E' giunto il momento di ripartire (😂😃). La meta non è molto lontana , ma sempre suggestiva. Credo , come abbia già scritto molte volte, l'importante è viaggiare, conoscere il mondo e vedere cosa riesci ad insegnarti.
Si va a Bruxelles.
Premessa : La capitale Belga è stata già oggetto di viaggio in passato, questa volta è stato un viaggio in compagnia con persone che non conoscevano il posto. In questo viaggio Bruges non è stata visitata per motivi logistici e meteo, ma dovete assolutamente vederla : E' molto carina.
Si parte da Bergamo con Ryanair ( nessun volo cancellato vista la situazione generale della compagnia al momento) e si atterra a Charleroi, 2° aeroporto della Capitale a 40 Km dal centro.
Consiglio: se dovreste partire per Bruxelles confrontati i prezzi per i due aeroporti. Considerate che Charleroi ha sicuramente dei prezzi migliori , ma poi il viaggio in pullman o in treno per la capitale costa circa 30-34 euro a/r.
Il pullman , che poi è stato il mezzo scelto da me, vi porta fino a Gare du Midi , una stazione di Bruxelles, non molto lontano dal centro e con possibilità di prendere la metro per i vostri spostamenti verso l'hotel.
Per arrivare al nostro albergo (Hotel Barry) da Gare du Midi decidiamo di percorrerlo a piedi. L'albergo è carino. Il personale parla poco italiano, ma un buon inglese. La stanza pagata come tripla ha quattro letti singoli, ed è abbastanza grande.
Scaricati i bagagli decidiamo di partire per il centro, che non è molto lontano quindi decidiamo di farlo a piedi. Vista l'ora di pranzo ci fermiamo in un fast food (Tonton Chami) sulla Boulevard Maurice Lemonnier. I prezzi sono ormai similari a quelli di altri fast food , ma i panini sono veramente piccoli. Pranzato e stomaco soddisfatto andiamo verso Grand Place.
Il tempo non aiuta questa passeggiata : il cielo è nero e a sprazzi piove.
Arriviamo alla piazza piena di turisti che fotografano e allo stesso tempo che cercano riparo dalla pioggia.
La piazza è veramente bella e maestosa. Dal 1998 è patrimonio dell'umanità dell'Unesco
I due edifici più importanti , che si affacciano sulla piazza e ne danno il fascino, sono il quattrocentesco Hotel de Ville, il municipio, con la torre gotica incoronata dalla statua del patrono San Michele Arcangelo, e Maison du Roi, antico edificio in legno ricostruito poi in stile neogotico in pietra. (Grand Place)
All'angolo della Rue Charles Buls con la Grande Place, a lato di un'enorme piazza dedicata allo stesso Buls, c'è una statua dedicata a Everard 't Serclaes : che nel XV secolo divenne un eroe per gli abitanti di Bruxelles, per aver dato la vita in difesa della città e dei diritti dei cittadini. La statua è molto facile da trovare, perché c'è una gran folla di gente che lo fotografa perché esiste una leggenda : chi tocca il braccio destro della statua avrà molta fortuna (c'è chi dice che se si tocca dalla
cintola in giù ci si sposerà e se invece lo si tocca dalla cintola in su ci si separerà... Affascinati dalla piazza, entriamo nei palazzi dove si può e ammiriamo interno e verde curato.
Cominciamo a dirigersi verso Manneken Pis , ma prima sostiamo a negozi di souvenir e ai tanti negozi di cioccolata che incontriamo sulla strada. Tra cui Bruyerre. Il connubio tra il visivo e il gusto è meraviglioso.
Sono tante le leggende nate intorno alla statua. Una di queste, racconta del bambino che orinò sulla miccia di una bomba dell’esercito nemico salvando così la città dall’invasione, un’altra parla di una strega che avendo trovato un ragazzino a fare pipì davanti alla sua porta di casa, lo condannò a ripetere quell’azione in eterno. Fortunatamente un mago buono salvò il povero sventurato e pose al suo posto una statua. Un’altra tesi vuole invece, che la statua sia la manifestazione di un ex voto. Si racconta che, in occasione di una non meglio precisata cerimonia, un padre smarrì il proprio figlio. L’uomo promise che se lo avesse ritrovato avrebbe fatto costruire una statua raffigurante il bambino nell’atteggiamento esatto in cui lo avrebbe scorto. Le sue preghiere furono esaudite, il bambino venne ritrovato mentre faceva pipì davanti a un albero: da qui poi la statua del Manneken-Pis.
A prescindere dalle leggende il Manneken rappresenta lo spirito ribelle e sbarazzino dei belgi.
Vicino alla statua ci sono molti negozi che vendono il waffle. Un euro per la base e si aumenta a seconda di quanti ingredienti vuoi aggiungere. Guardando le vetrine la fantasia non può mancare.
