lunedì 13 novembre 2017

VIAGGIO AD EDIMBURGO

Novembre 2017


Si Riparte.
Quello che andrò ad affrontare è uno dei miei viaggi chiusi nel cassetto da tanti anni, e tirato fuori bello lucido e nuovo per essere vissuto.
La mia nuova destinazione è Edimburgo , capitale della Scozia , anche soprannominata l'Atene del Nord per il  suo fermento artistico, architettonico e culturale.
L'aereo è nel primo pomeriggio da Bergamo, con Ryanair. Nessuna cancellazione e nessun ritardo. Si parte e si arriva in orario, devo solo ricordarmi di cambiare l'ora in avanti per il fuso orario.
Superata la fase controllo documenti esco dall'aeroporto. Uscito mi avvio verso la stazione di Airlink 100 , che mi porterà in centro. Il prezzo del biglietto è 4,50 per un singolo viaggio, e 7,50 per andata/ritorno con quest'ultimo a  data aperta.
Pago e salgo nell'autobus. Naturalmente,  come la maggior parte dei turisti , scelgo un posto al piano superiore ( 😉 ). E' bello tornare ad essere bambini e meravigliarsi , o divertirsi, per così poco. ( Naturalmente già stato a Londra e quindi già provato).


In centro ad Edimburgo prendo il bus 33 che mi porterà all'albergo (Rosehall Hotel). http://www.rosehallhotel.co.uk/
Usando Maps.me e Maps di Google trovo facilmente albergo. La proprietaria dell'albergo è veramente gentile e squisita. Mi parla in inglese e mi spiega tutto , sia per quanto riguarda l'albergo che per attrazioni ( sconti o bus). Devo dire che sentir parlare inglese da un indigeno è qualcosa di completamente diverso di sentirlo in bocca ad un qualsiasi altro.  Arrivo in stanza : abbastanza grande e riscaldata.
Tiro fuori dalla valigia il riduttore per caricare il telefono e faccio una doccia ( alla mattina svegliato presto per lavoro). Ormai è sera. Decido che per la prima giornata di guardare cosa si trova nei dintorni. Il posto è molto tranquillo , giro per viuzze e strade principali. Dopo un po' di girovagare mi fermo in un supermercato (Tesco), compro per la cena e torno in albergo.


2° giorno


La mattina , dopo aver fatto colazione, mi vesto coperto ed esco dall'albergo. La notte aveva piovuto, l'aria non è freddissima. Cappello e piumino bastano per andare in giro. (Devo dire che oltre la notte appena passata non ha più piovuto durante il mio soggiorno, sarò stato fortunato!).
Vado verso il simbolo  di Edimburgo : Il castello.
Edimburgo è tranquillamente percorribile a piedi, non è grande. La prima tappa per l'obiettivo oggi è il parco The Meadows.

Una  stupenda area verde, con viali alberati e prati immensi ideale per scampagnate e giochi all'aperto.
Negli anni 1870 i Meadows diventarono un luogo importante nel primo sviluppo del calcio a Edimburgo. Tra le  squadre che usavano i Meadows furono Heart of Midlothian FC e Hibernian FC. C'è una targa moderna vicino a Whalebone Arch per commemorare l'evento del primo  derby , avvenuto il 25 dicembre 1875.

Passo tra alberi con  persone che fanno jogging e bambini che giocano. Una bellissima atmosfera.
Mi dirigo verso il centro , passo da un vecchio accesso di due colonne dove alla sommità ci sono unicorni.
Per arrivare al castello passo davanti al Greyfiars Kirk, famoso per Bobby , il  cane di razza terrier  , che nel 1800  passò  quattordici anni della sua vita davanti alla tomba del padrone, fino alla propria morte. Nella  chiesa di Greyfriars  , come in quasi  tutte quelle di Edimburgo, c'è un cimitero. Il luogo è da vedere e aperto al pubblico. Di fronte all'ingresso del sito del Greyfriars, sul marciapiede, c'è la statua dedicata a Bobby.

Percorro il George IV Bridge fino all'incrocio con il The Royal Mile che mi porterà al Castello. La strada è piena di negozi , con uomini nel tipico kilt , che vendono souvenir e  abbigliamento in cashmere. All'incrocio un tipico scozzese in kilt suona la cornamusa per i vari turisti che riempiono il centro della città scozzese.

Nei vari negozi compro souvenir e qualche regalo da riportare in Italia.
Arrivo nel piazzale antistante al castello. Mi godo quel sole mattutino che rende il panorama veramente unico.
Dall'alto , inoltre, la città ha un fascino particolare.


Entro nel castello e faccio un salto indietro nell’avvincente storia scozzese.
Il castello è costruito nell'altura della città. Questa posizione strategica è stata fondamentale per tutti gli avvenimenti storici che si sono susseguiti nei secoli nella città .
Questa sua ubicazione ha reso il castello inespugnabile (mai esso è stato espugnato dal nemico assediante), ma ha creato anche notevoli difficoltà logistiche, quali ad esempio il rifornimento idrico per i suoi abitanti, visto che il materiale su cui è costruito non assorbiva l'acqua piovana e quindi rendeva impossibile l'accumulo di riserve per gli abitanti del castello. Nel corso di assedi molto prolungati, molti suoi abitanti morirono per la mancanza di acqua.
Il castello iniziò a trasformarsi in una fortezza reale durante il regno di David I (che regnò dal 1124 al 1153) ed è propro a questo periodo che risale l’edificio più antico di tutto il castello e anche di tutta la città, la St Margaret’s Chapel. Successivamente, durante le Guerre di Indipendenza Scozzesi, il castello passò più volte in mano agli inglesi, ma venne poi prontamente riconquistato dagli scozzesi.
In cassa , una fila un po' lunga ( esiste anche la possibilità di comprare online ) , pago 17.50 £ .
Prima dell'ingresso vero e proprio c'è un negozio di souvenir, mentre subito dopo c'è  il chiosco delle audioguide. Il costo è di 3 £.
La visita è durata quasi 4 ore , quindi preparatevi a gustarvela tutta. A me è piaciuta tantissimo.



Ogni parte del castello ha una storia che è interessante ascoltare con audioguida.
Da vedere assolutamente St Margaret's Chapel, Le prigioni e i gioielli della corona. Nella piazza superiore fa da padrone il  grande cannone Mons Meg . Il cannone, pesante sei tonnellate, è puntato verso il nord della città di Edimburgo.
Alle 13 esatte non dimenticate di tornare nel viale principale per assistere allo sparo del cannone , il One o'clock Gun. Quest’usanza nacque nel 1861 quando le navi nel porto di Edimburgo, a Leith, avevano bisogno di un chiaro segnale per regolare gli orologi di bordo. Molto folkloristico.
Prima di finire il giro mangio qualcosa al bar del museo. Una zuppa vegetale, un trancio di  pizza e una birra mi fanno da pasto.
Finisco il giro vedendo tra l'altro il Cimitero dei cani, il National War Museum, lo Scottish National War Memorial e i Regimental Museums.
Finito il giro , e assolutamente soddisfatto, esco dal castello.
Torno sul The Royal Mile , e  appena vicino al castello si trova sia Camera Obscura che il museo del Whisky.
Mi  fermo a guardare dei busker che si esibiscono nella strada. La cattedrale là vicino è pregna di persone a causa di un matrimonio che si sta ufficiando all'interno. Niente oggi non si potrà visitare.
Bellissimi e pittoreschi sono i vicoli dove si vedono varie vedute della città.
Supero la cattedrale e mi fermo al Royal Mile Market , un palazzo antico dove all'interno ci sono piccoli chioschetti che vendono prodotti locali o particolari.
Prendo il North Bridge , che sovrasta la stazione e vado verso la zona dei vari negozi.


