martedì 10 dicembre 2024

VIAGGIO IN LETTONIA: RIGA CON TAPPA A CASTELLI DI SIGULDA E TURAIDA

 Novembre 2024

Da Roma si parte per Riga , Capitale della Lettonia. Sembra che "Il nome Riga deriva dalla grande quantità che si trovava lungo le rive della Duna di edifici o granai che i Livoni ( antico popolo finnico/lettone) nella loro lingua chiamano Rias"

Viaggio tranquillo. Cambio l'ora, in Lettonia il fuso orario è 1 ora avanti rispetto all'Italia. Dall'aeroporto prendo Autobus 22 che mi porterà in centro. Prezzo del biglietto, che si può comprare sia alle macchinette fuori dall'aeroporto che inquadrando Qr code presente sul bus, è di 1,50 €.



In 20 minuti raggiungo Hotel Hanza (Hotel), dove soggiornerò per tutto il tempo della visita alla città. Si parte dopo una doccia. Si cammina verso il centro cittadino. Inizio a vedere il grande mercato 
(Centraltirgus),  ospitato all’interno di un pezzo di storia dell’aviazione tedesca: gli hangar usati per la costruzione dei dirigibili Zeppelin, lasciati a Riga dopo la Prima Guerra MondialeCinque hangar, cinque aree tematiche espositive: verdura, carne, prodotti da forno, pesce e prodotti caseari. Sono presenti anche chioschi che vendono souvenir. 

Il mercato si estende all'esterno, dove ci sono moltissimi banchi di frutta ( melograno con chicchi rossi in evidenza) e abbigliamento. 

Vedo tutto e poi punto alla piazza centrale. Però prima mi soffermo alla statua nazionale, fronte fiume Daugava. Fiume che è parte integrante della storia del


monumento , infatti è dedicato alla memoria di coloro che furono fucilati, feriti e annegati nel Daugava durante la manifestazione del 13 gennaio 1905. La rivoluzione del 1905 fu un insieme completo di proteste nell'impero russo contro il regime esistente, Zar Nicola. Tutto iniziò da San Pietroburgo.La rivoluzione del 1905 in Lettonia , che era aparte del territorio russo, iniziò dopo il 13 gennaio, quando le truppe dispersero con la forza i partecipanti ad una protesta pacifica a Daugavmala : 56 persone furono uccise e circa 70 ferite.

Piemineklis 1905 (Monumento ai rivoluzionari). 

Passo per Piazza Grecinieku. Entro e compro souvenir nella piazza, ci sono 2 negozi molto carini. La famosa Casa delle teste nere è parzialmente chiusa, preferibile visitarla tra sabato e domenica. Tornerò. 

Giro per le stradine fino ad arrivare al Monumento della Libertà. In cima alla colonna, con le braccia levate al cielo si erge una figura femminile che rappresenta la libertà ed è chiamata Milda. Sopra il capo solleva tre stelle d’oro che simboleggiano le tre regioni: Curlandia, Livonia e Latgalia. Alto 42 metri è stato eretto dallo scultore lettone Kârlis Zâle.

Rappresenta il monumento dei caduti ai soldati nella Guerra d'indipendenza Lettone tra il 1918 - 1920. E' diventato nel tempo il più grande simbolo dell'indipendenza del popolo lituano. 

Il parco attorno è bellissimo , tutto da percorrere e vedere.

Attraverso per poi arrivare all'edificio dei Three Brothers a Maza Pils.Le tre case storiche nella Città Vecchia di Riga, costruite una vicina all'altra, sono state chiamate per secoli i Tre Fratelli: la leggenda narra che siano state costruite da tre uomini della stessa famiglia.



I Three Brothers sono le più antiche abitazioni medievali di Riga. Nel Medioevo, Maza Pils Street si trovava alla periferia di Riga e lì vivevano gli artigiani. Oggi, gli edifici che hanno diversi secoli ospitano il Museo lettone di architettura e l'Ispettorato statale per la protezione del patrimonio.

La produzione e il commercio venivano svolti nella più antica delle case dei Three Brothers. Il fratello di mezzo è il più ricco dei tre, costruito nel 1646. È una delle case più tipiche, ma anche più moderne del XVII secolo. C'è un'iscrizione "Soli deo gloria!" ("Gloria a Dio solo!") sopra l'ingresso, e la facciata presenta lo stile del manierismo olandese.

L'edificio più giovane è il più stretto e il più piccolo dei tre fratelli. Ha un elemento di facciata molto interessante: una maschera che, secondo i proprietari dell'edificio, proteggeva i suoi abitanti dagli spiriti maligni.

Il centro con le sue luci mi ammalia. Gironzolo un po' per poi tornare in albergo.





2° giorno


Nel parco vicino all'Hotel m'imbatto su un memoriale. Sull'Emilijas Benjaminas dedicato alla deportazione e m orte degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. 70000 ebrei lettoni e 20000 ebrei di altre nazionalità , che vivevano in Lettonia, sono stati uccisi. Il sito è la vecchia sinagoga costruita nel 1871.La sinagoga fu data alle fiamme e 400 anime rimasero imprigionate. Il memoriale è stato costruito nel 1988. Ora rimangono le poche mura.

