giovedì 16 dicembre 2021

VIAGGIO DI TRE GIORNI A NIZZA

 Dicembre 2021

Si parte da Roma per raggiungere Nizza, chiamata dai greci  Nikaia,  in onore della dea Nike , a ricordo della loro vittoria contro i Liguri. Wizz Air congiunge le due città in 50 minuti.

Dopo la fase controllo green pass e documenti, raggiungo la fermata del Tram L2 che mi porterà al centro della città francese.

Scendo a Jean Medicin, una delle arterie turistiche della città. 

E' ora di pranzo. Mi fermo in una panineria , Pomme du Pain, all'interno del Centro commerciale sulla via (NIce Etoile).

Butto uno sguardo nelle vetrine dei negozi e raggiungo l'albergo. Hotel Byakko su Rue Marron, dietro Jean Medicin. (Hotel).

Mi rinfocillo e riparto. La giornata è fredda ma con sole. Si sta bene.

Scendo Avenue Jean Medicine e arrivo a Promenade Pillon. Suggestiva piazza con la ruota panoramica e il suo villaggio di Natale. Aria natalizia che esce da tutti i fori, è tanta la voglia di Natale e divertirsi.


Le persone, naturalmente  con responsabilità e sicurezza, vista la situazione endemica, vuole anche dimenticare e cercare di pensare a cose diverse.

Dalla parte opposta è installato un piccolo giardino natalizio con un casotto cui all'interno è presente un orso di peluche e una funivia. Tanti auguri di Buon Natale da Nizza.


Il casotto è su uno strato d'acqua con passerelle per non bagnarsi. Bellissima la foto della ruota sullo specchio d'acqua.

Vado verso l'interno del giardino. C'è una statua del Massena, grande generale della Repubblica francese. 

Attraverso la strada e vado verso la promenade della baia.

Banchi di antiquariato , che mi accompagneranno anche il terzo giorno. la strada è piena di ristoranti.

Un tuffo nel passato percorrendo questa via. Una bellissima visione agli occhi che giungono al cuore.

La meraviglia arriva a picchi altissimi con il tramonto dall'altura della baia degli Angeli.

Stupende foto.

Sull'altura giganteggia una scultura ILoveNice che cattura tutti i flash dei turisti presenti. Senza fatica posso dire che anche io le ho dedicato più di uno scatto.

Tramontato il sole vado verso il Monumento ai Caduti.Gironzolo verso il porto. Le luci natalizie riempiono il buio serale.


Torno al punto d'inizio mediante altre vie. Luci flashate sui palazzi persso Piazza Massena. Gente che entra nel Villaggio. Cantanti improvvisati. Tutto bello.

Torno in albergo dopo aver girato un po'.





2° giorno

La bonne humeur est un bon compagnon de voyage.

Il buon umore è un buon compagno di viaggio.

(Paul de Kock) scrittore francese



Dopo un abbondante colazione si va alla scoperta di questa città che diede i natali a Giuseppe Garibaldi.

La prima tappa è il Vecchio castello (Site de L'Ancien Chateau). 

Per salire al vecchio castello , situato nella collina che sovrasta sia il porto che la Baia, se devono salire delle scale o prendere un ascensore gratuito


Subito si trova la Torre Bellanda, eretta nel 1826 al posto dell'antica Torre Saint Elme, distrutta da Luigi XIV nel 1706.

La vista è stupenda.

Se salite ancora c'è il sito archeologico. Sembra che siano stati trovati reperti preistorici. 

Nel 1828, il re di Sardegna decide di creare un parco sulla collina. Con la sua vista eccezionale sulla Baia degli Angeli, il parco diventà il luogo da visitare per tutta l’aristocrazia. Nel 1860, Napoleone III, il nuovo re dopo l'annessione di Nizza alla Francia, dichiara : "Questo è il paesaggio tra i più belli che io abbia mai visto, è ammirevole”.

Il posto è curato con visione a 360 della città.



Il porto odierno , cui lavori iniziarono nel 1750, è possibile vedere chiaramente dalla collina. 

All'interno del sito ci sono i resti di un duomo intitolato a Santa Maria. La possibilità di vedere la sua ricostruzione digitale.

Finito il giro torno nella strada principale per andare a visitare le cascate.  

La cascata cade sia su una fontana che in una grotta al piano inferiore. 

La grande cascata del castello fu costruita nel 1885 sulle rovine del castello con scopi non solo decorativi.,  ma anche per alimentare i bacini del primo acquedotto di Nizza.

Seguo la strada per arrivare al monumento Justes Parmi Nations contro le barbarie nazistedella II seconda guerra mondiale


Vicino è presente un Cimitero Israelita. Più avanti un Cimitero cristiano (Cimitiere Chateau). Scendo dalla scalinata dove arrivo nel vecchio quartiere di Nizza. Pieni di vicoletti.

Bellissimo da vedere. Sembra aver viaggiato con la macchina del tempo. Banchi di pesce, negozi vintage e Boulangerie ne fanno da padroni. Tutto è rimasto fermo.

A fine percorso trovi erboristerie e fiorai. 

Nel giro vedo Palace Liscaris. Bellezza vera è il palazzo , che prende il nome dalla Famiglia che lo possedeva. Diventato proprietà della città alla metà del 900, diventa sede della collezione di strumenti musicali del Museo Messena, successivamente ampliata e oggi consistente in oltre 500 strumenti. Al piano terra  la spezialeria di Victor Hugo. 




