Il famoso palazzo era la residenza estiva di una delle più famose e potenti casate, i Farnese.
Tutto però parte dalla strada lunga e lineare che ci porta dentro al Palazzo. Ci dicono che questa strada è la famosa anticamente costruita per arrivare in maniera diretta al suo interno (La via dritta). Provate ad immaginare nel Cinquecento una strada da costruire e con il dislivello. Un autentico capolavoro.
Nell'immaginario del cardinale, la salita della Via Dritta rappresentava una sua ascesa, passaggio dal potere terreno a quello spirituale.
A tutto questo il cardinale diede tanti altri significati simbolici, come la suddivisione della via dritta in 4 parti di egual lunghezza che collegano cinque piazze, più una quinta parte sempre di egual lunghezza che però non è occupata da una strada ma dal complesso del Palazzo .
Furono realizzati due ponti e passarono al superamento delle pendenze realizzando una salita regolare e costante riempendo i vuoti e tagliando gli esuberi per mantenere le quote.
La Via Dritta, che oggi prende il nome di Via Filippo Nicolai, è una raccolta di edifici cinquecenteschi fatti costruire da nobili famiglie legate in qualche modo all'entourage del cardinale. In sintesi, un museo prima di un altro museo.
Il palazzo Farnese è veramente stupendo vi perderete e rimarrete affascinati dalle molteplici stanze , sale affrescate, nonché un parco dotato di bellissimi giardini.
L'idea di partenza del palazzo era che fosse una fortezza difensiva. Nel 1530 il cardinale Alessandro Farnese commissionò ad Antonio Sangallo la sua costruzione.
Fu costruito in pianta pentagonale circondato profondo fossato in cui oggi si riconoscono i grandi bastioni angolari.
Gli spazi vennero concepiti secondo criteri ed esigenze ben precise, tra cui la divisione degli ambienti in due zone: quella estiva a nord, e quella invernale ad ovest. Le scale della servitù vennero ricavate negli spessori dei muri e non dovevano in nessun modo comunicare con la vita del cardinale.
Gli spazi vennero concepiti secondo criteri ed esigenze ben precise, tra cui la divisione degli ambienti in due zone: quella estiva a nord, e quella invernale ad ovest. Le scale della servitù vennero ricavate negli spessori dei muri e non dovevano in nessun modo comunicare con la vita del cardinale.
Negli Interrati del Palazzo Farnese, il cui accesso era consentito dalla grande piazza antistante, aprivano il passaggio alle carrozze. In questa zona erano disposte anche le cucine, i magazzini ed i servizi necessari alla servitù.
Qui si collegava anche la Scala del Cartoccio, che sale nascosta all'interno delle pareti fino al tetto, così chiamata poiché, essendo elicoidale, una guida scolpita sul suo corrimano permetteva di far scendere dall'alto della scala un cartoccio di carta riempito di sabbia o di un sassolino, per far scendere messaggi in maniera veloce.
Il Piano Rialzato, detto dei Prelati, si trovano le stanze affrescate da Taddeo Zuccari, come le Stanze delle Stagioni che narrano negli affreschi i fatti di Giove
La Stanza delle Guardie, invece, venne affrescata da Federico Zuccari dopo la morte del fratello.
Qui si collegava anche la Scala del Cartoccio, che sale nascosta all'interno delle pareti fino al tetto, così chiamata poiché, essendo elicoidale, una guida scolpita sul suo corrimano permetteva di far scendere dall'alto della scala un cartoccio di carta riempito di sabbia o di un sassolino, per far scendere messaggi in maniera veloce.
Il Piano Rialzato, detto dei Prelati, si trovano le stanze affrescate da Taddeo Zuccari, come le Stanze delle Stagioni che narrano negli affreschi i fatti di Giove
La Stanza delle Guardie, invece, venne affrescata da Federico Zuccari dopo la morte del fratello.
Sopra al piano rialzato venne costruito il Piano Nobile, diviso in due appartamenti: quello dell'estate affrescato quasi totalmente da Taddeo, e, in parte da Federico, mentre quello dell'inverno dal Bertoja, da Raffacosellino da Reggio e da Giovanni De Vecchi.
Qui si trova anche la camera da letto del cardinale, detta anche Camera dell'Aurora, e la stanza delle celebrità della famiglia Farnese, detta Stanza dei Fasti Farnesiani che narra negli affreschi la storia della famiglia fin dai suoi antenati.
Stupenda la Sala di Ercole, cui i pregevoli affreschi, realizzati da Federico Caro , si rifanno alla mitologia ed in particolare alla leggenda di Ercole che diede origine al lago di Vico.
L'iniziale sudditanza di Federico, nei confronti del cardinale, si trasformò in arroganza e per questo motivo venne sostituito dal cardinale con Giacomo Zanguidi detto il Bertoja il quale lavorò nelle Stanze della Penitenza, dei Giudizi, quella dei Sogni e quella degli Angeli.
Qui si trova anche la camera da letto del cardinale, detta anche Camera dell'Aurora, e la stanza delle celebrità della famiglia Farnese, detta Stanza dei Fasti Farnesiani che narra negli affreschi la storia della famiglia fin dai suoi antenati.
Stupenda la Sala di Ercole, cui i pregevoli affreschi, realizzati da Federico Caro , si rifanno alla mitologia ed in particolare alla leggenda di Ercole che diede origine al lago di Vico.
L'iniziale sudditanza di Federico, nei confronti del cardinale, si trasformò in arroganza e per questo motivo venne sostituito dal cardinale con Giacomo Zanguidi detto il Bertoja il quale lavorò nelle Stanze della Penitenza, dei Giudizi, quella dei Sogni e quella degli Angeli.
Una delle stanze più affascinanti è la stanza delle Carte Geografiche, o del mappamondo, affrescata da Giovanni Antonio da Varese, volta del soffitto. La stanza del Mappamondo è la piu' grande insieme a quella dei Fasti Farnesiani dove viene celebrata la storia e la gloriosa ascesa della famiglia Farnese.
I lavori furono terminati nel 1575 insieme al quarto e quinto piano riservati agli staffieri e ai cavalieri.
I lavori furono terminati nel 1575 insieme al quarto e quinto piano riservati agli staffieri e ai cavalieri.
Un posto stupendo dove gli occhi e il cuore navigano nello stupore e nella bellezza. Il posto assolutamente da vedere.
Nessun commento:
Posta un commento