Ormai è quasi buio, sta diventando sera. Vado verso la torre del Monumento Scott. Il Monumento Scott è un monumento  per l'autore scozzese Sir Walter Scott . E' alta 61 metri. Il monumento è visitabile durante il giorno.
Superato il centro commerciale giro e visito i vari negozi che si trovano nella parte opposta del monumento.
Ormai è tardi compro qualcosa in un centro commerciale e mi dirigo verso l'albergo.


The Meadows splende di bellezza anche con la luce lunare.














3° giorno


Dopo aver fatto colazione esco dall'albergo. Mi dirigo verso Calton Hill. Oggi al parco Meadows si svolge una gara podistica. Osservo la gara mentre passeggio tra i viali alberati.


La cattedrale con le funzioni mattutine, è Domenica ,  è chiusa alla visita turistica. Supero The North Bridge e mentre sono in strada mi fermo in un vecchio cimitero (Old Calton Burial Ground). In questo cimitero sono sepolti molti personaggi famosi scozzesi del passato , oltre ad essere casa Monumento dei Martiri politici , un obelisco eretto alla memoria  di alcuni riformatori politici e dell'American Memorial War of Scotland.

Attraverso la strada e salgo per la collina di Calton Hill. Il panorama dall'alto è veramente incredibile, si può godere sia la vecchia che la parte nuova (Old Town e New Town). Ogni monumento

presente ha la sua descrizione in inglese. Quindi mentre passeggi per il parco puoi gustarti anche la storia. Alla fine della collina sorge il Il National Monument : un goffo tentativo di imitare e riprodurre il Partenone, rimasto incompiuto per mancanza di fondi. Ma poi , secondo me , ha conquistato il suo fascino unico.


Molti turisti girano e passeggiano. C'è un chiosco dove decido di comprare un caffè espresso, tento la fortuna. Posso dirvi che non era male, ho bevuto di peggio in posti dove era scritto "il vero Espresso".


Dal monumento più alto del parco  si nota la collina di Holyrood Park, in lontananza. Non posso tirarmi indietro deve essere salita e calpestata anche da me. Sono attratto come un ape di fronte al miele, quindi prendo e parto.


Per arrivare passo davanti al Nuovo  Parlamento Scozzese e un altro vecchio cimitero.
Arrivo ad Holyrood Palace. Il Palazzo è la residenza ufficiale in Scozia di Sua Maestà la Regina Elisabetta II che qui trascorre alcune settimane all'inizio dell'estate. Holyrood è una anglicizzazione dello scozzese Haly Ruid (Santa Croce).

Decido di dedicarmi dopo alla sua visita , prima c'è la conquista della collina. Vado dritto verso la collina più bassa e comincio a salire.
Fiatone e un forte vento mi fanno compagnia nella scalata. Il panorama che si intravede mentre salgo , comunque, vale assolutamente la pena di essere visto. La città al di sotto è stupenda.



Mi godo il panorama . Scendo verso la valle perché ora mi aspetta Arthur's Seat, il punto più alto di Edimburgo, con i suoi 251 metri d'altezza.


Per salire  , almeno all'inizio,  ci sono scalini  più o meno in buone condizioni. La salita è veramente irta. Ma niente può sconfiggerti se è un tuo obiettivo.
Arrivo dopo un po' di fatica in cima.
Niente più bella può apparire la città. Dopo varie foto mi siedo e mi godo il tutto. Mi sento una persona più ricca , sicuramente interiormente.

Prima di scendere lancio un ultimo sguardo alla città. Dall'altro lato della collina si possono ammirare dei laghi.

Finita la discesa mi avvio per la strada che gira attorno al parco. Mi fermo e osservo lo splendore dei due laghi che incontro nella mia strada. Cigni e anatre sono abitanti meravigliosi di queste oasi.


Arrivo al punto di partenza e mi accorgo che siamo in pieno pomeriggio e non ho ancora mangiato.
Torno al Palazzo e mi dirigo verso la caffetteria. Bevo un cappuccino e mangio dei dolci,  presenti in bella vista sul banco.


Prendo  The Royal Mile per tornare in centro ad Edimburgo. Nella strada è presente il Museo storico della città. Decido un  full immersion nel  museo , una parte   tranquilla dopo soprattutto la scarpinata della collina. IL museo è completamente gratuito.


Vado  verso il centro ed è ormai sera. Decido di percorrere le strade dei negozi non ancora viste. Ci sono pub caratteristici e abbellimenti di Natale. E' presente un Mc Donald's dove decido di cenare.


E' ora di tornare in albergo. Un altro giorno da ricordare è passato.


4° giorno


La signora dell'albergo mi ferma e mi chiede come sta andando la visita della città. Mi chiede cosa ho visto e mi corregge le pronunce dei siti turistici.


Compio lo stesso tragitto dei giorni passati e finalmente posso vedere la Cattedrale di Sant Giles ( o Sant'Egidio).
E’ il cuore e uno dei simboli della capitale di Scozia, reso immortale dall’omonimo romanzo di Sir Walter Scott. Proprio qui, vicino al Royal Mile, sorgeva un antico tolbooth, una prigione cittadina ora distrutta.
Dovrei sputarci per aver fortuna, come vorrebbe una vecchia tradizione, ma per rispetto non lo faccio. Costruita sui resti di una struttura del IX secolo, l’edificio ha subito diverse modifiche e cambi di stile. Per fotografare all'interno della cattedrale servono 2 sterline, consegnate al banco all'ingresso.
Una parte molto bella di questa chiesa, e cosa che caratterizza quasi tutte le chiese del periodo gotico, sono le bellissime vetrate decorate. Queste sono ricche di decorazioni e risalgono al XIX e il XX secolo. Queste raffigurano la vita di sant’Andrea in alcune situazioni particolari della sua vita religiosa.
Esco dalla chiesa soddisfatto e vado verso il Dean Village. Naturalmente vado a piedi.


Dean Village ("dene" in scozzese significa "valle profonda") fu un luogo prospero per più di 800 anni. Verso il 1960, divenne un luogo povero e decadente, causa la crisi.  Dieci anni dopo, ci si rese conto che si trattava di un luogo gradevole, vicino alla città, ed iniziò la riabilitazione della zona, per trasformarla in un’area residenziale molto ambita .
Una visita al Dean Village la raccomando, è un posto fuori dal comune e fuori dal tempo. Si torna indietro con la storia e si vivono momenti passati. Raccomando di fare una passeggiata  tranquilla. Non perdetevi la camminata sul fiume Leith.

Esco dal villaggio e mi dirigo verso il porto. Per arrivarci basta percorrere strade alberate.
Nella mia strada trovo la cattedrale di St Mary. Molto bella da vedere.

Per raggiungere Il porto passo davanti all'Orto botanico e il bellissimo parco di Inverleith .


Laghetto artificiale con cigni e anatre splendono in questo parco.

Posto da vedere e da soffermarsi per riposare e godersi la natura.

Arrivo al porto. E' pranzo ed ho fame. Entro al centro commerciale e mi faccio affascinare da un handmade Burger. Mangio un bel panino con patate e birra.

