Marzo 2018
Si parte x Praga , un altro viaggio sognato e desiderato. Praga una città descritta come molti bellissima e da assolutamente vedere una volta.
Lo scrittore e poeta Jorge Luis Borges diceva della capitale ceca : Praga è piena di sogni persi in altrettanti sogni. A Praga, è tutto particolare, oppure – se volete, nulla è particolare. Puó accadere qualsiasi cosa.
La partenza è a Bergamo nel primo pomeriggio , si parte dopo una settimana di gelide giornate in Italia. Alcuni voli vengono ritardati per il motivo citato. Si sale in aereo in orario , ma si ritarda la partenza prevista di 30/40 minuti. Tranne questo il volo va liscio senza problemi. A Praga fa freddo , ma non c'è neve in giro.
Dopo aver ritirato il bagaglio , mi accingo a raggiungere l'uscita.
Per Raggiungere il centro o la metro , per poter andare da qualsiasi parte , si può prendere
l'autobus 119.
Prima di raggiungere uscita compro il biglietto , nelle varie colonnine presenti all'interno del terminal, per tre giorni. La durata è a orario non a giorni. Pago 310 Corone (12,47 euro al cambio del momento).
Salgo sul bus timbro e aspetto la mia fermata per scendere. Dopo 6 fermate arrivo a Nadrazi Veleslavin dove trovo la Metro A. Con la metro scendo in centro a Staromestska , da lì ho preso il tram 17 (Fermata Cerny Kun) e finalmente in albergo. Il viaggio è durato circa 1 h 15 minuti.
L'albergo è un po' isolato , ma un buon posto. Hotel Michael (Pod Lysinami 1, Praga, 147 00).
Ormai è sera. Due alternative riposarmi e decidere di vedere Praga nei tre giorni seguenti o partire per il centro. Per questa volta decido per la prima. Mi fermo ad un supermercato che non è lontano dal supermercato ( 20 minuti) e prendo qualcosa per la sera. Qui si nota la differenza tra le due Praga : La Praga della gente comune con prezzi veramente bassi ( per noi turisti) e la Praga turistica con prezzi troppo alti per gli abitanti.
Torno in camera mi metto sotto il piumino e comincio a sognare il giornata di domani.
2° giorno
La colazione è inclusa nella stanza. C'è molta colazione intercontinentale, naturalmente, ma dolci e cappuccino (Nescafé) non mancano. La stanza , cui si può anche cenare , è spaziosa e accogliente.
Mi incammino verso il tram e stamattina, visto anche il tempo nuvoloso ( anche se non pioverà) , decido di vedere il Castello che sormonta Praga.
Per arrivare al Castello si può prendere la metro e scendere a Malostranská, dove la stazione ha un tono di verde scintillante.
Scopro leggendo dal sito dall'azienda dei trasporti che non è casuale il colore, come non è casuale altri toni cromatici per altre fermate.
il colore oro di Hradčanská rappresenta il castello di Praga
il verde smeraldo di Malostranská rappresenta i giardini reali circostanti la stazione
il rosso sangue di Staroměstská ricorda i 27 nobili cechi uccisi nel 1621.
il marrone di Muzeum ricorda le mura fortificate una volta presenti in quell’area
il blu di Náměstí Míru (piazza della Pace) rappresenta la pace
il viola rossastro di Flora ricorda le vigne della zona di Vinohrady.
Fuori dalla fermata della metro Malostranská c'è un giardino con statue Con dei Greci.
Di fronte alla fermata c'è un grande parco con statue commemorative.
Salgo le scale per arrivare al castello. Come per tutte le attrazioni turistiche sensibili , all'ingresso mi aspetta una guardia all'interno di un gabbiotto con metal detector. Per distrazione dimentico portafoglio in tasca , che fa suonare l'apparecchio. Dopo aver risolto il piccolo problema e sono premiato con una bellissima vista della città.
Il Castello di Praga (
Pražský hrad) é stato fondato intorno all'880 dal principe Bořivoj . Il primo edificio ad essere eretto all'interno dell'area del castello fu la Chiesa della Vergine Maria della quale si possono ora vedere solo alcuni resti. Nel X secolo, venne fondata la Basilica di San Giorgio.
A partire dal X secolo, il Castello di Praga divenne prima la sede dei principi di Boemia e piú tardi dei re. Fu inoltre sede vescovile.
