lunedì 23 ottobre 2017

VIAGGIO A BRUXELLES

Ottobre 2017


E' giunto il momento di ripartire (😂😃). La meta non è molto lontana , ma sempre suggestiva. Credo , come abbia già scritto molte volte, l'importante è viaggiare, conoscere il mondo e vedere cosa riesci ad insegnarti.
Si va a Bruxelles.


Premessa : La capitale Belga è stata già oggetto di viaggio in passato, questa volta è stato un viaggio in compagnia con persone che non conoscevano il posto.  In questo viaggio Bruges non è stata visitata per motivi logistici e meteo, ma dovete assolutamente vederla : E' molto carina.


Si parte da Bergamo con Ryanair ( nessun volo cancellato vista la situazione generale della compagnia al momento) e si atterra a Charleroi, 2° aeroporto della Capitale a 40 Km dal centro.
Consiglio: se dovreste partire per Bruxelles confrontati i prezzi per i due aeroporti. Considerate che Charleroi ha sicuramente dei prezzi migliori , ma poi il viaggio in  pullman o in treno per la capitale costa circa 30-34 euro a/r.


Il pullman , che poi è stato il mezzo scelto da me, vi porta fino a  Gare du Midi , una stazione di Bruxelles, non molto lontano dal centro e con possibilità di prendere la metro per i vostri spostamenti verso l'hotel.
Per arrivare  al nostro albergo (Hotel Barry) da Gare du Midi decidiamo di percorrerlo a piedi. L'albergo è carino. Il personale  parla  poco italiano, ma un buon inglese. La stanza pagata come tripla ha quattro letti singoli, ed è abbastanza grande.
Scaricati i bagagli decidiamo di partire per il centro, che non è molto lontano quindi decidiamo di farlo a piedi. Vista l'ora di pranzo ci fermiamo in un fast food (Tonton Chami) sulla Boulevard Maurice Lemonnier. I prezzi sono ormai similari a quelli di altri fast food , ma i panini sono veramente piccoli. Pranzato e stomaco soddisfatto andiamo verso Grand Place.
Il tempo non aiuta questa passeggiata : il cielo è nero e a sprazzi piove.
Arriviamo alla piazza piena di turisti che fotografano e allo stesso tempo che cercano riparo dalla pioggia.

La piazza è veramente bella e maestosa. Dal 1998 è patrimonio dell'umanità dell'Unesco