Arrivo in centro. Prima visito il centro commerciale Origo. Punto al castello. Da vedere il parco vicino. Assisto al cambio della guardia , molto semplice. Per prenotare una visita bisogna andare sul sito ufficiale e verificare le date. Tutto dipende dagli impegni del Presidente della Repubblica, visto che ora il castello è il Palazzo presidenziale. Dietro , nella Douvgas Gate, c'è il museo della Storia. 

Il sotterraneo è molto bello. Il problema del museo è che è tutto ristrutturato e che ha poco "profumo di storia". Poche anche le vetrine per vedere oggetti antichi. Il prezzo del biglietto è 5 euro. 

Vicino c'è Cattedrale di San Giacomo. Abbastanza semplice. 

Nel 1522, durante la riforma protestante, l'edificio divenne la chiesa luterana. A seguito di un referendum, nel 1923 l'edificio è stato restituito ai cattolici come cattedrale. All'interno è presente un'ossario , i cui resti risalgono a persone sepolte nel Medioevo. Era usuale seppellire i morti vicino chiese e dintorni campagne, quindi con i vari restauri sono venute a galla. 


Vicino c'è la Cattedrale , vera e propria, di Riga. Il biglietto costa 5 euro. La chiesa protestante è famosissima per il bellissimo organo. Ora ha 6.700 tubi, 124 arresti e quattro manuali. E' uno dei più grandi del mondo dove organisti di fama internazionale vi hanno trovato il loro palcoscenico.

Da vedere anche il Chiostro, dove sono presenti varie lapidi e cannoni d'epoca. La Cattedrale è dedicata ad Alberto da Riga , santo cattolico, che fondò nel 1201 la città e dopo lottò per l'indipendenza dalla Arcidiocesi di Brema.

Il vescovo Alberto di Riga iniziò i lavori di costruzione della chiesa nel luglio del 1211 all'esterno della primitiva cinta muraria che delimitava il perimetro della città.

Uscito punto alla Casa del gatto, ma prima mi fermo in uno dei locali durante il tragitto per mangiare. Diciamo che i prezzi non sono vantaggiosi, come lo è tutto il resto. 

La casa del gatto che secondo la la storia  fu fatto costruire da un ricco commerciante, che aveva chiesto di poter entrare a per parte della Camera di Commercio Maggiore della città. Vistosi negare il consenso, fece porre sul tetto della casa due gatti … con il posteriore rivolto


proprio in direzione della sede della stessa!

Entro in un parco vicino Varmanes, dove è presente un mercatino con bancarelle di prodotti tipici. Musica ad alto volume. 

Si gira per poi andare verso la Chiesa di S.Pietro dove è presente la torre in cui hai una vista bellissima della Capitale lettone. 

La chiesa di San Pietro fu costruita nel 1209 come una grande basilica a tre navate in stile gotico in mattoni. Ha vissuto molte vicissitudini con ricostruzioni e restauri nel tempo. 



Il costo del biglietto per salire sulla torre è di 9 euro. Dal 3° piano al 12° piano , la fine della salita, c'è un'ascensore. Curiosità della chiesa è che le campane suonano 5 volte al giorno nella melodia di una canzone popolare lettone.

Scendo e vado sul lungofiume. C'è una statua chiusa in un vetro che rappresenta una leggenda della città. Big Christopher è il leggendario fondatore di Riga, ampiamente riconosciuto come il protettore della città dalle inondazioni e da altre calamità naturali. Marinai e pescatori chiedevano abitualmente aiuto a Big Christopher ogni volta che si avventuravano in mare.



La leggenda narra che Big Christopher fosse un traghettatore che trasportava le persone attraverso il fiume Daugava. Una notte sentì un bambino piangere sulla sponda opposta del fiume e si precipitò a salvarlo. Mentre raccoglieva il bambino dall'acqua e lo portava sulla riva, più si avvicinava alla riva, più il bambino diventava pesante. Infine, quando raggiunse la terraferma e mise giù il bambino, si addormentò quasi immediatamente a causa dell'estrema stanchezza. La mattina dopo, quando si svegliò, con sua sorpresa Christopher scoprì, al posto del bambino, un grosso mucchio di soldi.


Secondo la leggenda, quei soldi furono usati per costruire la città di Riga. Alcuni sostengono che il bambino non fosse altri che Gesù stesso, sebbene le autorità preferiscano tenerlo lontano dal contesto religioso in modo che tutti possano amare il Grande Cristoforo indipendentemente dalla loro fede e riconoscerlo come il benefattore della città.

Attraverso il ponte. Foto bellissime con l'arrivo delle luci del tramonto. Ammiro. 

Stupende.

Vado verso il centro e mi godo anche le sue luci notturne. 

Torno in albergo.


3° giorno

Dall'hotel vado fino alla stazione centrale per prendere il treno per Sigulda. Ultima fermata del mio treno.