Soddisfatta la parte culinaria giro per il porto, sia la parte vecchia che la parte nuova. Interessante .
La Royal Yacht  Britannia è visibile dalle vetrate del centro commerciale. Costruita nel 1953 con l’idea che fosse usata come nave ospedale per i periodi di guerra e come eventuale rifugio della regina in caso di una guerra nucleare, è ora una delle attrazioni turistiche più visitate di tutta Edimburgo.
Nella parte vecchia del porto  ci sono Barche trasformate in ristorante  ferme sulla banchina. Il panorama è molto bello.
C'è anche una panchina con personaggio illustre da sfondo.
Per rendere omaggio al passato peschiero di Leith come porto di Edimburgo, si trova  un arpione per balene. La caccia alle balene è stata per decenni la principale fonte di guadagni per Leith. Le imbarcazioni che si dirigevano verso l’Antartide, passando per le isole Falkland/Malvine, si dedicavano a questo tipo di caccia ed appartenevano alla compagnia di Christian Salvesen che aveva varie basi nell’Atlantico del Sud.
Dopo aver finito la passeggiata torno verso la città.
Mi fermo in un supermercato e compro la cena. Torno in albergo dato che il giorno seguente mi dovrò svegliare presto per andare in aeroporto.

5° giorno

Raggiungo il centro dove da Waverley Bridge parte il bus che mi porta in aeroporto.
Un altro viaggio pregno di emozioni e nitide sensazioni è finito, ma verrà ricordato per molto molto tempo.



lunedì 23 ottobre 2017

VIAGGIO A BRUXELLES

Ottobre 2017


E' giunto il momento di ripartire (😂😃). La meta non è molto lontana , ma sempre suggestiva. Credo , come abbia già scritto molte volte, l'importante è viaggiare, conoscere il mondo e vedere cosa riesci ad insegnarti.
Si va a Bruxelles.


Premessa : La capitale Belga è stata già oggetto di viaggio in passato, questa volta è stato un viaggio in compagnia con persone che non conoscevano il posto.  In questo viaggio Bruges non è stata visitata per motivi logistici e meteo, ma dovete assolutamente vederla : E' molto carina.


Si parte da Bergamo con Ryanair ( nessun volo cancellato vista la situazione generale della compagnia al momento) e si atterra a Charleroi, 2° aeroporto della Capitale a 40 Km dal centro.
Consiglio: se dovreste partire per Bruxelles confrontati i prezzi per i due aeroporti. Considerate che Charleroi ha sicuramente dei prezzi migliori , ma poi il viaggio in  pullman o in treno per la capitale costa circa 30-34 euro a/r.


Il pullman , che poi è stato il mezzo scelto da me, vi porta fino a  Gare du Midi , una stazione di Bruxelles, non molto lontano dal centro e con possibilità di prendere la metro per i vostri spostamenti verso l'hotel.
Per arrivare  al nostro albergo (Hotel Barry) da Gare du Midi decidiamo di percorrerlo a piedi. L'albergo è carino. Il personale  parla  poco italiano, ma un buon inglese. La stanza pagata come tripla ha quattro letti singoli, ed è abbastanza grande.
Scaricati i bagagli decidiamo di partire per il centro, che non è molto lontano quindi decidiamo di farlo a piedi. Vista l'ora di pranzo ci fermiamo in un fast food (Tonton Chami) sulla Boulevard Maurice Lemonnier. I prezzi sono ormai similari a quelli di altri fast food , ma i panini sono veramente piccoli. Pranzato e stomaco soddisfatto andiamo verso Grand Place.
Il tempo non aiuta questa passeggiata : il cielo è nero e a sprazzi piove.
Arriviamo alla piazza piena di turisti che fotografano e allo stesso tempo che cercano riparo dalla pioggia.

La piazza è veramente bella e maestosa. Dal 1998 è patrimonio dell'umanità dell'Unesco


I due edifici   più importanti , che si affacciano sulla piazza e ne danno il fascino,  sono  il quattrocentesco Hotel de Ville, il municipio, con la torre gotica incoronata dalla statua del patrono San Michele Arcangelo, e Maison du Roi, antico edificio in legno ricostruito poi in stile neogotico in pietra. (Grand Place)
All'angolo della Rue Charles Buls  con la Grande Place, a lato di un'enorme piazza dedicata allo stesso Buls, c'è una statua dedicata a Everard 't Serclaes : che nel XV secolo divenne un eroe per gli abitanti di Bruxelles, per aver dato la vita in difesa della città e dei diritti dei cittadini. La statua  è molto facile da trovare, perché c'è una gran folla di gente che lo fotografa perché esiste una leggenda : chi tocca il braccio destro della statua avrà molta fortuna (c'è chi dice che se si tocca dalla
cintola in giù ci si sposerà e se invece lo si tocca dalla cintola in su ci si separerà...
Affascinati dalla piazza, entriamo nei palazzi dove si può e ammiriamo interno e verde curato.
Cominciamo a dirigersi verso Manneken Pis , ma prima sostiamo a negozi di souvenir e ai tanti negozi di cioccolata che incontriamo sulla strada. Tra cui Bruyerre. Il connubio tra il visivo e il gusto è meraviglioso.
A Manneken Pis ci sono decine di turisti che si immortalano in foto , anche se piove.
Sono tante le leggende nate intorno alla statua. Una di queste, racconta del bambino che orinò sulla miccia di una bomba dell’esercito nemico salvando così la città dall’invasione, un’altra parla di una strega che avendo trovato un ragazzino a fare pipì davanti alla sua porta di casa, lo condannò a ripetere quell’azione in eterno. Fortunatamente un mago buono salvò il povero sventurato e pose al suo posto una statua.  Un’altra tesi vuole invece, che la statua sia la manifestazione di un ex voto. Si racconta che, in occasione di una non meglio precisata cerimonia, un padre smarrì il proprio figlio. L’uomo promise che se lo avesse ritrovato avrebbe fatto costruire una statua raffigurante il bambino nell’atteggiamento esatto in cui lo avrebbe scorto. Le sue preghiere furono esaudite, il bambino venne ritrovato mentre faceva pipì davanti a un albero: da qui poi la statua del Manneken-Pis.
A prescindere dalle leggende il Manneken rappresenta lo spirito ribelle e sbarazzino dei belgi.
Vicino alla statua ci sono molti negozi che vendono il waffle. Un euro per la base e si aumenta a seconda di quanti ingredienti vuoi aggiungere. Guardando le vetrine la fantasia non può mancare.
Preso con caramello e panna. Buonissima.
A Bruxelles non c'è solo il Ragazzino che fa pipì , ma anche la Jeanneke pis ( la bambina) e Zinneke pis ( e il cane randagio). Accendiamo Maps.me e andiamo alla ricerca della sorellina e del cane.
Per Jeanneke ci siamo persi , perché la statua è dentro una teca in una strada interna. Si trova nella zona dei ristorantini turistici. Fu creata nel 1987, su commissione del padrone di un ristorante.
Di fronte alla statua c'è il Delirium Tremens famoso locale di birre con più di 2000 tipologie.
Per Zinneke è stato più facile ed è la più recente delle tre statue della città . E’ qui dal 1999 e nel vecchio dialetto di Bruxelles Zinneke significa persona di sangue misto: termine che rappresenta alla perfezione gli abitanti della capitale belga. Il cagnolino è un meticcio infatti.


Dopo Aver visto il cane abbiamo voglia di patatine, anche questi negozi  pieni in tutta Bruxelles. Buonissime.
Ripartiamo per il tour della città. E partiamo per la Cattedrale.
L'esterno è circondato da parco e verde curato. Bella da vedere. All'interno mi lascia perplesso. Non è bella come da mie aspettative. Cattedrale. Sobria forse a causa dei vari saccheggi nel tempo. La cattedrale era conosciuta come  Chiesa di San Michele fino a quando, nel 1047, si depositarono al suo interno i resti di Santa Gudula (deceduta nel 712). Da allora divenne San Michele e Santa Gudula. Malgrado la sua antichità, la chiesa non acquisì il titolo di cattedrale fino al 1961.