I due edifici   più importanti , che si affacciano sulla piazza e ne danno il fascino,  sono  il quattrocentesco Hotel de Ville, il municipio, con la torre gotica incoronata dalla statua del patrono San Michele Arcangelo, e Maison du Roi, antico edificio in legno ricostruito poi in stile neogotico in pietra. (Grand Place)
All'angolo della Rue Charles Buls  con la Grande Place, a lato di un'enorme piazza dedicata allo stesso Buls, c'è una statua dedicata a Everard 't Serclaes : che nel XV secolo divenne un eroe per gli abitanti di Bruxelles, per aver dato la vita in difesa della città e dei diritti dei cittadini. La statua  è molto facile da trovare, perché c'è una gran folla di gente che lo fotografa perché esiste una leggenda : chi tocca il braccio destro della statua avrà molta fortuna (c'è chi dice che se si tocca dalla
cintola in giù ci si sposerà e se invece lo si tocca dalla cintola in su ci si separerà...
Affascinati dalla piazza, entriamo nei palazzi dove si può e ammiriamo interno e verde curato.
Cominciamo a dirigersi verso Manneken Pis , ma prima sostiamo a negozi di souvenir e ai tanti negozi di cioccolata che incontriamo sulla strada. Tra cui Bruyerre. Il connubio tra il visivo e il gusto è meraviglioso.
A Manneken Pis ci sono decine di turisti che si immortalano in foto , anche se piove.
Sono tante le leggende nate intorno alla statua. Una di queste, racconta del bambino che orinò sulla miccia di una bomba dell’esercito nemico salvando così la città dall’invasione, un’altra parla di una strega che avendo trovato un ragazzino a fare pipì davanti alla sua porta di casa, lo condannò a ripetere quell’azione in eterno. Fortunatamente un mago buono salvò il povero sventurato e pose al suo posto una statua.  Un’altra tesi vuole invece, che la statua sia la manifestazione di un ex voto. Si racconta che, in occasione di una non meglio precisata cerimonia, un padre smarrì il proprio figlio. L’uomo promise che se lo avesse ritrovato avrebbe fatto costruire una statua raffigurante il bambino nell’atteggiamento esatto in cui lo avrebbe scorto. Le sue preghiere furono esaudite, il bambino venne ritrovato mentre faceva pipì davanti a un albero: da qui poi la statua del Manneken-Pis.
A prescindere dalle leggende il Manneken rappresenta lo spirito ribelle e sbarazzino dei belgi.
Vicino alla statua ci sono molti negozi che vendono il waffle. Un euro per la base e si aumenta a seconda di quanti ingredienti vuoi aggiungere. Guardando le vetrine la fantasia non può mancare.
Preso con caramello e panna. Buonissima.
A Bruxelles non c'è solo il Ragazzino che fa pipì , ma anche la Jeanneke pis ( la bambina) e Zinneke pis ( e il cane randagio). Accendiamo Maps.me e andiamo alla ricerca della sorellina e del cane.
Per Jeanneke ci siamo persi , perché la statua è dentro una teca in una strada interna. Si trova nella zona dei ristorantini turistici. Fu creata nel 1987, su commissione del padrone di un ristorante.
Di fronte alla statua c'è il Delirium Tremens famoso locale di birre con più di 2000 tipologie.
Per Zinneke è stato più facile ed è la più recente delle tre statue della città . E’ qui dal 1999 e nel vecchio dialetto di Bruxelles Zinneke significa persona di sangue misto: termine che rappresenta alla perfezione gli abitanti della capitale belga. Il cagnolino è un meticcio infatti.


Dopo Aver visto il cane abbiamo voglia di patatine, anche questi negozi  pieni in tutta Bruxelles. Buonissime.
Ripartiamo per il tour della città. E partiamo per la Cattedrale.
L'esterno è circondato da parco e verde curato. Bella da vedere. All'interno mi lascia perplesso. Non è bella come da mie aspettative. Cattedrale. Sobria forse a causa dei vari saccheggi nel tempo. La cattedrale era conosciuta come  Chiesa di San Michele fino a quando, nel 1047, si depositarono al suo interno i resti di Santa Gudula (deceduta nel 712). Da allora divenne San Michele e Santa Gudula. Malgrado la sua antichità, la chiesa non acquisì il titolo di cattedrale fino al 1961.

Torniamo verso il centro dato  che comincia a far sera. Sostiamo davanti alla statua di Don Chisciotte , a Place d'Espagne. Nella stessa piazza c'è una statua di Dracula che sovrasta la piazza adiacente e intera Bruxelles.
Dalla  piazza vicina famosa per la statua di un architetto ( come mi sembra di ricordare) che si ribellò alla modernizzazione del quartiere e dei suoi chioschetti di articoli homemade arriviamo alle gallerie.




I percorsi delle gallerie sono piene di negozi di orologi e cioccolata ma per portafogli abbastanza pieni. Sono presenti anche bar dove sostare per un aperitivo o caffè.


Torniamo alla Grand Place ( posso assolutamente dire che ogni via porta a questa piazza, prendetela come punto di riferimento) e sta arrivando sera. Decidiamo di vederci dall'alto Bruxelles così saliamo sulla Place de l'Albertine, un cannocchiale visivo da cui si gode un panorama spettacolare.
Davanti a voi , appena arrivati in cima, una prospettiva centrale della scalinata e dei giardini ordinati e romantici, con  tutta la città di Bruxelles a fare da sfondo.
Scendendo al livello inferiore della piazza si raggiunge la parte alberata con filari paralleli e giardini geometrici e ben curati. Di lato un palazzo con  orologio astronomico piuttosto vistoso.
Alla cima potete vedere il Museo delle belle Arti e il Palazzo degli strumenti musicali.
Place de l’Albertine al tramonto, con le ombre lunghe e la luce dorata, è semplicemente meravigliosa. Non avendo la sfortuna come noi di vederla con la pioggia.

