mercoledì 28 giugno 2017

VIAGGIO A BILBAO E DINTORNI

Si parte da Venezia. Dopo aver cercato il parcheggio con navetta , un po' imboscato, arrivo all'aeroporto. Il viaggio totale è costato 73 euro per Bilbao. Per la prima volta mi tocca viaggiare con Volotea , sono assolutamente ignorante riguardo la compagnia aerea. Dopo essere stati chiamati arrivo al gate, sono in fila. Cerco di capire, mediante conversazioni , a cui mi unisco, cosa vuole dire imbarco a , b e c. (Imbarco A è il prioritario delle altre compagnie, quindi vuol dire che avrà pagato e s'imbarca prima; poi s'imbarcano la b e infine la c.).
Sull'aereo ho i posti dietro e scopro che, anche se sono davanti al finestrino, ho il motore dalla mia parte, quindi non vedrò nulla fino a Bilbao. Inoltre per tutto il viaggio mi ciberò il rumore.
Il viaggio per la Spagna dura 2h15 minuti. All'interfono l'hostess,  con meraviglia, dichiara che l'aereo ha 15 minuti di vantaggio rispetto a quanto stabilito. Io , a prescindere dal rumore, ho dormito tutto il tempo.
A Bilbao è una giornata di sole. In aeroporto seguo le indicazioni bus. Pago in un chiosco 1 euro e 45 cent e mi dirigo al termibus. Nell'autobus è previsto il wi fi ,  forse sono sfigato, ma non riesco a connettermi.
Al termibus , mediante l'applicazione maps.me ( ottima applicazione offline per la navigazione ) , arrivo alla fermata di San Mames della metro (C2). Pago 3,70 e raggiungo Zorrotza. Alla fermata mi perdo un po' prima di raggiungere la pensione dove ho prenotato alloggio (Pension Don Claudio).
Il numero civico su Booking segnava il 10 , mentre mi accingevo ad entrare un signore,  molto educato e gentile, mi indica il portone accanto. Suono ed entro. Per il check in devo aspettare la fila , davanti a me delle affascinanti ragazze e una ragazza singola. Arriva il mio turno , la ragazza in reception parla poco inglese, ma ci capiamo. Pago il soggiorno e vado nella mia stanza.
La stanza è molto piccola, anche per una singola. Il prezzo è  molto vantaggioso, quindi non mi lamento. Il bagno in camera come richiesto. Dopo una doccia e indossati abiti estivi, e vacanzieri, scendo e faccio un giro in città.
Dall'albergo per andare in centro città si può prendere la metro (c2) o a piedi attraverso il lungo fiume. Adotto la seconda. Molte sono le persone che corrono, passeggiano. Arrivo in centro percorro il viale dello stadio, e giro per vicoli. E' sera ed ho fame. Mi fermo in un fast food. Soddisfatto l'appetito ritorno verso l'albergo. Ormai è sera. E domani è un altro giorno.




