giovedì 24 gennaio 2019

VIAGGIO NEI DINTORNI DI MADRID (TOLEDO E SALAMANCA)


Eccoci in partenza per il primo viaggio del 2019. Parto da Bologna stavolta, la mia città , per andare a Madrid. Biglietto con priorità 46 euro a/r. Madrid sarà la base per vedere i dintorni della capitale spagnola.
Si parte al mattino con freddo polare a Bologna. Ormai tutti prendono la priorità quindi la fila è immensa, mentre quelli senza priorità sono 4 gatti.
Il viaggio è ok. Finestrino con vista, e qualche sonnellino a sprazzi. Madrid ha una pista lunghissima, da quando atterri a quando arrivi al terminal ci metti quasi 5 minuti.
Sbarco e seguo indicazioni metro. Il prezzo del biglietto, considerando che devi comprare anche la card , è di 8,50 ( 4 euro supplemento aeroporto). Vi consiglio di tenere la card per non pagarla anche dopo. Il mio albergo/Hostal si trova vicino al centro (Atocha – Hostal Rivera). Per arrivarci dopo la metro sono andato a piedi, considerate che vicino all’albergo c’è la fermata Anton Martin (Linea 1 Metro).
Prima di arrivare in albergo mangio un panino da Burger King, Madrid ne è piena, verso  Plaza de Sta. Barbara. La temperatura non perfettamente calda , ma visto le temperature polari italiane, non mi lamento. Arrivo in albergo, dove a mio malgrado vedo che ci sono lavori nella strada sottostante e all’interno del palazzo dove si trova l’Hostal, che è situato sia al primo che al secondo. Suono al secondo piano dove nessuno risponde, quindi mi dirigo al primo. Un ospite presumo mi dice di salire al secondo. Un po’ titubante risalgo al secondo piano dove finalmente il proprietario mi riceve. Effettuo il check-in e vado in stanza, che è piccola ma essenziale.
Dopo una doccia, bollente, comincio a girare per la città. Gironzolo per i vicoletti e verso la Plaza Mayor dove pullula solitamente di  artisti di strada e di pupazzi che chiedono qualche soldo per una foto con loro. Dopo aver visto qualche artista, seguo l’onda turistica che porta nelle due strade che intersecano la piazza, dove sono presenti Negozi, con saldi invernali, che vengono assaltati da turisti e spagnoli per qualche occasione.  Giganteggia qualche cartellone nelle piazze.
Madrid è una città che ho già visto due volte ma rimane sempre affascinante. E’ quasi sera quindi mangio un panino accompagnato con una cerveza. Finisco il mio giro nei piccoli vicoli del centro di Madrid , scatto qualche foto alle luci della città e torno in albergo per affrontare il giorno dopo.
 