Bellissimo  il suo scalone ornato di affreschi, i saloni lussuosamente decorati e gli appartamenti che occupano ciascuna delle ali dell’edificio.

Il prezzo d'ingresso è di 5 euro. Chiuso il martedì. 

Più avanti si trova La piazza del Gesù con la sua bellissima chiesa (Chiesa di San Giacomo Maggiore detta del Gesù). La costruzione ebbe inizio nel 1612 come santuario gesuita. Nel 1825 fu modificata la veduta esterna con aggiornamenti barocchi. La piantina dell'edificio assomiglia di gran lunga al Gesù di Roma.

 L'architetto è dovuto sottostare alle norme della Riforma Cattolica : chiese chiare  e sgombre. Purtroppo per colpa di deplorevoli errori estetici , le finestre sono state rivestite di vetrate colorate sulpiziane, che hanno contribuito ad oscurare il luogo di culto.

Dalla Portata d'entrata del coro, il pavimento è in leggera pendenza ascendente e il visitatore ( o fedele) ha la sensazione di salire sull'altare.

Bellissime le cappelle laterali : Madonna del Rosario, San Michele, Santi Crispino e Crispiniano (santi patroni dei professionali del cuoio). In quest'ultima possiamo trovare il quadro dei due santi impegnati nel loro lavoro. A destra e a sinistra il loro supplizio.

Esco dalla chiesa e giro per i vicoletti. Compro dei souvenir da portare a casa.

Vedo anche la chiesa di Notre Dame con al cappella di Santa Rita. 

Superato il chiosco che vende la Socca, tipico piatto nizzardo, che è una specie di farinata di ceci. 


Torno sulla promenade. Mangio un panino e riparto verso la seconda tappa del giorno. 

Museo Massena si affaccia sulla promenade, all'interno esposizione della letteratura su Napoleone. Sia all'interno del giorno del Museo che sulla Promenade ci sono molti piccoli altari che ricordano la strage del 2016. 

Un uomo, di religione islamica, alla guida di un autocarro, ha volontariamente investito in velocità la


folla che assisteva ai festeggiamenti pubblici in occasione della festa nazionale francese nei pressi della promenade des Anglais.

Dentro il giardino del museo ho vissuto un momento di autentica pace e silenzio. Purtroppo durato poco.

Si arriva a parc Phoenix. Un parco bellissimo. Dove c'è presente una delle più grandi Serre D'Europa, con l'attraversamento di 6 climi differenti. 

All'esterno recinti di animali tra cui: Wallabie, Scimmie. Voliere con uccelli colorati. 

Lago con cigni e anatre.

Da vedere.

Prezzo d'ingresso 5,10 €

Per arrivarci , oltre a piedi come me, c'è il tram L2 con fermata dedicata.

Torno indietro. Mi gusto di nuovo le luci della sera della città. Per poi tornare in albergo ormai a notte fonda.


3° giorno

“Libertà non fallisce ai violenti.”

Giuseppe Garibaldi


Dopo la colazione e check out parto per ultimo giorno in città. 

Giornata piovosa. 

Vado verso la Cattedrale di santa Reparata. 

Questa cattedrale è dedicata all'Assunzione della Vergine Maria e prende il nome dalle reliquie di Santa Reparata, arrivate a Nizza nel 1090. La chiesa è stata costruita tra gli anni 1650 e 1699 ed è stata dichiarata monumento


storico il 9 agosto 1906.


Quando entri ammira le figure, le vetrate colorate e i bellissimi dipinti.

Da vedere.

Passo sulla promenade dove il mare è molto mosso. Flutti di acqua salata sbatte sulla Barriera. Da fotografare. Suggestivo.

Si parte verso il Museo di Chagall che sorge sulla collina di Cimiez, non lontano dal centro di Nizza. Il sito fu gradito a Chagall, che all’epoca viveva a poca distanza, nel paese di Saint Paul de Vence.


Il museo fu aperto nel 1973 sotto la stretta supervisione dello stesso pittore.

Il bel giardino mediterraneo che circonda l’edificio, piantumato con olivi, cipressi e pini marittimi ha, a sua volta, un ruolo essenziale nel conferire al museo il senso di serenità desiderato da Chagall.

La collezione del museo si fonda su una donazione da parte di Chagall di dipinti ispirati soprattutto a temi religiosi. Il cuore della collezione è rappresentato dal celebre ciclo del Messaggio Biblico

Famoso Vetrinista di famose cattedrali e no : Cattdrale Saint Etienne a Metz, Notre Dame a Reims, Nazioni Unite a New York, Chiesa di Faumunster a Zurigo.

Unico neo la chiusura delle 12 alle 14 per pranzo. Sei obbligato ad uscire.

Vista anche la Cattedrale Ortodossa di San Nicola costruita nel 1912 grazie all'apporto dello Zar Nicola per venire incontro ai nobili russi che si rifugiavano nella città francese durante il rigido inverno russo.

Torno a casa. Lascio questa splendida città










 



martedì 21 settembre 2021

VIAGGIO A SANTANDER ( TAPPA AD OVIEDO)

Si torna in Spagna. Precisamente nel Nord, nella regione della Cantabria.

 

Si parte da Roma Ciampino all'alba. Rynair con 2h e 15' minuti circa ti porta nella penisola Iberica. Aeroporto di Santander è piccolino, qualche volo al mattino e qualcuno al pomeriggio. Forse il calo del traffico , non intenso,  è dovuto anche alla pandemia in essere.