Torniamo verso il centro dato  che comincia a far sera. Sostiamo davanti alla statua di Don Chisciotte , a Place d'Espagne. Nella stessa piazza c'è una statua di Dracula che sovrasta la piazza adiacente e intera Bruxelles.
Dalla  piazza vicina famosa per la statua di un architetto ( come mi sembra di ricordare) che si ribellò alla modernizzazione del quartiere e dei suoi chioschetti di articoli homemade arriviamo alle gallerie.




I percorsi delle gallerie sono piene di negozi di orologi e cioccolata ma per portafogli abbastanza pieni. Sono presenti anche bar dove sostare per un aperitivo o caffè.


Torniamo alla Grand Place ( posso assolutamente dire che ogni via porta a questa piazza, prendetela come punto di riferimento) e sta arrivando sera. Decidiamo di vederci dall'alto Bruxelles così saliamo sulla Place de l'Albertine, un cannocchiale visivo da cui si gode un panorama spettacolare.
Davanti a voi , appena arrivati in cima, una prospettiva centrale della scalinata e dei giardini ordinati e romantici, con  tutta la città di Bruxelles a fare da sfondo.
Scendendo al livello inferiore della piazza si raggiunge la parte alberata con filari paralleli e giardini geometrici e ben curati. Di lato un palazzo con  orologio astronomico piuttosto vistoso.
Alla cima potete vedere il Museo delle belle Arti e il Palazzo degli strumenti musicali.
Place de l’Albertine al tramonto, con le ombre lunghe e la luce dorata, è semplicemente meravigliosa. Non avendo la sfortuna come noi di vederla con la pioggia.

E' sera ormai quindi andiamo verso il quartiere turistico. Tra i tanti ristoranti prendiamo quello più insistente : tra cozze marinate, insalate e zuppe, e waffle con panna ( contornata con birra belga) concludiamo la serata

2° giorno

Oggi è il giorno dell'Atomium. L'idea iniziale , vista che la città non è molto grande, è di farla a piedi. Il tempo ancora piovigginoso non ci viene aiuto. Prima di partire ci fermiamo in un bar vicino hotel (Panes) dove facciamo un abbondante colazione con 2 croissant, un succo di frutta e caffè a 3,95€. Non male.
Partiamo e percorriamo la strada con fumetti graffitati nei palazzi. La particolarità di alcuni disegni sono veramente suggestive, come il veliero su un mare agitato vicino al lungofiume.

Nel nostro viaggio entriamo una chiesa dove c'è una mostra di foto datate di turisti o presone greche. La persona che segue la mostra ci chiede chi siamo , vista anche che la chiesa non fa parte del cerchio turistico si sarà chiesto come siamo arrivati lì.

Usciamo dalla chiesa e torniamo nei nostri passi. Ormai però la pioggia e il freddo comincia a farsi sentire. Si punta alla metro lì vicino.

Arriviamo alla fermata dell'Atomium in 20 minuti. Bisogna scendere all'Heysel con la linea 6.
Passiamo nel parcheggio del parco divertimento per poi trovarcelo davanti.

Bellissimo. Inconfondibile simbolo di Bruxelles
, una creazione unica nella storia dell'architettura e un ricordo simbolico della Fiera Mondiale di Bruxelles del 1958.  Oltre a passeggiate surreali attraverso tubi e sfere e ad un'esposizione permanente sulla storia della costruzione, l'Automium ospita anche esposizioni temporanee per un vasto pubblico. La sfera superiore offre panorami spettacolari della città di Bruxelles. Tre delle sfere superiori non hanno supporto verticale e quindi, per motivi di sicurezza, non sono aperte al pubblico.

L'ingresso costa 12 euro.
Anche se presente la pioggia, purtroppo non c'è passerella, la gente era in fila.
Alla fine del viaggio sull'Atomium c'è il negozio di souvenir. Di fronte c'è un bar dove abbiamo ristorato e preso un caffè .
Andiamo verso il parco Laeken  dove è presente una gara podistica, tagliamo per il verde per raggiungere il padiglione cinese e giapponese. Non è lontano.


Il Parco di Laeken fu creato nel 1850 dal re Leopoldo II intorno al castello settecentesco che divenne poi la residenza reale. Al centro del parco si trova il “Monumento alla Dinastia” inaugurato nel 1880 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Belgio dall’Olanda. Grandi alberi di ippocastano e magnolia costeggiano i viali del parco che raggiunge il massimo dello splendore soprattutto in primavera con la fioritura di gelsomini e biancospini. Due costruzioni all’interno del parco conferiscono allo stesso un aspetto orientaleggiante. Si tratta del Padiglione cinese e della Torre giapponese, eretta per l’Esposizione universale di nel 1900 e qui rimontata nel 1902-06.
Il Padiglione cinese è limitata alla visione con recinto di ferro. Si può vedere solo esterno. Torre giapponese è chiusa.




Riprendiamo la metro e torniamo verso il centro. Dopo essere tornati verso Place de L'Albertine andiamo verso il Tribunale , c'è da vedere la città dall'alto.
Prima però ci fermiamo a Notre Dame de la Chapelle (Notre Dame de la Chapelle ) e ammiriamo il suo interno. Vale la pena fermarsi e vederla.
Ci inoltriamo verso il punto panoramico ma la nebbia non aiuta ad avere una visione perfetta. Perde un po' di fascino.
Prendiamo l'ascensore panoramico e scendiamo. Come detto prima ogni strada porta verso Grand Place , infatti troviamo le indicazioni. Prima , però, ci fermiamo a comprare cartoline e francobolli.




Verso Grand Place compriamo della cioccolata da portare in Italia , non potevamo andare via senza. Vicino al negozio compriamo delle patatine da asporto , che mangiamo  in maniera vorace.




In un vicolo troviamo graffiti a favore dell'amore gay e le sue innumerevoli facce nel mondo, dove è alienato o cause di carcere e pena di morte.


Ormai è sera. Torniamo verso i locali turistici e mangiamo il carbonade in un menù fisso.
Si torna a casa








3° giorno


Il Panes per far colazione è chiuso. Andiamo verso il centro, è domenica quindi si fatica a trovare locali aperti.
Ne troviamo uno. Il cappuccino è veramente buono, il croissant normale.
Colazione fatta partiamo per vedere il Parlamento Europeo. Giriamo presso stazione Centrale e attraversiamo il Brussels Park. Un parco molto bello e in pieno centro della città.
Superato il parco dopo un paio di Km arriviamo al Parlamento europeo. Essendo domenica ci sono poche persone in giro.

Arrivati ci guardiamo intorno. Deludente però. Bottiglie in terra, spazzatura nel piazzale sottostante. Lampade rotte con vetri in terra.
Vicino al Parlamento c'è ancora un pezzo di muro di Berlino , in ricordo contro tutti i regimi dittatoriali.
Ci facciamo un giro. Si torna indietro.
Stavolta passiamo davanti al palazzo Reale Palazzo Reale




Dal 1831 il palazzo non è la residenza reale belga e i monarchi vivono nel Palazzo di Laeken, nella periferia di Bruxelles.