2° giorno Salamanca
„Soltanto chi mette a prova l'assurdo è capace di conquistar l'impossibile.
 Miguel de Unamuno
Il giorno dopo voglio andar vedere uno dei posti più conosciuti dopo le mura madrilene, Salamanca. Famosissima per la sua rinomata Università in tutta la Spagna. Parto presto dall’albergo per raggiungere, con la Metro,  la stazione di Chamartin. Per arrivare la stazione ho preso la Linea 1 da sotto l’albergo. La stazione di Chamartin è anche e la stazione della rete di treni di Cercanías di Madrid per le linee C1, C2, C3, C4, C7, C8 e C10.
Vado allo sportello dove, ad un addetto ancora insonnolito, chiedo due biglietti andata/ritorno in giornata per Salamanca. Il prezzo totale è stato di circa 54 euro (più di Bologna Madrid in aereo!!) ma poi posso assolutamente dire che ne è valsa la pena. Ogni biglietto, e quindi ogni viaggiatore, ha un posto prenotato nelle 4 carrozze esistenti. Mentre aspetto che compaia il numero del binario sul display, vado a far colazione in un bar presente in stazione. Caffè con leche e churros mi saziano l’appetito.
Appena esce il numero del binario molte persone, di cui mi aggrego, si alzano e vanno verso la postazione. A Madrid per salire sul treno bisogna superare la sicurezza, che non è il far vedere il biglietto come in Italia , ma passare allo scanner il bagaglio e il giubbotto. Rimango sorpreso per le misure di sicurezza. Il biglietto viene letto prima di entrare nel binario, e non sul treno. Posto vicino ad una signora con la Bibbia, molto gentile.
Leggo qualche pagina di un libro tra un sonnellino e l’altro. Il viaggio dura circa 1h e 40 minuti.
A Salamanca la stazione è all’interno di un centro commerciale, o il contrario. Mi dirigo verso il centro, sono circa 15 minuti a piedi. Nel tragitto , visto il freddo, compro dei guanti da un negozio prima della piazza principale. Il cappello lo avevo comprato il giorno prima da Primark a Madrid.
Arrivo a Plaza Mayor , una piazza grandissima che durante la sua costruzione , tra il 1729 e il 1755, fu considerata la piazza più grande di tutto il mondo Cristiano. La pizza è veramente enorme ed è bellissima.E’ stata  Dichiarata Monumento Nazionale dal 1935, nella giustificazione tecnica e artistica si afferma che è "la piazza più decorata, proporzionata e armonica di tutte quelle della sua epoca esistenti in Spagna.” Ha 88 archi e numerosi medaglioni lavorati.
La storia della piazza narra che Fino al 1954 sono esistiti dei giardini nel suo centro. Questi giardini segnavano un curioso rituale per cui gli uomini giravano intorno, nel senso delle lancette dell’orologio, e le donne nel senso opposto. In piazza si davano appuntamento tutte le coppie, e da qua si sono formate molte coppie e storie d’amore. Ahi l’amore. Il giardino ora non c’è al suo posto ci sono persone che si selfano, fotografi provetti e professionisti che si dilettano ad immortalare, turisti che guardano solo con occhi ammirati.
Bellissimo passeggiare sotto gli archi per ammirare tutte le sfaccettature della piazza. Sotto gli archi sono presenti dei negozi con caffetterie dove si può sorseggiare il caffè. Il freddo costringe però a farlo all’interno invece che ai tavoli esterni sul piazzale. A dx del palazzo principale, sotto gli archi, è presente la Caffetteria più vecchia di Salamanca , dove in vetrina sfoggia prodotti e dolci tipici.
Esco dalla piazza, dalla parte sinistra, ed entro nel mercato al coperto. Carne e insaccati, frutti, pesci tutto fa contorno a questo mercato. Colori unici.
Esco e dopo essersi immortalato ad una statua di una donna anziana fuori dal mercato proseguo verso il centro. Nel viale prima della cattedrale, pieno di negozi di souvenir, compro qualche ricordo da portare a casa compreso la famosa Ranita, la mascotte della città. La Cattedrale, quella Nuova,  è veramente spettacolare, grande e immensa.
La cattedrale Nueva di Salamanca è conosciuta, o nota al mondo, anche per il “mistero dell’Astronauta” presente all’ingresso della porta Principale. La figura intagliata ricorda straordinariamente un astronauta dei nostri giorni, e visto che la cattedrale è stata costruita a cavallo del 15° e 17° secolo sembra un po’ strana.  
Curiosa immagine che sembra assolutamente uscita da un film di Fantascienza, Stargate per dirne una, anche se in quel caso si parlava di Egitto e Piramidi. Leggendo un po’ qua e là, si presume che l’opera dell’astronauta è di un muratore effettuata durante il restauro del 1992. Secondo la tradizione, i restauri alle cattedrali spesso includono qualcosa dei tempi moderni: in questo caso i restauratori hanno scelto di rappresentare un astronauta.
Strano e curioso l’aneddoto. Vero o no è comunque veritiera questa figura nella cattedrale.
Dietro la cattedrale è presente l’ingresso per Ieronimus, con 3,75 € puoi vedere Salamanca e le sue torri medievali. Il percorso è interessante e assolutamente da fare. Si passa anche dentro la cattedrale, che la si può vedere dall’alto. Si sale su scale a chiocciola, dove a volte si fa molta fatica a passare in due. Bellissima la vista di Salamanca dall’alto. Non potete farvela sfuggire. Se andate a gennaio, come me, copritevi però. La cosa che però delude un po’ è l’ultimo piano, dentro il campanile ma con una rete protettiva che copre la visione esterna. Una città vista a scacchi.
Scendo e dalla piazza seguo la musica di una persona che suona la fisarmonica. Esco dal centro per raggiungere il famoso ponte romano. Costruito intorno al I-II secolo d.C. e parzialmente rifatto tra il XVI e il XVII secolo. Percorrete il ponte, dopo esservi fatti la foto sul fiume Tomes, e godetevi lo spettacolo di Salamanca dall’altra parte della riva/strada. Salamanca è lì che ti affascina. Se siete fortunati potete godervi una parte di essa riflessa sul fiume.
Dopo aver perlustrato la parte dopo il fiume,  ho preso il ponte successivo per tornare nella parte vecchia della città. E’ giunta l’ora del pranzo, anzi l’ora è già stata passata, ma la bellezza e lo scoprire di questa città mi aveva conquistato. Nel tornare indietro, prima di inoltrarmi nella zona universitaria, mi fermo in un negozietto che vende oltre allo jamon , anche l’Hornazo. Un panino che vi farà saltare tutte le valvole coronariche con un impennata ai massimi del colesterolo. Un panino pieno di salumi, veramente buono anche se calorico, che va assaporato con la cerveza.