Biglietto andata e ritorno 5 euro. Orari comodi, ogni ora c'è il passaggio. Trano piccolo, ma sedie comode. Tragitto in 1h e 10 minuti. Dalla stazione al castello ci vogliono 15 minuti a piedi. 




Il prezzo del biglietto, per visitare parte vecchia e nuova, è di 4,50 €. 
Il Castello di Sigulda è datato 1878 ed è la residenza della famiglia Kropotkin. Maestoso giardino che permette di ammirare uno scorcio imperdibile sulla valle del Gauja. Da qui si scoprono anche le rovine del castello di Turaida, se non c'è nebbia o brutto tempo.

Ci sono ancora pochi edifici rimasti XVIII e XIX secolo costruito durante la proprietà del Von Borghs e Kropotkin.Questi sono il Castello Estate, il New Castle, il Castello Bianco, (supervisore di servi della gleba) casa del Vagar, la casa della servitù, un fienile, una casa di lavanderia e una verdura e frutta seminterrato. Il centro maniero è racchiuso da mura masso scheggiato con una splendida struttura del cancello.

A me è piaciuta di più la parte vecchia. Nelle rovine a destra , appena entrati nella parte vecchia, c'è un mezzopiano, che si arriva mediante scala. Da vedere.

Vista dall'alto dalla torretta, ancora in piedi, sul fiume. Il tempo comincia a guastarsi e comincia una fine pioggerellina.


Ad 1h a piedi c'è il castello di Turaida. Si parte. Superato il ponte sul fiume Gauja, mi incammino per sentieri in mezzo al bosco. 

Un silenzio totale.

Salite e discese per raggiungere la meta. Turaida In lingua livoniana significa "giardino divino". Castello (Turaida Pils) fu edificato nel 1214 dal vescovo di Riga, Albrecht von Buxthoeven. La fortezza fu eretta sulle rovine di un antico forte livone, e in seguito fu ribattezzato in tedesco: Burg Treyden. L'edificio rimase abitato fino al 1776, quando un incendio lo distrusse completamente risparmiando la torre che si vede ancora oggi.

Il castello è famoso soprattutto per una leggenda che vi è ambientata: la Rosa di Turaida. Secondo il mito nel 1601 avvenne una battaglia ai piedi della fortezza. Al termine dello scontro lo scrivano del castello


trovò una neonata tra le braccia della madre deceduta, e decise di portarla con sé. Allevò la bambina come se fosse figlia sua e le diede il nome di Maja; tutti  però iniziarono a soprannominarla Rosa di Turaida per via della sua bellezza innaturale. La giovane Maja si innamorò del giardiniere del castello, Viktor. Il loro amore però non ebbe vita facile: il perfido Adam Jakubowsky, un nobile polacco, aveva messo gli occhi sulla Rosa di Turaida. Ingannò la giovane recapitandole una lettera falsa da parte di Viktor, in modo da incontrarla. Maja cercò di sottrarsi dalle avances del nobile offrendo in cambio il suo scialle magico che le garantiva l'invulnerabilità: sfidò così Jakubowsky a mettere alla prova i poteri dello scialle; egli estrasse la spada e decapitò la ragazza, così che ella ebbe salvo l'onore. Quando Viktor seppe della tragedia seppellì l'amata e piantò un tiglio sulla sua tomba, partendosene per sempre dal paese. Perpetuando la leggenda, ancora oggi i giovani sposi si recano a Turaida a posare fiori sulla tomba della giovane bella.

Oltre il memoriale con tomba e albero, c'è la Chiesa. La più vecchia chiesa lettone in legno. Costruita nel 1750. Preservata nel suo originale sito. L'altare e il pulpito costruito nel 1751.

Il prezzo del biglietto è di 6 euro. 


Alcuni palazzi erano chiusi alla visita. La torre ha 5 piani di scale , la vista del castello e dei dintorni. 

Interessante una parte del castello dove c'è rappresentata la storia. 

Si torna verso Sigulda. Stavolta niente bosco, percorro una stradina che costeggia la strada principale. Creata per le passeggiate. Per chi volesse c'è anche una funivia che da Sigulda porta a Krimulda. 

Si torna a Riga.


4° giorno

Tempo di salutare Riga, rimane meno di una mezza giornata.

Torno verso il mercato centrale e lo attraverso. Cercando ispirazione per qualche souvenir od oggetto da portare a casa. 

Vado verso il centro e finalmente visito il palazzo più caratteristico di Riga: La casa delle Teste nere.  7 euro il biglietto d'ingresso, 1 euro in più ti consegnano una tazza di caffè. 3 euro audioguida, ma non presente italiano.


Fu costruita nel 1334 come sede di riunioni e banchetti tenuti da varie organizzazioni pubbliche di Riga. L’edificio è stato distrutto dalle bombe durante la seconda guerra mondiale, ma è stato completamente ricostruito nel 1999.

Storicamente, la funzione dell’edificio era quella di promuovere le attività commerciali nella città: è stato un luogo di incontro tra commercianti e spedizionieri per molti secoli.

Stupenda Celebration Hall, la prima sala acustica per concerti della Lettonia, e la Lubeck (Lubecca) Hall. 