Si torna in albergo perché alcuni di noi tornano in Italia. Valigie pronte e si va verso Gare du Midi.
Si mangia insieme mangiando da Quick ( un fast food ).
Chi deve partire prende il treno per Zaventem. Si torna verso il centro. Fuori dalla stazione c'è il mercato pieno di persone che comprano frutta o intimo. Arriva un forte temporale e si rifugia sotto un ponte.
Torno verso il centro mi faccio un giro verso vicoli o posti non ancora visti. Verso sera torno alla stazione dove mangio una zuppa in un locale cinese.
Torno in albergo dove l'indomani mi aspetto il bus per Charleroi. La stanza è vuota e mi arriva quasi dal nulla una malinconia. Mi addormento


4° giro


Si parte. Faccio colazione da Panes .
Dalla Stazione di Midi prendo il bus che mi porta in aeroporto. L'autista parla un fluente italiano, sarà sicuramente passato dalla nostra penisola.
In aeroporto mi dirigo verso il Terminal 2 , quelle delle low cost. Compro una confezione di birra con bicchiere di Natale, il solito souvenir da turista.
Si parte in orario.

giovedì 12 ottobre 2017

AIR BERLIN PASSA SOTTO LE ALI DI LUFTHANSA

Air Berlin, low cost tedesca , da qualche tempo in amministrazione straordinaria, va a Lufthansa.


 La compagnia aerea se la aggiudica per un miliardo e mezo di euro, dopo una gara dove ha partecipati anche easyJet. In ballo c'erano 140 velivoli e una forza lavoro di circa 8.500 lavoratori.

Lufthansa ha optato per ora all'acquisizione di 81 aeromobili e 3mila persone.

Purtroppo il passaggio di Air Berlin non sarà una passeggiata, soprattutto per i dipendenti. Un panorama molto più grigio di quanto si presentava mesi fa dove erano stati anticipati almeno 1.400 esuberi, soprattutto tra il personale di terra e gli impiegati. Salvi, invece, piloti e assistenti di volo oltre ai tecnici operativi.

mercoledì 4 ottobre 2017

VIAGGIO A SANTORINI

Settembre 2017


Uno dei miei viaggi più belli alla scoperta di un isola magnifica e da cartolina


1° giorno


Parto un martedì da Venezia per Santorini. Orario è da insonni : 5.40 inizia l'imbarco. Se vuoi viaggiare low cost e raggiungere obiettivo dei 12 viaggi all'anno  bisogna adeguarsi. Tanto in aereo si dorme come al solito.
Il volo non ha avuto problemi,  tranne dei nuvoloni neri in qualche isola sparsa nel Mediterraneo.
Arriviamo dopo due ore circa nell'Isola, escursione termica dell'Italia è vertiginosa. Da 11-12 gradi arriviamo a 26 27 gradi. Maglietta a manica lunga comincia a far sudare.
L'uscita dall'aeroporto è molto easy.
Aspetto con impazienza l'arrivo della navetta che mi porterà in albergo, tutto previsto nella prenotazione albergo. Intanto bevo un caffè e mangio un croissant.

Alle 11.00 , dopo 1h e mezza, arriva la navetta e in mezz'ora sono in albergo a Perissa , nella parte meridionale dell'isola. Villa Dimitris. La proprietaria è molto simpatica, mi spiega in inglese e con un po' d'italiano , le condizioni orari e camera.
Devo dire che l'albergo è molto bello. Considerando il prezzo per 5 giorni e 4 notti (101 euro) veramente un affare. Sono già in fase di "Voglia di mare". Mi spoglio dei vestiti per il freddo italiano e indosso costume e infradito. Il mare è vicino, circa 1km e mezzo.
Raggiungo il lungomare e cerco un posto per mettere asciugamano. La spiaggia è piena di ombrelloni e sdraio a pagamento per chi lo desidera , i prezzi sono importanti meno naturalmente di quello che pagheresti in Italia. Il lungomare è pieno di negozietti di souvenir, ristoranti e bar.
Finalmente sole, mare e bighelonaggio.
Tra un libro da leggere , un tuffo ( portatevi le scarpe da roccia) e prendere il sole passa la giornata.


Il mare è splendido. A pomeriggio inoltrato decido di congedarmi dal primo giorno di spiaggia.
Passo tra i vari negozi  e così compro i vari souvenir , così mi tolgo il pensiero.
Compro dell'acqua e vado in camera.
Tra doccia e  ristoro, è arrivata ora di cena. Vado a fare un giro all'interno di Perissa.
Vista anche la quantità di ristoranti presenti comincio ad avere fame. Entro , visto anche alcuni piatti che vedo nei vari tavoli, in un ristorante Volcano.
Mangio un bel piatto di pesce e una birra. La spesa è veramente irrisoria, considerando i prezzi dell' Italia. E la bontà è assolutamente simile, o migliore.
Fuori è buio , non ci sono molte luci.
Quindi ormai sera torno in camera.

2° giorno

Mi sveglio ed ho fame. Non è prevista colazione in albergo.
Dopo doccia e preparato borsa . Esco con un languorino. Mi fermo nel primo bar sotto casa dove prendo un cappuccino e un croissant.
Mi godo l'odore del mare, il paesaggio del mare. Il prezzo della colazione è alta ( 5 euro).
Vado verso la stazione dei bus per andare a Fira. Ogni bus dell'isola portano da ogni posto fino a Fira, posto nevralgico e smistamento. Il prezzo non supera i 3 euro a viaggio ( Perissa - Fira costa 2.40 €). Con 5 euro vai e torni. I bus transitano fino a dopo mezzanotte, quindi si può tranquillamente girare senza problemi. Orari e costi puoi consultarli qui (Orari-Timetable).
Raggiungo Fira dopo circa 45 minuti.
Fira è un po' la capitale di Santorini. Il paese più grande e porto delle navi crociera.
Dopo pochi passi raggiungo il centro di Fira e  inizia un mondo pieno di cartoline.


Gironzolo in questo mondo "cartolinato" e fatato.
Decido di andare verso il vecchio porto. Per arrivarci ci sono due possibilità : o la funivia (cab car) o La scalinata. Vada per i gradoni. Nei gradoni della scala (589 totali ) ci sono dei somarelli (Donkey),  che per 6 euro , possono portarti in groppa giù fino al porto o sù , se si è dalla parte opposta.
Scendo a piedi.
Tra paesaggi mozzafiato e odori, purtroppo, nauseanti arrivo fino a giù.
Ci sono molti locali dove si possono comprare escursioni.  
Prendo l'escursione all'Isola Nea Kameni e il tuffo nella baia di Hot Springs ( 20 euro per tre ore).
Fa molto caldo.
Partiamo con un imbarcazione di vecchio stampo e molto caratteristica.
A Nea Kameni ( o Volcano)  , isola vulcanica come si deduce dal nome, sbarchiamo e si paga altre 2,50 € per entrare.
Volcano è un isola con paesaggi vulcanici. Il grande isolotto è  emerso dalle acque nel 1573 è caratterizzato da un paesaggio desolato, da antiche colate di lava nera, da fumarole e cristalli superficiali molto fragili.
Carina , inoltre, l'impilata di sassi in equilibrio che danno un tocco al paesaggio dell'isola e la vista di Santorini.

Dopo 45 si torna in barca per andare verso Hot Springs ( Isola di Palea Kameni). L’isolotto di Palia Kameni, cioè “bruciato in tempi antichi”, sorse dal mare nel 196 a.C.. Grazie alle acque sulfuree, si può fare un bagno  in una piccola baia, che per raggiungerla ci si deve tuffare dall'imbarcazione.

Dopo una bellissima nuotata si torna a Santorini.
Al ritorno decido di farmi i 589 scalini a piedi. Faticosi.
Compro delle bottiglie d'acqua. Ho fame e mi fermo a mangiare un buon pita Gyros e una birra.
Parto a gironzolare di nuovo per negozi e vicoletti.
Il panorama e l'atmosfera è veramente particolare. I fiori danno quel colore eccelso al panorama bianco delle case e alberghi.
Rimango rapito da ogni fotogramma del paese. Ogni pennello del paese con lo sfondo del mare. Ogni sensazione di stupore.

