Eccoci in
partenza per il primo viaggio del 2019. Parto da Bologna stavolta, la mia città
, per andare a Madrid. Biglietto con priorità 46 euro a/r. Madrid sarà la base
per vedere i dintorni della capitale spagnola.
Si parte
al mattino con freddo polare a Bologna. Ormai tutti prendono la priorità quindi
la fila è immensa, mentre quelli senza priorità sono 4 gatti.
Il viaggio
è ok. Finestrino con vista, e qualche sonnellino a sprazzi. Madrid ha una pista
lunghissima, da quando atterri a quando arrivi al terminal ci metti quasi 5
minuti.
Sbarco e
seguo indicazioni metro. Il prezzo del biglietto, considerando che devi
comprare anche la card , è di 8,50 ( 4 euro supplemento aeroporto). Vi
consiglio di tenere la card per non pagarla anche dopo. Il mio albergo/Hostal
si trova vicino al centro (Atocha – Hostal Rivera). Per arrivarci dopo la metro
sono andato a piedi, considerate che vicino all’albergo c’è la fermata Anton
Martin (Linea 1 Metro).
Prima di
arrivare in albergo mangio un panino da Burger King, Madrid ne è piena,
verso Plaza de Sta. Barbara. La
temperatura non perfettamente calda , ma visto le temperature polari italiane,
non mi lamento. Arrivo in albergo, dove a mio malgrado vedo che ci sono lavori
nella strada sottostante e all’interno del palazzo dove si trova l’Hostal, che
è situato sia al primo che al secondo. Suono al secondo piano dove nessuno
risponde, quindi mi dirigo al primo. Un ospite presumo mi dice di salire al
secondo. Un po’ titubante risalgo al secondo piano dove finalmente il
proprietario mi riceve. Effettuo il check-in e vado in stanza, che è piccola ma
essenziale.
Dopo una
doccia, bollente, comincio a girare per la città. Gironzolo per i vicoletti e
verso la Plaza Mayor dove pullula solitamente di artisti di strada e di pupazzi che chiedono
qualche soldo per una foto con loro. Dopo aver visto qualche artista, seguo
l’onda turistica che porta nelle due strade che intersecano la piazza, dove
sono presenti Negozi, con saldi invernali, che vengono assaltati da turisti e
spagnoli per qualche occasione.
Giganteggia qualche cartellone nelle piazze.
Madrid è
una città che ho già visto due volte ma rimane sempre affascinante. E’ quasi
sera quindi mangio un panino accompagnato con una cerveza. Finisco il mio giro
nei piccoli vicoli del centro di Madrid , scatto qualche foto alle luci della
città e torno in albergo per affrontare il giorno dopo.
2° giorno Salamanca
„Soltanto chi mette a
prova l'assurdo è capace di conquistar l'impossibile.
Miguel de Unamuno
Il
giorno dopo voglio andar vedere uno dei posti più conosciuti dopo le mura
madrilene, Salamanca. Famosissima per la sua rinomata Università in tutta la
Spagna. Parto presto dall’albergo per raggiungere, con la Metro, la stazione di Chamartin. Per arrivare la
stazione ho preso la Linea 1 da sotto l’albergo. La stazione di Chamartin è
anche e la stazione della rete di treni di Cercanías di Madrid per le linee C1,
C2, C3, C4, C7, C8 e C10.
Vado
allo sportello dove, ad un addetto ancora insonnolito, chiedo due biglietti
andata/ritorno in giornata per Salamanca. Il prezzo totale è stato di circa 54
euro (più di Bologna Madrid in aereo!!) ma poi posso assolutamente dire che ne
è valsa la pena. Ogni biglietto, e quindi ogni viaggiatore, ha un posto
prenotato nelle 4 carrozze esistenti. Mentre aspetto che compaia il numero del
binario sul display, vado a far colazione in un bar presente in stazione. Caffè
con leche e churros mi saziano l’appetito.
Appena
esce il numero del binario molte persone, di cui mi aggrego, si alzano e vanno
verso la postazione. A Madrid per salire sul treno bisogna superare la
sicurezza, che non è il far vedere il biglietto come in Italia , ma passare
allo scanner il bagaglio e il giubbotto. Rimango sorpreso per le misure di
sicurezza. Il biglietto viene letto prima di entrare nel binario, e non sul
treno. Posto vicino ad una signora con la Bibbia, molto gentile.
Leggo
qualche pagina di un libro tra un sonnellino e l’altro. Il viaggio dura circa
1h e 40 minuti.
A
Salamanca la stazione è all’interno di un centro commerciale, o il contrario.