Avendo portato prosperità alla città di Riga, i Black Heads (Teste nere) godevano di molta fama e prestigio nella società. I membri della confraternita facevano parte dell’élite patrizia della capitale, diventando consiglieri, membri della Grande Corporazione e membri rispettati della comunità della città.

Le Teste Nere devono il loro nome al loro santo , San Maurizio, patrono anche dei giovani e dei soldati. Nel Medioevo era un santo molto conosciuto. Maurizio era nato in Egitto nel 3° secolo ed è considerato il primo cristiano di pelle scura. Era un comandante e aveva sotto di lui 6000 soldati cristiani. Il simbolo del santo diventa una testa nera su un drappo rosso. Rifiuta di rinnegare la religione per questo rifiuta l'offerta dell'imperatore Massimiliano. Dopo tanti anni il suo coraggio è celebrato e onorato dai suoi fratelli di sangue.


Esco e percorro le strade del centro. Attraverso il ponte. Vista del centro della città dall'altra parte del fiume. Da vedere. 

Passo davanti alla Biblioteca. Monumento di fronte dove è presente un uomo seduto in prospettiva. Prima piccolo e poi grande. Nel centro commerciale vicino al Burger King all'ultimo piano ci sono molti ristoranti. Alcuni a buffet. Recupero la valigia in albergo. Per aeroporto prendo lo Shuttle della Lux express. Costo biglietto 4 euro. 










giovedì 21 novembre 2024

VIAGGIO DI DUE GIORNI A TIRANA

OTTOBRE 2024

Si Parte per Tirana. WizzAir ci parte nella Capitale albanese. La derivazione del nome ha diverse versioni. 

Una afferma che il nome deriva dalla parola ‘Theranda’ delle fonti greche e latine, che gli abitanti del posto chiamavano Të Ranat ovvero ‘materiale caduto’ in relazione alla composizione difficile del terreno.

Un’altra teoria, invece, afferma che deriva dalla parola ‘Tirkan’, nome utilizzato dallo storico del sesto secolo Prokop per riferirsi ad un castello che era stato costruito sul monte Dajt.

Altri ancora affermano che derivi da ‘Tyros’ , la vecchia parola greca per indicare i caseifici, poiché secondo i sostenitori di questa tesi nella zona di Tirana si riunivano gli allevatori dell’area per commerciare i prodotti del latte.

Da Aeroporto prendiamo il Bus Luna , cui costo del biglietto è 4 euro a persona ( cambio attuale), che si può pagare anche con carta all'interno, ci porta al centro della Capitale. 

Arriviamo alla piazza centrale e principale a Skanderbeg Square , famosa per la statua del nobiluomo che ha dato nome alla piazza. E' stato considerato per più di mezzo secolo come il vero fulcro di Tirana. Commemora l' eroe della nazione per aver resistito agli Ottomani.



Nella piazza ci sono molto siti culturali e non. Alcuni saranno visitati nel nostro viaggio. Prima però una pausa relax in un bar della piazza (Piazza) con cappuccino e toast.

Ci incamminiamo e arriviamo alla nostra prima visita, a fianco della statua e ruota panoramica, c'è la moschea di Et'hem Bej. Non si paga nessun biglietto , ma è obbligatoria una mancia. 

La moschea è stata fondata alla fine del XVIII secolo da Mullah Bey, mentre il reliquiario è stato terminato da suo figlio Haxhi Et’hem Bey, nel primo quarto del secolo successivo.

La moschea è stata una delle poche ad essere risparmiata dalla devastazione durante la quale chiese, moschee e altre istituzioni religiose vennero  smantellate o convertite verso la  fine del 1967. Il 18 gennaio del 1991, malgrado l’opposizione delle autorità comuniste, 10,000 persone entrarono sventolando la bandiera dell’Albania.


Quest’evento segnò il principio della caduta del comunismo. Rappresenta inoltre la rinascita della libertà di culto nel paese. I visitatori potranno ammirare la magnifica architettura della moschea, le sue pareti finemente decorate e i soffitti affrescati secondo la tradizione orientale. Questi ultimi raffigurano alberi, cascate e ponti. Nell’arte islamica è molto raro trovare dipinti di natura morta.


Situato maestosamente nel cuore della capitale albanese, il Castello di Tirana, conosciuto anche come Fortezza di Giustiniano, fu eretto nell'era bizantina ( circa 1300). 
Sebbene il castello sia stato soggetto a cambiamenti e trasformazioni nel corso dei secoli, oggi ciò che resta della Fortezza di Giustiniano è un’imponente muraglia ottomana, alta 6 metri e avvolta da vite rampicanti. All’interno delle mura fortificate, è possibile immergersi in un vivace bazar, ricco di negozi che vendono prodotti artigianali locali, ristoranti che deliziano i visitatori con piatti tradizionali albanesi e gallerie d’arte che espongono opere di artisti locali.
Comincia a diluviare decidiamo di pranzare in un ristorante all'interno (Gzona).

E' ora di prendere possesso dell'appartamento che si trova in una strada laterale della piazza , con affaccio sulla statua e ruota. Dormiamo un po'.