Preso con caramello e panna. Buonissima.
A Bruxelles non c'è solo il Ragazzino che fa pipì , ma anche la Jeanneke pis ( la bambina) e Zinneke pis ( e il cane randagio). Accendiamo Maps.me e andiamo alla ricerca della sorellina e del cane.
Per Jeanneke ci siamo persi , perché la statua è dentro una teca in una strada interna. Si trova nella zona dei ristorantini turistici. Fu creata nel 1987, su commissione del padrone di un ristorante.
Di fronte alla statua c'è il Delirium Tremens famoso locale di birre con più di 2000 tipologie.
Per Zinneke è stato più facile ed è la più recente delle tre statue della città . E’ qui dal 1999 e nel vecchio dialetto di Bruxelles Zinneke significa persona di sangue misto: termine che rappresenta alla perfezione gli abitanti della capitale belga. Il cagnolino è un meticcio infatti.Dopo Aver visto il cane abbiamo voglia di patatine, anche questi negozi pieni in tutta Bruxelles. Buonissime.
Ripartiamo per il tour della città. E partiamo per la Cattedrale.
L'esterno è circondato da parco e verde curato. Bella da vedere. All'interno mi lascia perplesso. Non è bella come da mie aspettative. Cattedrale. Sobria forse a causa dei vari saccheggi nel tempo. La cattedrale era conosciuta come Chiesa di San Michele fino a quando, nel 1047, si depositarono al suo interno i resti di Santa Gudula (deceduta nel 712). Da allora divenne San Michele e Santa Gudula. Malgrado la sua antichità, la chiesa non acquisì il titolo di cattedrale fino al 1961.
Torniamo verso il centro dato che comincia a far sera. Sostiamo davanti alla statua di Don Chisciotte , a Place d'Espagne. Nella stessa piazza c'è una statua di Dracula che sovrasta la piazza adiacente e intera Bruxelles.
Dalla piazza vicina famosa per la statua di un architetto ( come mi sembra di ricordare) che si ribellò alla modernizzazione del quartiere e dei suoi chioschetti di articoli homemade arriviamo alle gallerie.
I percorsi delle gallerie sono piene di negozi di orologi e cioccolata ma per portafogli abbastanza pieni. Sono presenti anche bar dove sostare per un aperitivo o caffè.
Torniamo alla Grand Place ( posso assolutamente dire che ogni via porta a questa piazza, prendetela come punto di riferimento) e sta arrivando sera. Decidiamo di vederci dall'alto Bruxelles così saliamo sulla Place de l'Albertine, un cannocchiale visivo da cui si gode un panorama spettacolare.
Dalla piazza vicina famosa per la statua di un architetto ( come mi sembra di ricordare) che si ribellò alla modernizzazione del quartiere e dei suoi chioschetti di articoli homemade arriviamo alle gallerie.
I percorsi delle gallerie sono piene di negozi di orologi e cioccolata ma per portafogli abbastanza pieni. Sono presenti anche bar dove sostare per un aperitivo o caffè.
Torniamo alla Grand Place ( posso assolutamente dire che ogni via porta a questa piazza, prendetela come punto di riferimento) e sta arrivando sera. Decidiamo di vederci dall'alto Bruxelles così saliamo sulla Place de l'Albertine, un cannocchiale visivo da cui si gode un panorama spettacolare.
Davanti a voi , appena arrivati in cima, una prospettiva centrale della scalinata e dei giardini ordinati e romantici, con tutta la città di Bruxelles a fare da sfondo.
Scendendo al livello inferiore della piazza si raggiunge la parte alberata con filari paralleli e giardini geometrici e ben curati. Di lato un palazzo con orologio astronomico piuttosto vistoso.
Alla cima potete vedere il Museo delle belle Arti e il Palazzo degli strumenti musicali.
Place de l’Albertine al tramonto, con le ombre lunghe e la luce dorata, è semplicemente meravigliosa. Non avendo la sfortuna come noi di vederla con la pioggia.
E' sera ormai quindi andiamo verso il quartiere turistico. Tra i tanti ristoranti prendiamo quello più insistente : tra cozze marinate, insalate e zuppe, e waffle con panna ( contornata con birra belga) concludiamo la serata
2° giorno
Oggi è il giorno dell'Atomium. L'idea iniziale , vista che la città non è molto grande, è di farla a piedi. Il tempo ancora piovigginoso non ci viene aiuto. Prima di partire ci fermiamo in un bar vicino hotel (Panes) dove facciamo un abbondante colazione con 2 croissant, un succo di frutta e caffè a 3,95€. Non male.
Partiamo e percorriamo la strada con fumetti graffitati nei palazzi. La particolarità di alcuni disegni sono veramente suggestive, come il veliero su un mare agitato vicino al lungofiume.