Secondo giorno - Bilbao


Mi sveglio e mentre organizzo l'itinerario della giornata, mi sopraggiunge una languorino. Ho Bisogno di far colazione. Mi ricordavo di aver notato un bar vicino all'albergo. Mi doccio , mi vesto e parto. Infatti non sbagliavo il bar è proprio dove mi ricordavo. Caffè con leche (cappuccino) e croissant. Sono pronto per questo viaggio. Mi fermo prima al supermercato che trovo sulla strada : compro l'acqua e biscotti. Fa già molto caldo , siamo a quasi 32 gradi di prima mattina, la fortuna, rispetto a dove abito in Italia,  è che è temperato e non umido.
Riparto per il lungofiume. Il sole che splende nell'acqua da quel tocco particolarmente bello  a quest'inizio.
Dopo aver scattato moltissime foto, arrivo ad una specie di porticciolo. Nel ponte che lo sovrasta  ero passato la sera prima. Seguo il lungofiume, lasciandomi barche storiche e di gara. Continuo per il lungofiume , sulla destra rimango colpito dal grattacielo dell'Iberdrola. Bellissime foto coperte dalle palme. A sinistra,  sul fiume , ci sono  canoe  dove adulti e bambini vogano , chi in maniera dilettantistica e chi  professionisti ca.  Il panorama è molto bello.
Il  percorso  è  assolutamente pulito e ordinato. In alcuni tratti ci sono oasi di fiori ben curati.
Arrivo al Museo Guggenheim (Guggenheim museum). Subito mi colpiscono le varie sculture esterne. Il ragno,  prima del ponte che collega il centro di Bilbao con il quartiere vecchio, è  orribilmente bello.
Ci sono Le sculture a specchio all'interno della zona piena d'acqua tra il lungofiume e il museo vero e proprio. Fuori dal museo ci sono i vari artisti , persone che vendono ninnoli, braccialetti o quadri dipinti a mano.
In quel giorno c'era anche una dimostrazione di un arte  cinese ( o comunque asiatica) di movimenti e di rilassamento.
Salgo i scalini che mi portano verso l'ingresso del museo e lì trovo Puppy.
Il cane fiorato è  ormai icona del Guggenheim e di tutta la città di Bilbao.
Dopo le varie foto , e selfie,  entro all'interno del museo. I commenti che ho letto  sulla rete,  rispetto alla visita , sono discordanti: c'è chi scrive che vale solo la visita esterna, chi comunque vale dare un occhiata a tutto. Io dico la mia. Secondo me la visita all'interno può essere interessante se comunque hai un inclinatura per l'arte  . Il biglietto d'ingresso costa 13 euro , che non è poco, e se non ti piacciono le varie collezioni, alcune permanenti , che vengono proposte è meglio dedicarsi ad altro.
Finita la vista interna mi dirigo verso negozi di souvenir che si trovano di fronte al museo. Come al solito compro i vari bicchierini, magneti e tazze.
Finita la parte souvenir , mi avvio verso Plaza Nueva e la cattedrale di Santiago. Per arrivare passo per la Gran Via, strada principale e turistica della città. Mi soffermo in alcuni negozi.
E' ora di pranzo mi fermo un locale che mi ispira (Florida), mangio un piatto combinato ( cotoletta, uovo fritto, insalata e patate) e una cerveza.  Con 12 euro me la cavo.
Dopo un po' di camminata arrivo a Plaza Nueva , pregna di turisti che cerca di mangiare dei buoni pintxos ( tapas ) pintxos e bere un calice di vino spagnolo o cerveza.
Seguo tutta la piazza, poi mi appropinquo per i vicoli attorno alla cattedrale. Bellissimi da vedere. Prima del lungofiume e del mercato della Ribera  ci sono dei portici dove nei soffitti ci sono dei bellissimi affreschi colorati. Vale assolutamente la pena. Nel mercato della Ribera si possono mangiare dei buoni pintxos, oltre a comprare pesce,  e la mattina fino ad un certo orario c'è la possibilità di vedere una mostra ( al piano superiore).
Torno verso la cattedrale. Mi delude. Molto asettica,  niente di personale, mancanza di carattere e di forma . Non mi appassiona.
Vorrei ricordare che in Spagna " Dio " all'ora di pranzo mangia o dorme, quindi tutte le chiese sono chiuse.
 Mi fermo in una gelateria e prendo un gelato.
Torno verso la Gran Via. Mi soffermo ad osservare i vari artisti di strada che incontro e che si esibiscono. Oramai è sera ed è ora di  tornare verso l'albergo.
Durante il viaggio di ritorno mi fermo nel centro commerciale sul lungofiume prima del museo ( Centro commerciale Zubiarte) e mangio un pasto in un fast food.
Ritorno sul lungofiume e ripercorro la strada del mattino. Torno in albergo.