Ripartenza. Obiettivo la cattedrale. 
Prima ci fermiamo in una pasticceria nella piazza principale, dove mangiamo dei dolci buonissimi.

La costruzione dell’edificio, a sud ovest della piazza centrale di Tirana, è stata completata nel 2012 ed ufficialmente aperta il 24 giugno

dello stesso anno. Il complesso include la cattedrale stessa, la cappella della Natività, il campanile, la residenza del Santo Sinodo, un centro culturale, una biblioteca, due altre cappelle ed un piccolo museo.

La cupola della cattedrale raggiunge i 32,2 metri da terra, mentre il campanile arriva a 46 metri. 

Cattedrale di San Paolo.

La casa delle foglie o museo della sorveglianza segreta di fronte alla cattedrale "dedicato alle persone innocenti che sono state spiate, arrestate, processate, condannate e giustiziate durante il regime comunista", non accettava carta ed euro ( molti locali e museo sono accetti), quindi non avendo lek ( moneta albanese) abbiamo declinato.

Siamo tornati indietro e siamo stati a visitare il Bunker , una visita interessante.


Noi abbiamo visto il Bunk'Art 1. Prezzo biglietto 900 lek (circa 9,20€ al cambio attuale). Il primo museo Bunk’Art fu aperto nel 2014 e nasce da un’idea di un giornalista Italiano, Carlo Bollini che ne è anche il curatore. 


La sua particolarità è l’essere collocato all’interno di un bunker atomico realizzato al tempo del dittatore Enver Hoxha, situato nel pieno centro di Tirana.

All’interno si può visionare , attraverso una mostra video/museo, la storia dell’esercito comunista Albanese e quella che era la vita del popolo in quel triste periodo.

Il controllo da parte della polizia. Tecniche di spionaggio. In esso sono rilevati i segreti di Sigurimi, la polizia del regime, brutale e dura erano il braccio del dittatore che lo aiutavano a mantenere ordine nel regime con persecuzioni contro chi osava ribellarsi.

Usciti dal bunker ci siamo recati alla Piramide. Quest'ultima oggi è l’attrazione più speciale di Tirana, che ora può essere definita il simbolo della controversa storia dell’Albania. La piramide fu eretta come mausoleo dell’ex dittatore Enver Hoxha con sua figlia Pranvera e suo marito Klement Kolaneci come architetti. 


Più volte nel parlamento albanese ci sono stati forti dibattiti sull’opportunità di distruggerlo o meno, in quanto una parte dei perseguitati dal regime di Enver Hoxha lo ha definito un simbolo del comunismo che dovrebbe essere completamente distrutto. Ma la sua distruzione è stata fermata anche dalle numerose proteste dei cittadini

che non vogliono che venga distrutta alcuna storia della città. Lasciata in uno stato di rovina, la Piramide fu affidata per la restaurazione. Dopo essere saliti in cima alla piramide, una speciale piattaforma permette di godere di un panorama completo della città.


Vista la città dall'alto dopo aver faticato a salire i scalini. Torniamo verso il castello. Entriamo al centro commerciale di fronte "Toptani".

Ormai sera mangiamo in un ristorante tipico nelle vicinanze. 


Rincasiamo con luci della notte.







2° giorno

Mos i hap dritaret e zemres pa e pare motin.
Non aprire le finestre del cuore prima di vedere che tempo fa.
Proverbio albanese

Dopo aver effettuato colazione in albergo lasciamo la casa e andiamo verso il Ponte dei Conciatori. Il ponte è un ponte pedonale in pietra che si trova a Tirana nei pressi della Moschea dei Conciatori.

Risale al periodo della dominazione ottomana del XVIII secolo e si trova sulla strada che collegava Tirana con

Debar e gli altopiani orientali, che era la via utilizzata dagli agricoltori per portare i prodotti e il bestiame in città.
Fino agli anni 30 il ponte attraversava il torrente Lana nei pressi della zona in cui si trovavano le macellerie e i conciatori ma, dopo che il corso del fiume venne deviato, il ponte cadde in rovina. Negli anni 90 il ponte è stato restaurato e sono state riportate alla luce le fondamenta  Inoltre le pietre originali dell’antico ponte sono state ripulite e riutilizzate. 
Passati davanti alla Grande Moschea , ora in restauro, ci rechiamo verso il mercato.


Il mercato Pazari i Ri , che significa Nuovo mercato. Un piccolo mercato per alcuni canoni , ma ottima misura per la città. 
Verdure fresche, prodotto tipici, e souvenir ci accompagnano nel percorso esterno ed interno del mercato. 

Carini anche i negozietti dell'antiquariato. Ai lati e strade limitrofe ci sono ristorantini tipici.




La pasticceria all'interno c'ha un po' deluso, sia per i dolci che per poca predisposizione alla vendita della commessa. Dispiace. 

Finisce il nostro viaggio a Tirana in un bar per un espresso e succo di frutta. 

Si prende di nuovo il Bus e torniamo in Aeroporto per tornare a casa. 



mercoledì 9 ottobre 2024

VIAGGIO A LIONE (CON TAPPA AD AVIGNONE)

 Settembre 2024.


