giovedì 5 agosto 2021

Viaggio in Andalusia ( Malaga- Granada-Cadice- Tarifa- Setenil de Las Bodegas- Frigiliana)

 Luglio 2021

Si parte prestissimo da Roma per raggiungere Andalusia. Quarta volta che raggiungo questo posto bellissimo a sud della Spagna. Una meraviglia di posti, sapori, di persone.Il viaggio sarà itinerante e vedrò città che non ho ancora visitato. Prima di parto vado nel sito del Ministro del Turismo Spagnolo, o App sullo smartphone, https://www.spth.gob.es/ e compilo il form per avere il codice d'ingresso. Essendo Italia  zona arancione si entra o con  tampone negativo o green pass. 

Arrivo a Malaga dopo 2h 20 minuti. A  Roma controllo temperatura. Dopo il controllo del mio QrCode d'ingresso entro in Spagna. Vado verso la zona Shuttle Bus dove aspetto il pulmino che mi porterà nell'agenzia per prelevare auto a noleggio. Da Rentalcars ho affittato un auto su Alamo, buona agenzia di autonoleggio con prezzi abbordabili e buona reputazione. Dopo aver contrattato sul manuale ( che volevo io) e sull'automatico (macchina pronta) con l'agente , scelgo di prendere quest'ultima e non me ne pentirò (anzi!). Firmo per il full risk e parto per il mio viaggio.


Prendo l'autostrada e raggiungo in 50 minuti circa  la prima città del mio viaggio, Frigiliana.  
Difficilmente raggiungibile in autobus, perché non collegata direttamente da Malaga .Parcheggio nella stradone prima della città.

Eccola! Bellissima città bianca. Questa case  che dominano sul territorio. 
Una città di una bellezza unica dove le tre religioni  più importanti del mondo hanno vissuto in armonia senza guerra. 
Frigiliana ti colpisce e ti attrae. Sotto il sole ci

s'incammina verso i suoi vicoli del centro storico. 
Per i più pigri c'è un trenino che vi porta per le vie della città, con l'autista che da Cicerone ti espleta i punti turistici e più belli della città.

Il panorama visto da Frigiliana è suggestivo: il parco naturale della Sierra. 
Dopo aver camminato per tutta la città , e comprato qualche souvenir, torno in automobile per continuare il mio viaggio.

Riprendo l'Autovia e mi meraviglio che non ci siano caselli autostradali ( unici che incontrerò sarà da Tarifa a Malaga nel mio ultimo tratto di viaggio)

Ho fame. Esco dall'autostrada e raggiungo Playa Granada. Parcheggio di fronte alla spiaggia e mi siedo su un"chiringuito" ( tipico ristorante sulla spiaggia). Il ragazzo parlava pochissimo inglese, ma essendo latini ci siamo capiti. Tapas e birra.Mi godo il mare e la giornata.

Si riparte e si torno in Autostrada per raggiungere Granada.
Granada è una città che ho già visto, ma avevo perso la visita del Palazzo Nasrid Palace all'interno dell'Alhambra. Comprato il biglietto per il giorno seguente alle 9.00. 
Raggiungo l'albergo Don Juan ( hotel) a Granada.

Albergo carino , ma problemi con confusione e colazione al mattino. 
Il personale dell'albergo ti spiega la città e cerca di venderti uno spettacolo di Flamenco. Declino.
Faccio una doccia e parto per la città.

Vi consiglio di non perdere il quartiere Albacin, posto incantevole. Io l'ho attraversato tutto , in un viaggio passato, ed è un posto che ti rimarrà nel cuore. Nella piazza potresti trovare dei musicisti che suonano.


Passeggio per Calle Reyes Catolicos , con tutti e i suoi vicoli magnifici. 
Gente che dimentica per un po' la pandemia che colpisce il mondo, per godersi questa città. Mascherine presenti, ma testa e occhi alle magnificenze di questo posto. 

