catalano. Castellar de N’Hug dispone di un ottimo tracciato di vie in pavé, che mostra esempi di architettura rurale caratterizzata dalle tipiche case in pietra.
Ci sono caratteristici negozi che vendono prodotti locali. Buonissimi i biscotti.Compro e mangio un panino con salume locale. Compro anche dei souvenir.
Dopo aver girovagato un po' si sale in macchina e si parte per l'ultima sosta della giornata.
Supero la dogana ed entro in Andorra. Parcheggio vicino al mio albergo Mercure Andorra (Hotel).In pieno centro. Albergo carino e confortevole.
Doccia e poi giriamo.
Nella piazza principale c'è il monumento di Dalì (Noblesa del temps). Una scultura dell'artista catalano he è stata donata allo stato di Andorra nel 1999, sebbene non sia stata installata nella sua posizione attuale in Piazza della Rotonda di Andorra la Vella fino al 2010. Questa scultura composta da
un orologio con una corona su un tronco mentre si scioglie rappresenta lo scorrere del tempo e di conseguenza l'artista la regola di tempo sulle persone.
Se si guarda da vicino possiamo vedere 2 personaggi, uno su ciascun lato dell'orologio. Una di queste è
una donna che rappresenta il corpo, la carne e la materia, mentre l'angelo simboleggia lo spirito, la memoria e l'immateriale.
Percorro la via principale. Ci sono soprattutto negozi e duty free ( sono negozi che vendono specialmente alcolici e tabacchi con prezzi di favore dovuti al pagamento di minor tasse). Siamo a gennaio, ma la via è piena di turisti.
Dopo aver comprato qualcosa in un supermercato, si torna in albergo. Non prima di apprezzare la scritta Andorra La Vella illuminata.
2° giorno
Vivieron felices y comieron perdices
Traduzione: Vissero felici e mangiarono pernici.
Proverbio Spagnolo. Significato / equivalente in italiano: E vissero felici e contenti.
Da Andorra si parte dopo un abbondante colazione in albergo. Percorro strade montuose. Panorama innevato.Arrivo a Figueres , la mia tappa odierna, per ora di pranzo.
La scelta è dovuta perché la città è famosa per un rinomato e splendido museo di Salvador Dalì, il più eccentrico e geniale artista spagnolo.
Il museo , vecchio teatro, è un progetto surrealista completamente progettato dall'artista che ha voluto così darsi un tributo alla sua carriera artistica.Il teatro era distrutto dopo la Guerra civile spagnola, così l'artista decise di ristrutturarlo e di rendere infinita la sua arte.
Dalí dedicò anima e corpo alla concezione del museo, partecipando a tutte le fasi della costruzione. Fu inaugurato il 28 settembre 1974 ed iniziammo da lì ad immergersi nell'universo di Dalí. Il prezzo del biglietto intero è di 20 euro
La sua grande cupola trasparente è diventata l'elemento identificativo del museo. Particolari sono la Cadillac nera parcheggiata nel cortile e la particolare facciata rossa coronata da sculture di uova.
La Cadillac , opera il Taxi Piovoso, è quella appartenuta all’artista: all'interno si possono trovare dei manichini ricoperti di lumache, sui quali gocciola una pioggia costante.
Nel piano che circonda il chiostro sono tanti i disegni e le sculture dell'artista. Si possono ammirare e godere.
Salendo al piano di sopra, uno degli ambienti più suggestivi è quello dedicato alla diva hollywoodiana Mae West, realizzato apposta per il Teatro-Museo.
Salendo sulla scala, posta affianco alla parete opposta, il salottino sembra ricreare i tratti del viso dell’attrice.
Dalí stesso lo chiamava l'opera con ironia il “Saliva-sofa”!
Le opere di Dalí tracciano l'evoluzione della sua arte nel tempo, in modo che il pubblico possa conoscere anche le sue prime pratiche artistiche. Se visiti il museo potrai ammirare molte opere sue come Port Alguer (1924), Gli atleti cosmici (1943) e Leda Atomica (1949) o quelle di Evarist Vallès e Antoni Pitxot, che l'artista decise di collocarle in questo spazio. Dalí decise anche che, alla sua morte, sarebbe stato sepolto in quel luogo. Per questo motivo il museo accoglie anche la sua tomba.
Nella piazza dietro il museo ci sono alcuni ristoranti. Io decido di mangiare a Xiroi. Vado in albergo, che è in pieno centro. Dormo un po' per poi ripartire prima di cena.
Il Castel San Ferran fino al 29 marzo chiude alle 14. Quindi è declinata la visita.