Si parte per la Francia verso Lione , capoluogo della Regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. Storica città francese che secondo la leggenda fu fondata dal re Atepomaro e dal druido Momoro.

Easyjet parte con 15 minuti di ritardo, niente di particolarmente fastidioso. In aeroporto a Lione tutto abbastanza liscio. Vicino aeroporto c'è la stazione dei treni che mi porterà verso il centro città.

Salgo sul Rhonexpress, il treno veloce che collega Centro con Aeroporto. Andata e ritorno online 26,70 €, si risparmiano circa 3 € rispetto alla biglietteria della stazione.

Il treno effettua 3 fermate. Io scendo alla seconda Vaulx-en-velin La soie , dove si può scegliere di prendere la metro A. Biglietto unitario 2.20 €, si deve ricordare di tenere il biglietto per ricaricarlo ogni volta per salire in metro. Le biglietterie contengono informazioni anche in italiano. La città non è grande quindi non opto per la city card.


Arrivo al mio Hotel (Hotel Taggat). Sbrigata la prassi Check-in , vado nella mia  Stanza che è molto piccola, ma essere vicinissimo al centro acquista punti. Doccio e parto verso la conoscenza di questa città francese. la città è attraversata da due fiumi La Saona e il Rodano, quindi spesso si devono percorrere dei ponti.




Passeggio su Passerelle du college. Sono accompagnato da ciclisti e runner, che come me ammirano le varie barche collegate alla terraferma da un pontile. Ci sono molti ristoranti e pub. 

Attraverso il ponte Morand per andare verso l'interno. Obiettivo Place des Terreaux.


Attraverso Place des Cordelieres. Bellissima la chiesa di Saint Bonaventure. Questa chiesa rimane l'unico edificio medievale che rimane dopo i lavori di svolta su Imperial Street, oggi Rue de la République. Il santo , gloria dell'ordine francescano, morì durante il secondo concilio di Lione

del 1274. La semplicissima chiesa testimonia il rispetto dei francescani per tutte le forme di povertà. All'interno, troverete comunque uno dei più begli organi di Lione e quattro arazzi di Aubusson del XVIII sec. sulla vita del santo. La Chiesa è stata eretta Basilica Minore 


da Papa Francesco nel settembre del 2019. Prendo Rue de Republique. Presente il Palazzo della Borsa. Arrivo a Place de la Comédie, presente L'Opera e il Municipio. E' pedonale. Adiacente c'è Place Louis Pradel, prende il nome dell'ex sindaco di Lione. In carica dal 1957 al 1976.


La piazza sorge ai piedi della Collina e il quartiere Croix-Rousse.

Nel 1982, Ipoustéguy creò quattro sculture in collaborazione con l'architetto Charles Delfante. Di fronte all'opera si trova "The Sun", altrimenti nota come la fontana degli innamorati. È un grande disco di


bronzo su cui sono incisi i versi di una poesia della poetessa rinascimentale Louise Labé: Permets m'amour penser quelques folies… Sul lato opposto, in place Tolozan, L'homme de la Liberté, la figura di César sui pattini a rotelle è un promemoria del fatto che la piazza funge anche da skate park improvvisato. Da Rue St Catherine arrivo al mio obiettivo. 

Palace des Terreaux è stupenda. Pieni di spazio. Grandissima. Ristoranti e Bar ne fanno da padroni se non fosse per quella sbalorditiva statua. La Fontana Bertholdi , monumentale con i suoi cavalli che trainano "Le Char trionfale de la Garonne". Perfetto sfondo fotografico per noi "poveri" turisti. 


Place des Terreaux è stata ristrutturata dagli architetti Christian Drevet e Daniel Buren nel 1992. Spostata dal suo punto originale e sono state aggiunte 69 fontane, ciascuna costituita da una vasca di granito nero. 



Salgo da una strada laterale. Comincio ad assaporare il quartiere. Piccoli negozietti francesi, tipici e non,  mi fanno da sfondo vacanziero. Bellissimi e particolari. 

Intravedo una chiesa da uno scorcio di un vicoletto. San Policarpo.

Originalità sono le  due gambe che entrano nell'edificio davanti alla chiesa. Giro intorno. Compro qualcosa per la sera.

Torno su Ponte Morand dove assisto ad un bellissimo tramonto. Spettacolare. 

Alcuni, turisti e non, mi accompagnano in questa visione. 






Continuo a Percorrere i vicoli. Per poi, giunto buio, ritorno in albergo. 






2° giorno

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.”

 Antoine de Saint-Exupery, scrittore ed aviatore Francese. Nato a Lione



Esco dall'albergo. Arrivo a Place Lyautey, vicino all'albergo, dove c'è un bellissimo giardino e una fontana.

Si supera il ponte e da Hotel De Ville si sale ancora. Nel giardino vicino Residence Villemanzy c'è una bellissima vista dall'alto.

Da Montee de Grande Coté altre bellissime foto. Attraverso Place de Tapis e percorro Boulevard des Canuts. Finalmente arrivo alla piazzetta dove è presente il famoso Murales. Mur des Canuts. 