E' sera ormai quindi andiamo verso il quartiere turistico. Tra i tanti ristoranti prendiamo quello più insistente : tra cozze marinate, insalate e zuppe, e waffle con panna ( contornata con birra belga) concludiamo la serata

2° giorno

Oggi è il giorno dell'Atomium. L'idea iniziale , vista che la città non è molto grande, è di farla a piedi. Il tempo ancora piovigginoso non ci viene aiuto. Prima di partire ci fermiamo in un bar vicino hotel (Panes) dove facciamo un abbondante colazione con 2 croissant, un succo di frutta e caffè a 3,95€. Non male.
Partiamo e percorriamo la strada con fumetti graffitati nei palazzi. La particolarità di alcuni disegni sono veramente suggestive, come il veliero su un mare agitato vicino al lungofiume.

Nel nostro viaggio entriamo una chiesa dove c'è una mostra di foto datate di turisti o presone greche. La persona che segue la mostra ci chiede chi siamo , vista anche che la chiesa non fa parte del cerchio turistico si sarà chiesto come siamo arrivati lì.

Usciamo dalla chiesa e torniamo nei nostri passi. Ormai però la pioggia e il freddo comincia a farsi sentire. Si punta alla metro lì vicino.

Arriviamo alla fermata dell'Atomium in 20 minuti. Bisogna scendere all'Heysel con la linea 6.
Passiamo nel parcheggio del parco divertimento per poi trovarcelo davanti.

Bellissimo. Inconfondibile simbolo di Bruxelles
, una creazione unica nella storia dell'architettura e un ricordo simbolico della Fiera Mondiale di Bruxelles del 1958.  Oltre a passeggiate surreali attraverso tubi e sfere e ad un'esposizione permanente sulla storia della costruzione, l'Automium ospita anche esposizioni temporanee per un vasto pubblico. La sfera superiore offre panorami spettacolari della città di Bruxelles. Tre delle sfere superiori non hanno supporto verticale e quindi, per motivi di sicurezza, non sono aperte al pubblico.

L'ingresso costa 12 euro.
Anche se presente la pioggia, purtroppo non c'è passerella, la gente era in fila.
Alla fine del viaggio sull'Atomium c'è il negozio di souvenir. Di fronte c'è un bar dove abbiamo ristorato e preso un caffè .
Andiamo verso il parco Laeken  dove è presente una gara podistica, tagliamo per il verde per raggiungere il padiglione cinese e giapponese. Non è lontano.


Il Parco di Laeken fu creato nel 1850 dal re Leopoldo II intorno al castello settecentesco che divenne poi la residenza reale. Al centro del parco si trova il “Monumento alla Dinastia” inaugurato nel 1880 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Belgio dall’Olanda. Grandi alberi di ippocastano e magnolia costeggiano i viali del parco che raggiunge il massimo dello splendore soprattutto in primavera con la fioritura di gelsomini e biancospini. Due costruzioni all’interno del parco conferiscono allo stesso un aspetto orientaleggiante. Si tratta del Padiglione cinese e della Torre giapponese, eretta per l’Esposizione universale di nel 1900 e qui rimontata nel 1902-06.
Il Padiglione cinese è limitata alla visione con recinto di ferro. Si può vedere solo esterno. Torre giapponese è chiusa.




Riprendiamo la metro e torniamo verso il centro. Dopo essere tornati verso Place de L'Albertine andiamo verso il Tribunale , c'è da vedere la città dall'alto.
Prima però ci fermiamo a Notre Dame de la Chapelle (Notre Dame de la Chapelle ) e ammiriamo il suo interno. Vale la pena fermarsi e vederla.
Ci inoltriamo verso il punto panoramico ma la nebbia non aiuta ad avere una visione perfetta. Perde un po' di fascino.
Prendiamo l'ascensore panoramico e scendiamo. Come detto prima ogni strada porta verso Grand Place , infatti troviamo le indicazioni. Prima , però, ci fermiamo a comprare cartoline e francobolli.




Verso Grand Place compriamo della cioccolata da portare in Italia , non potevamo andare via senza. Vicino al negozio compriamo delle patatine da asporto , che mangiamo  in maniera vorace.