Fuori dal Terminal c'è la possibilità di prendere il bus che ti porta al Centro. Orari non sempre lineari, che credo seguono i pochi voli dell'aeroporto.

Prezzo del viaggio fino alla Stazione Autobus è 2,90 € che è pagabile anche all'autista. In 10 15 minuti sei arrivato.



Dalla stazione salgo scalinate e vedo le Cattedrale, che è a due piani parte Sopra e Parte Sotto. 

Ai piedi si possono vedere le antiche rovine romane, ben visibili. C'è una piccola teca dedicata a Santo Emeterio e Celedonio con le sue reliquie.

Dati storici, come spesso accade , si sono intrecciati con la leggenda, si narra che San Emeterio e San Celedonio fossero due fratelli indigeni di Calahorra (già Calagurris Rioja) che, dopo aver prestato servizio nelle legioni romane, professarono la loro fede cristiana nell'epoca turbolenta dell'imperatore Diocleziano, subendo così la persecuzione e il martirio per cui il suo il regno è così ben noto. Dopo essere state decapitate, le loro teste furono gettate nel fiume Ebro, attraversando l'intera costa peninsulare fino a raggiungere le  coste di Santander.

 Il vescovo Menéndez Luarca, entusiasta devoto  dei martiri  San Emeterio e San Celedonio, nel 1743 consacrò una delle campane della cattedrale con il nome di "campanón de los Santos Mártires" e l'altra "della Virgen del Carmen" , sottolineando così la natura fondamentalmente marittima di Santander. A proposito di questa campana consacrata ai Santi Martiri: “Ogni volta che c'è tempesta o mareggiata, la campana viene suonata per ravvivare la fede e dare consolazione a coloro che sono in pericolo [marinai] che tutti la gente li ricorda e ne


prova compassione e li affida al patrocinio degli avvocati”. 


Esco dalla Cattedrale e raggiungo il piazzale prima del porticciolo. 

Luci stupende. Non è una bella giornata, ma un nugolo di nuvole coprono il sole pitturando la giornata di un colore fantastico.

C'è un piccolo monumento dell'incendio del 1941 che colpì una parte della città. 


Il 15 febbraio 1941, a Santander si scatenò una catastrofe che l'avrebbe cambiata per sempre. Un incendio, sferzato da un intenso vento da sud, divorò il centro della città, lasciando con sé 10.000 vittime e 120.000 metri quadrati di macerie.

Ora la città è completamente ricostruita. 

Supero il Centro Botìn di Renzo Piano , che a  richiamare la nota passione del maestro  per la nautica, l’edificio ricorda una struttura marittima – un po’ una piattaforma petrolifera ed un po’ una nave in un bacino di carenaggio.

Nel Centro vengono esposti maggiormente dipinti d'arte contemporanea. Il prezzo del biglietto  è di 5 euro, 4 se preso online anticipatamente.

Scappando da un cane che voleva mordermi mi gusto il sole mi assaporo il riflesso del sole sull'oceano. 

Un pescatore immerso alla ricerca del tiraggio della lenza per qualche pesce da trofeo, runner che corrono, bambini che ridono. Ecco la fotografia del momento. 

Nel cammino Potremo imbattersi nel Monumento dei Raqueros. Questo monumento si compone di quattro figure di bronzo che raffigurano sono 4 bambini, uno in piedi che guarda il mare, due seduti e un altro che si lancia in mare.  Rappresentano dei personaggi tipici di Santander chiamati "raqueros". Erano bambini poveri o senza casa che si sostenevano raccogliendo le monete che i turisti tiravano in mare. Alla loro epoca (fine del XIX, inizi del XX secolo) si trasformò in una sorta di spettacolo. 




Passeggio sul porticciolo fino al Museo Maritimo poi torno indietro da strade parallele. Il camminare e vedere cose nuove con le luci presenti è meraviglioso. Quanto mi mancava viaggiare e il viaggio.

Bella la chiesa che si trova sulla Scalinata di Calle Clara. Arrivo nella piazza del Comune (Ayuntamiento). Mangio qualcosa in un ristorante con tavoli sulla piazza e riparto.


Il municipio di Santander si trova nel cuore finanziario e commerciale della città, vicino alla cattedrale e a Plaza Porticada. Nelle vicinanzesi possono trovare negozi di ogni genere, banche, caffè, ristoranti.

Da Calle Josè arrivo a Calle Rio de La Pila dove si trova un ascensore panoramico( che a Santander chiamano Funicolare) dove si può vedere tutta la baia dall'alto. 
Da vedere assolutamente. E' gratis.
Si torna al centro. Si vive qualche viuzza. 
Si va in albergo. Prendo la Circolare 1 dalla Stazione Autobus e raggiungo Hotel Nueva Plaza a Maliano.
Biglietto metro 2,30 € senza tessera, che dovete ricordare di non buttare.

Dopo doccia e check in gironzolo nei pressi albergo. Mangio e vado a dormire.


2° giorno

“In Spagna, fino a trent’anni fa, i figli ereditavano la povertà, ma anche la dignità dei genitori, imparavano un modo di esserepoveri senza sentirsi umiliati, senza perdere la dignità e senza smettere di lottare per il futuro. Vivevano in un paese in cui la povertà non era motivo di vergogna, né tantomeno un pretesto per arrendersi.”

ALMUDENA GRANDES (scrittrice spagnola)


Prenoto Online Biglietto Bus per Oviedo. Andata viaggio diretto e ritorno con fermate. Il prezzo totale è di 38,41€. Posti prenotati. 