Creato per la prima volta dalla Cité de la Création nel 1987, questo murales si estende su una parete di 1200 m² ed è il


più grande in Europa. Esso descrive la vita nel quartiere della Croix- Rousse, il distretto di “Canuts”, il quale fu originariamente creato per i lavoratori della seta nel 19esimo secolo. Vi sono infatti raffigurati gli edifici tipici del quartiere con le loro particolari finestre e i soffitti altissimi. Vi sono anche alcuni dettagli caratteristici della cultura Lionese,

come il piccolo teatro Guignol. Un fatto interessante è che il muro, rinnovato per la prima volta nel 1997, cambia parallelamente al quartiere in cui si trova. Anche gli abitanti che vi sono rappresentati invecchiano con il passare del tempo. Così un ragazzo con la sua bicicletta nella prima versione del muro diventa un giovane padre nel 1997, e infine un nonno

con la sua nipotina nell'ultima versione. In un anfratto interno ci sono le foto e la storia negli anni del murales. Stupendo. 

Attraverso un giardino interno. Arrivo a Place De croix rousse per raggiungere Place Bellacour. Io vado a piedi ma dalla piazza c'è una fermata metro.


Giro in un piccolo mercato all'aperto nei dintorni. Scendendo Montee Neyret c'è una vecchia chiesa , ora parcheggio, ma la facciata esterna è molto bella. Da vedere. Chiesa del Buon Pastore.
Sotto c'è un anfiteatro. 
Dal Rodano si vede la Basilica Fourviere, sopra la collina, che sovrasta la città. Da visitare nel pomeriggio.
Da Rue de Brest arrivo a Place des Jacobins, per poi continuare a Place Bellacour.
Nel mezzo della piazza c’è una statua equestre di Luigi XIV. Durante la rivoluzione le statue dei reali furono abbattute e sostituite da ghigliottine. 
Nella piazza c'è un movimento per preparare il festival che si terrà il giorno dopo. Arriva la pioggia: 20 minuti incessanti. Si rompe anche l'ombrello.
Finita la pioggia ricomincio a camminare percorrendo Rue Victor Hugo dove trovo negozi di souvenir.

Mangio un panino. Attraverso stazione e supero il ponte Passerelle Couturier. Salgo sulla funivia per Fourviere, il biglietto vale come per la metro. Nota come Ficelle 1 è possibile raggiungere questa splendida collina, situata a ovest della città. È stata inaugurata nel 1900, e delle 5 storiche linee è quella ancora in funzione, insieme alla alla Funicolare di Saint-Just. 


Il suo percorso è principalmente sotterraneo, e si sviluppa per una lunghezza complessiva di 427 metri, senza nessuna fermata intermedia. Il tragitto dura poco più di 2 minuti.
Salgo dalle scale e me la trovo davanti : La Basilica. Stupenda.

Entrata libera. Nel corso della storia di Lione, Fourvière - soprannominata la collina che prega - è stata un simbolo culturale e spirituale per la città.

Nel 1643 quando la morte nera eliminò molti cittadini europei, si pensò che la Vergine Maria, a cui è dedicata la Basilica, potesse salvare il popolo di Lione, e per questo gesto miracoloso gli abitanti promisero di accendere delle candele su tutta la città. Questo splendido gesto è divenuto oramai una tradizione che viene celebrata ogni dicembre con: Le luci di Lumière. La Basilica che noi vediamo, venne costruita nel 1872 quando ancora una volta, la Vergine Maria salvò la città dall'invasione prussiana nel 1870.
E' Patrimonio mondiale dell'Unesco.

Il panorama che si può vedere all'esterno della basilica, nella parte posteriore, è insuperabile. Tutta Lione ai tuoi piedi.

Scendo a piedi. Passo attraverso il Giardino del Rosario. Passeggio per Le Vieux de Lyon. Raggiungo la Cattedrale di Saint Jean. 

La costruzione iniziò nel 1175 e fu completata solo tre secoli dopo, nel 1481, il che significa che l'edificio mescola vari stili architettonici delle diverse epoche, cominciando con l'ispirazione del romanico e per finire il gotico.

La cattedrale dispone anche di vetrate colorate che mostrano varie scene bibliche, nonché uno degli orologi astronomici più antichi della Francia risalenti al XIV secolo.Costruito nel 1400, garantisce la data esatta fino al 2019.



La stanza del Tesoro era chiuso per manutenzione. Attraverso il ponte del Palazzo di Giustizia per arrivare al Mercato Les Halles de Lyon.

Lo chef stellato Michelin Paul Bocuse, famoso in tutto il mondo, ha dato il suo sigillo di approvazione ed è ora noto come Les Halles de Lyon - Paul Bocuse. Circa 50 bancarelle, oltre a numerosi bar e ristoranti, vendono i migliori formaggi di qualità, pane, vino, dolci, pesce, salumi e altro ancora.

Ormai sera torno in albergo.






3° giorno Da Lione ad Avignone
“La vita ci ha insegnato che amare non consiste nel guardarsi l'un l'altro, ma nel guardare insieme nella stessa direzione.”