In un vicolo troviamo graffiti a favore dell'amore gay e le sue innumerevoli facce nel mondo, dove è alienato o cause di carcere e pena di morte.


Ormai è sera. Torniamo verso i locali turistici e mangiamo il carbonade in un menù fisso.
Si torna a casa








3° giorno


Il Panes per far colazione è chiuso. Andiamo verso il centro, è domenica quindi si fatica a trovare locali aperti.
Ne troviamo uno. Il cappuccino è veramente buono, il croissant normale.
Colazione fatta partiamo per vedere il Parlamento Europeo. Giriamo presso stazione Centrale e attraversiamo il Brussels Park. Un parco molto bello e in pieno centro della città.
Superato il parco dopo un paio di Km arriviamo al Parlamento europeo. Essendo domenica ci sono poche persone in giro.

Arrivati ci guardiamo intorno. Deludente però. Bottiglie in terra, spazzatura nel piazzale sottostante. Lampade rotte con vetri in terra.
Vicino al Parlamento c'è ancora un pezzo di muro di Berlino , in ricordo contro tutti i regimi dittatoriali.
Ci facciamo un giro. Si torna indietro.
Stavolta passiamo davanti al palazzo Reale Palazzo Reale




Dal 1831 il palazzo non è la residenza reale belga e i monarchi vivono nel Palazzo di Laeken, nella periferia di Bruxelles.


Si torna in albergo perché alcuni di noi tornano in Italia. Valigie pronte e si va verso Gare du Midi.
Si mangia insieme mangiando da Quick ( un fast food ).
Chi deve partire prende il treno per Zaventem. Si torna verso il centro. Fuori dalla stazione c'è il mercato pieno di persone che comprano frutta o intimo. Arriva un forte temporale e si rifugia sotto un ponte.
Torno verso il centro mi faccio un giro verso vicoli o posti non ancora visti. Verso sera torno alla stazione dove mangio una zuppa in un locale cinese.
Torno in albergo dove l'indomani mi aspetto il bus per Charleroi. La stanza è vuota e mi arriva quasi dal nulla una malinconia. Mi addormento


4° giro


Si parte. Faccio colazione da Panes .
Dalla Stazione di Midi prendo il bus che mi porta in aeroporto. L'autista parla un fluente italiano, sarà sicuramente passato dalla nostra penisola.
In aeroporto mi dirigo verso il Terminal 2 , quelle delle low cost. Compro una confezione di birra con bicchiere di Natale, il solito souvenir da turista.
Si parte in orario.

giovedì 12 ottobre 2017

AIR BERLIN PASSA SOTTO LE ALI DI LUFTHANSA

Air Berlin, low cost tedesca , da qualche tempo in amministrazione straordinaria, va a Lufthansa.


 La compagnia aerea se la aggiudica per un miliardo e mezo di euro, dopo una gara dove ha partecipati anche easyJet. In ballo c'erano 140 velivoli e una forza lavoro di circa 8.500 lavoratori.

Lufthansa ha optato per ora all'acquisizione di 81 aeromobili e 3mila persone.

Purtroppo il passaggio di Air Berlin non sarà una passeggiata, soprattutto per i dipendenti. Un panorama molto più grigio di quanto si presentava mesi fa dove erano stati anticipati almeno 1.400 esuberi, soprattutto tra il personale di terra e gli impiegati. Salvi, invece, piloti e assistenti di volo oltre ai tecnici operativi.

mercoledì 4 ottobre 2017

VIAGGIO A SANTORINI

Settembre 2017


Uno dei miei viaggi più belli alla scoperta di un isola magnifica e da cartolina


1° giorno


Parto un martedì da Venezia per Santorini. Orario è da insonni : 5.40 inizia l'imbarco. Se vuoi viaggiare low cost e raggiungere obiettivo dei 12 viaggi all'anno  bisogna adeguarsi. Tanto in aereo si dorme come al solito.
Il volo non ha avuto problemi,  tranne dei nuvoloni neri in qualche isola sparsa nel Mediterraneo.
Arriviamo dopo due ore circa nell'Isola, escursione termica dell'Italia è vertiginosa. Da 11-12 gradi arriviamo a 26 27 gradi. Maglietta a manica lunga comincia a far sudare.
L'uscita dall'aeroporto è molto easy.
Aspetto con impazienza l'arrivo della navetta che mi porterà in albergo, tutto previsto nella prenotazione albergo. Intanto bevo un caffè e mangio un croissant.