Il viaggio dura 2h e 15 minuti. Si dorme per un bel tempo del viaggio. 
Fondata nell’VIII secolo a.C. da due monaci, Maximo e Fromestano, ì la città conobbe il suo massimo splendore nel IX secolo, grazie ad Alfonso II.
Durante le guerre napoleoniche, la città fu saccheggiata dai francesi e fu assediata nel corso della guerra civile spagnola. Nel 1521 un incendio la distrusse e la città venne ricostruita nel 1521 da Carlo I. Nel 1934 Oviedo fu centro dell’insurrezione delle Asturie e subì altri gravi danni.

La Cattedrale di San Salvatore Sorge su una basilica costruita da Fruela I in onore di San Salvador. I lavori di edificazione ebbero inizio nel XIII secolo e si conclusero nella seconda metà del XVI. La facciata è opera di Juan de Badajoz e di Pedro de Buyeres.

Per visionare la Chiesa si paga 7 euro, con la possibilità di avere l'audioguida che spiega storicamente ogni piccolo pezzo.
Da vedere.
Interessante è Camera Santa costruita nel Ix Secolo  da Alfonso II detto il Casto 
Il re pio volle che vi venissero custodite le sante reliquie fatte portare dal vicino Monsacro.

Tali reliquie erano arrivate in Asturia da Toledo – dove erano state trasferite “da diversi luoghi” dai cristiani, per evitare che cadessero nelle mani degli arabi, dopo la sconfitta dell’esercito visigoto a Guadalete. La più insigne di tutte è il Santo Sudario che, secondo la tradizione, fu collocato sul volto di Cristo quando venne deposto dalla croce fino alla sua sepoltura definitiva.

 In questo stesso luogo si conservano anche le croci degli Angeli e della Vittoria. La prima è insegna della chiesa e della città di Oviedo, la seconda del Principato delle Asturie. Giacché queste reliquie sono custodite nella Camera Santa da tempi diremmo immemorabili, la cattedrale di Oviedo è chiamata “Sancta Ovetensis”.

Esco. C'è una gara podistica.
Visto che è ora di pranzo mi fermo in un osteria vicino per mangiare.

Dopo il ristoro continuo a camminare e vado verso il mercato El Fontan. Molto colorato. Non presenti ristoranti o luoghi per mangiare.

Poco vicino c'è un bel polmone verde dove è presente una festa (Campo San Francisco) con molti chioschi, giochi per bambini e adulti che si divertono.

Nel Parco c'è uno stagno con cigni e anatre che ci vivono.


Gironzolo e poi esco dal parco.

Di fornte al parco su Calle Milicias Nacionales c'è la statua di Woody Allen, che ha girato nella città alcune scene del suo film “Vicky Cristina Barcelona”. 
Più avanti su Calle Doctor Casal c'è una statua di un cane, simboleggia l'abbandono degli animali. 
Da vedere la Basilica de San Juan El Real. Fuori una statua di Luis Riera Posada , alcalde de Oviedo.

Oviedo è una città bellissima , piena di gioia.  Ci si può  imbattere in edifici preromanici, chiese gotiche e palazzi barocchi mentre cammini nel 

centro. Una città da vedere assolutamente a piedi e consigliata. 

Da Oviedo, inoltre, parte il Cammino Primitivo, un itinerario a piedi di oltre 300 km che ricalca il percorso seguito dal re Alfonso II nel IX secolo per giungere alla tomba dell’apostolo Santiago. 

Bella. Torno al Bus e vado a Santander. 
Si chiude la giornata.

3° giorno

“Ci divertimmo moltissimo in Spagna quell'anno, viaggiando e scrivendo. Hemingway mi portò a pescare i tonni e io ne presi quattro scatolette.”

Woody Allen

Da Paseo Pereda arrivo al Palacio Magdalena. Il Paseo de Pereda  nel 1985, è stato dichiarato Bene d'Interesse Culturale sotto la categoria Complesso Storico di Santander.  Vi si trovano numerosi edifici storici e signorili che vanno dal XVIII secolo sino ai principi del ventesimo. 

Alla fine del Paseo si trovano i Giardini di Pereda con il monumento di "Pereda alla montagna" dove è inoltre ubicato uno degli uffici del turismo di Santander.

Continuando il Paseo, salendo le scale, si arriva al Real Sitio Magdalena. La sua costruzione, tra il 1908 e il 1912  fu la conseguenza di un'iniziativa comunale: il Comune volle dare ai re Alfonso XIII e Victoria Eugenia una residenza estiva che consolidasse la tradizione estiva che già si stava radicando in città e provincia. I monarchi e i loro figli si godevano le estati di Santander tra il 1913 e il 1930. 


Dalla Seconda Repubblica, il Palazzo ebbe diversi usi che ne deteriorarono lo stato, sia all'interno che all'esterno: fu sede dell'Università Estiva Internazionale, ospedale, residenza temporanea per le persone colpite dall'incendio del 1941. Nel 1977 il Comune acquisì questo patrimonio , di cui  possono godere tutti i cittadini. Nel 1995 è stata completata una brillante riabilitazione globale degli edifici principali di La Magdalena.

Il parco è bellissimo, con il suo panorama, si vede isola con faro, mini zoo, molto verde, passeggiate, monumenti di zattere e vascelli
Nel mini zoo si possono vedere Foche e leoni marini.

Per visitare il Palazzo , solo sabato e domenica dalle 11.00 13.30, bisogna visitare e prenotare sul loro sito almeno 72 h prima.