Mi dirigo verso il centro, sono circa 15 minuti a piedi. Nel tragitto , visto
il freddo, compro dei guanti da un negozio prima della piazza principale. Il
cappello lo avevo comprato il giorno prima da Primark a Madrid.
Arrivo
a Plaza Mayor , una piazza grandissima che durante la sua costruzione , tra il
1729 e il 1755, fu considerata la piazza più grande di tutto il mondo
Cristiano. La pizza è veramente enorme ed è bellissima.E’ stata Dichiarata Monumento Nazionale dal 1935, nella giustificazione
tecnica e artistica si afferma che è "la piazza più decorata,
proporzionata e armonica di tutte quelle della sua epoca esistenti in Spagna.” Ha
88 archi e numerosi medaglioni lavorati.
La
storia della piazza narra che Fino al 1954 sono esistiti dei giardini nel suo
centro. Questi giardini segnavano un curioso rituale per cui gli uomini
giravano intorno, nel senso delle lancette dell’orologio, e le donne nel senso
opposto. In piazza si davano appuntamento tutte le coppie, e da qua si sono
formate molte coppie e storie d’amore. Ahi l’amore. Il giardino ora non c’è al
suo posto ci sono persone che si selfano, fotografi provetti e professionisti
che si dilettano ad immortalare, turisti che guardano solo con occhi ammirati.
Bellissimo
passeggiare sotto gli archi per ammirare tutte le sfaccettature della piazza.
Sotto gli archi sono presenti dei negozi con caffetterie dove si può
sorseggiare il caffè. Il freddo costringe però a farlo all’interno invece che
ai tavoli esterni sul piazzale. A dx del palazzo principale, sotto gli archi, è
presente la Caffetteria più vecchia di Salamanca , dove in vetrina sfoggia
prodotti e dolci tipici.
Esco
dalla piazza, dalla parte sinistra, ed entro nel mercato al coperto. Carne e
insaccati, frutti, pesci tutto fa contorno a questo mercato. Colori unici.
Esco
e dopo essersi immortalato ad una statua di una donna anziana fuori dal mercato
proseguo verso il centro. Nel viale prima della cattedrale, pieno di negozi di
souvenir, compro qualche ricordo da portare a casa compreso la famosa Ranita,
la mascotte della città. La Cattedrale, quella Nuova, è veramente spettacolare, grande e immensa.
La
cattedrale Nueva di Salamanca è conosciuta, o nota al mondo, anche per il
“mistero dell’Astronauta” presente all’ingresso della porta Principale. La figura
intagliata ricorda straordinariamente un astronauta dei nostri giorni, e visto
che la cattedrale è stata costruita a cavallo del 15° e 17° secolo sembra un
po’ strana.
Curiosa
immagine che sembra assolutamente uscita da un film di Fantascienza, Stargate
per dirne una, anche se in quel caso si parlava di Egitto e Piramidi. Leggendo
un po’ qua e là, si presume che l’opera dell’astronauta è di un muratore
effettuata durante il restauro del 1992. Secondo la tradizione, i restauri alle
cattedrali spesso includono qualcosa dei tempi moderni: in questo caso i
restauratori hanno scelto di rappresentare un astronauta.
Strano
e curioso l’aneddoto. Vero o no è comunque veritiera questa figura nella
cattedrale.
Dietro
la cattedrale è presente l’ingresso per Ieronimus, con 3,75 € puoi vedere
Salamanca e le sue torri medievali. Il percorso è interessante e assolutamente
da fare. Si passa anche dentro la cattedrale, che la si può vedere dall’alto.
Si sale su scale a chiocciola, dove a volte si fa molta fatica a passare in
due. Bellissima la vista di Salamanca dall’alto. Non potete farvela sfuggire.
Se andate a gennaio, come me, copritevi però. La cosa che però delude un po’ è
l’ultimo piano, dentro il campanile ma con una rete protettiva che copre la
visione esterna. Una città vista a scacchi.
Scendo
e dalla piazza seguo la musica di una persona che suona la fisarmonica. Esco
dal centro per raggiungere il famoso ponte romano. Costruito intorno al I-II
secolo d.C. e parzialmente rifatto tra il XVI e il XVII secolo. Percorrete il
ponte, dopo esservi fatti la foto sul fiume Tomes, e godetevi lo spettacolo di
Salamanca dall’altra parte della riva/strada. Salamanca è lì che ti affascina. Se
siete fortunati potete godervi una parte di essa riflessa sul fiume.