Alle 11.00 , dopo 1h e mezza, arriva la navetta e in mezz'ora sono in albergo a Perissa , nella parte meridionale dell'isola. Villa Dimitris. La proprietaria è molto simpatica, mi spiega in inglese e con un po' d'italiano , le condizioni orari e camera.
Devo dire che l'albergo è molto bello. Considerando il prezzo per 5 giorni e 4 notti (101 euro) veramente un affare. Sono già in fase di "Voglia di mare". Mi spoglio dei vestiti per il freddo italiano e indosso costume e infradito. Il mare è vicino, circa 1km e mezzo.
Raggiungo il lungomare e cerco un posto per mettere asciugamano. La spiaggia è piena di ombrelloni e sdraio a pagamento per chi lo desidera , i prezzi sono importanti meno naturalmente di quello che pagheresti in Italia. Il lungomare è pieno di negozietti di souvenir, ristoranti e bar.
Finalmente sole, mare e bighelonaggio.
Tra un libro da leggere , un tuffo ( portatevi le scarpe da roccia) e prendere il sole passa la giornata.


Il mare è splendido. A pomeriggio inoltrato decido di congedarmi dal primo giorno di spiaggia.
Passo tra i vari negozi  e così compro i vari souvenir , così mi tolgo il pensiero.
Compro dell'acqua e vado in camera.
Tra doccia e  ristoro, è arrivata ora di cena. Vado a fare un giro all'interno di Perissa.
Vista anche la quantità di ristoranti presenti comincio ad avere fame. Entro , visto anche alcuni piatti che vedo nei vari tavoli, in un ristorante Volcano.
Mangio un bel piatto di pesce e una birra. La spesa è veramente irrisoria, considerando i prezzi dell' Italia. E la bontà è assolutamente simile, o migliore.
Fuori è buio , non ci sono molte luci.
Quindi ormai sera torno in camera.

2° giorno

Mi sveglio ed ho fame. Non è prevista colazione in albergo.
Dopo doccia e preparato borsa . Esco con un languorino. Mi fermo nel primo bar sotto casa dove prendo un cappuccino e un croissant.
Mi godo l'odore del mare, il paesaggio del mare. Il prezzo della colazione è alta ( 5 euro).
Vado verso la stazione dei bus per andare a Fira. Ogni bus dell'isola portano da ogni posto fino a Fira, posto nevralgico e smistamento. Il prezzo non supera i 3 euro a viaggio ( Perissa - Fira costa 2.40 €). Con 5 euro vai e torni. I bus transitano fino a dopo mezzanotte, quindi si può tranquillamente girare senza problemi. Orari e costi puoi consultarli qui (Orari-Timetable).
Raggiungo Fira dopo circa 45 minuti.
Fira è un po' la capitale di Santorini. Il paese più grande e porto delle navi crociera.
Dopo pochi passi raggiungo il centro di Fira e  inizia un mondo pieno di cartoline.


Gironzolo in questo mondo "cartolinato" e fatato.
Decido di andare verso il vecchio porto. Per arrivarci ci sono due possibilità : o la funivia (cab car) o La scalinata. Vada per i gradoni. Nei gradoni della scala (589 totali ) ci sono dei somarelli (Donkey),  che per 6 euro , possono portarti in groppa giù fino al porto o sù , se si è dalla parte opposta.
Scendo a piedi.
Tra paesaggi mozzafiato e odori, purtroppo, nauseanti arrivo fino a giù.
Ci sono molti locali dove si possono comprare escursioni.  
Prendo l'escursione all'Isola Nea Kameni e il tuffo nella baia di Hot Springs ( 20 euro per tre ore).
Fa molto caldo.
Partiamo con un imbarcazione di vecchio stampo e molto caratteristica.
A Nea Kameni ( o Volcano)  , isola vulcanica come si deduce dal nome, sbarchiamo e si paga altre 2,50 € per entrare.
Volcano è un isola con paesaggi vulcanici. Il grande isolotto è  emerso dalle acque nel 1573 è caratterizzato da un paesaggio desolato, da antiche colate di lava nera, da fumarole e cristalli superficiali molto fragili.
Carina , inoltre, l'impilata di sassi in equilibrio che danno un tocco al paesaggio dell'isola e la vista di Santorini.