Oltre al palazzo c'è da vedere il famoso Faro de la Cerda  o faro dell'Argolla perché vicino a un attracco dove arrivavano barche con difficoltà sulla penisola della Magdalena. Prende il nome dal fatto che in quel luogo si trovava la batteria di Santa Cruz de la Cerda, progettata per proteggere l'accesso alla baia di Santander dai nemici.

Questo faro è stato inaugurato nel 1870. Essendo all'ingresso della baia e ancora lontano dalla città, è stato per secoli il luogo previsto dai regolamenti del porto di Santander per scaricare materiali esplosivi come polvere da sparo e soprattutto dinamite e quindi evitare che le navi cariche di questi prodotti entrerebbero nella baia di Santander e un'ipotetica esplosione potrebbe colpire la città. Attualmente le attività di carico e scarico del porto di Santander sono state trasferite nella zona sud della baia e l'ormeggio al Faro de la Cerda è stato utilizzato per imbarcazioni da diporto.


Questo edificio è stato convertito e oggi è la sede

dell'Aula del Mar, un progetto di insegnamento dell'autorità portuale, insieme all'Università della Cantabria e all'Università Internazionale Menéndez y Pelayo.

Torno indietro. Mi fermo in un ristorante pseudo italiano "Via Mazzini 43". Buona la pizza e buoni i prezzi.
Gironzolo verso il porticciolo. Mi incammino su Paseo Pena dove c'è un ascensore che ti porta sul livello superiore. Ascensore Cabildo.
Da vedere Parroqia Nuestra Senora de Consolacion.

Più avanti c'è il Parlamento regionale della Cantabria che risiede nell'Antiguo Hospital di San Rafael. Costruito nel 1791 da Josè Alday Fernandez. Venne ristrutturato nel 1984 per far risiedere il Parlamento regionale. Stile barocco, realizzato con pietra in muratura. 
Bellissimo murales nel palazzo precedente.
Torno giù. Cammino per poi tornare in albergo ormai sera e con le gambe che chiedono riposo.












4° giorno
“Parlo spagnolo a Dio, italiano alle donne, francese agli uomini, e tedesco al mio cavallo.”

RE CARLO V D'ASBURGO E I DI SPAGNA

Si torna a casa.
Dall'albergo vado verso l'aeroporto che dista poco tempo. Un altro viaggio incamerato. Un altro sogno esaudito 





















giovedì 5 agosto 2021

Viaggio in Andalusia ( Malaga- Granada-Cadice- Tarifa- Setenil de Las Bodegas- Frigiliana)

 Luglio 2021

Si parte prestissimo da Roma per raggiungere Andalusia. Quarta volta che raggiungo questo posto bellissimo a sud della Spagna. Una meraviglia di posti, sapori, di persone.Il viaggio sarà itinerante e vedrò città che non ho ancora visitato. Prima di parto vado nel sito del Ministro del Turismo Spagnolo, o App sullo smartphone, https://www.spth.gob.es/ e compilo il form per avere il codice d'ingresso. Essendo Italia  zona arancione si entra o con  tampone negativo o green pass. 

Arrivo a Malaga dopo 2h 20 minuti. A  Roma controllo temperatura. Dopo il controllo del mio QrCode d'ingresso entro in Spagna. Vado verso la zona Shuttle Bus dove aspetto il pulmino che mi porterà nell'agenzia per prelevare auto a noleggio. Da Rentalcars ho affittato un auto su Alamo, buona agenzia di autonoleggio con prezzi abbordabili e buona reputazione. Dopo aver contrattato sul manuale ( che volevo io) e sull'automatico (macchina pronta) con l'agente , scelgo di prendere quest'ultima e non me ne pentirò (anzi!). Firmo per il full risk e parto per il mio viaggio.


Prendo l'autostrada e raggiungo in 50 minuti circa  la prima città del mio viaggio, Frigiliana.  
Difficilmente raggiungibile in autobus, perché non collegata direttamente da Malaga .Parcheggio nella stradone prima della città.

Eccola! Bellissima città bianca. Questa case  che dominano sul territorio. 
Una città di una bellezza unica dove le tre religioni  più importanti del mondo hanno vissuto in armonia senza guerra. 
Frigiliana ti colpisce e ti attrae. Sotto il sole ci

s'incammina verso i suoi vicoli del centro storico. 
Per i più pigri c'è un trenino che vi porta per le vie della città, con l'autista che da Cicerone ti espleta i punti turistici e più belli della città.

Il panorama visto da Frigiliana è suggestivo: il parco naturale della Sierra. 
Dopo aver camminato per tutta la città , e comprato qualche souvenir, torno in automobile per continuare il mio viaggio.

Riprendo l'Autovia e mi meraviglio che non ci siano caselli autostradali ( unici che incontrerò sarà da Tarifa a Malaga nel mio ultimo tratto di viaggio)

Ho fame. Esco dall'autostrada e raggiungo Playa Granada. Parcheggio di fronte alla spiaggia e mi siedo su un"chiringuito" ( tipico ristorante sulla spiaggia). Il ragazzo parlava pochissimo inglese, ma essendo latini ci siamo capiti. Tapas e birra.Mi godo il mare e la giornata.

Si riparte e si torno in Autostrada per raggiungere Granada.
Granada è una città che ho già visto, ma avevo perso la visita del Palazzo Nasrid Palace all'interno dell'Alhambra. Comprato il biglietto per il giorno seguente alle 9.00. 
Raggiungo l'albergo Don Juan ( hotel) a Granada.