Raggiungo camminando la parte settentrionale della città e vado oltre .
Fino alla fine. Quel pezzo di isola sempre bella , ma poco battuta dai turisti che si accalcano solo su pochi centimetri.
Compro un gelato e dell'acqua.
Mi fermo per assaporare e poi decido di tornare verso il centro di Fira.

E' quasi sera ormai.
Prendo il bus che mi riporta verso Perissa. Compro qualcosa ad un supermercato e ritorno verso l'albergo.
Sono stanco e decido di chiudere la serata , fuori è completamente buio.




3° giorno

Torno al bar del giorno prima per fare colazione. Mi godo tre ore di mare per poi prendere il bus e raggiungere Oia, e godermi il famoso tramonto che ho sempre sentito parlare.
Raggiunta Fira prendo il bus per Oia ( 1,80 €).
Comincio a girare per Oia o Ià come la chiamano i Greci.Oia.
E altre cartoline spuntano nei miei occhi da turista.
Fotografo per farmi rimanere impressa nella mente  ogni piccolo pezzo dell'isola.

Oia, conosciuto anche con il nome di Ià, è probabilmente il più bello e pittoresco villaggio di Santorini. Le chiese dalle cupole blu splendenti e le bianche abitazioni che sembrano sospese nel vuoto simboleggiano perfettamente la Grecia e appartengono ormai all’immaginario collettivo. Costruito in alto sul bordo della Caldera,  Oia ha piccoli vicoli, un panorama mozzafiato, curati negozi, graziosi musei, numerose gallerie d’arte e le rovine della fortezza veneziana tanto da rendere il villaggio un luogo unico e affascinante. Nella seconda metà del XIX secolo Oia era un centro molto ricco e in sviluppo gli ufficiali e i capitani di marina abitavano nelle belle abitazioni nel piano in cima alla scogliera, mentre i marinai vivevano nelle abitazioni trogloditiche .Contrariamente a Fira, Oia ha provato e prova tuttora a conservare il proprio fascino intatto e sfuggire così al turismo di massa.


 
Giro per Oia  ( sia sopra che sotto come a Fira, anche se qui i scalini sono molto di meno),  tra un Gyros e un gelato comincio ad avvicinarsi l'ora del tramonto.

Alle 17.30 la gente comincia a prendere posto per godersi un bellissimo momento che ci regala la natura : il tramonto.
Turisti ammassati per godersi solo questo momento. Lasciano quello che stanno facendo e aspettano.
L'unica cosa stonata è che le nuvole rovinano il finale dello spettacolo. Ma non importa quello che si è visto rimarrà nel cuore come l'isola.


Torno verso il bus e verso Perissa.
Un piatto di calamari e birra mi fa compagni a cena.








4° giorno

Dopo aver fatto colazione e raggiunto con il bus Fira, prendo il bus verso Akrotiri. Parte sudoccidentale  dell'isola ( 2 euro).
Ad Akrotiri c'è anche uno scavo archeologico, per chi ne fosse interessato. Io non ho visto.

Il tempo non è bello , anzi. Ma la temperatura è gradevole. Akrotiri

A piedi raggiungo la parte turistica del posto , la famosa Red Beach

Questa spiaggia di sabbia vulcanica dal tipico colore rosso e nero è racchiusa tra scogliere, sempre rossastre. Potete godere di questo maestoso e affascinante panorama frutto dell’attività del vulcano dalle taverne che si affacciano proprio sul mare..Dalla bellezza disarmante, la spiaggia.
Scendo il complesso tratto dalla vetta alla spiaggia.

Non sazio decido di seguire e andare oltre e arrivo alla White Beach. Passando tra i crostoni che danno sul mare , con panorami spettacolari e mozzafiato, decido di arrivare al famoso Faro di Santorini.

Prendendo la macchina o il quad ci arriva in maniera agevole, oppure fare  come me che ama la natura e camminare . Carico il sito da raggiungere su maps.me e parto.

Attraverso campi, passo vicino a stalle di Somarelli, cani furiosi, recinti di capre. Dopo 5 Km di questa strada impervia raggiungo la strada che mi porterà al Faro.

Il faro è chiuso naturalmente. Ma lo spettacolo che si gode da questa parte dell'isola e da quest'altezza è da lasciare senza fiato.

Il silenzio era interrotto dal vento che sembra volesse portarmi via. Valeva la pena assolutamente arrivare fino a qua.

Dopo essermi fermato in una taverna vicina al faro. Parto e torno verso la Red beach.
Con più calma e sicuramente un appagamento visivo.

Dopo avere di nuovo superato crostoni e campi arrivo alla spiaggia e torno verso la stazione dei bus.

Torno verso Fira gironzolo un po' , oggi ci sono meno turisti da crociera. Più vivibile.

Torno verso Perissa e in albergo


5° giorno

E' ora di partire. Prendo navetta dall'albergo. Faccio colazione in aeroporto. Arrivate un po' prima se avete da fare il check in visto che l'aeroporto è piccolo e il tempo di attesa è molto lungo , e fuori dall'hangar.

Sicuro che in questo viaggio un po' del mio cuore l'ho lasciato. Sicuro che Un paese da cartolina esiste.

lunedì 2 ottobre 2017

FALLISCE LA COMPAGNIA AEREA MONARCH. RIMANGONO A TERRA QUASI 100 MILA PERSONE

Fallisce la terza compagnia aerea in Europa , dopo Alitalia e Air Berlin, con conseguenze disastrose per i passeggeri visto rimangano a terra . La Monarch Airline, compagnia britannica , chiude le operazioni con la conseguenza di lasciar  bloccate oltre 110 mila persone.
Tutti i 35 aerei sono nei parcheggi degli aeroporti . Monarch restituirà gli aerei in leasing ai rispettivi proprietari.

 La Monarch ha deciso di non portare oltre l'esperienza della compagnia,  nata 50 anni fa alle porte di Londra e con base nello scalo di Luton. I clienti che hanno già effettuato 300mila prenotazioni, inizia l'incubo della ricerca del volo alternativo. Per questo, il Regno Unito ha dovuto ricorrere ai ripari mettendo  in piedi una operazione di rientro molto complessa.
In Italia sono   cinque le rotte interessate con scali presso   Roma Fiumicino, Napoli, Torino, Venezia e Verona. La compagnia sta informando tutti i passeggeri e li sta invitando a "non recarsi in aeroporto" per nessun motivo se non se si è in possesso di un volo alternativo.

La  Norwegian, compagnia a basso costo norvegese , è interessata agli assett e agli slot fino a ieri riservate alla low cost inglese

martedì 19 settembre 2017

METODO ECONOMICO PER ARRIVARE ALL'AEROPORTO DI CIAMPINO CON IL NUOVO BUS

Dal 18 settembre una linea bus urbana collega l'aeroporto di Roma Ciampino, sarà possibile prendere la linea 720 .
"La linea 720 collegherà piazzale Leonardo da Vinci, presso l´aeroporto di Ciampino (stallo bus n°4), con il piazzale della stazione Metro B Laurentina (corsia VI°),  effettuando 22 fermate nel tragitto. Con un semplice biglietto integrato a tempo  da 1,50 euro,  sarà possibile usufruire del trasporto dall'aeroporto alla metro e usare la metropolitana fino al centro città.
In un comunicato di Atac , azienda di mezzi pubblici di Roma, si legge " La combinazione bus+metro si connota come un'opzione semplice ed economica per raggiungere il centro di Roma dall´Aeroporto di Ciampino" . I titoli di viaggio saranno acquistabili direttamente all'interno dell'aeroporto.
In aeroporto sarà possibile acquistare anche i titoli di viaggio turistici Atac, ossia i ticket da 24, 48 e 72 ore al costo di 7, 12,50 e 18 euro, che consentono di utilizzare tutti i mezzi pubblici Atac, Cotral e ferrovie regionali nel territorio di Roma.
  