Il Castello di Praga ha attraversato uno dei suoi momenti di massimo splendore durante il regno di Carlo IV quando divenne sede del Sacro Romano Impero. Il Palazzo Reale venne riedificato, le fortificazioni rafforzate e fu dato inizio alla costruzione della Cattedrale di San Vito seguendo lo stile della cattedrali gotiche francesi di quel tempo. Nel 1400 subì una decadenza e un deterioramento , per poi riprendersi con Re Vladislavo.
Fino alla storia moderna dove con la caduta dell'Impero Austro-Ungarico, nel 1918, il Castello accolse il primo presidente della Cecoslovacchia indipendente, Tomáš Garrigue Masaryk.
Dopo il 1989, molte aree del Castello furono rese accessibili al pubblico per la prima volta nella storia. Oggi, il Castello di Praga é la sede del presidente ceco ed il piú importante monumento culturale nazionale della Repubblica Ceca.
Passo davanti a Cattedrale di San Vito e alla Basilica di San Giorgio, arrivo in biglietteria. Il biglietto per vedere tutti i vari edifici costa 350 corone, più 350 per audioguida in italiano. Inoltre si devono lasciare 500 Corone di cauzione per l'audioguida , che alla fine del giro e all'orario prestabilito , verranno restituite. Insieme ai biglietti viene consegnata anche la mappa di tutto il castello.
Così bella che la sua costruzione è durata ben 600 anni , fondata nel 1344 e conclusa nel 1929 .
All'ingresso la sorpresa dell'acqua santa "Ghiacciata". Il freddo si sente anche qui dentro.
Ma lo spettacolo che si trova al di dentro , e a visitarla, ti riscalda di emozioni.
La cattedrale è veramente magnifica. Stupenda la torre , la cripta, la cappella di San Vanceslao, e le vetrate artistiche. Rimango veramente affascinato dal giro della cattedrale. Non potete perderla.
Secondo una leggenda, chi indosserà la corona indossata da San Vanceslao , senza averne diritto, verrà punito con la morte. San Vito, santo patrono della Boemia, è anche il patrono degli artisti, attori e danzatori. Secondo le leggende popolari protegge anche da morsi di cane, fulmini e, se mai ne foste vittime, sonno eccessivo .
Bellissima e con malincuore esco. Esco e vado nella basilica di San Giorgio. Questo edificio rosso è la seconda chiesa storica della città. Altro spettacolo. Piccola e meno appariscente della prima.
Esce il sole a Praga ma il freddo la fa ancora da padrone.
Continuo il tour del castello. Vedo le varie gallerie e palazzi. Tutti assolutamente da vedere e ristoro per un po' di tepore.
Arrivo al Vicolo d'oro.
Secondo la leggenda, l’imperatore Rodolfo autorizzò la costruzione di case a 24 arcieri con le rispettive famiglie.
Lo spazio era ridotto ed erano troppe le persone per pochissimo spazio, quindi
le case vennero costruite sfruttando ogni centimetro disponibile. Basse con finestre minuscole sembrano case di nani. Case coloratissime. L’interesse di Rodolfo per il Vicolo d’Oro andava però oltre le ragioni di stato. Nelle stesse case Rodolfo
autorizzò i laboratori degli alchimisti che per lui cercavano l’elisir della vita eterna e la formula per trasformare i metalli in oro.
Il vicolo ora è composto da negozi veramente suggestivi e particolari , musei di armi e di strumenti di tortura. Nel piazzale sono presenti cannoni e balestre d'epoca.
Veramente spettacolare.
Torno verso la cattedrale. Comincio ad aver fame , visto anche l'orario. Mi fermo in un locale , per scaldarmi anche un po', e prendo un cappuccino e un apple-pie con arachidi. La ragazza mi prende alla gola e mi aggiunge la panna.
Esco di nuovo finisco il giro.
Dopo poco torno alla biglietteria e restituisco l'audioguida. Prima di lasciare il castello vado a vedere il Belvedere.
Uscendo dal castello vado verso la Chiesa di San Nicola. Si può andare tranquillamente a piedi. La chiesa è un edificio barocco famoso a Mala' Strana ( che si può tradurre in Piccolo lato, spesso chiamato 'Piccolo Quartiere').
Per entrare all'interno costa 30 corone.
La chiesa è veramente spettacolare. L’interno della Chiesa di San Nicola è colmo d’arte, dagli affreschi del tetto e delle volte alle sculture che decorano le pareti.
Bellissima. Salgo le scale e la vista dall'alto è veramente magnifica. Stupende sia la parte alta che la facciata laterale. Potete ammirare l’Apoteosi di San Nicola, opera realizzata dall’artista Johanns Kracker nel 1770.