Albergo carino , ma problemi con confusione e colazione al mattino. 
Il personale dell'albergo ti spiega la città e cerca di venderti uno spettacolo di Flamenco. Declino.
Faccio una doccia e parto per la città.

Vi consiglio di non perdere il quartiere Albacin, posto incantevole. Io l'ho attraversato tutto , in un viaggio passato, ed è un posto che ti rimarrà nel cuore. Nella piazza potresti trovare dei musicisti che suonano.


Passeggio per Calle Reyes Catolicos , con tutti e i suoi vicoli magnifici. 
Gente che dimentica per un po' la pandemia che colpisce il mondo, per godersi questa città. Mascherine presenti, ma testa e occhi alle magnificenze di questo posto. 

L'origine del nome di Granada risale all'XI secolo, quando gli ziridi spostarono la capitale dal loro regno di Medina Elvira a Medina Garnata. Il significato etimologico di questa denominazione potrebbe provenire dal latino, facendo riferimento al frutto del melograno (granatum), o dall'arabo gar-anat, ovvero “città di pellegrini”

Arrivo fino alla Parroqia San Gil, molto carina, da vedere.

Torno indietro, visto che è ora di cena, mi fermo in un ristorante che mi consiglia l'Hotel. Mangio un plato combinados. 

Vado in albergo e aspetto con impazienza il giorno seguente.

2° giorno Da Granada (Alhambra) a Ronda ( con fermate ad Alhama de Granada, Loja, Setenil de las Bodegas)

Donna, fagli l'elemosina, perché nella vita non c'è niente di peggio che essere cieco a Granada. (Francisco de Icaza)

Parto per Alhambra , dopo problemi di colazione in albergo. Parcheggio all'interno del sito archeologico, ci sono molti posti disponibili ( 5,95 € per due ore e mezza). 

Superata la porta del sito ci sono hostess che spiegano la visita e i vari monumenti ( anche in italiano). Per Nasrid non ci sono possibilità di entrare prima, ingresso rigido. 
Il biglietto per Alhambra l'avevo comprato sul loro sito ufficiale per 14,85€. 

Gironzolo per i giardini e monumento di fronte. 

Da Wikipedia : Etimologicamente, Alhambra in arabo è "al-Ḥamrā’" (la Rossa, Arabo الحمراء), dal momento che il suo nome intero era Qalʿat al-ḥamrā’ʾ (Cittadella rossa).

Secondo alcune versioni il nome veniva dal colore rosato delle mura che circondavano l'Alhambra.

Nel 1984 diventò Patrimonio Culturale dell’Umanità e fu anche nominata tra i 21 finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno.




Torno in fila. Non dimenticatevi di portarvi Carta d'identità o passaporto, dipende cosa hai inserito nel biglietto, se no non puoi entrare. 

In fila tra inglesi, spagnoli e qualche italiano aspetto il mio turno. 
Mi godo il panorama sottostante il percorso per entrare nel Nasrid Palaces.

E' il momento.

La visita è stupenda. Godetevi ogni piccolo tratto di questo Patrimonio dell'Umanità.


Questo posto costruito dai Nasridi (Non v'è altro vincitore se non Dio ( wa lā ghālib illā Allāh ). Questo è il motto dello stemma nasride ed è scritto in tutta l'Alhambra) dal 1238, non fu distrutto dai Cattolici , come invece successe per gli altri monumenti in Spagna, ma divenne Palazzo Reale. 

Nel percorso si nota questa influenza di diverse culture,anche se  la sua impronta musulmana rimane fortissima. 

Bellissimi sono  Palazzo dei Leoni e La Corte dei Mirti ( Il suo nome attuale è dovuto ai cespugli di mirto che circondano il laghetto centrale).

Dopo aver visto questo splendido Palazzo giro per i giardini e le torri.
Torno verso l'ingresso.


Entro dentro il Palazzo Carlo V, intitolato al re che in luna di miele s'innamorò dell'Alhambra e della città che lo ospitava. 

Il progetto fu parzialmente pagato con le tasse pagate dai Moriscos (Musulmani che si erano convertiti alla religione cristiana) in cambio del permesso di restare a Granada e continuare a mantenere le loro tradizioni.

Non visito questa volta l'Alcazaba, perché già visto. Io entrai gratis, perché era ingresso libero, ora il biglietto è di 7 euro.
L'Alcazaba era la principale area residenziale militare, dove vivevano i soldati responsabili per la difesa del Sultano e dell'Alhambra. L'Alcazaba è attraversata da un passaggio e le case più piccole sulla sinistra erano probabilmente per soldati scapoli senza famiglia, mentre quelle più ampie a destra erano per i soldati e le loro famiglie.

Esco dall'Alhambra. Prendo l'automobile e vado verso Ronda.

Mi fermo a pochi Km da Granada ad Alhama de Granada.
Posto carino. Il Castello,  edificato sopra la antica Alcazaba mussulmana e la Iglesia Mayor de la Encarnaciòn costruita sulle ceneri della Moschea Maggiore di Alhama.
In questa città non hanno avuto la sensibilità di lasciare in piedi la storia come è successo a Granada.

Sulla comoda discesa, che dal nucleo urbano porta al fondovalle, è possibile apprezzare il tunnel arabo e quelle costruzioni conosciute comunemente come Las Mazmorras. Il tunnel era molto probabilmente una via di fuga segreta, poiché in origine era collegato con l’Alcazaba (il castello principale). Il nome Mazmorras, invece, significa carceri sotterranee. Questi edifici hanno avuto questa funzione durante la conquista cristiana della città, ma originalmente la comunità mussulmana utilizzò queste grotte come silo per la conservazione dei cereali.