  

lunedì 18 settembre 2017

PIù DI 50 CANCELLAZIONI AL GIORNO DI VOLI RYANAIR FINO AD OTTOBRE



Nelle prossime settimane Ryanair cancellerà fino a 50 voli al giorno.  Ryanair fa sapere in una nota di voler “migliorare il tasso di puntualità dei viaggi, passato dal 90% a meno dell’80% ”. Secondo il Corriere  sarebbe invece dovuta allo smaltimento ferie del personale .
La compagnia irlandese cancellerà i voli , che corrisponde a una quota di meno del 2% della sua programmazione. In totale le cancellazioni interesseranno tra i 1.680 e i 2.100 voli.
Le cancellazioni interessano i principali aeroporti europei dove la compagnia opera. In Italia sono coinvolti al momento alcuni voli da Bergamo e da Bologna. Per verificare lo stato del proprio volo bisogna connettersi alla pagina dedicata al problema sul sito di ryanair.com.
Al momento sono disponibili le liste dei voli cancellati fino al 20 settembre, ma entro sera verrà rilasciato un aggiornamento sulle prossime date. Ad ogni modo l’avviso di eventuale cancellazione voli Ryanair viene inviato all’utente sull’indirizzo di posta elettronica del passeggero stesso, utilizzato per prenotare il volo.
Le cancellazioni interesseranno  voli in partenza fino alla fine di ottobre. Se il proprio volo è stato cancellato si può spostare (gratuitamente) la prenotazione su altre date: basta inserire il numero di prenotazione nella pagina dedicata al check-in sul sito di Ryanair: ryanair.com/it/it/check-in. In alternativa è
possibile anche ottenere il rimborso del volo cancellato collegandosi allo stesso link e inserendo gli estremi della prenotazione. La cifra spesa per il volo inutilizzato verrà accreditata entro sette giorni lavorativi sulla stessa carta di credito usata per la prenotazione.

mercoledì 6 settembre 2017

RYANAIR CAMBIA LE REGOLE: SOLO UN BAGAGLIO A BORDO NON PIù DUE


Dal 1 novembre cambiano le regole del bagaglio per chi vola con la compagnia Ryanair. Non sarà più possibile portare due bagagli a mano a bordo per i normali viaggiatori , ma solo quelli con un «priority ticket» dove  potranno portare a bordo dell’aereo una seconda borsa più grande (55 x 40 x 20 cm. Il primo invece è 35 x 20 x 20 ).
Lo ha annunciato la compagnia irlandese, spiegando che la misura serve ad «eliminare i ritardi» durante gli imbarchi e che le misure sono retroattive, cioè applicate a tutti i voli in partenza da questa data, indipendentemente da quando è stata fatta la prenotazione.

Ryanair aggiunge però che il costo del check-in per le valige da stiva sarà ridotto a 25 euro da 35 euro (solo se acquistato durante la prenotazione:  se no  il costo è di 40 euro) mentre il peso consentito della valigia da imbarcare passerà da 15kg a 20kg.
Quindi tutti i passeggeri che vogliono continuare a risparmiare sull’imbarco potranno infatti sempre trasportare due bagagli (secondo le dimensioni viste sopra) ma quello più grande verrà direttamente portato in stiva (senza costi aggiuntivi). Questa operazione, in caso di voli affollati, era già prevista per gli ultimi viaggiatori in coda.



Per i neonati, infine, è prevista la possibilità di imbarcare una piccola valigia personalizzata che non potrà superare i 5 chili.

La modifica, ha spiegato Ryanair, si è resa necessaria perché in troppi hanno approfittato della nuova policy del doppio bagaglio a mano a bordo: alcuni avrebbero portato in cabina valigie pari a tre volte le dimensioni consentite.

Buon viaggio

mercoledì 30 agosto 2017

IL MIO VIAGGIO A MONT SAINT MICHEL ( e RENNES)

- Premessa viaggio


Nel momento in cui ho  visto le foto dell'Isola Mont St Michel  su internet, e i vari commenti entusiasti, ho deciso che era un viaggio che dovevo assolutamente fare.
Cercando e surfando sui vari siti di viaggio e voli , però, constatavo che un viaggio per l'isola era cara ( ho preso come punto d'appoggio Rennes, visto che era la città con aeroporto , e la più grande, più vicina). Per Rennes , nel periodo che avevo preso in considerazione , si aggirava sui 200-250 solo di volo ( con scalo).
Vie alternative. Quindi ho cominciato a studiare il viaggio e renderlo più economico. Dall'Italia verso Parigi scendevo da 250 a 40 euro a/r. Ed era il punto di partenza. Il treno da Parigi a Rennes costava sui 35/76 euro a tratta ( in caso di intercity o TGV) . Cercando su internet allora  m'imbatto su Flixbus ( lo conoscevo per fama, ma  mai usato). I Prezzi Parigi Rennes costavano 33 euro a/r. Un Altra bandiera del mio viaggio inserita .
Scelgo gli orari che s'incastrano perfettamente e prenoto tutto. Un viaggio di 250 euro diventa di 100 euro . Unico errore forse , ma non avevo verificato altri prezzi di voli per Parigi, è aver preso come scalo parigino Beauvais. Al volo si aggiungono i 29 euro a/r , online, per  il pullman dallo scalo a Parigi città.




1°giorno Trasferimento Italia -Rennes


Si parte da Treviso , piccolo aeroporto. Raggiungo il gate con tranquillità. Ryanair è una garanzia, almeno per me. Viaggio con valigia a bordo anche se sono quasi l'ultimo ad arrivare alla porta d'imbarco.
Il volo è tranquillo, con sedile finestrino. Come al solito dormo per tutto il viaggio.
A Beauvais ci sono nuvole ma non è brutta giornata. Ormai la strada verso il pullman per Parigi la conosco, terza volta che scalo in questo aeroporto.
Tranne per la mia vicina di sedile che ha parlato al telefono per tutto il viaggio 1H15minuti, possiamo dire che tutto è andato liscio. A Port Maillot , dove capolinea il pullman, prendo la metro (la "1" fino a Chatelet e la "14" fino a Bercy) e raggiungo il deposito bus.
Devo dire , per mia sincerità, che mi sono perso perché non capivo dove fosse l'ingresso per i pullman. Per fortuna un Flixbus di passaggio, ed io che lo seguo, mi hanno aiutato.
Faccio la procedura di check in biglietto, con stampa, ma sicuramente la  prossima sarà , come per Ryanair,  con l'app.
Il bus ha la presa per caricare smartphone, o altre cose che volete, e la connessione internet. I sedili sono comodi.
Il viaggio da Parigi a Rennes è durato 4 ore. Unica fermata ad un autogrill dove ho comprato cibarie e bevande.
A Rennes arrivo verso le 20.00 , capolinea la stazione.