Dopo il panino si riprende a fatica la camminata e la scoperta della città. Si passa dalla parte universitaria, dove il palazzo Universitario si impone in maniera abissale. L’università è la più antica di tutta la Spagna la cui creazione, e fondazione, risale al 1218. Bello passeggiare nelle strade adiacenti che pullula di ragazzi immersi nello studio, o in un veloce pranzo seduti per strada. Pieno di copisterie o librerie, negozi assolutamente obbligatori per la vita degli universitari.
Torno verso Plaza Mayor immortalo i palazzi con una luce pomeridiana. Percorro la strada parallela a quella presa all’andata e a volte mi avventuro in qualche negozio tipico. Nel centro commerciale della stazione è presente uno spettacolo di qualche icona dei teenager spagnole. Non conosco i vip ma il silenzio è martoriato da qualche urlo e da flash di mamme che fotografano le figlie con i loro idoli.
Il treno riparte con la stessa solerzia della sicurezza dell’andata. Durante il tragitto dormo.
Dalla stazione di Chamartin arrivo che è buio. Mangio un panino in un Burger King. Mi dirigo verso la Plaza per godermi qualche spettacolo di un artista di strada. Mi conquistano dei Mariachi che con la loro musica, a volte malinconica a volte vivace e pieno d’amore, allietano la serata madrilena.
Torno in albergo. Contento
3° giorno Toledo
Viajar no es un lujo, es una necesidad.
Viaggiare non è un lusso, è una necessità.
(Letta sul Web)
Oggi si decide di andare a Toledo, la città delle spade e famosa per l’antieroe di eccellenza Don Chisciotte. Stavolta la partenza è dalla stazione di Atocha, dove ogni 1 ora circa, anche se è domenica, c’è un treno che porta a Toledo. Il biglietto costa circa 11,30€ a viaggio, con meno di 23€ te la cavi. Dopo aver comprato il biglietto mi fermo nelle varie caffetterie aperte in stazione per una buona colazione.
Anche ad Atocha per entrare dove sono i binari bisogna superare la sicurezza con lo scanner. Il biglietto viene letto prima di salire sul treno. Viaggio breve dato che dura 30 minuti.
A Toledo non ti puoi sbagliare dove dirigerti per raggiungere la città, perché appena esci e la vedi : splendida sulla collina che regna sulla campagna sottostante. Non può che non essere Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Alla rotonda, prima di salire verso una delle porte d’ingresso, giganteggia, quasi nascosta, la scritta Toledo dove si possono fare i vari selfie.
Si sale e prima di arrivare alla porta già sono partite foto per immortalare questa bellissima città. Circondata dal fiume Tago, o come letto in vari cartelli Tajo in spagnolo, rende questa città sicura e signorile. Sotto il ponte, dove c’è la porta per entrare, dei cigni nuotano sfidando il freddo. Splendido panorama sembra una cartolina. Scendo verso la riva per immortalare il momento. La leggenda narra che il Re Ercole avrebbe, con un colpo di spada, tracciato tutto attorno alla città il profondo solco del fiume Tago
Percorso il ponte comincio a prendere le varie scale per salire. La città di Toledo è stata costruita in collina. Da qualche parte c’è un ascensore che porta alla parte sottostante, e nuova. Salendo mi fermo in qualche souvenir, dove poi mi pentirò, per comprare souvenir. Non fermatevi al primo che trovate, Toledo è un museo vivente e pieno di negozi di souvenir dove si può comprare ninnoli a pochissimo prezzo.
Plaza de Zocodover
Arrivo alla bellissima Plaza de Zocodover. Dove sono presenti tavoli per sedersi per un caffè. Colpisce la presenza del nuovo che avanza (Mc Donald’s e Burger King) vicino a caffetterie di vecchia data. Strana l’atmosfera che vivi in questa piazza, dove per godertela devi girarti a 360 gradi, dove un tempo era affollata dal popolo per assistere alle corride o ai terribili Auto da fé, pubbliche esecuzioni di condanne al rogo per eresie varie, che venivano decretati dall'Inquisizione.
Si distingue nella sua architettura la presenza delle varie influenze religiose. Musulmana ebraica e cristiana che nel tempo hanno regnato nella città. L’Alcazar troneggia sia nella città che nella pianura sottostante. Ora è un Museo dell’esercito, aperto anche la domenica, dove potete, se non interessati alle armi, godervi il Palazzo. Nelle vicinanza del palazzo c’è il Parco dove si gode una bellissima vista.
Torno indietro e percorro i tantissimi vicoli, che anche siamo a gennaio, affollati di turisti. Armature e dolci padroneggiano nei vari negozi che incontro nella mia passeggiata turistica. Arrivo alla cattedrale di Toledo che conquista tutti gli occhi appena sei alla Plaza de Ayuntamento. Come molte basiliche/cattedrali in Spagna sorge sul sito della Grande Moschea. A sua volta era sorta su una chiesa visigota.
Alcazar
Bellissima esternamente. E’ domenica e la santa Messa restringe le visite. Decido di vedere la città e poi ripassare. Sopra la porta centrale, è collocato un timpano, nel quale è raffigurata la Vergine Maria che porge una veste a Sant'Ildelfonso (santo patrono di Toledo). "Puerta del Mollete", la 'porta del pane al latte' così detta perché presso di essa veniva distribuito il cibo per i poveri. Tornato verso la piazza dove mi godo il Municipio che il Palazzo di Giustizia. Nella piazza a sinistra, circa tra cattedrale e Municipio, è presente una “vasca” d’acqua. Tre aguas è il nome del progetto, che vuole fare vedere la Cattedrale anche nel suo riflesso.
Continuo a percorrere i vari vicoletti. Bellissimi e tutti da vedere. Ho fame e purtroppo per motivi fisiologici impellenti mi fermo a mangiare da Mc Donald’s, nella piazza principale. 
Passeggiando dopo il pranzo arrivo fino all’altro ponte della città dove si trova il Museo del pinto El Greco. Il museo da Sabato pomeriggio e per tutta la domenica ha ingresso libero. Scrivo che per gli amanti della pittura è molto, forse, interessante. Per tutti gli altri la conoscenza delle opere di un pittore che ha dato tanto alla città. Nel museo ci sono sia opere sua che di altri.
 