La Chiesa di Sant Pere è in pieno centro. Sebbene sia stato edificato su un'antica costruzione romanica, il tempio attuale è in stile gotico. Ingresso gratis.La prima menzione risale al 1020 e attorno ad essa fu costruita la città medievale di Figueres. Probabilmente fu edificato su una primitiva chiesa paleocristiana. Resti del primo tempio romanico (sec. X-XI) sono i resti della cinta muraria esposta a nord con feritoia a sinistra della navata, ai piedi del campanile. Nel 14° secolo, il tempio gotico fu costruito sopra l'edificio romanico.
Nel 1941, fu creato il progetto per il restauro del tempio dovuto alla distruzione , di buona parte della chiesa, dei bombardamenti della guerra civile.. Tra il 1941 e il 1948 fu ricostruito con conci in pietra, il transetto coronato dalla cupola ottagonale, seguendo lo stile gotico dell'antica navata, ottenendo così un insieme unitario, sobrio e monumentale. Dell'originario tempio gotico si conserva la nave con le volte di crociera e i contrafforti. La curiosità è che Salvador Dalí fu battezzato in questa chiesa.
Cammino per le vie e vicoli del centro cittadino. Arrivo nella piazza principale , dove è presente un mercatino dell'antiquario. La Rambla.Ormai sera buia. Compro qualcosa per la sera e torno in albergo. Hotel Plaza Inn (hotel)
3° giorno
A falta de pan, buenas son tortas.
Traduzione: Se non c'è pane, andranno bene le torte.
Proverbio spagnolo
Dopo aver espletato la colazione, parto per Girona.
Città vicino a Barvcellona, borgo medievale con resti dell'Impero Romano. Tipiche e carine le case colorate che si affacciano sul fiume Onyar, che attraversa la cittadina.
Parcheggio un po' fuori città. Una piazza con parcheggio gratuito prima della entrare in città. A piedi sono 15-20 minuti.
Supero il ponte del fiume e mi trovo davanti la Chiesa di Sant Feliu ( Felice). Questa costruzione venne iniziata agli inizi del dodicesimo secolo, in onore di San Felice l’africano, per poi essere conclusa secoli dopo e con stili architettonici innovativi.
La costruzione ha un impianto architettonico decisamente romanico. Con il passare degli anni, però, e con i nuovi influssi artistici, gli interni diventarono decorati in gotico e la facciata barocca.
Il tratto caratteristico unico della Chiesa di San Feliu, è Lleona. Apparentemente soltanto una statua raffigurante una femmina di leone che si tiene aggrappata con le quattro zampe a un palo, è la protagonista di un rito popolare. Molti visitatori, ancora prima di un viaggio, si recano a baciare la parte posteriore della leonessa, con l’auspicio di ritornare presto a Girona.
L'ingresso e la visita è completamente gratuita, come per la Cattedrale prossima visita.
Percorro vicoli e viuzze. Essendo domenica qualche negozio è chiuso, ma la maggior parte , essendo una città turistica e ormai rinomata, hanno la saracinesca aperta.
E' ora della Cattedrale.
La Cattedrale di Santa Maria, edificata sul punto più alto della città di Girona, possiede la navata gotica più larga della Cristianità.
Iniziata nel XI secolo, la Cattedrale fu ultimata sono nel XVII secolo. Dello stile romanico conserva solo il frontone mentre la Torre
Campanaria risale al '600.
Per Entrare e visitarla ci sono da salire moltissimi scalini. La visione dal basso della Cattedrale dà un apparenza , poi reale, di maestosità.
Dall'alto si può scorgere una parte della città.
Spettacolare la vista all'interno. La pala d’altare maggiore, decorata con argento, smalti e pietre preziose, è una delle massime espressioni dell’oreficeria spagnola. I capitelli del chiostro raffigurano scene dell’Antico e Nuovo Testamento.
L’arazzo della Creazione è uno dei più importanti pezzi dell’arazzeria romanica.
Esco e salgo verso le mura che circondano la città. Si possono percorrere e hanno una bellissima vista sulla città.
Purtroppo in una delle torri credo ci viva un senzatetto.
Scendo dalle mura da un ponte di legno.
Splendida la cornice di ponte e case colorate che si affacciano sul fiume.
All'interno di un palazzo a Palaca VI c'è un maestoso e bellissimo presepe.
Torno verso Cattedrale, trovo qualche negozio di souvenir per portarmi qualche ricordo a casa.
Di fronte ai Bagni Arabi ( declinato perché non accettavano carte di credito/bancomat) c'è un bravissimo cantante spagnolo che intona Volare ( tutti i turisti stranieri conoscevano il ritornello). Bellissima sensazione, ed un po' d'Italia esportata con piacere. Canta anche una versione di My Way di Sinatra con voce baritonale.
E' ora di tornare a Barcellona e raggiungere aeroporto. Si torna a casa purtroppo.