L’organo principale è alto più di sei metri di altezza ed è formato da più di 4000 canne. Wolfang Amadeus Mozart suonò l’organo durante un suo soggiorno a Praga.
Girata la piazza all'esterno della chiesa , mi addentro nel mercato. Il mercato è pieno di souvenir e oggetti particolari del paese. Compro bicchieri, magneti e tazze . Mi soffermo su ogni bancarella e negozio. Moltissimi sono anche i vari cibi (famosa una torta di wafer).
Dopo il mercato mi sposto sul più bel famoso e bellissimo ponte di Praga (Karlův most). Ponte Carlo.
Questo ponte costruito nel 1300 ha nel suo lungo percorso ben 30 statue. Esistono moltissime leggende sul suo conto.
La prima leggenda racconta che
Carlo IV re di Boemia ha voluto che la prima pietra del ponte fosse posata il 9 luglio del 1357 alle 5 e 31 in modo che la data di inizio dei lavori creasse la sequenza
1-3-5-7-9-7-5-3-1, un numero bifronte considerato fortunato.
La seconda leggenda racconta che per costruire un ponte solide, le pietre siano state unite aggiungendo anche i tuorli di migliaia di uova fatte arrivare da tutto il regno. Recenti prove di laboratorio hanno confermato la presenza dell’uovo e di altri elementi organici all’interno del ponte.
La terza leggenda, la più affascinante, racconta che di notte, le statue si animino e, soprattutto, amino farlo
quando sulla vicina Isola di Kampa nasce un bambino.
Durante il giorno il ponte è pieno di artisti di strada e vignettisti. Da secoli
è stato il luogo in cui si risolvevano le controversie, si esigevano le gabelle per il passaggio, si facevano le esecuzioni capitali
Ormai è sera.
Arrivo alla piazza della città vecchia o piazza dell'Orologio. Purtroppo l'orologio è in fase di ristrutturazione quindi non visitabile.
Stupenda piazza piena di caffè e ristoranti. Ci sono anche bancarelle dove sono in vendita salsiccia e prosciutto di Praga. Decido di mangiare e una birra mi fa compagnia.
Tra un artista di strada e delle foto si è fatto tardi. Torno verso albergo.
La città è stupenda e domani mi godrò un nuovo giorno.
3° giorno
Dopo aver fatto colazione prendo il tram verso il centro. Una signora anziana parla in ceko a tutti quelli presenti alla fermata. La maggior parte eravamo turisti, quindi non parliamo neanche una parola della lingua locale. Rivolgendomi a me gli dico che non conosco la lingua e che parlo inglese. La signora , di una certa età, mi dice , in inglese, che il tram quella mattina non transitava in quella fermata e che conveniva prendere il bus. Il tutto era anche comunicato in un cartello appeso al palo della fermata.
Scendo le scale e prendo il bus sotto il ponte. Arrivo in centro. Decido di andare a vedere la casa danzante (
Tančící dům). che è situata in un incrocio con un ponte che attraversa il fiume Moldava.La costruzione ebbe inizio nel 1994 e terminò nel 1996. Originalmente chiamato
Fred and Ginger (da Fred Astaire e Ginger Rogers) la casa ricorda vagamente una coppia di ballerini. Di giorno non dà effetto spettacolare come lo può dare con la luce della sera, infatti consiglio di vederla solo nella seconda ipotesi. E' presente un cartello con la scritta "Vendesi uffici".
Attraverso il ponte e come sempre lo spettacolo della natura è fantastico.
Il silenzio e il volo degli uccelli. Il poco sole che si riflette sull'acqua. Solo quello vale un viaggio.
Passo dall'altra parte del fiume ed è uguale. Uno spettacolo per la vista, per chi piace naturalmente.
Dopo varie foto raggiungo la funicolare a Ujezd che mi porterà a Petrin, dove è presente la torre panoramica. Il biglietto a giorni vale anche per la funicolare, se no all'interno della fermata sono presenti della macchine per emissione biglietti.
La prima partenza è per le 9.00 e l'ultima alle 23.30 ( 10 minuti prima nel periodo invernale).
Purtroppo la biglietteria di Petrin non accetta carta di credito, e l'unico bancomat presente in quel posto , abbastanza isolato, era fuori servizio. Quindi la torre salta. Decido di andare verso il monastero di Strahov.
Nel percorso si intravede tra gli alberi la bellissima veduta di Praga. Colgo l'occasione e fotografo la cattedrale con tutta la sua maestosità.