 
Uscito dal Museo vado nel parco di fronte, dove si gode un bellissimo panorama. Posto strategico per foto e selfie. Entro per 2,80€ nella sinagoga de Santa Maria La Blanca. Non mi lascia niente. Solo colonne bianche, forse un religioso riuscirà a cogliere qualcosa che io non sono riuscito ad afferrare. Giro intorno alla città e cammino sia sul percorso sul fiume, che ad un certo punto s’interrompe, che per la strada attaccata sul fiume. Veramente bello tutto. Toledo mi ha riempito il cuore e gli occhi di bellezza antica, con un sapore buonissimo.
E’ ora di tornare in stazione, che ha degli affreschi bellissimi da vedere e guardare. Unico problema della stazione è che non ha display all’interno quindi per vedere a che binario parte il treno bisogna uscire all’esterno. A Toledo segue sicurezza come nelle altre.
Arrivo a Madrid e torno nella pizza principale a godermi gli ultimi spettacoli degli artisti. Oggi in programma ci sono ballerini e acrobati. Da vedere assolutamente quelli con i pattini.
Ormai è sera inoltrata e dopo essermi fermato al supermercato torno in albergo. Un insieme di umori mi tormentano, felice per un altro posto visto e triste perché il giorno dopo si torna a casa.
 
4° giorno Madrid
Se andate a letto la sera a Madrid passate per originale. A Madrid nessuno va a letto prima di avere ucciso la notte.
 (Ernest Hemingway)
Non mi sveglio presto. Vado a far colazione nei dintorni di Atocha e quindi dell’albergo. Oggi decido di godermi il Parco del Retiro, cui ho ricordi bellissimi. Un parco assolutamente da vedere e , forse come nel mio caso, da rivedere.
Con la valigia al seguito giro per il parco e ammiro il lago con il monumento. Scatto foto e selfie. Niente è paragonabile a questo a Madrid.
 
E’ ora di prendere la metro che mi porta in Aeroporto. Un altro viaggio compiuto. Un altro viaggio rimasto nel cuore. Arrivederci Madrid

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