Dopo
aver perlustrato la parte dopo il fiume,
ho preso il ponte successivo per tornare nella parte vecchia della
città. E’ giunta l’ora del pranzo, anzi l’ora è già stata passata, ma la
bellezza e lo scoprire di questa città mi aveva conquistato. Nel tornare
indietro, prima di inoltrarmi nella zona universitaria, mi fermo in un negozietto
che vende oltre allo jamon , anche l’Hornazo. Un panino che vi farà saltare
tutte le valvole coronariche con un impennata ai massimi del colesterolo. Un
panino pieno di salumi, veramente buono anche se calorico, che va assaporato
con la cerveza.
Dopo
il panino si riprende a fatica la camminata e la scoperta della città. Si passa
dalla parte universitaria, dove il palazzo Universitario si impone in maniera
abissale. L’università è la più antica di tutta la Spagna la cui creazione, e
fondazione, risale al 1218. Bello passeggiare nelle strade adiacenti che
pullula di ragazzi immersi nello studio, o in un veloce pranzo seduti per
strada. Pieno di copisterie o librerie, negozi assolutamente obbligatori per la
vita degli universitari.
Torno
verso Plaza Mayor immortalo i palazzi con una luce pomeridiana. Percorro la
strada parallela a quella presa all’andata e a volte mi avventuro in qualche
negozio tipico. Nel centro commerciale della stazione è presente uno spettacolo
di qualche icona dei teenager spagnole. Non conosco i vip ma il silenzio è
martoriato da qualche urlo e da flash di mamme che fotografano le figlie con i
loro idoli.
Il
treno riparte con la stessa solerzia della sicurezza dell’andata. Durante il
tragitto dormo.
Dalla
stazione di Chamartin arrivo che è buio. Mangio un panino in un Burger King. Mi
dirigo verso la Plaza per godermi qualche spettacolo di un artista di strada.
Mi conquistano dei Mariachi che con la loro musica, a volte malinconica a volte
vivace e pieno d’amore, allietano la serata madrilena.
Torno
in albergo. Contento
3° giorno Toledo
Viajar no es un lujo,
es una necesidad.
Viaggiare non è un
lusso, è una necessità.
(Letta sul Web)
Oggi
si decide di andare a Toledo, la città delle spade e famosa per l’antieroe di
eccellenza Don Chisciotte. Stavolta la partenza è dalla stazione di Atocha,
dove ogni 1 ora circa, anche se è domenica, c’è un treno che porta a Toledo. Il
biglietto costa circa 11,30€ a viaggio, con meno di 23€ te la cavi. Dopo aver
comprato il biglietto mi fermo nelle varie caffetterie aperte in stazione per
una buona colazione.
Anche
ad Atocha per entrare dove sono i binari bisogna superare la sicurezza con lo
scanner. Il biglietto viene letto prima di salire sul treno. Viaggio breve dato
che dura 30 minuti.
A
Toledo non ti puoi sbagliare dove dirigerti per raggiungere la città, perché
appena esci e la vedi : splendida sulla collina che regna sulla campagna
sottostante. Non può che non essere Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Alla
rotonda, prima di salire verso una delle porte d’ingresso, giganteggia, quasi
nascosta, la scritta Toledo dove si possono fare i vari selfie.
Si
sale e prima di arrivare alla porta già sono partite foto per immortalare
questa bellissima città. Circondata dal fiume Tago, o come letto in vari
cartelli Tajo in spagnolo, rende questa città sicura e signorile. Sotto il
ponte, dove c’è la porta per entrare, dei cigni nuotano sfidando il freddo.
Splendido panorama sembra una cartolina. Scendo verso la riva per immortalare
il momento. La leggenda narra che il Re Ercole avrebbe, con un colpo di spada,
tracciato tutto attorno alla città il profondo solco del fiume Tago
Percorso
il ponte comincio a prendere le varie scale per salire. La città di Toledo è
stata costruita in collina. Da qualche parte c’è un ascensore che porta alla
parte sottostante, e nuova. Salendo mi fermo in qualche souvenir, dove poi mi
pentirò, per comprare souvenir. Non fermatevi al primo che trovate, Toledo è un
museo vivente e pieno di negozi di souvenir dove si può comprare ninnoli a
pochissimo prezzo.
Plaza de Zocodover |
Arrivo
alla bellissima Plaza de Zocodover. Dove sono presenti tavoli per sedersi per
un caffè. Colpisce la presenza del nuovo che avanza (Mc Donald’s e Burger King)
vicino a caffetterie di vecchia data. Strana l’atmosfera che vivi in questa
piazza, dove per godertela devi girarti a 360 gradi, dove un tempo era
affollata dal popolo per assistere alle corride o ai terribili Auto da fé,
pubbliche esecuzioni di condanne al rogo per eresie varie, che venivano
decretati dall'Inquisizione.