Riprendo il viaggio. Ho fame e quindi esco a Loja.
Mangio un boccadillo con Chorizo al centro della città ( al Bar Quintana).

Da vedere la chiesa Mayor de la Encarnación e la la Fuente Santa, conosciuta per le proprietà medicinali delle sue acque. 

Parto e arrivo in uno dei posti che più mi hanno affascinato nel web. Posto che dovevo assolutamente vedere.

Setenil de las Bodegas. La città è uno dei più famosi e particolari paesi dell’itinerario turistico dei paesi bianchi (“pueblos blancos” in spagnolo) della provincia di Cadice.

l nome di questo paese, Setenil, deriva dalle parole latine “septem nihil” (septem=sette, nihil=nulla), “siete veces nada”, vale a dire in italiano: “per sette volte nulla“.

Il tutto è riferito alla storia del borgo all’epoca del dominio arabo. Prima di essere conquistato e sottratto al dominio arabo l’antico borgo fu posto sotto assediato per ben sette volte.
Il 21 settembre 1484, infatti, al settimo assedio,  l’esercito cristiano ebbe la meglio e le truppe musulmane capitolarono.

Al nome di “Setenil” poi, nel corso degli anni, venne aggiunto “de las bodegas” per la presenza nell’antico borgo di innumerevoli cantine-grotte in cui venivano conservate derrate alimentari ed ottimi vini locali.

I ristoranti e i negozietti sono completamente incastonati nelle rocce che sovrastano il paese. Le pareti rocciose a strapiombo s  incuriosiscono ed impressionano.

Chi visita Setenil non potrà resistere a fotografare di continuo.




Passeggiare per le strade sotto l’ombra di rocce gigantesche, al di sopra delle quali è stato costruito un antico quartiere con case e chiese, è un evento unico ed irripetibile.

Setenil è divisa in due: 

 “Cueva de la sombra” (in italiano grotta dell’ombra),  in questa strada durante tutto l’anno non arrivano mai i raggi solari ad illuminarla e a riscaldarla. Qui la temperatura è fresca e costante.

Il contrario si verifica percorrendo la via che conduce alla “cueva del sol” (grotta del sole in

italiano. La via della “cueva del sol”  è uno dei posti, in questa parte del paese, dove il sole riesce ad entrare e a rimare per gran parte della giornata.

Posto stupendo. Da visitare.

Compro qualche souvenir e con dispiacere riparto per il viaggio.

Setenil e Ronda sono a 12 minuti di auto. Non so se esistono bus per raggiungerla.

Ronda è la città dei viaggiatori romantici. Molti del passato hanno elogiato questa città.
Raggiungo il mio albergo, che si trova all'inizio della strada principale. Hotel Andalucia (hotel).

Dopo una doccia ristoratrice, decido di andare a vedere la città.

Dal viale principale si raggiunge la Plaza de Toros. Ronda è la città dove nacque la corrida. Se volete c'è la possibilità di vedere museo e l'arena.  Se si segue verso il parco si arriva a vedere il bellissimo panorama che si staglia sotto. 

Dopo aver camminato per le vie e girato intorno alla città, si arriva al monumento più importante della città : Ponte Nuevo. Uno spettacolo. Famoso in moltissimi screen saver o foto di desktop. 
Completato nel 1793, dopo 42 anni di costruzione, il Puento Nuevo attraversa la valle e collega il centro storico della città con la parte moderna che erano precedentemente separate dalla valle di El Tajo e dal Fiume Guadalevin. Questo spettacolare ponte è alto quasi 100 metri.


Artisti americani, come Ernest Hemingway e Orson Welles, trascorsero molte estati a Ronda come residenti part-time nel centro storico di Ronda, chiamato La Ciudad. Hemingway ha scritto della bellezza di Ronda e delle famose tradizioni della corrida, contribuendo alla popolarità di Ronda nel tempo.

Attraverso il ponte e percorro il posto principale. Raggiungo sulla piazza dove un monumento che ricorda che Ronda è la città dei Viajeros Romanticos , con mattonelle incastonate che regalano frasi meravigliose che risaltano il posto.
Ronda infatti divenne nel 1800 tappa obbligata dei cosiddetti viajeros romanticos: i viaggiatori romantici. Si tratta per lo più intellettuali provenienti da Francia, Germania e Inghilterra, alla ricerca del tanto agognato connubio tra uomo e natura così come il movimento del Romanticismo prevedeva. Scrive Antoine de Latour nel 1848: «Memoria storica, leggende popolari, monumenti rari, usanze diverse, effetti sublimi di una natura grandiosa, strade difficili da percorrere e sconosciute, Ronda possiede tutto quanto può attrarre la curiosità del

viaggiatore temerario
». 

«Un hombre no es de donde nace sino donde elige morir». Questa invece l’iscrizione sotto il mezzo busto di Orson Welles.

Supero il monumento e vado verso la fine della città. Ad un certo punto torno indietro passando verso una porta, per vedere il ponte da sotto e dall'altra parte.

Da vedere anche la Casa del Rey Moro. Un palazzo di un re moresco, ormai in rovina, dove è presente una scalinata  che serviva per recuperare l'acqua  e portarla in città sotto assedio. 
Per raggiungere il fondo bisogna scendere ben 236 gradini scolpiti nella roccia.