Terzo giorno - Funicolare Artxanda e Bermeo


La mattina , dopo aver fatto colazione al bar del giorno prima, mi dirigo verso la funicolare Artxanda.
Prima di arrivare alla funicolare attraverso il Parco Casilda Iturizzar, veramente bello. Famiglie tranquille, Runner , Turisti che scattano foto, Gente che portano a passeggio il cane in un concentrato di natura e di bellezza . Da vedere. (Parco ).
La stazione della funicolare si trova dalla parte opposta del fiume rispetto al Guggenheim Musem. Dopo il museo ci sono le indicazioni per attraversare il ponte e come raggiungere la stazione. La funicolare (Funicolare Artxanda) ti porta ad Artxanda , la collina della città. Dall'alto si gode un bellissimo panorama , dove puoi vedere la città basca. Ogni viaggio in funicolare costa 0,95 cent.
Arrivato in cima e scattato molte foto. Cerco di  arrivare alla chiesa che svetta sulla collina (San Roque). Fa molto caldo , siamo sui 39/40 gradi, e bevo molta acqua. Mi perdo seguendo dei turisti , pensando,  che come me,  cercavano la chiesa. Tornato al punto di partenza ci riprovo. Mi accorgo, con mio stupore e un po' di frustrazione, che sono presenti le indicazioni per arrivare alla chiesa ( Bastava seguirle!).
San Roque è una chiesa in mezzo al bosco , ma chiusa. Il panorama che si gode è quello dell'aeroporto di Bilbao.  Mi ristoro un po' prima di tornare alla funicolare e tornare in città.
Da Artxanda vado verso Plaza Nueva e mangio dei buoni pintxos e cerveza (Volapiè). Ottima scelta e ottima varietà. Nei dintorni c'è la metro e decido di andare verso il mare.
Prendo la metro per Bermeo, il capolinea . Città balneare. Il viaggio dura più di un ora e mi godo il paesaggio marino.  Mare e sole.
Bermeo è una specie di porticciolo. Molte imbarcazioni sono parcheggiate prima di prendere il largo al mare. La città è molto carina e vale assolutamente la pena di spendere una mezza giornata. C'è anche la possibilità di prendere il sole e farsi un bagno.
Nella piazza cittadina prendo un gelato e compro un bicchierino di ricordo della città.
Dopo una sosta nelle panchine della piazza torno in metro e vado verso Bilbao. Mentre torno in albergo mi fermo in un supermercato e compro qualcosa per la sera.



Quarto giorno - San Juan de Gaztelugatxe


La mattina dopo aver fatto le solite procedure : Sveglia, doccia e colazione. Parto per Bermeo per raggiungere l'isola di San Juan . Secondo vari articoli su internet l'isola è uno dei posti , assolutamente, da visitare a Bilbao.
Ci sono tre modi per raggiungere l'isola: in automobile, in autobus ( 3527 e poi il 3517 che ferma a 3 Km dal sito) o a piedi da Bermeo. Chi legge ormai  i miei post sa già quale scelta ho fatto: a piedi.
Arrivo a Bermeo in metro da Casco Viejo. Accendo l'applicazione maps.me e da lì parto per l'avventura. Per giungere all'isola ci vogliono 7,5 km a piedi immersi nel verde con temperature alte ( siamo a 37/38 gradi) e con saliscendi. Si può fare.
Parto. Il panorama che mi accompagna  è particolarmente affascinante : distesi di alberi con mare all'orizzonte. Nel tragitto spesso incrocio degli anziani che stanno camminando : un Hola non manca a nessuno. L'acqua non può mancare anche perché il caldo si fa molto sentire.
A 3 km dall'isola trovo la strada,  che devo percorrere,  chiusa,  sia al passaggio delle auto che a piedi. Non mi convinco. In lontananza dalla strada chiusa vedo dei turisti con zaino in spalla che arrivano verso di me. Il pretesto c'è,  quindi mi incammino. La strada è chiusa perché l'asfalto è tutto crepato e ci sono reti che bloccano eventuali smottamenti dalla montagna.
Dopo 2 km ancora di cammino  ci sono, finalmente ,  le indicazioni per San Juan. Cominciavo a pensare che  fosse l'isola che non c'è.
Mi manca una discesa per l'isola che intravedo, e l'unica frase che mi balena in mente (con la bocca spalancata) è :Wow .
Collegata alla terraferma da un ponte costruito nel XIV secolo. Un sottile e tortuoso ponte , e l’eremo dedicato a San Giovanni, alla terraferma: luogo di pirati, di streghe., portafortuna dei pescatori, amuleto contro le emicranie e, oggi, meta di pellegrinaggio per donne che desiderano la maternità. Gaztelugatxe è sora oprattutto meta degli amanti della fotografia per lo straordinario panorama che si gode dalla sua sommità ( come me). Gaztelugatxe.
Per raggiungere la vetta della chiesa bisogna salire 231 scalini. Arrivato in vetta con molta fatica.