L'origine del nome di Granada risale all'XI secolo, quando gli ziridi spostarono la capitale dal loro regno di Medina Elvira a Medina Garnata. Il significato etimologico di questa denominazione potrebbe provenire dal latino, facendo riferimento al frutto del melograno (granatum), o dall'arabo gar-anat, ovvero “città di pellegrini”

Arrivo fino alla Parroqia San Gil, molto carina, da vedere.

Torno indietro, visto che è ora di cena, mi fermo in un ristorante che mi consiglia l'Hotel. Mangio un plato combinados. 

Vado in albergo e aspetto con impazienza il giorno seguente.

2° giorno Da Granada (Alhambra) a Ronda ( con fermate ad Alhama de Granada, Loja, Setenil de las Bodegas)

Donna, fagli l'elemosina, perché nella vita non c'è niente di peggio che essere cieco a Granada. (Francisco de Icaza)

Parto per Alhambra , dopo problemi di colazione in albergo. Parcheggio all'interno del sito archeologico, ci sono molti posti disponibili ( 5,95 € per due ore e mezza). 

Superata la porta del sito ci sono hostess che spiegano la visita e i vari monumenti ( anche in italiano). Per Nasrid non ci sono possibilità di entrare prima, ingresso rigido. 
Il biglietto per Alhambra l'avevo comprato sul loro sito ufficiale per 14,85€. 

Gironzolo per i giardini e monumento di fronte. 

Da Wikipedia : Etimologicamente, Alhambra in arabo è "al-Ḥamrā’" (la Rossa, Arabo الحمراء), dal momento che il suo nome intero era Qalʿat al-ḥamrā’ʾ (Cittadella rossa).

Secondo alcune versioni il nome veniva dal colore rosato delle mura che circondavano l'Alhambra.

Nel 1984 diventò Patrimonio Culturale dell’Umanità e fu anche nominata tra i 21 finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno.




Torno in fila. Non dimenticatevi di portarvi Carta d'identità o passaporto, dipende cosa hai inserito nel biglietto, se no non puoi entrare. 

In fila tra inglesi, spagnoli e qualche italiano aspetto il mio turno. 
Mi godo il panorama sottostante il percorso per entrare nel Nasrid Palaces.

E' il momento.

La visita è stupenda. Godetevi ogni piccolo tratto di questo Patrimonio dell'Umanità.


Questo posto costruito dai Nasridi (Non v'è altro vincitore se non Dio ( wa lā ghālib illā Allāh ). Questo è il motto dello stemma nasride ed è scritto in tutta l'Alhambra) dal 1238, non fu distrutto dai Cattolici , come invece successe per gli altri monumenti in Spagna, ma divenne Palazzo Reale. 

Nel percorso si nota questa influenza di diverse culture,anche se  la sua impronta musulmana rimane fortissima. 

Bellissimi sono  Palazzo dei Leoni e La Corte dei Mirti ( Il suo nome attuale è dovuto ai cespugli di mirto che circondano il laghetto centrale).

Dopo aver visto questo splendido Palazzo giro per i giardini e le torri.
Torno verso l'ingresso.


Entro dentro il Palazzo Carlo V, intitolato al re che in luna di miele s'innamorò dell'Alhambra e della città che lo ospitava. 

Il progetto fu parzialmente pagato con le tasse pagate dai Moriscos (Musulmani che si erano convertiti alla religione cristiana) in cambio del permesso di restare a Granada e continuare a mantenere le loro tradizioni.

Non visito questa volta l'Alcazaba, perché già visto. Io entrai gratis, perché era ingresso libero, ora il biglietto è di 7 euro.
L'Alcazaba era la principale area residenziale militare, dove vivevano i soldati responsabili per la difesa del Sultano e dell'Alhambra. L'Alcazaba è attraversata da un passaggio e le case più piccole sulla sinistra erano probabilmente per soldati scapoli senza famiglia, mentre quelle più ampie a destra erano per i soldati e le loro famiglie.