Secondo inconveniente della giornata. Il monastero e la chiesa sono chiusi, è domenica. Ci tocca vederla nel piccolo atrio d'ingresso. Le persone alla porta sono abbastanza intransigenti : Non si entra.
Sono un po' stizzito. Scendo verso la città e vado verso il castello. Alle 12 avviene il cambio della guardia. Passo davanti il convento di Loreto. Fondato nel 1626, la principale caratteristica del monastero è la replica della Basilica della Santa Casa, dimora della Vergine Maria. Nello stesso complesso si trova la sala del tesoro dove si trova il famoso ostensorio ricoperto di 6.222 diamanti.
IL convento è a pagamento , come quasi tutte le chiese.
Mentre mi accingo verso il castello mi imbatto nel cambio della guardia. Con loro che marciano percorro gli ultimi metri prima dell'ingresso.
Non siamo a Londra a Buckingam Palace, ma al suo modo e nel suo contesto è affascinante.
Guardo tutta la parata o provo visto la presenza massiccia dei tanti turisti. Finita mi accorgo che
è ora di pranzo. Mi fermo a mangiare un hot dog.
Scendo verso Mala Strana e mi accingo ad andare verso la Chiesa della Santa Maria di Vittoria , dove è custodito il famoso Gesù bambino.
In chiesa è presente un omelia , è sempre domenica, ma decido di aspettare. La statua è ancora ora omaggio da parte di molti cattolici del mondo . Molti chiedono aiuto per aver efigli, dalla guarigione delle malattie, per la pace del mondo. Alcuni tornano in caso di desiderio esaudito. L'infante Jesus provenie+ dalla Spagna, da un autore sconosciuto, e donata ai Carmelitani da Polyxena di Lobkowicz (1628). La vestizione della statua ha a disposizione due corone e circa quarantasei vestitini che, secondo un’antica tradizione, vengono cambiati circa dieci volte l'anno, a seconda del periodo liturgico.
La statua si trova a lato della chiesa, spostata nel tempo visto il continuo pellegrinaggio. Sono presenti donne e uomini che in ginocchio pregano.
La suggestione è tanta. La statua è molto bella e particolare.
Esco e ripassando dal mercato e il ponte ( Come se passassi per la prima volta ) vado verso le strade dello shopping.
Dietro la piazza della città vecchia percorro le strade con negozi globalizzati e negozi caratteristici. Hamley è anche a Praga.
Compro il loro tipico dolce presente in ogni ancolo, Trdlo ("manicotto di
Boemia), una specie di pane dolce arrotolato ad un bastone e cosparso di zucchero e cannella . Viene cotto e lo zucchero , sciolto , forma una patina scura e croccante. Facendomi del male fino in fondo lo prendo riempita di nutella. Goduria estrema.
Finisco di passeggiare nelle vie e intanto visito la chiesa di San Jakuba ( o San Giacomo). Questa chiesa non è a pagamento. Posso divi che tutte le chiese ceche con i suoi affreschi nei soffitti , vetrate colorate e organi maestosi sono veramente qualcosa di stupendo. Sono assolutamente da fare un passaggio e vederle. Rimarrete affascinati.
In questa chiesa non può sfuggirvi l’avambraccio mummificato a destra dell’ingresso: si tratta di un ladro che intorno al 1400 aveva tentato di rubare i gioielli alla statua della Vergine. Secondo la leggenda la Madonna gli bloccò il braccio in una presa così stretta che per liberare il ladro dalle prese le guardie dovettero mozzargli il braccio.
E' ormai sera . Mi fermo a comprare un panino e una birra.
Torno verso la metro e la casa danzante, ma intanto mi godo la luce notturna nel fiume Moldava. Alla sera la casa ha un fascino assolutamente diverso più liberatorio e più estroverso. Dopo avere fotografato e ammirata.
Passo oltre e vado verso l'albergo.
4° giorno
Ultimo giorno. Tarda mattinata si parte. Dopo aver fatto colazione e restituito la chiave in albergo, mi appresto ad andare per ultima volta, in questo viaggio, verso il centro della città.
Percorro la Mala strana e mi godo Praga.
Questa città ex socialista con le sue contraddizioni ( cara nella parte turistica ed economica se esci un po' dal centro ). Nella sua semplicità e nella sua maestosità.
Vado verso aeroporto.
Un altro viaggio sognato e pensato è stato fatto. Torno più leggero ma con un bagaglio personale più grande.