Dopo 45 si torna in barca per andare verso Hot Springs ( Isola di Palea Kameni). L’isolotto di Palia Kameni, cioè “bruciato in tempi antichi”, sorse dal mare nel 196 a.C.. Grazie alle acque sulfuree, si può fare un bagno  in una piccola baia, che per raggiungerla ci si deve tuffare dall'imbarcazione.

Dopo una bellissima nuotata si torna a Santorini.
Al ritorno decido di farmi i 589 scalini a piedi. Faticosi.
Compro delle bottiglie d'acqua. Ho fame e mi fermo a mangiare un buon pita Gyros e una birra.
Parto a gironzolare di nuovo per negozi e vicoletti.
Il panorama e l'atmosfera è veramente particolare. I fiori danno quel colore eccelso al panorama bianco delle case e alberghi.
Rimango rapito da ogni fotogramma del paese. Ogni pennello del paese con lo sfondo del mare. Ogni sensazione di stupore.

Raggiungo camminando la parte settentrionale della città e vado oltre .
Fino alla fine. Quel pezzo di isola sempre bella , ma poco battuta dai turisti che si accalcano solo su pochi centimetri.
Compro un gelato e dell'acqua.
Mi fermo per assaporare e poi decido di tornare verso il centro di Fira.

E' quasi sera ormai.
Prendo il bus che mi riporta verso Perissa. Compro qualcosa ad un supermercato e ritorno verso l'albergo.
Sono stanco e decido di chiudere la serata , fuori è completamente buio.




3° giorno

Torno al bar del giorno prima per fare colazione. Mi godo tre ore di mare per poi prendere il bus e raggiungere Oia, e godermi il famoso tramonto che ho sempre sentito parlare.
Raggiunta Fira prendo il bus per Oia ( 1,80 €).
Comincio a girare per Oia o Ià come la chiamano i Greci.Oia.
E altre cartoline spuntano nei miei occhi da turista.
Fotografo per farmi rimanere impressa nella mente  ogni piccolo pezzo dell'isola.

Oia, conosciuto anche con il nome di Ià, è probabilmente il più bello e pittoresco villaggio di Santorini. Le chiese dalle cupole blu splendenti e le bianche abitazioni che sembrano sospese nel vuoto simboleggiano perfettamente la Grecia e appartengono ormai all’immaginario collettivo. Costruito in alto sul bordo della Caldera,  Oia ha piccoli vicoli, un panorama mozzafiato, curati negozi, graziosi musei, numerose gallerie d’arte e le rovine della fortezza veneziana tanto da rendere il villaggio un luogo unico e affascinante. Nella seconda metà del XIX secolo Oia era un centro molto ricco e in sviluppo gli ufficiali e i capitani di marina abitavano nelle belle abitazioni nel piano in cima alla scogliera, mentre i marinai vivevano nelle abitazioni trogloditiche .Contrariamente a Fira, Oia ha provato e prova tuttora a conservare il proprio fascino intatto e sfuggire così al turismo di massa.


 
Giro per Oia  ( sia sopra che sotto come a Fira, anche se qui i scalini sono molto di meno),  tra un Gyros e un gelato comincio ad avvicinarsi l'ora del tramonto.

Alle 17.30 la gente comincia a prendere posto per godersi un bellissimo momento che ci regala la natura : il tramonto.
Turisti ammassati per godersi solo questo momento. Lasciano quello che stanno facendo e aspettano.
L'unica cosa stonata è che le nuvole rovinano il finale dello spettacolo. Ma non importa quello che si è visto rimarrà nel cuore come l'isola.


Torno verso il bus e verso Perissa.
Un piatto di calamari e birra mi fa compagni a cena.