Esco dall'Alhambra. Prendo l'automobile e vado verso Ronda.

Mi fermo a pochi Km da Granada ad Alhama de Granada.
Posto carino. Il Castello,  edificato sopra la antica Alcazaba mussulmana e la Iglesia Mayor de la Encarnaciòn costruita sulle ceneri della Moschea Maggiore di Alhama.
In questa città non hanno avuto la sensibilità di lasciare in piedi la storia come è successo a Granada.

Sulla comoda discesa, che dal nucleo urbano porta al fondovalle, è possibile apprezzare il tunnel arabo e quelle costruzioni conosciute comunemente come Las Mazmorras. Il tunnel era molto probabilmente una via di fuga segreta, poiché in origine era collegato con l’Alcazaba (il castello principale). Il nome Mazmorras, invece, significa carceri sotterranee. Questi edifici hanno avuto questa funzione durante la conquista cristiana della città, ma originalmente la comunità mussulmana utilizzò queste grotte come silo per la conservazione dei cereali.

Riprendo il viaggio. Ho fame e quindi esco a Loja.
Mangio un boccadillo con Chorizo al centro della città ( al Bar Quintana).

Da vedere la chiesa Mayor de la Encarnación e la la Fuente Santa, conosciuta per le proprietà medicinali delle sue acque. 

Parto e arrivo in uno dei posti che più mi hanno affascinato nel web. Posto che dovevo assolutamente vedere.

Setenil de las Bodegas. La città è uno dei più famosi e particolari paesi dell’itinerario turistico dei paesi bianchi (“pueblos blancos” in spagnolo) della provincia di Cadice.

l nome di questo paese, Setenil, deriva dalle parole latine “septem nihil” (septem=sette, nihil=nulla), “siete veces nada”, vale a dire in italiano: “per sette volte nulla“.

Il tutto è riferito alla storia del borgo all’epoca del dominio arabo. Prima di essere conquistato e sottratto al dominio arabo l’antico borgo fu posto sotto assediato per ben sette volte.
Il 21 settembre 1484, infatti, al settimo assedio,  l’esercito cristiano ebbe la meglio e le truppe musulmane capitolarono.

Al nome di “Setenil” poi, nel corso degli anni, venne aggiunto “de las bodegas” per la presenza nell’antico borgo di innumerevoli cantine-grotte in cui venivano conservate derrate alimentari ed ottimi vini locali.

I ristoranti e i negozietti sono completamente incastonati nelle rocce che sovrastano il paese. Le pareti rocciose a strapiombo s  incuriosiscono ed impressionano.

Chi visita Setenil non potrà resistere a fotografare di continuo.




Passeggiare per le strade sotto l’ombra di rocce gigantesche, al di sopra delle quali è stato costruito un antico quartiere con case e chiese, è un evento unico ed irripetibile.

Setenil è divisa in due: 

 “Cueva de la sombra” (in italiano grotta dell’ombra),  in questa strada durante tutto l’anno non arrivano mai i raggi solari ad illuminarla e a riscaldarla. Qui la temperatura è fresca e costante.

Il contrario si verifica percorrendo la via che conduce alla “cueva del sol” (grotta del sole in

italiano. La via della “cueva del sol”  è uno dei posti, in questa parte del paese, dove il sole riesce ad entrare e a rimare per gran parte della giornata.

Posto stupendo. Da visitare.

Compro qualche souvenir e con dispiacere riparto per il viaggio.

Setenil e Ronda sono a 12 minuti di auto. Non so se esistono bus per raggiungerla.

Ronda è la città dei viaggiatori romantici. Molti del passato hanno elogiato questa città.
Raggiungo il mio albergo, che si trova all'inizio della strada principale. Hotel Andalucia (hotel).

Dopo una doccia ristoratrice, decido di andare a vedere la città.