Immaginatevi la risalita degli schiavi con otri d'acqua.

Finito il giro risalgo verso il Ponte nuevo , che nel mirador sotto è più imponente e bello.

Dal viale torno al Mirador de Ronda a godermi il tramonto. Un qualcosa che non dovete farvi

sfuggire.

Molte persone mi fanno compagnia mentre si para davanti agli occhi questo meraviglioso spettacolo. 

Torno nel viale principale e torno in albergo, non prima di aver mangiato unpanino presso Burger King.







3° giorno Da Ronda a Istàn ( Con fermate a Cadice e Tarifa)

Viajar sirve para ajustar la imaginación a la realidad, y para ver las cosas como son en vez de pensar cómo serán.

Viaggiare serve ad adeguare l’immaginazione alla realtà e a vedere le cose come sono, invece che pensare a come saranno. (Samuel Johnson)


Dopo aver espletato la situazione colazione parto da Ronda per raggiungere Cadice. Non era una tappa programmata, ma visto i problemi per entrare a Gibilterra ( vista pandemia) , ho deciso di puntare su questa città sul mare.

Devo dire che che Cadice mi ha sorpreso in positivo e purtroppo il tempo dedicato è stato poco. Dovrò tornarci.

La prima cosa che ti colpisce è il ponte che ti collega alla città. Bellissimo. E' chiamato "La Pepa" o "Puente de La Pepa" è dedicato alla Costituzione del 1812.

Parcheggio vicino al Porto, con difficoltà. Per arrivare in centro sono 20 minuti a piedi. 
LA storia di questa città  inizia intorno al 1100 a.C. quando fu fondata dai fenici con il nome di Gadir. 


Dopo aver superato le mura, arrivo al centro. Molto caratteristico e particolare. 
Da lontano si nota subito la cupola della Cattedrale. Piazza della Cattedrale è molto bella con i suoi locali e le giostre di fronte al sito religioso. 

La visita della Chiesa, come in tutta la Spagna,  è a pagamento (6 €). Vale la pena vederla. 
Iniziata nel 1722,  fu completata solo un secolo dopo e mescola, per questa ragione, diversi stili architettonici come il Barocco e il Neoclassico.

Sulla Torre di Poniente (o Torre de Poniente, in spagnolo), uno dei campanili della cattedrale si può salire e  ammirare una splendida vista panoramica dell’intera città. Io purtroppo ho dovuto declinare.

Finita la visita , con controllo temperatura all'ingresso, vado verso il Mercato.  Il percorso è però caratteristico. Piccole strade, con case bianche, pieno di negozi e bar dove fermarsi.
Bellissima Plaza de las Flores. 

Arrivo al mercato (Mercado Central  de  Abastos) dove si può anche mangiare.
Non è molto grande , tutto intorno si estende un porticato neoclassico. Da fotografare. 



Come non si può non ammirare un mercato spagnolo. Torno a Plaza de Las Flores  e in un bar mi fermo a bere una Cerveza.

Compro dei souvenir nei tanti negozietti presenti.

Purtroppo il tempo è finito, e perdo altre bellezze della città.

Peccato.

Torno alla macchina costeggiando il mare. 
Fotografo i cannoni che puntano verso il mare. Non mi faccio sfuggire Plaza de Espana con il suo parco. 


Riparto verso questo viaggio.


Arrivo a Tarifa. Nel percorso ci sono tantissime eliche che girano per sfruttare il vento per fornire energia. Difficile parcheggiare , come in tutta la Spagna.
La città prende il nome dal berbero, precisamente da “Tarif Ben Malluk” che la conquistò nel 710 d.C. Gli arabi la chiamavano anche come l’Isola della Tariffa, da qui il nome Tarifa per via della tassa imposta come pedaggio per l’attracco al porto spagnolo.


Passeggio per il centro cittadino. Arrivo fino alla fortezza Castillo de Guzman el Bueno. 

Compro dei souvenir di fronte al Castillo e cammino fino a raggiungere la passerella che divide il Mare Mediterraneo e Oceano Atlantico.

All'inizio il vento è forte con granelli di spiaggia che vola in faccia.

Bellissimo.
Torno verso il centro dove si notano molte agenzie che ti portano a vedere le balene. 
La città , visto il vento, è famosa anche per il Kite Surf.

A 40 km in linea si può vedere l'Africa, infatti Tarifa è la punta più estrema dell'Europa. 


Da Tarifa arrivo a Istan. Un bellissimo paese,  sulla collina,  sopra Marbella, dove si può vedere un bellissimo lago.

Dormo in bellissimo hotel con piscina Hotel Rural Los Jurales.

Purtroppo il ristorante è chiuso, quindi vado in paese dove mangio un Secreto Iberico nella taverna Entresterras.

Vado a dormire. 





4° giorno Da Istàn a Malaga

“In viaggio la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia” Nicolas Bouvier


Da Istàn parto per Malaga.
In modo molto strano trovo nebbia durante il viaggio.

Essendo una città già vista non vedrò molte cose, ma potete leggere il mio viaggio precedente  (
Malaga)

Dopo aver lasciato la macchina , torno verso il centro. Passeggio per Malaga per poi andare in albergo. (http://hotel-domus.malaga.top-hotels-es.com/it/). Si dorme la mattina dopo si parte.



VIAGGIO DI DUE GIORNI A TIRANA

OTTOBRE 2024 Si Parte per Tirana. WizzAir ci parte nella Capitale albanese. La derivazione del nome ha diverse versioni.  Una afferma che il...