4° giorno

Dopo aver fatto colazione e raggiunto con il bus Fira, prendo il bus verso Akrotiri. Parte sudoccidentale  dell'isola ( 2 euro).
Ad Akrotiri c'è anche uno scavo archeologico, per chi ne fosse interessato. Io non ho visto.

Il tempo non è bello , anzi. Ma la temperatura è gradevole. Akrotiri

A piedi raggiungo la parte turistica del posto , la famosa Red Beach

Questa spiaggia di sabbia vulcanica dal tipico colore rosso e nero è racchiusa tra scogliere, sempre rossastre. Potete godere di questo maestoso e affascinante panorama frutto dell’attività del vulcano dalle taverne che si affacciano proprio sul mare..Dalla bellezza disarmante, la spiaggia.
Scendo il complesso tratto dalla vetta alla spiaggia.

Non sazio decido di seguire e andare oltre e arrivo alla White Beach. Passando tra i crostoni che danno sul mare , con panorami spettacolari e mozzafiato, decido di arrivare al famoso Faro di Santorini.

Prendendo la macchina o il quad ci arriva in maniera agevole, oppure fare  come me che ama la natura e camminare . Carico il sito da raggiungere su maps.me e parto.

Attraverso campi, passo vicino a stalle di Somarelli, cani furiosi, recinti di capre. Dopo 5 Km di questa strada impervia raggiungo la strada che mi porterà al Faro.

Il faro è chiuso naturalmente. Ma lo spettacolo che si gode da questa parte dell'isola e da quest'altezza è da lasciare senza fiato.

Il silenzio era interrotto dal vento che sembra volesse portarmi via. Valeva la pena assolutamente arrivare fino a qua.

Dopo essermi fermato in una taverna vicina al faro. Parto e torno verso la Red beach.
Con più calma e sicuramente un appagamento visivo.

Dopo avere di nuovo superato crostoni e campi arrivo alla spiaggia e torno verso la stazione dei bus.

Torno verso Fira gironzolo un po' , oggi ci sono meno turisti da crociera. Più vivibile.

Torno verso Perissa e in albergo


5° giorno

E' ora di partire. Prendo navetta dall'albergo. Faccio colazione in aeroporto. Arrivate un po' prima se avete da fare il check in visto che l'aeroporto è piccolo e il tempo di attesa è molto lungo , e fuori dall'hangar.

Sicuro che in questo viaggio un po' del mio cuore l'ho lasciato. Sicuro che Un paese da cartolina esiste.

lunedì 2 ottobre 2017

FALLISCE LA COMPAGNIA AEREA MONARCH. RIMANGONO A TERRA QUASI 100 MILA PERSONE

Fallisce la terza compagnia aerea in Europa , dopo Alitalia e Air Berlin, con conseguenze disastrose per i passeggeri visto rimangano a terra . La Monarch Airline, compagnia britannica , chiude le operazioni con la conseguenza di lasciar  bloccate oltre 110 mila persone.
Tutti i 35 aerei sono nei parcheggi degli aeroporti . Monarch restituirà gli aerei in leasing ai rispettivi proprietari.

 La Monarch ha deciso di non portare oltre l'esperienza della compagnia,  nata 50 anni fa alle porte di Londra e con base nello scalo di Luton. I clienti che hanno già effettuato 300mila prenotazioni, inizia l'incubo della ricerca del volo alternativo. Per questo, il Regno Unito ha dovuto ricorrere ai ripari mettendo  in piedi una operazione di rientro molto complessa.
In Italia sono   cinque le rotte interessate con scali presso   Roma Fiumicino, Napoli, Torino, Venezia e Verona. La compagnia sta informando tutti i passeggeri e li sta invitando a "non recarsi in aeroporto" per nessun motivo se non se si è in possesso di un volo alternativo.

La  Norwegian, compagnia a basso costo norvegese , è interessata agli assett e agli slot fino a ieri riservate alla low cost inglese

VIAGGIO DI DUE GIORNI A TIRANA

OTTOBRE 2024 Si Parte per Tirana. WizzAir ci parte nella Capitale albanese. La derivazione del nome ha diverse versioni.  Una afferma che il...