Dal viale principale si raggiunge la Plaza de Toros. Ronda è la città dove nacque la corrida. Se volete c'è la possibilità di vedere museo e l'arena.  Se si segue verso il parco si arriva a vedere il bellissimo panorama che si staglia sotto. 

Dopo aver camminato per le vie e girato intorno alla città, si arriva al monumento più importante della città : Ponte Nuevo. Uno spettacolo. Famoso in moltissimi screen saver o foto di desktop. 
Completato nel 1793, dopo 42 anni di costruzione, il Puento Nuevo attraversa la valle e collega il centro storico della città con la parte moderna che erano precedentemente separate dalla valle di El Tajo e dal Fiume Guadalevin. Questo spettacolare ponte è alto quasi 100 metri.


Artisti americani, come Ernest Hemingway e Orson Welles, trascorsero molte estati a Ronda come residenti part-time nel centro storico di Ronda, chiamato La Ciudad. Hemingway ha scritto della bellezza di Ronda e delle famose tradizioni della corrida, contribuendo alla popolarità di Ronda nel tempo.

Attraverso il ponte e percorro il posto principale. Raggiungo sulla piazza dove un monumento che ricorda che Ronda è la città dei Viajeros Romanticos , con mattonelle incastonate che regalano frasi meravigliose che risaltano il posto.
Ronda infatti divenne nel 1800 tappa obbligata dei cosiddetti viajeros romanticos: i viaggiatori romantici. Si tratta per lo più intellettuali provenienti da Francia, Germania e Inghilterra, alla ricerca del tanto agognato connubio tra uomo e natura così come il movimento del Romanticismo prevedeva. Scrive Antoine de Latour nel 1848: «Memoria storica, leggende popolari, monumenti rari, usanze diverse, effetti sublimi di una natura grandiosa, strade difficili da percorrere e sconosciute, Ronda possiede tutto quanto può attrarre la curiosità del

viaggiatore temerario
». 

«Un hombre no es de donde nace sino donde elige morir». Questa invece l’iscrizione sotto il mezzo busto di Orson Welles.

Supero il monumento e vado verso la fine della città. Ad un certo punto torno indietro passando verso una porta, per vedere il ponte da sotto e dall'altra parte.

Da vedere anche la Casa del Rey Moro. Un palazzo di un re moresco, ormai in rovina, dove è presente una scalinata  che serviva per recuperare l'acqua  e portarla in città sotto assedio. 
Per raggiungere il fondo bisogna scendere ben 236 gradini scolpiti nella roccia.

Immaginatevi la risalita degli schiavi con otri d'acqua.

Finito il giro risalgo verso il Ponte nuevo , che nel mirador sotto è più imponente e bello.

Dal viale torno al Mirador de Ronda a godermi il tramonto. Un qualcosa che non dovete farvi

sfuggire.

Molte persone mi fanno compagnia mentre si para davanti agli occhi questo meraviglioso spettacolo. 

Torno nel viale principale e torno in albergo, non prima di aver mangiato unpanino presso Burger King.







3° giorno Da Ronda a Istàn ( Con fermate a Cadice e Tarifa)

Viajar sirve para ajustar la imaginación a la realidad, y para ver las cosas como son en vez de pensar cómo serán.

Viaggiare serve ad adeguare l’immaginazione alla realtà e a vedere le cose come sono, invece che pensare a come saranno. (Samuel Johnson)


Dopo aver espletato la situazione colazione parto da Ronda per raggiungere Cadice. Non era una tappa programmata, ma visto i problemi per entrare a Gibilterra ( vista pandemia) , ho deciso di puntare su questa città sul mare.

Devo dire che che Cadice mi ha sorpreso in positivo e purtroppo il tempo dedicato è stato poco. Dovrò tornarci.

La prima cosa che ti colpisce è il ponte che ti collega alla città. Bellissimo. E' chiamato "La Pepa" o "Puente de La Pepa" è dedicato alla Costituzione del 1812.