Nel nostro viaggio entriamo una chiesa dove c'è una mostra di foto datate di turisti o presone greche. La persona che segue la mostra ci chiede chi siamo , vista anche che la chiesa non fa parte del cerchio turistico si sarà chiesto come siamo arrivati lì.
Usciamo dalla chiesa e torniamo nei nostri passi. Ormai però la pioggia e il freddo comincia a farsi sentire. Si punta alla metro lì vicino.
Arriviamo alla fermata dell'Atomium in 20 minuti. Bisogna scendere all'Heysel con la linea 6.
Passiamo nel parcheggio del parco divertimento per poi trovarcelo davanti.
Bellissimo. Inconfondibile simbolo di Bruxelles
, una creazione unica nella storia dell'architettura e un ricordo simbolico della Fiera Mondiale di Bruxelles del 1958. Oltre a passeggiate surreali attraverso tubi e sfere e ad un'esposizione permanente sulla storia della costruzione, l'Automium ospita anche esposizioni temporanee per un vasto pubblico. La sfera superiore offre panorami spettacolari della città di Bruxelles. Tre delle sfere superiori non hanno supporto verticale e quindi, per motivi di sicurezza, non sono aperte al pubblico.
L'ingresso costa 12 euro.
Anche se presente la pioggia, purtroppo non c'è passerella, la gente era in fila.
Alla fine del viaggio sull'Atomium c'è il negozio di souvenir. Di fronte c'è un bar dove abbiamo ristorato e preso un caffè .
Andiamo verso il parco Laeken dove è presente una gara podistica, tagliamo per il verde per raggiungere il padiglione cinese e giapponese. Non è lontano.
Il Parco di Laeken fu creato nel 1850 dal re Leopoldo II intorno al castello settecentesco che divenne poi la residenza reale. Al centro del parco si trova il “Monumento alla Dinastia” inaugurato nel 1880 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Belgio dall’Olanda. Grandi alberi di ippocastano e magnolia costeggiano i viali del parco che raggiunge il massimo dello splendore soprattutto in primavera con la fioritura di gelsomini e biancospini. Due costruzioni all’interno del parco conferiscono allo stesso un aspetto orientaleggiante. Si tratta del Padiglione cinese e della Torre giapponese, eretta per l’Esposizione universale di nel 1900 e qui rimontata nel 1902-06.
Il Padiglione cinese è limitata alla visione con recinto di ferro. Si può vedere solo esterno. Torre giapponese è chiusa.
Riprendiamo la metro e torniamo verso il centro. Dopo essere tornati verso Place de L'Albertine andiamo verso il Tribunale , c'è da vedere la città dall'alto.
Prima però ci fermiamo a Notre Dame de la Chapelle (Notre Dame de la Chapelle ) e ammiriamo il suo interno. Vale la pena fermarsi e vederla.
Ci inoltriamo verso il punto panoramico ma la nebbia non aiuta ad avere una visione perfetta. Perde un po' di fascino.
Prendiamo l'ascensore panoramico e scendiamo. Come detto prima ogni strada porta verso Grand Place , infatti troviamo le indicazioni. Prima , però, ci fermiamo a comprare cartoline e francobolli.
Verso Grand Place compriamo della cioccolata da portare in Italia , non potevamo andare via senza. Vicino al negozio compriamo delle patatine da asporto , che mangiamo in maniera vorace.
In un vicolo troviamo graffiti a favore dell'amore gay e le sue innumerevoli facce nel mondo, dove è alienato o cause di carcere e pena di morte.
Ormai è sera. Torniamo verso i locali turistici e mangiamo il carbonade in un menù fisso.
Si torna a casa
3° giorno
Il Panes per far colazione è chiuso. Andiamo verso il centro, è domenica quindi si fatica a trovare locali aperti.
Ne troviamo uno. Il cappuccino è veramente buono, il croissant normale.
Dal 1831 il palazzo non è la residenza reale belga e i monarchi vivono nel Palazzo di Laeken, nella periferia di Bruxelles.
Si torna in albergo perché alcuni di noi tornano in Italia. Valigie pronte e si va verso Gare du Midi.
Si mangia insieme mangiando da Quick ( un fast food ).
Chi deve partire prende il treno per Zaventem. Si torna verso il centro. Fuori dalla stazione c'è il mercato pieno di persone che comprano frutta o intimo. Arriva un forte temporale e si rifugia sotto un ponte.
Torno verso il centro mi faccio un giro verso vicoli o posti non ancora visti. Verso sera torno alla stazione dove mangio una zuppa in un locale cinese.
Torno in albergo dove l'indomani mi aspetto il bus per Charleroi. La stanza è vuota e mi arriva quasi dal nulla una malinconia. Mi addormento
4° giro
Si parte. Faccio colazione da Panes .