 Da lì a piedi raggiungo  Hotel Arcantis Le Voltaire , un albergo molto carino e particolare. Appena decentrato ma raggiungibile in 20/30 minuti.
Ultimo piano dell'albergo con finestra in alto. A volte poco per essere felici o essere contento, per me basta che il mio primo step di un viaggio da me organizzato abbia funzionato perfettamente. Mi butto sul letto a peso morto a faccia in su. Un bambino felice. Dalla finestra mi godo il tramonto.
tramonto




2°giorno Rennes - Mont St Michel


Dormito come un bambino. Mi sveglio presto e rinunciando di far colazione in hotel , parto verso un bar e la stazione. Dopo mia esperienza vi dico di far colazione in hotel, prima delle 9 nessun bar nelle vicinanze era aperto e sono dovuto quasi arrivare in stazione. Il mio viaggio è stato in un we.
Preso un cappuccino e un croissant , mi dirigo verso la stazione dei pullman, che si trova dietro a quella dei treni. Compro il biglietto per l'isola che costa 30 euro a/r. Pago con carta di credito e mi dirigo nel piazzale. Un consiglio verificate sempre il timetable o gli orari nel sito della Keolis ( le partenze tutti i giorni sono alle 9.45 11.45 12.45 e ultimo 16.45). Il treno ha orari differenti ma il prezzo è quasi simile.
L'autista parla solo francese, cui io conosco assolutamente poco o niente, ma l'importante è godersi il viaggio. In un ora e 15 minuti tra paesi e strade statali arriviamo a destinazione.
C'è la possibilità di prendere  una navetta gratuita per arrivare all'isola vera e propria. Oppure a pagamento la carrozza trainata dai cavalli (La Maringote).  All'andata scelgo opzione navetta.
E dopo un po' eccola là. Appena  messo piede a terra, mi invade una grande emozione.
Foto a raffica. Era come mi immaginavo, NO! Più bella. La marea è bassa . Se volete vedere il gioco delle maree andate nel sito  ufficiale dell'isola è presente  il calendario.


Faccio i passi che mi portano all'ingresso. Varcata la porta  , attraverso le mura, accedo ad un piccolo mondo assolutamente affascinante. I turisti di varia nazionalità la riempiono e sicuramente  sfruttato, ma non per questo incantevole. Salgo i 350 gradini della Grand Rue tra negozi, ristoranti, bancarelle ed alberghi. Si fa fatica a salire , anche per lo stretto percorso.
Giro per negozi souvenir. I prezzi , ma vivono solo per questo, sono un po' alti. Non posso lasciare l'isola senza un ricordo, oltre a quello visivo e mentale.

Victor Hugo diceva  a suo tempo "Il Mont-Saint-Michel è per la Francia ciò che la Grande Piramide è per l'Egitto".

Dal 1979 fa parte dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.
Ammiro tutto e ne assorbo ogni emozione, divento parte dell'isola. Niente fa paura e il mondo , brutto e cinico, ne rimane fuori. Anche i gabbiani non hanno paura : si avvicinano e si fanno fotografare.
Arrivo in cima all'abbazia. Prezzo d'ingresso è 10 euro più altri 3 euro per audioguida ( c'è la possibilità anche di una guida in varie lingue, tra cui italiano ,  a determinati orari).

Mi godo ogni piccolo passaggio dell'abbazia , ogni sua storia.
Secondo la leggenda l'arcangelo Michele  apparve nel 708 , al vescovo Di Avranches che fece innalzare un santuario in suo nome nel Mont-Tombe.
Venne  sistemato un primo oratorio in una grotta e la precedente denominazione di Mont-Tombe fu sostituita con quella già citata di Mont-Saint-Michel.
Gli uomini del Medioevo hanno sempre considerato l'isola e la sua abbazia la Gerusalemme celeste della Terra, l'immagine stessa del Paradiso.






Dentro l'abbazia, purtroppo , visti i recenti attentati girano e visionano armati dei militari. Presenti comunque in tutta l'isola.
L'abbazia va assolutamente vista.
Esco e comincio ad avere fame.
Visti i prezzi opto per un bar dove vendono panini, compro anche una birra. Sono molti turisti che scelgono questa opzione.

Mangiato. Mi godo un po' il panorama dai vari cornicioni. L'acqua è ormai quasi scomparsa , solo un immenso percorso di fango circonda l'isola.

Compro i vari souvenir e torno giù verso l'ingresso.
Scendo e faccio giro dell'isola . Mi tolgo scarpe e calzini,  e come tutti comincio a camminare nel fango.

 Sensazione infinita.
Un viaggio desiderato, poi cominciato a studiare, poi organizzato, e alla fine fatto.
Sono dove avevo programmato.
Torno al capolinea del bus verso Rennes ( orari sono 10.05 11.20 14.05 e 18.05) a piedi.
Gironzolo nei negozi prima del capolinea e mi compro un gelato. Salgo sul bus e mi accorgo che l'autista è la stessa del mattino.
Dormo un po' prima di arrivare a Rennes.



Arrivato in stazione vado verso il centro e Place de La Republique. (Place de la Republique).
Mangio da Quick (un fast food). Mi accorgo che in Francia difficilmente parlano inglese ( tranne Parigi). Sia a Rennes che sull'isola pochi parlano o interloquiscono con te in inglese , ma sempre in francese.
Finito il giro ancora emozionato dell'isola , torno in albergo.



3° giorno Rennes - Parigi


Mattina presto faccio check-out , chiedendo per cortesia all'albergatore di poter lasciare il bagaglio fino all'ora di pranzo. Ok.
Parto per il centro di  Rennes , prima di imbarcarmi per il pullman che mi riporterà a Parigi. Mi incammino sul lungofiume pieno di negozi e bar. Dove decido di fare colazione.
Il fiume che percorre la città , mi affascina con i suoi riflessi.
Lo guardo e ammiro.
Torno al centro e da Place de La Republique mi faccio i viali interni, verso la cattedrale e il municipio.

I negozi , essendo domenica sono chiusi, quindi rimango a vedere solo le vetrine.
Arrivo nella cattedrale, ma purtroppo è recintato. Cantiere. Sarà per la prossima visita.
Passeggio per il centro , attraverso  l’Esplanade Charles de Gaulle e il suo Parlamento.


Passo davanti l'Opera e poi mi dirigo nel quartiere antico e medievale, dove sono presenti case particolari e antiche. Risparmiata dall’incendio che distrusse Rennes nel 1720, conserva ancora le tracce della cinta muraria che racchiudevano la cittadina.
Nel quartiere c'è anche l'ufficio del turismo.
Cammino e il tempo è clemente con me, infatti esce il sole che riscalda l'aria.








Alla fine della Piazza svoltando verso sinistra c'è una strada dove sono presenti statue di donne
svestite con quattro colori differenti. Simboli per la  città.




Siamo quasi arrivati all'ora della partenza. Parto per l'albergo dove recupero il bagaglio e mi dirigo verso la stazione
Compro un panino vista l'ora e la fame.
In stazione il pullman arriva con 30 minuti di anticipo, scarica quelli che devono scendere nella città e carica i nuovi passeggeri. L'autista  parla solo francese e non riusciamo a capirci.
All'ora prestabilita si parte. Internet non funziona, dovrò fare rimostranza a Flixbus.
Arrivo a Parigi dopo 4 ore senza nessuna sosta. Dormito naturalmente.
Da Parigi Bercy ripercorro a ritroso quanto fatto all'andata, prendo le due metro e arrivo a Maillot, dove mi aspetta il pullman per Beauvais.

Arrivati all'aeroporto a piedi mi dirigo verso l'albergo che si trova ad un Km. La mattina dopo parto presto così non ho problemi.
Inter -City Hotel. Un buon albergo.
Faccio check-in ed è quasi ora di cena. Inorno ci sono tre posti dove mangiare :  una grilleria, un Mc Donald's  e un self service.
Mangio al Mc perché ho fretta di tornare in stanza.
Il giorno dopo si parte.




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