Si
distingue nella sua architettura la presenza delle varie influenze religiose.
Musulmana ebraica e cristiana che nel tempo hanno regnato nella città.
L’Alcazar troneggia sia nella città che nella pianura sottostante. Ora è un
Museo dell’esercito, aperto anche la domenica, dove potete, se non interessati
alle armi, godervi il Palazzo. Nelle vicinanza del palazzo c’è il Parco dove si
gode una bellissima vista.
Torno
indietro e percorro i tantissimi vicoli, che anche siamo a gennaio, affollati
di turisti. Armature e dolci padroneggiano nei vari negozi che incontro nella
mia passeggiata turistica. Arrivo alla cattedrale di Toledo che conquista tutti
gli occhi appena sei alla Plaza de Ayuntamento. Come molte basiliche/cattedrali
in Spagna sorge sul sito della Grande Moschea. A sua volta era sorta su una
chiesa visigota.
Alcazar |
Bellissima
esternamente. E’ domenica e la santa Messa restringe le visite. Decido di
vedere la città e poi ripassare. Sopra la porta centrale, è collocato un
timpano, nel quale è raffigurata la Vergine Maria che porge una veste a
Sant'Ildelfonso (santo patrono di Toledo). "Puerta del Mollete", la
'porta del pane al latte' così detta perché presso di essa veniva distribuito
il cibo per i poveri. Tornato verso la piazza dove mi godo il Municipio che il
Palazzo di Giustizia. Nella piazza a sinistra, circa tra cattedrale e
Municipio, è presente una “vasca” d’acqua. Tre aguas è il nome del progetto,
che vuole fare vedere la Cattedrale anche nel suo riflesso.
Continuo
a percorrere i vari vicoletti. Bellissimi e tutti da vedere. Ho fame e
purtroppo per motivi fisiologici impellenti mi fermo a mangiare da Mc Donald’s,
nella piazza principale.
Passeggiando
dopo il pranzo arrivo fino all’altro ponte della città dove si trova il Museo
del pinto El Greco. Il museo da Sabato pomeriggio e per tutta la domenica ha
ingresso libero. Scrivo che per gli amanti della pittura è molto, forse,
interessante. Per tutti gli altri la conoscenza delle opere di un pittore che
ha dato tanto alla città. Nel museo ci sono sia opere sua che di altri.
Uscito
dal Museo vado nel parco di fronte, dove si gode un bellissimo panorama. Posto
strategico per foto e selfie. Entro per 2,80€ nella sinagoga de Santa Maria La Blanca. Non mi lascia niente. Solo colonne bianche, forse un religioso riuscirà a cogliere qualcosa che io non sono riuscito ad afferrare. Giro intorno alla città e cammino sia sul
percorso sul fiume, che ad un certo punto s’interrompe, che per la strada
attaccata sul fiume. Veramente bello tutto. Toledo mi ha riempito il cuore e
gli occhi di bellezza antica, con un sapore buonissimo.
E’
ora di tornare in stazione, che ha degli affreschi bellissimi da vedere e
guardare. Unico problema della stazione è che non ha display all’interno quindi
per vedere a che binario parte il treno bisogna uscire all’esterno. A Toledo
segue sicurezza come nelle altre.
Arrivo
a Madrid e torno nella pizza principale a godermi gli ultimi spettacoli degli
artisti. Oggi in programma ci sono ballerini e acrobati. Da vedere
assolutamente quelli con i pattini.
Ormai
è sera inoltrata e dopo essermi fermato al supermercato torno in albergo. Un
insieme di umori mi tormentano, felice per un altro posto visto e triste perché
il giorno dopo si torna a casa.
4° giorno Madrid
Se andate a letto la
sera a Madrid passate per originale. A Madrid nessuno va a letto prima di avere
ucciso la notte.
(Ernest Hemingway)
Non
mi sveglio presto. Vado a far colazione nei dintorni di Atocha e quindi
dell’albergo. Oggi decido di godermi il Parco del Retiro, cui ho ricordi
bellissimi. Un parco assolutamente da vedere e , forse come nel mio caso, da
rivedere.
Con
la valigia al seguito giro per il parco e ammiro il lago con il monumento.
Scatto foto e selfie. Niente è paragonabile a questo a Madrid.
E’
ora di prendere la metro che mi porta in Aeroporto. Un altro viaggio compiuto.
Un altro viaggio rimasto nel cuore. Arrivederci Madrid