Parcheggio vicino al Porto, con difficoltà. Per arrivare in centro sono 20 minuti a piedi. 
LA storia di questa città  inizia intorno al 1100 a.C. quando fu fondata dai fenici con il nome di Gadir. 


Dopo aver superato le mura, arrivo al centro. Molto caratteristico e particolare. 
Da lontano si nota subito la cupola della Cattedrale. Piazza della Cattedrale è molto bella con i suoi locali e le giostre di fronte al sito religioso. 

La visita della Chiesa, come in tutta la Spagna,  è a pagamento (6 €). Vale la pena vederla. 
Iniziata nel 1722,  fu completata solo un secolo dopo e mescola, per questa ragione, diversi stili architettonici come il Barocco e il Neoclassico.

Sulla Torre di Poniente (o Torre de Poniente, in spagnolo), uno dei campanili della cattedrale si può salire e  ammirare una splendida vista panoramica dell’intera città. Io purtroppo ho dovuto declinare.

Finita la visita , con controllo temperatura all'ingresso, vado verso il Mercato.  Il percorso è però caratteristico. Piccole strade, con case bianche, pieno di negozi e bar dove fermarsi.
Bellissima Plaza de las Flores. 

Arrivo al mercato (Mercado Central  de  Abastos) dove si può anche mangiare.
Non è molto grande , tutto intorno si estende un porticato neoclassico. Da fotografare. 



Come non si può non ammirare un mercato spagnolo. Torno a Plaza de Las Flores  e in un bar mi fermo a bere una Cerveza.

Compro dei souvenir nei tanti negozietti presenti.

Purtroppo il tempo è finito, e perdo altre bellezze della città.

Peccato.

Torno alla macchina costeggiando il mare. 
Fotografo i cannoni che puntano verso il mare. Non mi faccio sfuggire Plaza de Espana con il suo parco. 


Riparto verso questo viaggio.


Arrivo a Tarifa. Nel percorso ci sono tantissime eliche che girano per sfruttare il vento per fornire energia. Difficile parcheggiare , come in tutta la Spagna.
La città prende il nome dal berbero, precisamente da “Tarif Ben Malluk” che la conquistò nel 710 d.C. Gli arabi la chiamavano anche come l’Isola della Tariffa, da qui il nome Tarifa per via della tassa imposta come pedaggio per l’attracco al porto spagnolo.


Passeggio per il centro cittadino. Arrivo fino alla fortezza Castillo de Guzman el Bueno. 

Compro dei souvenir di fronte al Castillo e cammino fino a raggiungere la passerella che divide il Mare Mediterraneo e Oceano Atlantico.

All'inizio il vento è forte con granelli di spiaggia che vola in faccia.

Bellissimo.
Torno verso il centro dove si notano molte agenzie che ti portano a vedere le balene. 
La città , visto il vento, è famosa anche per il Kite Surf.

A 40 km in linea si può vedere l'Africa, infatti Tarifa è la punta più estrema dell'Europa. 


Da Tarifa arrivo a Istan. Un bellissimo paese,  sulla collina,  sopra Marbella, dove si può vedere un bellissimo lago.

Dormo in bellissimo hotel con piscina Hotel Rural Los Jurales.

Purtroppo il ristorante è chiuso, quindi vado in paese dove mangio un Secreto Iberico nella taverna Entresterras.

Vado a dormire. 





4° giorno Da Istàn a Malaga

“In viaggio la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia” Nicolas Bouvier


Da Istàn parto per Malaga.
In modo molto strano trovo nebbia durante il viaggio.

Essendo una città già vista non vedrò molte cose, ma potete leggere il mio viaggio precedente  (
Malaga)

Dopo aver lasciato la macchina , torno verso il centro. Passeggio per Malaga per poi andare in albergo. (http://hotel-domus.malaga.top-hotels-es.com/it/). Si dorme la mattina dopo si parte.



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