ANTOINE DE SAINT-EXUPERY

Dopo colazione. Salgo sulla metro per Perrache. Dove nella stazione dei bus mi aspetta un Flixbus per Avignone (33,97€ a/r il costo biglietto).
Tutto in giornata. Partenza 8.30 con arrivo nella città dei Papi alle 11.15. 
A piedi raggiungo le mura. Entro e da Rue de Carnot mi accompagnerà  un mercato Locale.  Da vicoli interni , con le indicazioni, arrivo al Famoso Palazzo dei Papi.

Avignone è conosciuta come antica città papale, a seguito della scelta di papa Giovanni XXII nel 1316 di farne la propria sede. In totale sette papi e due antipapi dello Scisma d'Occidente governarono sul seggio cittadino, risiedendo nel castello detto "Palazzo dei Papi" che fu progressivamente ampliato dai vari pontefici.

Prima vedere la Cattedrale, che è a fianco del Palazzo. Costruita nel XII secolo, quindi rimaneggiata nel XV e nel XVII sec., la basilica metropolitana domina, al fianco del Palazzo dei Papi, la valle del Rodano dal Rocher des Doms. Il suo campanile è sormontato da un Vergine in piombo dorato.

La prima menzione di Notre-Dame des Doms è del 1037. La cappella con la tomba di papa Giovanni XXII custodisce il tesoro diocesano composto da numerosi ornamenti liturgici e vasi sacri.

Esco. Fotografo la piazza antistante. Entro nel palazzo, non riesco a comprare il biglietto online, quindi raggiungo la biglietteria e acquisto la combo Palazzo + giardini (14,50 €). 

All'ingresso ti consegnano un tablet (histopad) per leggere ogni informazione. Stanze spoglie, con tele moderne, con Histopad ti trasferisce nel 1352. Al tempo dei papi.

IL concetto è molto suggestivo ed interessante. C'è anche la lingua italiana. 
Residenza dei pontefici del XIV secolo e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è il più grande palazzo gotico del mondo (15.000 metri quadri). Vi si trovano più di dieci sale, tra cui gli appartamenti privati del Papa e le favolose decorazioni murali dell’artista italiano Matteo Giovannetti.

Poco attraenti secondo me sono i giardini. Qualche pianta con indicazione del nome. 

La visita è stato nel suo totale interessante. 
Vado verso Place Horloge dove pranzo in uno dei ristoranti sulla piazza (Opera Cafè). 

Salgo verso il giardino sopra la Cattedrale. Bellissima vista della città. C'è anche un laghetto con cigni e anatre, oltre a statue sparse. Prendo Rue de Balance e scendo verso la parte bassa della città.Si trovano negozietti carini.


Risalgo nella piazza centrale e percorro Place du Change e Rue Rouge. Sono presenti negozi di cibo artigianale e tipico. Gironzolo per vicoli. Tutti da gustare. 
A Place Carnot assisto a degli artisti di strada. Simpatici.


Ormai è ora di ritornare a Lione. Vado verso la fermata Flixbus. 

Alle 22 ero in stanza. 

Un'altra giornata da assaporare. 












4° giorno

“Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero.”
ANTOINE DE SAINT-EXUPERY

Si parte tardi verso le 11.


Punto a Parc de Tete d'Or, il bellissimo parco creato nel 1850 ed è stato in gran parte progettato dal paesaggista svizzero Denis Bühler. Il parco si ispira al Bois de Boulogne e ai giardini inglesi.

Prima di arrivare m'imbatto in Parc Lyautey in un mercato di prodotti

artigianali. 
Giungo al parco. C'è una gara podistica. In un ingresso, dei 7 presenti,  c'è una statua dedicata ai Difensori della patria (Enfants du Rhone). 

Questo pittoresco parco urbano si estende su 105 ettari ricchi di

rigogliosi prati verdi, roseti e un vasto lago; ma ciò che rende il Parc de la Tête d'Or così unico è che è anche sede di un giardino botanico e di un parco zoologico.
Tutto gratis
Si può anche noleggiare la barca a pagamento




Le straordinarie serre di vetro ospitano una collezione di circa 16.000 specie di piante e fiori più impressionanti d'Europa, oltre a una biblioteca e un negozio di semi.

Nello zoo sono presenti zebre, antilopi, fenicotteri, pellicani, varie tipo di scimmie, linci, lontre e leopardi. 

Un trenino attraverso una parte del parco, per la gioia dei bambini. Alla fine del parco c'è un velodromo. 

A metà lago c'è un sottopassaggio che ti porta ad un isolotto. Oltre a goderti il sole e rilassarti, puoi visitare il memoriale ai morti caduti in guerra. 

Nel parco c'è perfino una targa con le firme dei presidenti delle nazioni del 1996 compreso quello del Sindaco di Lione. 

Bellissimo parco. Vale assolutamente di viverlo una mezza giornata. 
Prendo la metro e il treno che mi portano all'aeroporto. Una nuovo viaggio effettuato. Altri bellissimi ricordi da custodire. 




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