Se avete la forza e pensate di avere un desiderio da esaudire : fate suonare tre volte la campanella della chiesa.
Il panorama ti lascerà mozzafiato. Non potete non visitarla e non innamorartene come è successo con me.
Dopo molte foto e selfie, mi godo il panorama e mi riposo prima di riscendere i scalini. La verità è che non voglio scendere, che qualsiasi dettaglio rimanga impresso nella mia mente.
Riscendo i scalini e a piedi torno a Bermeo, con un passeggero in più : la fame.
Mi fermo in una taverna , fronte mare , dove prendo dei pintxos e due cerveza. Cibo e mare ottimo connubio.
Percorro la parte alta della città e poi prendo il treno che mi riporta a Bilbao.
Ormai è sera e sono veramente distrutto. Dalla Fermata di Casco Viejo raggiungo il centro commerciale del giorno precedente. Mangio in un wok a prezzo fisso. Il sole tramontando si rispecchia nel lungofiume e io stanco , ma felice, torno in albergo.

Quinto giorno - Santurzi e Portugalete

Mi sveglio con il brutto pensiero che la sera si ritornerà a casa. Queste vacanze , purtroppo, sono finite. Dopo aver fatto il check-out e solita colazione mi incammino verso il termibus. Nel posto esiste un deposito bagagli ( 2 euro tutto il giorno e sono aperti fino alle 22.00) dove lascio la mia valigia per poi riprenderla dopo.
A San Mames prendo il treno per Santurtzi, oltre al mare si trova il ponte Vizcaya (patrimonio dell'Umanità). Arrivato nel posto faccio un giro per conoscere il posto.
La cittadina è molto carina e deliziosa. Sia visibile dalla parte verso mare che all'interno.
Da Santurtzi mi sposto verso Portugalete per raggiungere il ponte Vizcaya.
Ponte di Vizcaya. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, fu inaugurato nel 1893,  e attraversa il fiume Nervión, collegando le località di Portugalete e Getxo. E' stato il primo ponte trasportatore del mondo e permette la navigazione nel fiume, grazie a una barca sospesa che si sposta da una riva all’altra. Questa tecnica è stata utilizzata in seguito in molti ponti simili in Europa, Africa e America.
Per 0,40 cent , a passaggio, puoi farti un viaggio su questa barca sospesa.
Per Chi come soffre di vertigini non sente la sospensione  , quindi un viaggio fatelo.
Gironzolo dall'altra parte del fiume. Ne vale assolutamente la pena. Il posto è molto più carino e turistico. Inoltre c'è la spiaggia per godersi il mare e prendere il sole. Nella parte davanti alla riva ci sono palazzi e residenze , molto ricchi e sfarzosi , costruiti dai borghesi ai tempi dell'età d'oro.
Sono presenti , sulla passerella pedonale,  vari cartelli dove vengono indicati i dettagli storici di alcuni palazzi che si affacciano sul mare.
Arrivo a fine passerella dove è presente un agglomerato commerciale con vari ristoranti, ed essendo ora di pranzo mi fermo a mangiare. Da Krunch ( una catena di ristoranti) mi consolo con un piatto combinato e una cerveza, fronte mare.
Ormai è ora di tornare.
Ritorno sul ponte e vado verso la metro per tornare al Termibus.
Recupero la valigia e prendo il bus verso l'aeroporto.
Viaggio finito

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