Dalla Stazione di Midi prendo il bus che mi porta in aeroporto. L'autista parla un fluente italiano, sarà sicuramente passato dalla nostra penisola.
In aeroporto mi dirigo verso il Terminal 2 , quelle delle low cost. Compro una confezione di birra con bicchiere di Natale, il solito souvenir da turista.
Si parte in orario.
Andiamo verso il parco Laeken dove è presente una gara podistica, tagliamo per il verde per raggiungere il padiglione cinese e giapponese. Non è lontano.
Il Parco di Laeken fu creato nel 1850 dal re Leopoldo II intorno al castello settecentesco che divenne poi la residenza reale. Al centro del parco si trova il “Monumento alla Dinastia” inaugurato nel 1880 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Belgio dall’Olanda. Grandi alberi di ippocastano e magnolia costeggiano i viali del parco che raggiunge il massimo dello splendore soprattutto in primavera con la fioritura di gelsomini e biancospini. Due costruzioni all’interno del parco conferiscono allo stesso un aspetto orientaleggiante. Si tratta del Padiglione cinese e della Torre giapponese, eretta per l’Esposizione universale di nel 1900 e qui rimontata nel 1902-06.
Il Padiglione cinese è limitata alla visione con recinto di ferro. Si può vedere solo esterno. Torre giapponese è chiusa.
Riprendiamo la metro e torniamo verso il centro. Dopo essere tornati verso Place de L'Albertine andiamo verso il Tribunale , c'è da vedere la città dall'alto.
Prima però ci fermiamo a Notre Dame de la Chapelle (Notre Dame de la Chapelle ) e ammiriamo il suo interno. Vale la pena fermarsi e vederla.
Ci inoltriamo verso il punto panoramico ma la nebbia non aiuta ad avere una visione perfetta. Perde un po' di fascino.
Prendiamo l'ascensore panoramico e scendiamo. Come detto prima ogni strada porta verso Grand Place , infatti troviamo le indicazioni. Prima , però, ci fermiamo a comprare cartoline e francobolli.
Verso Grand Place compriamo della cioccolata da portare in Italia , non potevamo andare via senza. Vicino al negozio compriamo delle patatine da asporto , che mangiamo in maniera vorace.
In un vicolo troviamo graffiti a favore dell'amore gay e le sue innumerevoli facce nel mondo, dove è alienato o cause di carcere e pena di morte.
Ormai è sera. Torniamo verso i locali turistici e mangiamo il carbonade in un menù fisso.
Si torna a casa
3° giorno
Il Panes per far colazione è chiuso. Andiamo verso il centro, è domenica quindi si fatica a trovare locali aperti.
Ne troviamo uno. Il cappuccino è veramente buono, il croissant normale.
Colazione fatta partiamo per vedere il Parlamento Europeo. Giriamo presso stazione Centrale e attraversiamo il Brussels Park. Un parco molto bello e in pieno centro della città.
Superato il parco dopo un paio di Km arriviamo al Parlamento europeo. Essendo domenica ci sono poche persone in giro.
Arrivati ci guardiamo intorno. Deludente però. Bottiglie in terra, spazzatura nel piazzale sottostante. Lampade rotte con vetri in terra.
Vicino al Parlamento c'è ancora un pezzo di muro di Berlino , in ricordo contro tutti i regimi dittatoriali.
Ci facciamo un giro. Si torna indietro.
Stavolta passiamo davanti al palazzo Reale Palazzo Reale
Dal 1831 il palazzo non è la residenza reale belga e i monarchi vivono nel Palazzo di Laeken, nella periferia di Bruxelles.
Si torna in albergo perché alcuni di noi tornano in Italia. Valigie pronte e si va verso Gare du Midi.
Si mangia insieme mangiando da Quick ( un fast food ).
Chi deve partire prende il treno per Zaventem. Si torna verso il centro. Fuori dalla stazione c'è il mercato pieno di persone che comprano frutta o intimo. Arriva un forte temporale e si rifugia sotto un ponte.
Torno verso il centro mi faccio un giro verso vicoli o posti non ancora visti. Verso sera torno alla stazione dove mangio una zuppa in un locale cinese.
Torno in albergo dove l'indomani mi aspetto il bus per Charleroi. La stanza è vuota e mi arriva quasi dal nulla una malinconia. Mi addormento
4° giro
Si parte. Faccio colazione da Panes .
Dalla Stazione di Midi prendo il bus che mi porta in aeroporto. L'autista parla un fluente italiano, sarà sicuramente passato dalla nostra penisola.
In aeroporto mi dirigo verso il Terminal 2 , quelle delle low cost. Compro una confezione di birra con bicchiere di Natale, il solito souvenir da turista.
Si parte in orario.